Riflessioni

Giustizia

Un Concetto molto Astratto di Questi Tempi

La giustizia è la differenza più importante tra chi cerca di fare del proprio meglio e chi, invece, pratica il male. Pensate allo Stato che dovrebbe operare nella giustizia ed alla criminalità organizzata che invece rappresenta l’ingiustizia. Entrambi sono formati da un gruppo di uomini che rispondono ad un leader, che hanno le stesse convinzioni e che dispongono di potere e privilegi.

GiustiziaSe chi governa uno Stato non fa le cose giuste non è tanto diverso da un clan della mala.

Una volta Alessandro Magno fece prigioniero un pirata e gli chiese perché infestasse i mari appropriandosi di navi non sue. Il pirata gli rispose: “Per lo stesso motivo per cui tu infesti la terra. Io lo faccio con una piccola barca e mi chiamano pirata, tu lo fai con un’enorme flotta e ti chiamano imperatore.”

Questa frase effettivamente fa riflettere sulla legalità e sullo stato di diritto che non coincide necessariamente con il rispetto delle regole. Molte azioni umane sono consentite dalla legge ma non rappresentano una soluzione equa e giustaQuesto spesso rende uno Stato un enorme ammasso di delinquenti che approfittano della legge per fare i propri interessi personali e non tutelano i diritti del popolo che dovrebbero rappresentare.

“Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?” Sant’Agostino

È  infatti interessante notare come troppo spesso chi governa non è privo dell’avidità che spinge ad arricchirsi in modo disonesto. Costoro sono semplicemente in una posizione che gli permette di non essere puniti per questo. È forse giusto questo?

Stato e Giustizia

Quando in uno Stato manca la la volontà di fare le cose giuste si alimenta l’insoddisfazione e la violenza dei cittadini. Questi si sentono implicitamente autorizzati a pensare soltanto a loro stessi, esattamente come fanno coloro che li governano. Se mancano la legalità ed il diritto si alimenta la cattiveria e la divisione tra la gente e questo accade anche nei piccoli nuclei come la famiglia o il luogo di lavoro.

“La mente dell’uomo superiore ha familiarità con la giustizia. La mente dell’uomo mediocre ha familiarità con il guadagno” diceva Confucio. Siate dunque delle menti superiori pronte a difendere ogni giorno la legalità e non il vostro guadagno.

Articoli correlati

55 Commenti

  1. L’ultimo paragrafo di questo post racchiude un’enorme verità!
    Solo una mente superiore può essere in grado di guidare un “popolo” nella giusta via, nella giustizia e il rispetto dei diritti umani, specie dei più deboli.
    Quando il “piccolo” uomo dal cervello mediocre arriva al potere… allora comincia il degrado della sua anima.
    E circondandosi di persone simili a lui comincia ad inquinare tutto ciò che tocca.
    Il potere ha innato in sé un virus letale, e chi ne viene a contatto ne è a sua volta contagiato…
    Ci vorrebbero menti eccelse, che abbiano ben radicato nei più profondi strati dell’animo, il potentissimo antidoto del bene.
    E allora ci sarebbe il trionfo della giustizia
    Un abbraccio e un caro saluto a te Mr. Loto

    P.S. Posso permettermi di consigliarti un plugin per le notifiche dei commenti? 🙂
    “Subscribe to Comments Reloaded”

    1. Concordo con quello che hai scritto; non dobbiamo mai smettere di sperare e credere che, prima o poi, il potere sia dato soltanto nelle mani di persone giuste che sappiano davvero governare per il bene comune, con giustizia, e non per il proprio personale tornaconto.
      Perché questa non è un’utopia, è qualcosa che diventa possibile nel momento in cui anche la popolazione ha coscienza di se e capisce che sulla corruzione ed il degrado morale di chi la governa non deve chiudere un occhio ma deve scandalizzarsi, facendo in modo che queste persone non possano più fare quello che fanno in assoluta tranquillità o, ancora peggio, con l’invidia e l’ammirazione dei cittadini qualunque.
      Ci vuole una scossa da parte della coscienza collettiva!
      Un abbraccio anche a te, a presto.

      P.S. Conosco quel plugin; appena avrò un po’ di tempo inserirò le notifiche per i commenti. 😉

  2. Ciao a tutti,
    vorrei dire due cose che mi girano in testa da un po’ e che sono in qualche modo collegate al discorso.
    Proprio stamattina facevo una riflessione sull’immunità parlamentare. Credo che lo scopo per cui è stata pensata originariamente fosse quello di tutelare chi fa gli interessi del popolo, permettendogli di agire in piena libertà, senza pressioni o ricatti. E invece si sta trasformando in un salvacondotto per restare impuniti, visto che un numero notevole di parlamentari (non tutti) sta là o per fare gli interessi delle lobby (che li ha portato lì, del resto) o per fare gli interessi del partito. A questa gente, del popolo non gliene frega proprio nulla.

