Riflessioni

Bisogno di Dialogo

Un'Esigenza Comune a Tutti

Il Bisogno di Dialogo Oggi

Mai come in questo periodo storico l’umanità ha bisogno di dialogo.

Il bisogno di dialogo in fondo in fondo c’è sempre stato dato che ogni individuo è diverso dall’altro ma pensiamo a come era diversa la vita sociale fino a poco tempo fa.

Bisogno di dialogo

In passato e fin dalle origini dell’uomo, gli esseri umani crescevano in piccole comunità e, salvo qualche eccezione, non c’era un gran bisogno di parlare perché non conoscevano molte altre persone che non appartenessero a quella stessa comunità.

Si viaggiava poco e soltanto per motivi ben precisi e tutta la vita trascorreva vicino alla famiglia, nel proprio paese, con gli amici ed i conoscenti di sempre. Il bisogno di dialogo era ridottissimo perché tutti bene o male si conoscevano fin dall’infanzia e sapevano bene cosa aspettarsi dall’altro.

Perfino all’interno della famiglia il bisogno di dialogo era limitato; ogni componente aveva un ruolo ben definito che delineava con chiarezza diritti e doveri. L’uomo si occupava del lavoro per il sostentamento della famiglia, le donne gestivano la casa ed i figli ma non potevano occuparsi di altro, ed i bambini dovevano semplicemente ubbidire. Sebbene non fosse uno stile di vita invidiabile, la chiarezza e la rigidità dei ruoli faceva si che il il dialogo non fosse una necessità per andare avanti.

Guarda anche: Saper ascoltare

Il Bisogno di Dialogo Oggi

Oggi le cose sono estremamente diverse ed il bisogno di dialogo è un’esigenza imprescindibile per la sopravvivenza.

Le genti di culture molto diverse si ritrovano a vivere insieme e c’è dialogare reciprocamente per riuscire a rendere questa convivenza un’opportunità di crescita invece che uno spunto per l’intolleranza.

I ruoli all’interno della famiglia sono molto più confusi e non sempre riusciamo a definire cosa ci compete e cosa no, ora abbiamo la libertà di scegliere la struttura famigliare più adatta a noi ma c’è bisogno di comunicare per cercare di trovare un equilibrio, per capire come è giusto comportarsi nei confronti del proprio partner e dei propri figli, altrimenti si vive in balia dell’egoismo e tutto si sfascia.

Se comprendiamo il bisogno di dialogo non daremo mai nulla per scontato; confrontandoci con chi ci circonda possiamo rendere tutti i nostri rapporti personali molto più sereni e solidi.

Lettura Consigliata: Sul dialogo. Parole che attraversano

Sul dialogo. Parole che attraversano

 

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45 Commenti

  1. Sono con te e spesso sorrido pensando a certe risposte collegate all’oroscopo per certi comportamenti, Arieti Leoni ….ma anche il nome dei sette nani…dotto…mammolo…cucciolo…fino a eolo se ben ricordi…Difficile andare oltre il proprio carattere per molti. Ci si affida sempre di più a Wsap e ad un sms anche se siamo a 3 metri di distanza. Bello il mio camminare nelle mie faggete in compagnia a non smettere di chiaccherare e scavare in noi per non rimanere in silenzio. Si intende in quel caso a scapito della voce della natura che ci circonda.

    1. È vero; spesso ci chiudiamo nei nostri schemi mentali e, semplicemente, ci rifiutiamo di dialogare.
      La tecnologia può aiutarci ad interagire con molte più persone di quanto sarebbe possibile “faccia a faccia”, ma non potrà mai sostituire una chiacchierata dal vivo. Credo che Whatsapp e gli sms siano tanto usati, anche per questioni delicate che necessiterebbero di un contatto umano, perché è molto più facile dire qualcosa senza guardare l’altro negli occhi.
      Camminare tra la natura è sempre qualcosa che rimette l’essere umano in pace con il mondo … e con se stesso!
      Un saluto e l’augurio di un sereno fine settimana.

  2. Il dialogo è essenziale in qualsiasi tipo di rapporto, senza dialogo i rapporti sono destinati a finire in fretta.
    Buon fine settimana! 🙂

    1. Proprio così; peccato che tendiamo facilmente a dimenticarlo!
      A volte ci convinciamo di conoscere l’opinione di chi abbiamo intorno, ci facciamo delle idee sbagliate su molte cose e dimentichiamo di fare la cosa più semplice di tutte: parlarne!
      Buon fine settimana anche a te.

