Il tema della confusione di ruoli all’interno della coppia al quale stiamo assistendo in questi anni, suscita molti fraintendimenti ed a volte accese discussioni.
Quando si parla di confusione di ruoli spesso si inizia con dei pregiudizi. È bene dunque che sia chiaro fin da subito che non attribuisco all’uomo un valore maggiore o minore della donna e non intendo stereotipare i ruoli dell’uomo e della donna. Nel parlare di questo argomento mi attengo a quello che vedo ogni giorno ed a quello che, per esperienza diretta di vita, conosco di un sesso e dell’altro.
Ovviamente non tutti gli uomini sono uguali, così come non tutte le donne lo sono. Personalmente sostengo la libertà per ognuno di essere ed esprimere pienamente quello che è. Ma nella coppia è necessario trovare un equilibrio.
Il fatto è che, quando si costruisce una coppia, e ancora di più una famiglia, credo che si otterrebbe un legame più stabile se ogni componente della coppia e della famiglia rivestisse il ruolo che gli compete e che meglio si sposa con la sue attitudini naturali.
Confusione di Ruoli: La Donna
La donna, che per natura è tendenzialmente più sensibile è quindi più portata a vivere i sentimenti e la vita interiore. Nella confusione di ruoli di oggi si ritrova a dover essere invece pratica e responsabile.
Spesso cresce i figli da sola e si sobbarca l’impegno del lavoro per mantenere la casa, i figli e, ahimè, a volte anche compagni scansafatiche.
La donna, che avrebbe bisogno di supporto emotivo e di un sano senso di protezione da parte dell’uomo, si ritrova esattamente nel ruolo opposto al suo. Addirittura oggi le donne sono costrette a diventare aggressive ed autoritarie. Devono gestire le relazioni come gli uomini e parlare come gli uomini… semplicemente per riuscire a sopravvivere emotivamente.
Gli Uomini
La confusione di ruoli è evidente anche sugli uomini di oggi, sempre più maschi e sempre meno uomini. Interessati all’estetica più delle loro compagne, non sanno assumersi responsabilità né trasmettere senso di sicurezza alla loro donna. Gli uomini si lasciano intimidire dalle donne di oggi e, invece di essere la parte forte della coppia (intesa come quella che sa gestire i problemi e le difficoltà quotidiane), sono diventati paurosi ed insicuri.
Nella confusione di ruoli la coppia è sempre più instabile perché, alla fine, uomini e donne vivono vicini senza incontrarsi mai sul serio.
Ma uomini e donne sono complementari. Devono unirsi per costruire un’unità perfetta attraverso le loro differenze.
Letture consigliate: Sposala e muori per lei – Sposati e sii sottomessa di Costanza Miriano
Aforisma che porta alla riflessione: “Vuoi odiare una donna? Sposala!”
A parte la celia, ma c’è un fondo di verità su quanto ora scritto, con il medesimo titolo pubblicai un Comunicato sindacale quando vestivo i panni del sindacalista.
Mi riferivo, all’inizio del secolo in corso, alla confusione che c’era, c’è, tra Politica e Sindacato; deprecabile.
Per tornare alla Tua riflessione aggiungo che non per nulla si chiama coppia; uno prevale comunque sull’altro. Altrimenti si chiamerebbe pariglia.
Naturalmente con compiti differenti, ma che devono tendere al medesimo fine/risultato; l’educazione della prole.
I risultati sono sotto i nostri occhi, con figli spesso “sbandati” e non cittadini in senso lato del termine; troppo di tutto e … molte coppie scoppiano perché i sacrifici “costano” e non tutti si è disposti/preparati al dovere di genitore/i che è mestiere difficilissimo. L’unico per il quale non è prevista una preparazione scolastica o di apprendistato ovvero “concorso” ad hoc o, ancora, …
Ciao
Ciao Luigi.
Premetto che la deprecabile confusione fra Politica e Sindacato… non mi sembra sia stata eliminata, anzi.
Il concetto di coppia, anziché pariglia, come la definisci tu, si basa proprio sulla differenziazione dei ruoli. Per te che sai di matematica, ogni azione ha un punteggio; la sera, le rispettive somme, devono essere a pareggio: così ognuno ha fatto la sua parte, ed il risultato è comune a tutti.
Riguardo la prole… e chi non ha figli? Verissimo che quello del genitore è il mestiere più difficile al mondo, e nessuno te lo insegna (anche se ognuno dice la sua), ma qualche volta il buon esempio sarebbe di grande aiuto. Ma purtroppo, come nelle aziende, tutto diventa un costo, e viene valutato con quel metro.