    Il mio giudizio è duro, ma credo che ci siano troppe persone incapaci in ruoli troppo importanti. Naturalmente c’è chi fa il proprio lavoro con competenza e rigore, a volte anche rischiando, questo va ricordato sempre.

    Ho incontrato una persona qualche settimana fa, ha fatto un discorso curioso, che mi ha fatto molto riflettere e di cui so poco. Nel periodo in cui era all’università, anni 70, quindi gli anni di piombo, era stato imposto il 36 politico, non so bene come funzionasse non l’ha spiegato bene e io lo ricordo solo vagamente, A suo dire un sacco di gente è uscita dall’università senza aver imparato nulla e ora si trova a gestire ruoli importanti senza esserne capace. Magari è solo una chicchiera, ma avrebbe anche un suo senso, perchè com’è possibile che ci siano così tanti errori e scorrettezze là dove un tempo c’erano dei veri professionisti definiti luminari? Ho solo fatto una ricerca veloce su internet ma non ho trovato nulla per il momento

    1. L’immunità parlamentare è soltanto uno dei tanti privilegi che questi piccoli uomini che ci governano oggi, a causa della loro totale mancanza di onestà e dignità, hanno snaturato del significato che avevano in origine.
      Purtroppo nemmeno io conosco bene la storia del 36 politico anche se avevo già sentito qualcosa in merito. Però posso parlarti di quello che ho visto in prima persona.
      Conoscevo della gente che frequentava l’università con profitto ma che non dedicava allo studio più di un briciolo del suo tempo; alla mia richiesta di spiegazioni una di queste persone mi disse con sorriso beffardo:”nella vita non conta COSA conosci ma CHI conosci”.
      Non me lo dimenticherò mai.
      Un’affermazione bugiarda e triste ma che, purtroppo, trova conferma nella nostra società fatta di favoritismi che vede anche nei ruoli di comando persone che sanno poche cose ma che, presuntuosamente, si credono importanti perché conoscono le persone “giuste”, che sono peggio di loro.
      È necessario cambiare la nostra mentalità!
      Dobbiamo scandalizzarci davanti ai favoritismi, alle mazzette, alle raccomandazioni!! Dobbiamo denunciare! Dobbiamo smetterla di convincerci che una società più giusta non sia possibile! Serve soltanto una presa di coscienza!
      A presto.

  3. Buongiorno pensavo proprio a te in questo momento e poi mi e venuto la notifica del tuo post.. quando ero bambina mio padre mi portavo una volta al tribunale di Linz.. e li nel ingresso era una statue di una donna che tieneva un bilancia… mio padre mi raccontava la storia della Giustizia (la statue) … poi siamo andati in un aula dive fanno i piccoli processi giornalieri.. li era accusato un reato di ricettazione e il Giudice disse un ricettatore non e meglio di un Ladro.. e se chiudo il giudice in questo caso un occhio, il giudice e colpevole quando la persona in questione fa un nuovo reato..

    mio padre dice quando un giorno la giustizia non funziona più ha fallito l’evoluzione umana..

    caro abbi una buona giornata un abbraccio Rebecca

    1. Non posso che essere pienamente d’accordo con tuo padre che, da quello che mi hai raccontato in tanti piccoli episodi nel corso del tempo, è una persona con la quale avrei stretto volentieri un’amicizia! 😉
      Un abbraccio e l’augurio di una buona giornata anche a te.

      1. Ciao 😉 mio padre se ne andato nel ’94 con soltanto 71 anni.. no era il mio padre bilogico, ma era lui l’uomo nella mia vita degno essere chiamato papà.. quello che mi ha trasmesso e radicato nel mio cuore.. e attraverso i miei commenti e post vive il mio padre e le sue perle di saggezza.. ti era sicuramente un buon amico …

          1. .. lui rimane sempre nel mio cuore.. passo per augurarti un buon fine settimana e cosi ti lascio anche qui il link del mio foto blog … alcune cose della mia vita … un forte abbraccio Rebecca <3

  4. In effetti se siamo arrivati a questo livello di degrado di valori, rispetto, e civiltà, la causa è proprio questa….vedere che chi ci governa è peggio dei cosidetti “cattivi”! Ma non bisogna mai lasciarsi coinvolgere e continuare nel giusto modo sperando di essere sempre di più a farlo per poter dare l’esempio ai giovani e alle future generazioni, altrimenti in che futuro si può mai sperare?
    Buona serata 🙂