  3. M.Loto ciao, quanto era bello raccontarsi sotto le stelle, io e una mia cara amica che ora non c’è piu’, ci confrontavamo, ci consigliavamo, ridevamo……………Imparare a comunicare in maniera equilibrata è compito, sarebbe compito della famiglia e della scuola, spronare, incuriosire, aprire porte………….Viviamo in un mondo che corre, ma non siamo macchine, dobbiamo fermarci, rallentare, e troppe persone vivono di immagine e non di emozioni vere e sincere……..maschere che discorrono tra maschere. Proprio l’altro giorno mia sorella mi ha detto grazie Luisa, se non ti ascoltavo ci rimettevo dei soldi, è stata la prima volta che mi ha ascoltata, fà di testa sua giustamente ma senza confrontarsi ed essendo una persona sensibile, parte in quarta e sbaglia atteggiamento, aggredisce, ferisce e non lo ammette mai………………..scusami e buon sabato con affetto e rispetto…

    1. “Maschere che discorrono tra maschere” … mi ha colpito questa espressione. In effetti molte, troppe persone si preoccupano di come appaiono all’esterno, preferiscono sembrare diverse che prendersi il rischio di apparire per quello che sono davvero. Ma il dialogo serve anche a questo, a farci capire che possiamo migliorare e, soprattutto, possiamo essere accettati ed amati per quello che siamo. Senza contare che, proprio come è successo a tua sorella, spesso confidandoci, chiedendo pareri ed ascoltando consigli si può evitare di sbagliare!
      Buon fine settimana cara Lulù, a presto! 😉

      1. Mr. Loto hai ragione. Lulù ha usato un’espressione veramente particolare, e profonda. Ma io la interpreto in modo leggermente diverso. Le persone non vogliono comparire per quello che sono, e preferiscono nascondersi dietro una maschera, che le rende anonime, forse anche perché si vergognano di se stesse, del loro pensiero, o hanno paura di chissà quale ripercussione. Forse è per questo che hanno avuto successo SMS e social networks: consentono di apparire come ti fa comodo (anche se dubito che ci sia in giro tanta intelligenza da consentire tale dissimulazione), nascondendo la verità che l’occhio sa percepire. E poi, il concetto di amicizia, non ha più il significato di una volta, con i suoi valori: anche quello è stato trasformato in un bene di consumo. Un saluto d entrambi.

  4. Sono d’accordo quando scrivi che di dialogo c’è sempre stato bisogno, da quando l’uomo primitivo inventò i primi… grugniti aventi un qualche senso compiuto 😀
    Ricordiamoci che tutto ciò che ci è arrivato dal passato o che ha permesso, nel bene e nel male, di evolverci è nato dalla profonda esigenza dell’Uomo di comunicare, di esprimersi.
    E’ solo cambiato il modo e la portata della nostra comunicazione; un tempo, come ben riporti, ci si esprimeva solo con i “vicini di casa” (in realtà molta gente viaggiava già allora, ma “facciamo finta che”… ;-)), mentre oggi abbiamo la possibilità di far viaggiare i nostri pensieri per tutto il mondo e in tutto il mondo hanno modo di leggerli, udirli, vederli.
    … anzi, meglio sarebbe ricordarselo: ci eviteremmo l’un l’altro tanti guai! 😛

    1. Certamente l’essere umano si è sempre spostato ma, diciamo, in passato viaggiare era più un obbligo che una scelta; erano davvero pochi quelli che viaggiavano per “piacere” come accade oggi anche perché, fino a non troppo tempo fa, viaggiare non era affatto piacevole come oggi! 😉

      La possibilità di far viaggiare i nostri pensieri in giro per il mondo è fantastica ma ci mette nella condizione di essere fraintesi o di trovare persone che non la pensano come noi; comunque personalmente preferirei vedere più persone che hanno il coraggio di dire quello che pensano ( con il dovuto rispetto, ovviamente … ) e che poi sanno ascoltare anche le critiche ed i pareri contrastanti. Non ho mai avuto molta simpatia per le persone troppo diplomatiche che danno ragione a tutti senza esporsi mai!
      alla base di tutto, sempre, il dialogo e la voglia di confrontarsi!
      Ciao, buon fine settimana.