Buon 2016.
Ciao.
Sono d’accordo con te Luigi, soprattutto per quanto riguarda il fatto che nessuno è più disposto a sacrificarsi, neppure nel nome della famiglia. Ultimamente poche unioni reggono alla pressione dell’individualismo: si parla troppo di “io” e troppo poco di “noi”… e quelli che più ci rimettono all’interno di una famiglia sono proprio i bambini, spesso vittime innocenti dell’egocentrismo dei genitori.
Buona domenica.
Buona domenica caro Amico, io sono ancora una donna tradizionale, vedo l’uomo come capo famiglia e la donna come casalinga.. Non ho nulla incontrario se la donna vuole lavorare e l’uomo diventa il casalingo e padre per time, anzi così si rende conto cosa significa gestire una famiglia dal punto di vista della donna. In un rapporto fra uomo e donna dovrebbe essere per prima il rispetto per quello che fa l’altro per la famiglia, perché ogni fa il suo contributo. Nel tempo libero nel senso quando la coppia e assieme dovrebbero condividere alcune interessi hobby, così rimane l’unità. Pensando ai miei genitori mio Padre era sempre disponibile quando era in casa, quando mia Madre chiedeva un aiuto Lui era disponibile.. Mia Madre era la Donna di casa, e avvolte mi domando come lei e riuscito a fare tutto sempre così perfetta.. Non trovo le parole giuste, ma era armonia e ordine, e soprattutto un rapporto amorevole e rispettoso.. Forse sono i tempi cambiati e l’uomo cera più la madre nella moglie e le donne si ribellano contro il ruolo prescritto da secoli. Anche io ho momenti in cui divento sclerotica, e mi sfogo urlando, mio marito rimane indifferente e cambia la stanza e questo mi fa ancora più nervosa. Vorrei che lui prende la situazione nelle mani per portare ancora la pace in casa, ma non lo fa.. Nonostante questo e lui l’uomo di casa, e devo dire e lui e sempre disponibile per qualsiasi cosa, e un uomo sensibile e per questo lo amo. Credo ogni coppia deve comunicare e confidasi con il partner e poi non ci sono confusioni di ruoli.. buona domenica un abbraccio Rebecca ♥
Ciao Rebecca.
Armonia e serenità in famiglia non vuol dire che talvolta non si possa alzare la voce, litigare, tenersi il muso. Importante riconoscere che si è in due (o più) a condividere le ore, a farsi forza l’un l’altro per mandare avanti la famiglia, e soprattutto ognuno deve compiere le proprie funzioni perché le sente sue, non perché l’altro le scarica, magari per pigrizia. Il modello che descrivi parlando dei tuoi genitori funzionava benissimo (e funziona tutt’oggi) proprio perché ognuno di loro svolgeva il compito che si era assegnato, senza forzature o costrizioni. E c’era il reciproco rispetto.
Se li accetti, con ritardo… auguri per un sereno 2016.
Ciao.
Caro Loris, non ti preoccupare io sono una pentola a pressione, capita ogni tanto che faccio volare via il coperchio.. ma in generale sono calma … I miei erano perfetto in tutti i sensi, persone cosi ormai no ci sono più… accento con immenso piacere i tuoi auguri per il 2016, e lo ricambio con gioia ♥
Ciao Rebecca, come sempre è interessante leggere il tuo punto di vista e la tua esperienza. Ovviamente deve essere una scelta di entrambi ma credo davvero che se all’interno della coppia la donna usasse sempre la sua sensibilità e le sue doti naturali, e l’uomo la sua praticità e quel che gli compete, tutto filerebbe molto più liscio. Poi è assolutamente normale, di tanto in tanto, avere degli scontri… e magari a te sembra strano ma la reazione di Gianni di cambiare stanza quando sei nervosa potrebbe davvero essere un buon modo per riportare la pace. Ti dà il modo di sbollire e calmarti… probabilmente in quei momenti ti farebbe arrabbiare ancora di più qualunque cosa che potrebbe o vorrebbe dirti.
Un caro saluto e l’augurio di una buona domenica.
Caro Amico, sai a volte vorrei che Gianni si apre e si sfoga, sai che lui soffre ogni tanto di depressione (tutto sotto controllo i momenti estremi prende anche un farmaco) io sono convinto se lui una volta si lascia andare e si sfoga sta scuramente meglio … per quello capita che io lo provoco di proposito (ovviamente quando stiamo già nel mezzo della tempesta ) penso esplodere e lasciare fuori tutto e come una liberazione.. Vorrei sentire una volta cosa mi ha da dire 😀 …abbi una serena serata ♥
Le tue intenzioni sono buone ma se nn ha mai reagito come speravi forse dovresti scegliere un approccio diverso… ma tu conosci Gianni meglio di me! 😉
Buona serata.