    1. D’acccordissimo. Bisogna dare l’esempio ai giovani e alle future generazioni, ma anche a tutti gli altri, non è mai troppo tardi per farlo.
      Sono convinta del fatto che molte persone sfiduciate, in mezzo a tutta questa confusione di valori fatiscenti, di priorità distorte, di dinamiche sfalsate contrarie ai veri bisogni, siano disorientate e tendano a seguire la scia, ad amalgamarsi per non sentirsi sole, senza ben comprendere verso che cosa si sono incamminate.
      Per di più le figure che in una società gestiscono e custodiscono il bene comune, come appunto i giudici, i medici, gli scienziati, le forze dell’ordine,… la politica stessa, sono stati esautorati dall’arroganza e dalla prepotenza di chi del bene comune non sa che farsene se non tradurlo in “merce comune” da svendere o barattare. Queste figure sono sempre state un punto di riferimento forte in passato. Pensarsi cittadino, come un puntino in mezzo a tantissimi altri ci fa sentire impotenti, indifesi se chi è eletto (in senso lato) a rappresentarci si dimentica di noi, manca di salvaguardare i nostri diritti e di richiamarci ai nostri doveri. Del resto mancando al suo compito e optando per un ruolo subordinato ad altri fini, non ne è più degno, e ciò genera sfiducia e purtroppo anche la rabbia.
      Siamo tutti un po’ impauriti per come stanno andando le cose, è evidente che ci siamo incamminati in una strada chiusa, stiamo distruggendo tutto con le nostre stesse mani, togliendo e non donando, pensando anche di farla franca, ma i conti non tornano e ci troviamo di fronte a un bivio.
      Il benessere degli anni passati ci ha reso pigri e fin troppo indulgenti, con gli altri e con noi stessi. La possibilità di cambiare e di ritornare a una vita vera e piena di significato c’è, basta volerla vedere e seguire, non aspettando gli altri a farlo, ma cominciando da noi stessi come disse Madre Teresa di Calcutta. Ecco un aforisma che infonde speranza, coraggio e fiducia in se stessi, che mi è molto caro e a cui ripenso spesso:

      Il male è più facile e più seducente del bene…
      è vero che chi favorisce il male aumenta il buio…
      ma è vero anche che una sola piccola candela
      rischiara tutto il buio creatosi,
      anche se è rara…
      non si possono controllare le decisioni degli altri…
      ma si può scegliere e decidere
      se essere la moltitudine del buio
      o la candela che preannuncia l’alba…
      il male o il bene non hanno presa su di te…
      sei tu che decidi cosa fare,
      e quindi, CHI essere…

      Buona giornata e buon fine settimana a tutti

      1. @zzileda mi è piaciuto molto quello che hai scritto, è una considerazione molto attenta e veritiera.
        Splendido l’aforisma di Madre Teresa; una dei molti esempi che abbiamo avuto nella storia di persone che non volevano vedere certe cose nel mondo ed hanno iniziato a combatterle; anche se hanno iniziato da sole, sulla strada hanno sempre incontrato altra gente che aveva i loro stessi ideali ed ha continuato a combattere anche dopo di loro…

        Buon fine settimana, a presto.

    2. Hai ragione Silvia, infatti la più grande sconfitta è vedere in giro persone rassegnate ad un sistema corrotto. Gente che se ne ha l’inclinazione si adatta o che, se invece possiede una coscienza che non glielo permette, osserva e tace pensando che tanto non c’è niente da fare. E i giovani vedono e pensano che l’unico modo di affrontare la vita sia rassegnarsi al fatto che nulla potrà mai cambiare… invece per cambiare le cose ci vuole solo un po’ di determinazione e di collaborazione positiva in più! 😉
      Ciao, ti auguro una buona giornata.

  5. Quanto ci piace chiaccherare e scrivere?
    Ho letto i commenti
    Il mio è semplice senza una adeguata educazione la giustizia è del più forte o più armato
    L’educazione però può essere anche malvagia e allora la giustizia esce dai nostri canoni e si sbizzarrisce nel fregare quelli che hanno una BUONA educazione.

    1. La tua riflessione è breve ma molto incisiva; è vero, manca l’educazione alla giustizia ma, ahimè, manca anche l’educazione alla cultura. Ho sempre pensato che molte persone sarebbero state diverse semplicemente se avessero conosciuto qualcosa in più; purtroppo a volte la cattiveria e l’ingiustizia nascono anche dall’ignoranza…
      Buon fine settimana.