    2. Ciao Wolfghost. Mi intrometto anch’io. Dicono gli uomini di scienza che una volta comunicavamo per via telepatica (privilegio oggi riservato agli animali). Poiché tale mezzo non era (sembra) canalizzabile, bensì percepibile da tutti, l’uomo ha inventato un metodo per comunicare solo con chi voleva: il linguaggio; solo chi ne conosceva la “chiave” era ammesso alla cerchia. Questo mi fa pensare che il linguaggio sia nato a causa dell’egoismo. Teniamo presente che, sia pure per motivi di difesa, l’uomo doveva comunque inviare segnali ai suoi simili. Via via che il tempo passava, il linguaggio si è evoluto, perfezionato, aggiungendo le opinioni, il pensiero, e tutte le sue componenti attuali. Di contro, la comunicazione telepatica è andata a farsi benedire (sembra che abbiamo ancora l’organo preposto, il famoso terzo occhio, ormai atrofizzato, come la coda). Ed ora, il bisogno di comunicare, che una volta serviva per i segnali di allarme (e nemmeno tanti anni fa), è diventato il modo per non sentirsi emarginati, esclusi, a dimostrazione che la “socialità” è un’esigenza di vitale importanza per la specie umana. Mi chiedo solo se l’evoluzione che il linguaggio sta affrontando (vedi com’è cambiato negli ultimi 20 anni) non porterà ad una separazione fra gli individui in quanto non tutti sapranno esprimersi con le nuove modalità (vedi gli inglesismi e i tecnicismi che qualche anno fa non esistevano), creando solo una nuova forma di classismo “culturale”. Ciao.
      P.S. per Mr.Loto: non riesco a trovare il “menù” con tutti i blog. Se mi mandi qualche dritta (eventualmente via mail)… Grazie. Ciao.

      1. Sì, la storia della telepatia l’avevo sentita anche io, ma non credo siano proprio “uomini di scienza” quelli che l’hanno teorizzata, anche se ci sta’ che qualche capacità che usavamo – al pari degli animali – l’abbiamo persa nel tempo. Credo che sia stata una esigenza di “precisione”, di “nero su bianco”: la tecnologia che nel corso dei millenni si è formata, non pensiamo solo al boom degli ultimi due secoli ma dall’invenzione della ruota in poi, richiedeva istruzioni sempre più particolareggiate e le cui informazioni restassero disponibili nel tempo e fossero facilmente recuperabili. Il linguaggio si è probabilmente affermato grazie alla sua capacità di poter essere “scritto” e dunque restare nel tempo. E’ più pratico insomma, e ciò che lo è meno si è via via atrofizzato.
        Le generazioni hanno da sempre un solco tra di loro, oggi certamente l’avvento di una tecnologia che cambia il modo di comunicare, e di vivere, sempre più velocemente, aumenta tale solco, anche se conosco ottantenni che sono più attivi sui Social Network dei ragazzini 🙂
        I “classisimi” ci sono da sempre, basta pensare alle caste, per me anzi la possibilità di ottenere informazioni facilmente attraverso il web può assottigliarle… purché se ne faccia buon uso, e questo non è scontato 😉
        Io per esempio ero uno che amava abbastanza (mai troppo in verità) stare al passo coi tempi, ma francamente ora sono un po’ stufo: che sia necessario studiarsi un volumetto di 100 pagine per usare uno telefono (ovvero uno smartphone) mi rompe un po’ e lo faccio solo quando è richiesto dalle circostanze 🙂

        Mi spiace essermi accorto del tuo contro-commento così tardi, ma magari ti sei abbonato alle risposte sul sito di Mr Loto e ti arriverà la notifica 🙂

