Società

Avere Successo

Uno Stato Perenne di Competizione

Avere Successo

Nell’era in cui viviamo sembra quasi che avere successo sia un imperativo. Ti inculcano l’idea di dover avere successo a tutti i costi fin da piccolo. I genitori sono sempre carichi di grandi aspettative, si sa, ed oltre a questa abituale pressione, anche la scuola incita la competizione tra studenti piuttosto che l’amore per la conoscenza.

Ci inculcano fin da giovani che dobbiamo avere successo, ma è giusto?

Perfino nello sport, attività regina nell’insegnamento del lavoro di squadra e della disciplina, ormai l’unica cosa che conta è vincere la competizione anche barando. E lo stesso vale sul lavoro dove ci sono quelli che per fare carriera sono disposti a prevaricare chiunque e, di contro, quelli rassegnati, a cui non importa nulla e che cercano di fare il meno possibile.

Tutto questo nella mentalità comune sembra una buona cosa, perché avere successo dovrebbe rendere felici. Il fatto è che in realtà questa perenne competizione con gli altri, questa continua necessità di mostrare di essere il migliore è frustrante, semplicemente perché non si può sempre vincere!

Senso di Inadeguatezza

Sempre più spesso capita di non sentirsi all’altezza, di sentirsi inadeguati in un mondo fatto per raggiungere continuamente il gradino più alto del podio. E allora, dato che magari si è consapevoli di non essere il migliore in quel campo, si tende a gettare del tutto la spugna, accantonando per sempre non soltanto la competizione e la possibilità di avere successo, ma anche l’occasione di fare del proprio meglio. È a questo punto che si prova invidia per i vincenti e perfino per chi semplicemente cerca di fare del proprio meglio. Ed è così che con il tempo si diventa aridi, cattivi e spenti.

Quante volte ti è capitato di sentirti un perdente anche quando avevi fatto del tuo meglio? Ecco, in famiglia, a scuola e nello sport andrebbe insegnato a non sentirsi mai così. Perché avere successo nella vita non è determinato da quanti riconoscimenti hai ricevuto ma da quanto sei riuscito a migliorare te stesso e dall’ impegno che hai impiegato per ottenere i tuoi risultati. Quello che conta è sempre e soltanto fare del proprio meglio e se ci deve essere una competizione, questa deve essere con noi stessi. Battere i propri record, riuscire a fare quello che prima non ci riusciva è il vero significato dell’avere successo!

Solo se ognuno di noi fa del proprio meglio l’umanità potrà vincere la propria partita con la storia…

Lettura consigliata: Le sette leggi spirituali del successo di Deepak Chopra

Le sette leggi spirituali del successo

 

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26 Commenti

  1. In un Volume, “…una Scuola che cambia”, edito dall’Istituto scolastico che mi ha visto alunno tra i suoi banchi, tra i tanti argomenti trattati, la Vice Preside, già mia docente di Italiano, ha inteso unire alcuni curricula degli ex allievi per ” fornire … motivazioni e stimoli per un impegno … in termini di affermazione professionale e umana.”.
    Gli interpellati, alunni meritevoli, io tra costoro, si sono dilettati a narrare le medaglie conquistate nella Società con dovizia di particolari.
    Il sottoscritto ha unito, alla narrazione riassuntiva dei successi, una lettera di accompagno che mi fu chiesto potesse essere pubblicata – troneggia a pag. 125 – e si chiude con “… Nella nota leggerà le poche altre “cose” che interessano la ricerca da Lei curata; la mia vita, tranquilla dal lato economico, è piena di soddisfazioni morali. Rammento sempre quel voto (sette) che Lei mi assegnò per le Sue materie d’insegnamento all’ammissione al diploma poi da me ripagato con un nove finale quale risposta alla Sue aspettative, fiducia e stima che allora mi dedicava e spero ancora oggi di meritare.”.
    Ho sempre privilegiato l’essere all’avere pagando, talvolta a caro prezzo, le mie scelte di vita e/o lavorative; ma la vita è come la trincea, appena alzi la testa fioccano le pallottole.
    Mi piace chiudere riportando la dedica che l’Insegnante di allora (1965 anno finale di Diploma) ha vergato sul Volume che ha inteso omaggiare a questo “ribelle”: “A Luigi in ricordo dei tempi mitici della giovinezza, con infiniti affetto e stima. Anna Giulia”.

    Un saluto da luigi m. al quale piace competere, ma non vincere per forza ed a qualunque costo. Prima “Il piacere dell’onestà”!

    1. L’onestà è la miglior filosofia di vita che possa esistere! Vincere, sapendo di non aver combattuto onestamente non fa stare così bene come si crede… mentre la soddisfazione morale di aver fatto del proprio meglio permette di trovare una serenità d’animo invidiabile, anche nella sconfitta.
      Grazie Luigi per i tuoi ricordi e le tue riflessioni, ti auguro un lieto fine settimana.