  6. Ti ringrazio per il passaggio dal mio blog e per gli spunti di riflessione che ho trovato leggendo questo post.
    Che non siamo contenti di come vanno le cose è risaputo, ma trovare cause e risoluzioni al degrado civile è tutta un’altra storia.E per degrado civile non intendo solo quello di chi è al governo, ma di tutti. Anche di tutti noi che stiamo fuori dalle mura del palazzo. Come dicevi nel post precedente….prima di giudicare gli altri dovremmo giudicare noi stessi. E per quanto mi riguarda…so perfettamente che ogni cittadino italiano fa del suo meglio per non comportarsi correttamente: chi non paga il canone rai, l’assicurazione della macchina, le tasse si evadono, insomma…ci lamentiamo tanto di chi governa ma ognuno di noi messo su quelle poltrone farebbe lo stesso o quasi.
    si dovrebbe ricominciare ad insegnare nelle scuole educazione civica. Far capire a tutti cosa significa vivere insieme in un’enorme comunità chiamata stato….invece qui ognuno pensa al suo orticello. Che tristezza. Speriamo che un bel giorno spunti un “Principe” alla Machiavelli che sia in grado di aggiustare le cose.
    con simpatia
    Gemma

    1. Il degrado dei valori parte sempre dal profondo di ognuno di noi; ho sempre sostenuto che se vogliamo vedere le cose cambiare intorno a noi stessi dobbiamo cominciare da dentro noi stessi.
      Se ognuno di noi si scandalizzasse per le ingiustizie che vede, se ognuno di noi denunciasse i disonesti che conosce, se ognuno di noi nel suo piccolo difendesse sempre la giustizia, tutto il mondo cambierebbe.
      Nelle scuole dovrebbe essere insegnata di nuovo educazione civica ma, permettimelo, anche educazione etica. Se è vero che nelle classi di oggi ci sono bambini di diverse religioni o provenienti da famiglie atee, troverei comunque giusto l’insegnamento dell’etica in generale, quella che è comune a tutte le religioni ma anche al semplice buonsenso: per tornare ad insegnare ai bambini ad usare più il cuore e l’intelligenza che la furbizia.
      Grazie, buon fine settimana!

  7. Poche volte mi è capitato di apprezzare la Giustizia giusta, spesso in mano d “Operatori” poco capaci (eufemismo).
    L’ho frequentata per tanti motivi e so di cosa scrivo.
    Non per niente è raffigurata con la benda agli occhi!
    Ciao

  8. La mancanza di valori, tutto è racchiuso qui. Tutto è permesso, l’altro non esiste c’è sempre l’io, che prevale.

    Una volta potevi permetterti di lasciare l’uscio di casa aperto, andare via e tornare dopo giorni senza che nessuno fosse entrato anche solo a guardare. Ora, porte blindate e non sei sicuro nemmeno così. Sperando che se vengono i malviventi tu non devi essere in casa altrimenti ti possono far del male se non hai soldi a portata di mano, e se ti difendi, rischi anche che per legge dii risarcire i ladri.
    Tutto è alla rovescia. Come puoi aver fiducia nella giustizia se chi ci rappresenta non è giusto? Mio marito esodato, doveva andare in pensione ma la Sig.ra Fornero ha cambiato le carte in corsa e così per avere ciò che ci aspettava dopo 40 di lavoro abbiamo dovuto attendere 2 anni e mezzo: la mobilità finita e quindi senza sostentamento. Ma loro, i politici hanno fatto ricorso per i vitalizzi, non valeva la retroattività per loro, e mio marito che era in mobilità ha avuto valore la retroattività, è giustizia questa? certo che ti vien voglia di cambiar paese.
    Un abbraccio Chiara

    Ps: la poesia che ho scritto è intesa come qualcosa di bello all’improvviso, in quel contesto, per me era una rosa sbocciata. Un sorriso tra le foglie cadute e l’ombra della sera. Ma può certo attribuirsi anche alla primavera. Grazie per essere passato da me

    1. Se vedi l’ingiustizia proprio dove ci si aspetta che ci sia viene naturale aver voglia di andarsene… ma dove? Purtroppo non esistono sulla terra luoghi in cui non esista l’ingiustizia ( anche se dando uno sguardo all’estero ci viene spesso da pensarlo…). Credo che l’unica soluzione possibile richiede tempo, fatica e tanta, tanta voglia di cambiamento. L’unica soluzione possibile è l’educazione alla giustizia, al rispetto, all’eguaglianza, all’onestà. Ed ognuno di noi deve iniziare questo percorso dando il buon esempio.
      Ricambio l’abbraccio e ti auguro una buona serata.