        1. Ciao, Wolfghost. Io invece mi scuso per non aver letto prima la tua, di risposta. Comunque, per restare in tema (quasi), cosa ha costretto l’uomo alla conquista della posizione eretta? Gli scienziati dicono la necessità di difendersi. E perché la chiusura di un canale di comunicazione (la telepatia) non sarebbe stata “abbandonata” per lo stesso motivo, e sostituita dal linguaggio, ben più diretto, e soprattutto esclusivo? Quando tutto questo è iniziato, non credo si pensasse alla scrittura, o a far sì che il pensiero andasse oltre la morte del “pensatore”. Come non credo sia stato uno scherzo (buono?) di Madre Natura. Probabilmente uno stimolo (magari un fulmine) ha attivato una parte di cervello non usata in precedenza (nemmeno dagli altri animali), e tutto è iniziato, come per magia. Vallo a sapere! Però nessuno mi toglierà mai dalla testa che tutto è nato come spinta all’individualismo dell’uomo, che poi si è ravveduto di fronte alle proprie debolezze/incapacità, diventando “sociale”.
          Per quanto riguarda il “tecnicismo” (uso questo termine per motivi di brevità), effettivamente ne stiamo facendo indigestione, ma sembra anche sia, soprattutto, purtroppo, una droga, di quelle che danno assuefazione. E, d’altra parte, tutte le medaglie hanno un diritto ed un rovescio. E purtroppo il buon senso non ci rende più “fichi”. Che ci vuoi fare. Ciao.

  5. Il dialogo è fondamentale…basilare in tutti i rapporti. C’è più bisogno di dialogo oggi. Grazie del tuo passaggio, ti aspetto nuovamente. Felice Domenica!

    1. Sono d’accordo; è che spesso abbiamo paura di esporre i nostri pensieri ed invece non dovremmo.
      Grazie a te per il commento, tornerò sicuramente dalle tue parti!
      Buona domenica, a presto.

  6. Ciao
    grazie per essere passato più volte da me, non avevo il pc e con il cell non riuscivo a commentare. Ora ho il pc a posto e quindi eccomi a commentarti.
    Il dialogo oggi c’è: si può dialogare ed è un bene, anche se non si è dello stesso parere, preferisco sempre essere me stessa a costo di discussioni, discutere ogni tanto fa bene, ci si mette a confronto, sempre in modo pacifico e costruttivo.
    Io cerco di dialogare con tutti, figli, marito e con chi mi è vicino, anzi forse anche troppo (dicono i miei figli) non importa, sempre meglio parlare che tenersi tutto dentro.
    Amo la tecnologia, sempre in modo moderato: riesco a comunicare con amici lontani, o con i figli che magari sono all’estero. Un tempo era più difficile, certi schemi non si potevano rompere. In casa con la famiglia tutto doveva essere come diceva mio nonno altrimenti eri una pecora nera. Famiglie patriarcali e le mogli le figlie contavano si, ma cera sempre un :- taci tu che sei piccola. Ora molto meglio, forse un po troppo l’opposto, bisognerebbe avere una via di mezzo.
    Un abbraccio e buona notte.
    Chiara

    1. Oggi, fortunatamente, ogni componente della famiglia può comportarsi abbastanza liberamente ed esprimere la propria opinione; questo però, a volte genera delle incomprensioni e dei dissidi. Per questo è sempre bene dialogare!
      È bello che tu voglia dialogare con tutti; in linea generale le donne sono più comunicative degli uomini, forse perché sono abituate ad ascoltare di più i propri sentimenti e quelli degli altri ! 😉
      Un abbraccio anche a te, buona settimana.

      1. Le femminucce usano l’emisfero “emozionale” del cervello, i maschietti quello “tecnologico/matematico”: anche per questo siamo diversi. E dovremmo integrarci a vicenda: l’insieme fa il tutto. Il problema è che tutti abbiamo buona capacità espressiva sulle cose di poco conto (vedi la dovizia di particolari nel pettegolezzo), e perdiamo la padronanza del linguaggio in quelle più importanti, profonde, magari anche perché dobbiamo fare uno sforzo in più per focalizzare i concetti, e non ci siamo abituati. Dovremmo abituarci a parlare di più di cose serie, anche per acquisire questa capacità, ma anche per avere un dialogo costruttivo, e magari sereno. Solo così il dialogo suscita interesse, e ne stimola la prosecuzione. Cosa vuoi pretendere dalle banalità? Ciao.

  7. bella e reale questa riflessione. Nella società di oggi c’è sempre meno dialogo e anche le moderne tecnologie sembrano allontanare questa realtà di contatti umani. Spesso si è soli in un modo affollato, perché ognuno vive distante dagli altri, in mondi che sembrano paralleli.

    Grazie della visita al mio blog, piacere di averti scoperto. Tornerò a leggerti.