  2. Buon giorno e buon fine settimana caro Amico 😉 .. forse ero veramente fortunata i miei genitori non avevano mai progettato il mio futuro, anzi mio padre mi disse sempre:

    … non importa di cosa vuoi fare quando sei grande, importante il lavoro di fa piacere …

    Mi hanno mai costretto di andare al balletto, o farmi desiderare di essere la migliore la più brava.. mai e per questo lo ringrazio loro di cuore..

    vedo tanti bambini in una infanzia illimitata per soddisfare i bisogni dei genitori.. il pallone per contentare il padre, la modella bambina per contentare la madre… secondo me genitori malati!

    Lavoravo qui in Italia per un paio di anni nel settore di marketing, avevo successo e mi sono lavorato in alto.. ma non mi dava la soddisfazione anzi mi stressava eccessivamente fino al infarto, solo per il fatto di volere essere la più brava e sopratutto combattere con gli uomini..

    avevo dimenticato le parole del mio padre… ti abbraccio Pif ♥

    1. In pochi parlano di quello che io chiamo “stress da primo posto”, del quale anche tu sei stata vittima. Dover sempre dimostrare di essere i migliori, soprattutto quando si è già ai vertici del successo, crea una costante tensione nervosa che porta spesso anche a problemi fisici. Mi chiedo se ne valga davvero la pena.
      Per quanto riguarda i bambini hai proprio ragione. Troppo spesso sono vittime dei sogni irrealizzati dei loro genitori… e questa è una cosa davvero triste.
      Le parole di tuo padre sono sempre il segno di una persona estremamente sensibile.
      Ti abbraccio e ti auguro anche io un lieto fine settimana!

  3. Non ho mai sofferto di “stress da primo posto”, in quanto il mia autostima è sempre stata a zero sin da piccola. Per fortuna ho incontrato una persona che è riuscita a farla alzare di qualche grado, ma basta un niente a farla precipitare nuovamente, per questo mi definisco una persona fragile.
    Non mi piace competere e non mi piacciono i paragoni, ciascuno di noi è unico con il proprio corpo, il proprio cuore, la propria anima, i propri pensieri e desideri.
    Siamo tanti colori, che… se mischiati… perderemmo la tonalità che ci contraddistingue.
    Se ben ricordi ho affrontato poco tempo fa il tema del successo, spero non ti dispiaccia se riporto qui l’ultimo pezzo del mio post che racchiude il concetto del mio pensiero:

    “Il successo secondo me, è la realizzazione soprattutto della propria felicità.
    La consapevolezza della stima che si ha di se stessi.
    La felicità è il segreto del vero successo al di là di qualsiasi apparenza.
    Quando un giorno ti sveglierai accorgendoti d’essere felice nonostante quello che hai ottenuto non corrisponde alle tue aspettative iniziali, sarai sicuramente una persona di successo!

    Il successo è riuscire a stabilire un contatto donando un sorriso…
    … è riuscire ad emozionarsi e a donare emozioni
    … è riuscire ad andare a dormire sapendo d’aver donato il meglio di noi.
    Il successo è felicità, amicizia, libertà di pensiero e parola.”

    Un sorriso e un abbraccio Mr. Loto, buon fine settimana!

    1. Il tuo post sull’argomento era molto bello e profondo e la parte che hai riportato qui lo riassume benissimo. Non posso che essere d’accordo con il tuo pensiero.
      Mi dispiace sapere che convivi con una bassa autostima… eppure anche solo il tuo blog dice di te che sei una persona estremamente in gamba!
      Cerca di lavorare su questo aspetto del tuo carattere perché riconoscere il proprio valore non è vanità e neppure superbia. Conoscere il proprio valore è necessario per farlo capire anche agli altri!!
      Nel Vangelo c’è scritto: «Amerai il prossimo tuo come te stesso.» Amare di più te stessa ti permetterà di amare di più anche gli altri.
      Ricambio l’abbraccio, il sorriso e l’augurio di un buon fine settimana.

      1. Quando si vive un’infanzia senza essere amati, ci cresce con la forte convinzione che tutti gli altri siano meglio di te, che tutto ciò che fanno sia sempre migliore di ciò che hai fatto tu… ma questo non significa non avere amore da donare…
        Contrariamente alle regole e alle note teorie, mi sento una persona strapiena d’amore… non puoi immaginare quanto ve ne sia dentro di me, e quanto riesca a donarne… chi mi conosce veramente sa…
        Il mio mettermi in secondo piano è un mio grande difetto, e va solo a mio discapito.
        Duro lavoro per mio marito 🙂
        Grazie per i tuoi consigli Mr. Loto, sei sempre tanto gentile… buona serata

        1. Ciao Betty.
          Intanto mi domando come fai ad avere così poca autostima, quando tu stessa riconosci le tue capacità, la tua forza d’animo per affrontare una vita non proprio facile e serena. Il passato… è passato.
          So che sai benissimo (il solito gioco di parole) che è più importante essere che dimostrare, e quindi non devi far altro che appellarti a questo concetto. Unico consiglio, quindi, di lasciare libero sfogo a queste tue qualità, senza che vengano soffocate lasciando posto al rammarico di non averne fatto buon uso.
          E poi, uso una cattiveria con l’intenzione di sfilarti un bel sorriso: quando ti senti a quota zero, pensa che anche lo straccio per pavimenti ha la sua dignità: niente meglio di lui può fare quel lavoro. E pertanto, si merita il massimo apprezzamento.
          Ciao.