Allora quando Gianni è nella fase non depressiva mi risponde a volte, nella fase pre-depressiva evita a rispondermi perciò cambia stanza o mi manda direttamente a farmi benedire (parolaccia) e cambia stanza 😀 … ora parlo di cose quando lui e nella fase depressiva, quando lui litiga con me provo istigarlo per vedere finché posso provocarlo, ma si blocca. Non sono laureata nella psicologia ma credo sfogarsi a parole o buttare un piatto contro il muro potrei essere una liberazione della tensione che rimane tropo tempo chiuso dentro in noi. Una volta parlavo con un psicologo al riguardo di queste cose, e mi disse meglio non urtare Gianni, oggi abbiamo buoni farmaci.. Pensavo di essere nel film sbagliato mi avevo aspettato qualcosa di meglio come risposta.. e già un’arte trovare la via nel mezzo fra la copia e mi domando come mai una volta le famiglie erano più forti ?? Comunque non importa come è il mio Gianni io lo voglio un universo di bene 😉
… ed il tuo amore è l’unica cosa che conta davvero, te lo assicuro.
Ciao Mr.Loto.
Sai già che sono sostanzialmente d’accordo con quanto dici.
Però a me viene un’altra domanda: cosa ha portato a questo? O meglio, quando la donna ha cominciato a lottare per “l’emancipazione”, la parità fra i sessi, dove voleva arrivare? Probabilmente, e giustamente, ad eliminare le discriminazioni, è vero, ma più probabilmente, sotto la scaltra manipolazione di qualcuno, mirava al potere, in tutte le sue forme, ruolo che non sempre si trova permeato nel suo dna. Credo che lo squilibrio sia stato provocato dalla troppa velocità con cui il cambiamento si è realizzato. L’uomo, volente o nolente, ha subito questa mutazione, e reagisce con la forza, ribellandosi ed usando la violenza, oppure accetta, anche per comodo, abbandonando quei ruoli, talvolta pesanti, cui in precedenza era demandato. Purtroppo la solita paura di essere tacciati per sessisti impedisce di riprendere in mano la situazione, rivedendo l’assegnazione dei ruoli, magari usando un po’ più il cervello. Il risultato? Nuova discriminazione, forse di segno opposto. Porto ad esempio la norma che i CdA devono avere almeno una percentuale minima di donne; ma perché la stessa norma non prevede da subito lo stesso limite per gli uomini? Parità non vuol più dire avere tutti gli stessi diritti? Personalmente… non che mi preoccupi: in famiglia abbiamo raggiunto un discreto equilibrio. Ma da quel che sento in giro… le famiglie stanno diventando dei veri e propri campi di battaglia. E ci meravigliamo delle statistiche su convivenze e divorzi!
Un saluto.
Le donne hanno giustamente lottato in passato per vedersi riconoscere dei diritti che non avevano. Troppo spesso, anche all’interno della famiglia, hanno dovuto subire in silenzio angherie di ogni tipo e magari hanno dovuto rinunciare ai loro sogni soltanto perché la società, in passato troppo maschilista, non gli permetteva di realizzare.
Io trovo giusto che oggi le donne possano scegliere di non sposarsi o di intraprendere carriere lavorative di solito “maschili”. All’interno di una coppia o di una famiglia, però, ho spesso notato che se non si rispettano determinati equilibri prima o poi tutto crolla. Non perché l’uomo o la donna debbano per forza comportarsi in un determinato modo ma perché spesso non fanno quello in cui sono più bravi o sono più inclini per orgoglio, per egoismo o per posizione presa. E questo è molto triste perché non ha nulla a che fare con l’amore che, qualche volta, richiede dei sacrifici o la semplice necessità di mettere il proprio ego da parte.
Un saluto anche a te e l’augurio di una buona domenica.
Ti suggerisco una definizione, molto di moda negli ultimi anni, che meglio descrive quello che ritengo il migliore equilibrio nella famiglia, e perché no, nella vita: FARE SQUADRA. Se tutti comprendono qual’è il ruolo che meglio si addice a far funzionare le cose, e lo mettono in pratica, tutto è più semplice. Senza scontri, rivalità, gelosie.
Ciao.
Interessante post, per me la cosa essenziale l’hai detta proprio tu, uomo e donna sono “complementari”, si completano a vicenda perché è innegabile che in alcune cose sono meglio gli uomini e in altre le donne, e così dovrebbe essere nella coppia, proseguire insieme, senza prevaricazione di nessuno sull’altro.