    1. La solitudine interiore è un male dilagante, molto maggiore rispetto al passato e questo è strano perché oggi l’isolamento fisico è quasi impossibile e, semplicemente aprendosi agli altri, sarebbe facile non lasciarsi soli. Però tendiamo a chiuderci perché abbiamo paura del prossimo, non c’è fiducia … e questo accade perché non diamo modo a chi ci circonda di farsi conoscere e di conoscersi, tutti presi come siamo dai nostri impegni…
      Grazie a te per il commento, sarai sempre il benvenuto!
      A presto.

  8. Oh Oh, Mr Loto che argomento interessante! Mi sistemo bene sulla sedia e via!
    Sono nata a Milano. Da 50 anni, più o meno abito a Novara e….mi ci trovo bene!
    I primi mesi quando non conoscevo nessuno e qualcuno mi chiedeva ma i ….. sono i suoi parenti? Allora suo marito è……Un fastidio, “E ma che città curiosa!”
    A sera le signore delle “villette” vicino a noi, portavano fuori la sedia e chiacchieravano tra loro. Eravamo in periferia, allora.
    Sono nati i miei figli. Ho conosciuto tante persone. Ho imparato come è bello attraversare la strada, suonare un campanello e informarmi sulla salute dei vicini. Ci sono persone che, giorno dopo giorno sono entrate nel mio cuore e sono ancora qui. Sì, non mi sento impicciona e sono sincera se mi fermo a salutare e a parlare con tutti, non c’è differenza di colore, di età. Un saluto, un sorriso non hanno mai fatto male. Ora sono antica di anni. Mi piace telefonare per fare gli auguri a chi compie gli anni o festeggia l’onomastico. Ma anche a chi non vedo da tempo. Esco poco, ho bisogno del bastone per essere più sicura e se incontro un’altra persona accompagnata come me, state sicuri che chiederò il perchè del suo disagio. Nessuno ha mai rifiutato il colloquio. Il saluto, una parola scherzosa. Se “attacco bottone” sarà un bottone ben cucito!
    Quando vado a Messa sento di far parte della comunità. Entro in Chiesa, saluto il Padrone di casa fermandomi in ginocchio un po’, poi mentre vado “al mio posto” saluto e con la mano accarezzo chi conosco, cioè quasi tutti e ricevo sorrisi in cambio. L’altra domenica sono andata a Messa con mia cognata, ah, ah, anche lei armata di bastone. Poi uscendo mi dice “Eh, ma quanta gente conosci, non uscivi più!” Sono contenta. E non ho nessuna intenzione di cambiare! Negli anni di catechismo ho conosciuto tanti ma tanti bambini divenuti poi ragazzi e ora uomini o donne. Li ricordo quasi tutti, li ho amati e li amo e Mi piace quando mi riconoscono e mi salutano ancora. Certo che ho il telefonino, ma lo uso al momento necessario. Come il pc. Eilà, sono io che decido!!! Mr Loto, sono stato prolissa e noiosa? Scusate. Ora auguro a tutti una buona settimana e arrivederci. Qui è piovuto!!!

    1. Ciao Lucia. Non credere sia noioso ascoltare le esperienze degli altri. Lo so che il sottotitolo del blog di Mr. Loto non suggerisce di usare l’esperienza al posto dell’intelligenza, però… Io ho imparato che far tesoro dell’esperienza degli altri, specie quella negativa, ci consente di riconoscere in anticipo molte situazioni critiche, e quindi di evitare molti errori, soprattutto evitandone le conseguenze, e permette di vivere qualche esperienza positiva in più. Quindi… non preoccuparti, e non mollare. Ciao.

  9. Leggere quello che scrivi, cara Lucia, non è mai noioso, anzi! Sono così belle le tue testimonianze di vita, i tuoi ricordi! Leggendo quello che hai scritto mi è sembrato di vederti! 🙂
    Ho notato che purtroppo, molto giovani hanno perso questo senso di fratellanza, questo desiderio di scambiare due parole e di sorridersi. Il fatto è che sono nati un’epoca molto diversa, un’era digitale “primitiva” nella quale gli esseri umani non hanno ancora trovato il loro equilibrio tra tecnologia ed umanità, quell’umanità fatta di occhi che sorridono, di strette di mano e di abbracci che sono una forma di comunicazione potentissima, che va anche oltre le parole.
    Anche per questo credo sia davvero molto importante dialogare … per far sentire che dietro ad ogni essere umano ci sono modi diversi di pensare, ci sono emozioni e sentimenti e tanto altro da scoprire!
    Buona settimana anche a te.