  9. M.Loto ciao, grande esempio di giustizia è quella di papa Francesco, è un vero cristiano e Uomo. Stà cercando di far emergere il marciume che c’è nella chiesa, e Francesco è un uomo dalla mente superiore non mediocre ecco perchè riesce a fare qualche cambiamento, con amore, pazienza, comprensione e trasmettendo un immagine umile come lo è lui. Renzi, Berlusconi ecc, uomini di potere e di grandi ladrerie, eppure vi sono schiere di persone pronti a seguire la loro idologia, ma quale ideologia…..?! La brama di soldi e potere fà si che ci troviamo in una situazione drammatica……..Grandi esempi quelli che hai citato, non gli conoscevo……..E i mezzi di comunicazione amplificano queste violenze, abusi, le persone anzichè combattere le paure, le subiscono e c’è il rischio che si incattiviscano………….Ottimo e giusto post, buona serata M.Loto………

    1. La paura è uno dei mezzi maggiormente usati per manipolare le persone ma è davvero triste, una vera morte dell’anima, fare delle ingiustizie o tacere davanti a delle ingiustizie soltanto perché si ha paura di rimetterci qualcosa. Perché quando una società è corrotta, quando uno Stato è ingiusto, ogni singolo cittadino ci rimette, anche quelli che si credono più furbi degli altri.
      C’è bisogno di coraggio per affrontare e portare avanti un cambiamento.
      Ciao Lulu, buona serata anche a te e buon fine settimana.

    1. …l’incompetenza è spesso figlia dello stesso sistema. Quante persone ci sono che ricoprono cariche che non avrebbero mai raggiunto per merito ma che si ritrovano a ricoprire perché “figli di…” o “amici di…”? Pensa a quanto drammatico possa essere quando queste persone, ad esempio, sono chirurghi o avvocati… ruoli ai quali le altre persone affidano le proprie vite!
      Certe cose non dovrebbero più accadere.
      Ciao, buona domenica.

      1. La Legge dovrebbe essere il Vangelo della Giustizia. Ma prova a leggerti il testo di una qualsiasi legge: è una cosa pazzesca! Mi chiedo come fanno gli avvocati, e i magistrati, a districarsi nei continui rimandi del testo. Ovvio che, di conseguenza, la giustizia diventa un’interpretazione personale, per uscire dall’incasinamento mentale che produce il linguaggio del legiferante. Ovviamente ad uso e consumo di chi ne ha interesse.
        Non ho gli strumenti per scoprirlo, ma mi faccio una domanda: dopo le grandi rivoluzioni della storia, prima di tutte quella Francese, c’è stato un periodo in cui la giustizia poteva considerarsi tale? Se SI’, vale la pena di fare una rivoluzione, se NO…
        Ciao.

        1. … temo che dovremo cercare di immaginare un mondo governato con giustizia! Ciò non toglie che, anche se finora non c’è mai stato, non possa esistere.A volte bisogna saper vedere quello che la maggior parte della gente non riesce nemmeno ad immaginare…
          Ciao.

  10. Saluto tutti voi, che segnalate, lamentandovi, quello che non va. D’altra parte siamo un popolo di brontoloni…
    Ma per cambiare… cosa si può fare? Forse una rivoluzione! Ma da anni ripeto, e chi ci governa lo sa benissimo, che un popolo con la pancia piena non farà mai la rivoluzione. E quindi ci lasciano la pancia piena (non tutti, ma quanto basta) e continuano, imperterriti, nel loro percorso. Nemmeno la profonda crisi economica che stiamo passando riesce a smuoverci, proprio perché siamo ancora in troppi ad avere la pancia piena. Ricordo i movimenti del ’68: una quasi rivoluzione, ma perché c’era poco da perdere e molto da guadagnare, mentre oggi è esattamente il contrario: molto da perdere (il nostro benessere) e poco da guadagnare.
    Quante volte ho sentito la frase “sono pronto ad imbracciare il fucile e partire per Roma… appena trovo qualcuno che parte…” ma (per fortuna credo) nessuno si muove.
    Propongo un ragionamento: in Italia sono (giustamente) vietati i referendum sulle tasse, ma con tutti i referendum, magari del cavolo, che abbiamo visto, forse che qualcuno ha mosso un dito per indire una raccolta firme finalizzata ad un referendum per abolire i privilegi della Casta?
    Purtroppo con le parole non riusciremo mai a far sparire certe facce dalle sedie del potere, e quindi sarà ben difficile ottenere un cambiamento. Quello che manca è una forza comune: la volontà non basta.
    Ciao a tutti.

    1. Beh, non troppo tempo fa ci fu un referendum sul finanziamento ai partiti; il popolo si dichiarò contrario ed i partiti cambiarono il nome ai soldi che prendevano che, da “finanziamento” diventò “rimborso”, con buona pace dei cittadini.
      È da molto tempo che il popolo non ha potere decisionale anche se, purtroppo, siamo illusi del contrario.
      Per quanto riguarda la tua lecita domanda su cosa sia possibile fare per invertire questa situazione credo che l’unica opzione che abbiamo è iniziare da noi stessi: cerchiamo di informarci, di avere maggiore consapevolezza su quello che ci accade intorno, cerchiamo di essere buoni cittadini e, soprattutto, persone giuste! Se sei giusto e vedi un’ingiustizia non fai finta di niente, non pensi “tanto funziona così”!
      In questo momento storico c’è davvero bisogno di un risveglio culturale ed etico! Perché se ognuno di noi si comportasse diversamente ed avesse davvero a cuore la comunità nella quale vive tutto cambierebbe.
      Per questo sono triste quando vedo i giovani italiani che vanno a lavorare all’estero. Li capisco e non li biasimo però mi rattrista vedere la rassegnazione di chi abbandona l’Italia come se fosse una nave che affonda invece di fare del proprio meglio per aiutare a tappare i buchi, salvando anche tutti quelli che ci sono a bordo.
      La forza comune si può trovare con la volontà dei singoli individui.
      Buona domenica.