          1. La forza che ho non mi appartiene Loris, mi è donata giornalmente dalle persone che amo…
            so con certezza che se rimarrei sola mi sentirei una nullità… e andrei alla ricerca di qualcosa per potermi sentire utile…
            Lo so che il passato è passato ( e qui mi viene in mente Rafiki in “Il RE Leone”), non è che vado a rinvangarlo pensandoci… ma ciascuno di noi ha formato il proprio carattere proprio in base a quello, e non penso sia facile da modificare, ma imparare a conviverci…
            Lo sai… il sorriso me l’hai sfilato… da oggi in poi chiamatemi: “Mocio Vileda” (◠‿◠)
            Ciao Loris, e grazie!

    2. Mi sembra proprio che tu sia una bella persona e questa é la bella sensazione che doni e soltanto con le tue parole. Mi immagino chi ti conosce! 😉

      Un abbraccio

  4. Ciao Betty.
    Noto che vedi benissimo il bicchiere mezzo vuoto, e mai il mezzo pieno. Non credo che il ritrovarti sola ti farebbe sentire una nullità. Forse per un breve periodo, si, ma poi… succede come per i vulcani: ad un certo punto la loro forza, la loro energia, non è più contenibile. Ancora non sappiamo quali sono le capacità che abbiamo, ne tanto meno come e quando emergeranno. Vai tranquilla. La forza che abbiamo dentro, ce l’abbiamo e basta. La vita ce la fa solo tirar fuori, chi più, chi meno, proprio per superare gli ostacoli, quando ce n’è bisogno.
    E visto che ci siamo con i sorrisi… non male anche la tua, del Mocio Vileda. Se ne avrai bisogno… fammi sapere, che mi organizzo per i ricambi.
    Ciao.
    P.s.: in casa, da adesso, ti fai chiamare “mOcetta mia”?

  5. Fare del proprio meglio, è già in se stesso un successo ed il successo assoluto è riuscire ad essere in pace con se stessi e con gli altri, arrivando ad evolversi per essere veramente umani, con la capacità di amare incondizionatamente.
    Grazie per la visita.
    Buona Pasqua!

    1. Questo concetto di successo mi piace moltissimo! Spero davvero che, pian piano, diventi la consapevolezza di sempre più persone.
      Grazie, un saluto e buona Pasqua anche a te.

  6. Buondì, il successo vero è non badare alla consacrazione di un effimero successo. Le medaglie, i diplomi, le targhe appese sono (a volte) uno scudo da erigere tra noi e la scarsa considerazione di noi stessi, da nascondere al prossimo. Ho vissuto una vita intera dove, per indole personale, per necessità professionale, gli obbiettivi raggiunti e conseguentemente i riconoscimenti, dovevano rimanere “sulla carta”. Quindi non ho mai patito della sindrome legata al successo. Qualche volta si, quello si, mi sono divertito ad osservare quanti, portavano i segni inequivocabili di una vita passata ad aprire “la ruota”. Certo in termini di riscontro oggettivo, ho lasciato raccogliere ad altri, frutti non sempre meritati. fa parte del gioco e ho sempre cercato di giocare pulito. Serena Pasqua.

    1. Alla fine, coloro che raccolgono frutti non meritati non hanno successo, anche se la società dovesse invece riconoscerli come vincenti. Basta guardarsi intorno per vedere tanti volti, anche molto noti, corrosi dalla necessità di dover sempre dimostrare qualcosa o, di contro, cercare di nascondere la loro inadeguatezza al ruolo che ricoprono.
      Per qual che mi riguarda avere successo significa vivere in equilibrio, facendo al meglio quello per cui si è più portati.
      Grazie Henry, anche io ti auguro una lieta Pasqua.

  7. Condivido il tuo pensiero. E poi competere è estenuante e anche una volta raggiunto il successo arriva il momento in cui ci si trova davanti al nulla e crolla tutto..
    Buona serata.

  8. Successo…parola che nasconde la necessita di dimostrarsi agli altri. Quando si raggiunge un obiettivo personale non sono sicura che si possa chiamare “successo”ma forse “soddisfazione”..”appagamento”…Forse sbaglio ma mi viene da pensare alla parola “successo”come sinonimo di “prevaricazione”…

    un abbraccio

    1. …non direi. Ci sono molte persone che hanno fatto successo grazie ai propri meriti e non necessariamente prevaricando qualcuno in modo scorretto. Di certo però quello che si intende con la parola successo al giorno d’oggi è qualcosa di pubblicamente riconosciuto, qualcosa che è visibile a tutti… invece secondo me il vero successo, quello che dà vera soddisfazione, è prima di tutto interiore, è il fare del proprio meglio superando, giorno dopo giorno, i propri limiti.
      Ciao, buona giornata.

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