    1. Mr. Loto… aggiungo un’opinione. Una volta le comunità dipendevano dai componenti all’interno delle stesse, in quanto l’unico aiuto poteva avvenire solo dal loro interno (mancavano mezzi di trasporto, di comunicazione, ecc.). Quindi cresceva l’esigenza di riconoscersi come parte di tale comunità, di scambiarsi idee, informazioni, o altro, e si condivideva un po’ tutto, sia il bene, sia il male. Oggi, invece, si crede di non dover dipendere da nessuno, che con un colpo di telefono si possa risolvere ogni problema, che si può vivere anche da soli. Sappiamo che non è così, ma nel frattempo si cessa di dare valore ai rapporti fra parsone, limitando il dialogo a banalità tutt’altro che utili, e/o costruttive (dal calcio… al pettegolezzo). E poi… il surrogato di tutto: la tecnologia. Ciao.

      1. Sono d’accordo; da quando i singoli individui hanno potuto comprare con i soldi tutto quello di cui avevano bisogno si sono convinti di poter fare a meno di tutti gli altri … ma è evidente che non è così, anche per quanto riguarda il benessere emotivo.
        Ciao, buona giornata.


  10. Il dialogo
    mediare con il dialogo
    solo con quello si riesce a entrare in una certa dinamica
    guai smettere di dialogare..

    iNTERESSANTISSIMO QUESTO POST!
    Michelle

    1. Ciao, Michelle. Concedimi una facezia. Interessantissimo anche il tuo “avatar”. Ma se ti incontrassi per strada… non credo ti riconoscerei. Ciao.

  11. Mr Loto……quale segnale pensa di avermi inviato?

    La mancanza di banalità negli altrui commenti?

    La ricchezza interiore e la fiducia in cui tanti credono o pensano di credere?

    La mia lontananza, la mia distanza, la mia sfiducia, il mio isolamento, la mia solitudine ed incomprensione,la mia incapacità nel comunicare…..la mia paura!!??

    Mr.Loto, COME STA LEI REALMENTE, QUALCUNO GLIELO CHIEDE MAI?
    CONCEDE TANTO SPAZIO AGLI ALTRI…..ED A LEI PENSA MAI NESSUNO?
    CHI E’LORIS???

    LARA

      1. Credo che, ancora una volta, tu mi abbia scambiato per qualcun altro.

        Già, intanto lei grazie ”alla tecnologia” mi ha riconosciuta…ecco perchè ne facciamo uso……ha i suoi vantaggi.

        Buonaserata Mr Loto

        1. Ciao LARA. Io sono uno dei tanti, niente di più. A differenza di altri, mi permetto di esprimere quello che penso, nel bene e nel male. Perché, come fanno tuti, vedo la realtà, la mia realtà, con i miei occhi. E credo che trasmetterla agli altri possa essere utile. So che cos’è la solitudine, credimi, e so che per uscirne non devi aspettarti nulla da nessuno, ma muoverti, dialogare, imparare a dire qualcosa alla gente per catturare il loro interesse, ed uscire dal mondo chiuso che la solitudine costruisce. E’ più facile a dirsi che a farsi, lo so, ma credo che utilizzare la tecnologia, e magari siti come Mr.Loto che di solito non si perde in argomenti scemi, possa essere di qualche giovamento. Importante è eliminare la paura, e soprattutto non pensare che il mondo chiuso della solitudine sia qualcosa di nostro, che ci protegge dal mondo. Ciao. Loris.

          1. @ LORIS
            Ciao LARA. Io sono uno dei tanti, niente di più. A differenza di altri, mi permetto di esprimere quello che penso, nel bene e nel male.

            Capisco, e ti chiedi mai se la tecnologia tanto avanzata ti faccia bene o male a tenere nascosto il tuo viso? La tua persona? Magari proprio per questo hai acquisito la libertà di esprimere quel che pensi, e reprimere tutto il resto!

            Perché, come fanno tuti, vedo la realtà, la mia realtà, con i miei occhi. E credo che trasmetterla agli altri possa essere utile.