      1. Condivido il pensiero di Loris, nessuno fa niente perchè siamo ancora in molti ad avere la pancia piena.
        Questa crisi non ha ancora intaccato il ceto medio, ma solo la maggior parte di coloro che erano già poveri.
        Questo lo si può notare nei ristoranti e pizzerie piene ogni sera, nei villaggi turistici e negli acquisti soprattutto di tecnologia mobile.
        Ma questo è tutto un altro discorso, sono però convinta di una cosa, proviamo a togliere alla “massa” il social network più in voga, e vedremo se non succede una rivoluzione, sicuramente qualcosa accadrà… penso che quella sia una “droga” per tenerci buoni.
        Condivido anche il tuo pensiero Mr. Loto, mi piange il cuore quando tanti giovani abbandonano il nostro paese, (e fra loro ci sono anche tanti validi menti), venendo sostituiti da chi italiano non è… e diciamolo pure… non è il meglio che approda qui…
        Se continua così, fra non molto, faranno la maggioranza e questo non va affatto bene!
        Non sono razzista intendiamoci… ma prima di tutto occorre pensare alla propria “famiglia” se non sta bene “lei” come possiamo permetterci di fare i “beniamini?”
        Siamo diventati “pappe molli”, questa è la verità!
        Buona domenica!

        1. Coloro che approdano in Italia fanno esattamente la stessa cosa dei nostri giovani che vanno all’estero: cercano una vita migliore e spesso lo fanno fuggendo dalla guerra e l’estrema povertà.
          Anche le migrazioni dei popoli partono da un presupposto di ingiustizia perché, in fondo, siamo tutti esseri umani solo che i più fortunati sono nati dalla parte ricca del mondo che spesso invece di aiutare la parte sfortunata alimenta, per guadagno, guerre e povertà. Ma questo è un altro discorso.
          Penso semplicemente che se ci fosse giustizia chiunque dovrebbe poter scegliere di vivere ovunque senza nessun problema perché tutte le persone sarebbero considerate esattamente come sono in realtà: uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità.
          Buona domenica anche a te.

          1. Non lo metto minimamente in dubbio che tra gli immigrati vi siano anche persone oneste, ci mancherebbe!
            Mi riferivo a ciò che vedo e di ciò che abbiamo subito sulla nostra pelle più volte…
            I nostri giovani comunque non vanno ad incrementare la delinquenza in altri stati, come succede invece in Italia…
            E se ho urtato la tua sensibilità con le mie personali considerazioni, ti chiedo scusa.
            Buona serata

      2. Proprio di ieri il funerale di una persona morta di dolore per una condanna (carcere più danni) conseguente all’aver sparato a dei ladri. Ed in più, i familiari, dovranno rinunciare all’eredità, o ad una parte, per pagare la penale a favore dei delinquenti (i ladri) che sono stati all’origine di tutto.
        Per me in questo non c’è giustizia! Ma come dovremmo reagire a questi fatti? E non farmi discorsi “buonisti” che ci sono le forze dell’ordine, che non dobbiamo farci giustizia da soli perché diventa vendetta, ecc. ecc.
        Ciao.

    2. M.Loto posso rubarti un po’ di spazio per chiedere una cosa a Loris il blogger che viene sempre a commentare, leggo un po’ tutti ma lui in particolare lo ammetto, e il passaggio che scrive lui dove dice:” Ma per cambiare… cosa si può fare? Forse una rivoluzione! Ma da anni ripeto, e chi ci governa lo sa benissimo, che un popolo con la pancia piena non farà mai la rivoluzione. E quindi ci lasciano la pancia piena (non tutti, ma quanto basta) e continuano, imperterriti, nel loro percorso. Nemmeno la profonda crisi economica che stiamo passando riesce a smuoverci, proprio perché siamo ancora in troppi ad avere la pancia piena. Ricordo i movimenti del ’68: una quasi rivoluzione, ma perché c’era poco da perdere e molto da guadagnare, mentre oggi è esattamente il contrario: molto da perdere (il nostro benessere) e poco da guadagnare.” E’ lungo M.Loto lo scritto ma volevo chidere il consenso a Loris se potevo pubblicare sulla mia pagina facebook quel passaggio, sono le parole che non so’ esporre io………………Aspetto la risposta con la speranza che Loris si affacci………….grazie, scusa e buona serata con affetto e stima………..

      1. Ciao Lulu.
        Le mie opinioni sono personali, spesso condivise. Ma quando le esprimo, sono di tutti. Quindi puoi farne l’uso che meglio credi.
        Ciao.

        Per quanto riguarda le risposte che mi ha dato Mr. Loto… sono più d’accordo con Betty: assurdo vivere in un periodo nel quale ti tocca fuggire da casa tua perché non c’è futuro per te, mentre, stranamente, c’è spazio per altri che non hanno le tue qualità, ma si accontentano di meno solo dal punto economico. E poi spendere patrimoni (quindi molto più di quello che si è risparmiato) per acquistare il frutto del nostro operato all’estero. Ma di questo ne abbiamo già ampiamente discusso. In quanto a informazione e consapevolezza… non penso sia quello che ci manca: semmai la qualità dell’informazione è da rivalutare. Ma anche di questo abbiamo già detto.
        Ciao.

        1. Su questo la penso esattamente come te e Betty, nella mia risposta riflettevo solamente sul fatto che, a causa di guerre e persecuzioni, molti disperati sono costretti a fuggire dal loro paese per non morire di morte violenta, cosa che probabilmente faremmo anche noi nella loro situazione.
          Il problema è come sempre di chi governa il mondo che provoca le guerre per i propri interessi economici personali. Se non ci fossero le guerre penso che ognuno starebbe volentieri a casa propria.

          1. Anche perché, le guerre non le combatte chi le decide, ma le fa combattere agli altri, incassandone però i profitti. Purtroppo molti si barricano dietro la parola democrazia, facendo in realtà ciò che gli pare, spesso a discapito di chi ci mette la buona volontà. Ed anche questo, tanto per cambiare, non è giusto.
            Ad esempio non vedo perché le superpotenze mondiali non fanno coalizione per mettere veramente fine all’estremismo di alcuni. Ma è chiaro che sono gli interessi economici a comandare. Sappiamo benissimo che quello che il mondo spende per gli armamenti basterebbe da solo a risolvere il problema della fame nel mondo, però…
            Forse è il concetto di giustizia che non appartiene all’uomo?
            Ciao.

        2. Loris ti ringrazio, la penso come te in quanto a condivisione ma tu hai trovato le parole giuste per quello che voglio esprimere……buona serata e grazie M.Loto per l’ospitalità e considerazione, ciao…………grazie Loris…

  11. ho chiara in mente questa frase: “Ma la giustizia, capitano?” Il guaio è che non ricordo dove l’ho letta. Quante parole sulla giustizia!!!
    La giustizia vine da Dio. L’uomo deve imparare a perdonare. Parole tanto percosì dire? No. Mio caro Mr. Loto. Io sono nauseata da chi davanti ad un determinato fatto, normalmente di sangue, grida al microfono “voglio giustizia per mio figlio, perchè non succedano più fatti del genere!”
    Eo l’abbraccerei e le direi, ma quant’anche ti facciano “giustizia” come chiedi tu, tuo figlio lo riavrai? Ma avrò la soddiusfazione di….”Sei sicura che sia soddisfazione?Debbo perforza portare un esempio: il mio.”
    Valeria è stata investita proprio sotto le mie finestre con me che guardavo. Il signore che l’ha investita, per giorni veniva in ospedale per sapere di Valeria e mi diceva, “Signora, mi creda non l’ho proprio vista!”
    Lui anche avev, e credo abbia, dei figli, potevo rovinare un’altra famiglia? La mia era già rovinata. perdere un figlio, non è accettazione del dolore, non è un momento che passa, è una maternità sofferta e sarà così fino all’ultimo respiro. Valeria è la nostra preghiera di uogni giorno!
    Sono venuti i carabinieri. Non abbiamo denunciato nessuno. Non abbiamo preso un quattrino. Un figlio pagato? Per cosa? Oh sì mia madre mi ha detto: Avresti potuto farle un monumento!!!!! Le mie cognate mi dicevano pensa ai tuoi figli domani potrebbero aver bisogno! Eh già…..
    Perdonare!
    Impariamo a perdonare! Il nostro cuore troverà pace.
    Quell’uomo, Ha dovuto cambiare casa, non riusciva più a percorrere quella strada. Ha avuto un esaurimento nervoso. Il resto della sua vita io non la conosco e, sinceramente non nutro il desiderio di conoscerla.
    Durante il funerale della mia Lalla, Enrico, piccino ,ha letto una preghiera sulla sua sorellina che ha commosso tante persone. Mentre leggevano la preghiera dei fedeli, io mi ripetevo, anzi, penso che lo Spirito Santo me l’abbia messa in cuore: ma perchè non pregano anche per chi l’ha investita? Poi, mi sono avviata all’ambone e nel silenzio generale, allora sì che ho pregato perchè lui e la sua famiglia, come la nostra, trovassimo la pace che solo il Signore può darci! Per me questa è Giustizia. Non solo parole, ma testimonianze d’amore e di perdono…….Buona sera Mr. Loto