            Io non credo che con questi sistemi si possa trattare il tema ”realtà” se non quella di ammette prima la VERITA’ di quel a cui ci ha sottratti : NOI STESSI

            So che cos’è la solitudine, credimi, e so che per uscirne non devi aspettarti nulla da nessuno, ma muoverti, dialogare, imparare a dire qualcosa alla gente per catturare il loro interesse, ed uscire dal mondo chiuso che la solitudine costruisce.

            Non so se apprezzerai quel che ti dirò, ma ritenere che per uscire fuori dalla solitudine io debba ”attirare l’attenzione su di me” mi rattrista, perchè è esattamente questo tuo pensiero e di tanti a rendere soli voi non me…

            E’ più facile a dirsi che a farsi, lo so, ma credo che utilizzare la tecnologia

            stop….fermati qui, noi non utilizziamo la tecnologia è la tecnologia ad utilizzare noi, ne convieni!?

            , e magari siti come Mr.Loto che di solito non si perde in argomenti scemi, possa essere di qualche giovamento.

            Ho un profondo rispetto per Mr. Loto e non credo che abbia bisogno di eventuali TIPI di supporto:-)

            Importante è eliminare la paura, e soprattutto non pensare che il mondo chiuso della solitudine sia qualcosa di nostro, che ci protegge dal mondo. Ciao. Loris.

            LA PAURA???Gia’…..la mia paura è la nostra ipocrisia, l’incoscienza, la visibilità dell’invisibilita’ la notorietà, la ricchezza…la…..aggiungete quel che volete

            Chiedo scusa a te Sig. Loto, per tutte le volte che consapevolmente e inconsapevolmente ti ho infastidito…..ma devo abbracciarti e ringraziarti di avermi offerto la libertà di esprimermi per quel che sono

            Buonanotte

            Lara

  12. Ciao Mr. Loto,sempre molto interessanti i tuoi post. Il dialogo è fondamentale per confrontarsi e non chiudersi nei propri egoismi, a volte i monologhi si travestono da dialoghi e si crede di parlare ,ma è un parlare a se stessi senza ascoltare l’altro. io sono una che dialoga parecchio, ho sempre mille cose che non capisco e chiedo spiegazioni e dò spiegazioni, sia in famiglia che in comunità, credo che sia importante per la crescita. Ma mi metto anche molto volentieri in ascolto.
    Grazie come sempre e buona giornata!
    Dani

  13. Hai toccato un argomento molto interessante, quello dei monologhi che si travestono da dialoghi. Ci sono moltissime persone che sono convinte di parlare con gli altri ed invece parlano agli altri, ma poi non sono capaci o non hanno voglia di ascoltare … il dialogo è uno scambio e se si rompe questo equilibrio parlare non serve a molto. Le persone che si vogliono bene riescono a dialogare anche soltanto guardandosi negli occhi…

    Ciao Daniela, grazie a te per il commento. A presto.

    1. Mi fa molto piacere leggere il tuo commento Giovanni, anche a me Excel piace molto e ti confesso che lo uso molto spesso e in modo produttivo. Per esempio lo utilizzo per gestire la mia attività e fare i calcoli per il pagamento delle tasse.

      Un saluto a te 🙂

      1. Ciao
        A saperlo usare giusto ciò che dici. Non ti nascondo che cerco di imparare anch’io, ma con esiti scarsi. Grazie a te ho imparato le 4 operazioni, con difficoltà ma ci sono riusciito, tant’è vero che la tua pagina è ben conservata. Che poi girando girando ho trovato il calcolo dell’usura ed anatocismo(credo di aver letto) che il termine anatocismo in latino significa usura, forse faccio un po di confusione io. Solo che trovi il tasso soglia della Banca Italia, ma non quelli del Ministero delle finanze …… che non sono uguali. Ma altra cosa che ho notato l’usura bancaria è gestita dalla legge 108/96 che non puoi applicare du excel …… puoi solo applicare i dati della banca. E qui lo studio è molto complesso. Ma leggo anche che vi sono molti programmi che non fanno riferimento a excel ……… programmi che vengono aggiornati dalla casa costruttrice.
        Già sono confuso io, e meglio che la chiudo qua. Però non trovo il sito di queste aziende di Software.
        Chissà se tu lo sai?
        Giovanni ti saluta.

          1. Ti ringrazio sei sempre gentilissimo. sicuramente inserisco la domanda errata. ma se esistono prima o poi li troverò.
            Ti ringrazio.
            Saluto

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