    1. Cara Lucia.
      Capisco la tua situazione, che mi addolora.
      Però, scusami, non riesco ad allontanare dalla mia mente un pensiero, cattivo e subdolo se vuoi: il perdono è uno strumento che il potere cerca di farci adottare proprio per consentirgli di fare ciò che vuole, indisturbatamente. Di fatto ci è sempre stato inculcato dalla religione, ma solo quando faceva comodo a qualcuno. Ma non ha niente a che fare con la giustizia.
      Ciao.

      1. Loris caro, non ho tempo questa sera per leggere tutto ciò che hai scritto, ho solo letto il commento in risposta al mio.Ma tu di che giustizia parli? Certamente di quella degli uomini che come tali facilmente sbagliano. Io ricerco sempre la Giustizia Divina in cui tu non credi, alquanto pare. Quanti errori si commettono in nome di una giustizia lontana dai codici e dalla legge. Gli uomini, come tali, sbagliano. Megli affidarci a Colui che ci abbraccia sempre. Debbo, anzi, la mia famiglia tutta, dire un Grazie se siamo ancora uniti e sereni. Tu, forse, non puoi capire, non ti è dato di capire come battono i cuori di due genitori che hanno perso un figlio a cui, come agli altri ha donato tutto l’amore possibile! La giustizia degli uomini avrebbe, probabilmente mandato in prigione quella persona: primo passo gli portava via la patente che gli serviva per lavorare e poi….quante volte avrei dovuto sopportare le domande e le risposte ai perchè della vita?
        Io so che non avrei potuto toccare il risarcimento per la vita di una bimba che valeva …..l’amore e l’allegria che mi ha regalato….No, ragazzo mio, 12 anni di Valeria non sono quantificabili! Io so che ringrazio Dio perchè ho vissuto la gioia di un amore di bimba appunto per 12 amnni e tre quarti. E adesso pensa come vuoi, ma non ti puoi mettere nelle mie scarpe!!! Buonanotte.

        1. Lucia… intanto, forse è il caso che tu legga un po’ meglio quello che ho scritto.
          Tu vedi la giustizia divina? Quella che ha acconsentito che succeda quello che è successo a Valeria (e tutti voi)? Quella che speri ti darà un posto in paradiso per il tuo comportamento? Per quanto mi riguarda… sei padrona di farlo. Ma non sperare di convincermi di fare lo stesso.
          Per quanto riguarda poi mettermi nelle tue scarpe… resto con le mie. Con la precisazione che nessuno ti ha detto se le mie sono comode o strette, dato che della mia vita non ne ho mai scritto una parola.
          Con tutto il rispetto…
          Un saluto.

        2. Scusa Lucia, ma mi sono dimenticato una cosa.
          Noi siamo uomini, ed anche se cerchiamo di essere ad immagine e somiglianza di Dio, sempre uomini restiamo. Ed i nostri giudizi sempre da uomini saranno, che ti piaccia o no.
          Rinnovo il saluto.

        3. Scusa Lucia, ma mi sono dimenticato una cosa.
          Noi siamo uomini, ed anche se cerchiamo di essere ad immagine e somiglianza di Dio, sempre uomini restiamo. Ed i nostri giudizi sempre da uomini saranno, che ci piaccia o no.
          Rinnovo il saluto.

    2. Lucia quello che hai scritto mi ha commosso.
      Chi ha vera fede porta nel cuore la consapevolezza che la vera giustizia è quella del Signore che è grande e davvero giusto. Su questa terra tutto quello che possiamo fare è cercare una giustizia più piccola, più simile a noi esseri umani, quella che ci è necessaria per trovare l’equilibrio nella convivenza… perché la capacità del perdono è una qualità che non tutti gli uomini possiedono.
      Ti abbraccio, con tutto il cuore.

      1. Ti chiedo scusa Mr. Loto, se faccio un po’ il gamberetto… 🙂
        Volevo solo lasciare un forte abbraccio a Lucia, ha commosso anche me la sua storia, e provo ammirazione per lei, trovo sia una donna davvero eccezionale, per il modo in cui affronta la vita, nonostante il suo cuore sia stato straziato da un dolore così grande. E’ veramente dura conviverci, ma lei lo fa con una dignità e dolcezza difficili da trovare in queste situazioni.
        Buona giornata a tutti!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Pulsante per tornare all'inizio