Il problema è che con la questione della esasperata parità dei sessi tutti vogliono essere in grado di far tutto quello che fa l’altro….e a volte con risultati disastrosi, per la famiglia e per i figli soprattutto!
Buona domenica Mr. Loto 🙂
Sono d’accordo, il problema è proprio questo: volersi snaturare per cercare un’autosufficienza che in realtà non può esistere. Abbiamo bisogno degli altri, abbiamo bisogno del sesso opposto al nostro, abbiamo bisogno di essere diversi… proprio per raggiungere la completezza!
Grazie Silvia, buona domenica anche a te.
M.Lotto credo che la cosa dipenda molto da come va a letto tanto per capirsi.
Se un uomo non riesce a dare orgasmo alla propria femmina scade nel ruolo predominante. le conseguenze sono o soccombe o la femmina si trova un amico, poi un altro….Tutto perchè queste donne sono sempre più frigide e non potendo essere vere femmine si mettono la cravatta.
Strano ma poi si assiste a varie metamorfosi: chi si dà all’omossessualità, chi vive come canino ubbidiente.
L’argomento lo hai sviscerato sufficientemente e credo che molti scriveranno caterve di righi, anche l’intellettualità fa parte della frustrazione, non potendo sfogare la femmina che in loro o il maschio che è in loro si buttano sulla cultura….spesso ripetitiva perché mancano anche di originalità.
Buona epifania e sia la befana una bella ragazza che attizza maneggiando la scopa
Sicuramente la sessualità all’interno della coppia ha il suo peso ma dubito che tutto dipenda da questo. Veniamo educati all’individualismo più che alla famiglia, a soddisfare i nostri piaceri più che al sacrificio… e poi quando ci ritroviamo a condividere la vita con qualcuno succede di non riuscire a rinunciare a nulla, di voler mettere la propria libertà di fare quello che si vuole davanti al bene comune… e questo crea instabilità, incomunicabilità ed il crollo dei rapporti.
Buon epifania anche a te.
Interessante argomento Mr. Loto.
Io ho una idea di famiglia pari ad una azienda, in cui tutti fanno tutto. Bello è vedere un uomo che stende i panni; bello è vedere una donna che tinteggia un muro di casa; bello è l’uomo che rimane a casa ad accudire i figli per permettere alla donna non di andare a lavorare, ma di partecipare ad una cerimonia. Tutto questo a dispetto delle convenzioni e delle malelingue. Se non altera l’armonia della coppia ed è d’esempio ai figli dov’è la stranezza? Io in queste immagini ci vedo solo tanto ma tanto amore. Il campanello d’allarme scatta quando un lui o una lei prova una sorta di fastidio per la bravura dell’altro. Ma pure soltanto perché uno dei due è più simpatico ed estroverso dell’altro.
E’ opportuno mettere a tacere il proprio io e far spazio a sentimenti più nobili, quali stima, ammirazione…
Se questo non avviene mi sa che l’amore è in declino.
Viviamo i tempi che corrono e gli uomini non dovrebbero farsi intimidire dalle donne, se questo accade va rivisto qualcosa. Gli scansafatiche non meritano la mia attenzione.
Colgo l’occasione per augurare a te Mr. Loto ed alla tua famiglia Buon Anno di salute e prosperità e naturalmente a tutti i visitatori.
Certo, in una famiglia tutti devono apportare il loro contributo e se questo vuol dire per un marito aiutare la moglie con i panni e per una moglie aiutare il marito con la tinteggiatura della casa ben venga! Quello che intendevo è che nell’azienda/famiglia ognuno dovrebbe occuparsi di quello che gli riesce meglio, prima di tutto perché il “rendimento” generale è migliore e poi perché risulta meno stressante e frustrante. Insomma, se si fora una gomma e l’uomo si rifiuta di cambiarla per non sporcare l’abito di marca, costringendo la moglie e a farlo al suo posto… è normale e comprensibile che la donna si arrabbi e si senta frustrata!! Ovviamente questa è una metafora per farti capire la situazione che vedo in alcune famiglie.
Grazie per gli auguri, buon anno nuovo anche a te!
Condivido pienamente. Certe volte io e le mie figlie ci sentiamo disorientate nel guardarsi intorno e nel non trovare conferma nella nostra mentalità, anzi. Leggere questo tuo post mi fa sentire importante e felice di pensarla come te.
Grazie e buona serata !
Mi fa piacere. 🙂
Un caro saluto a te ed alle tue figlie!
Un caro abbraccio e buon inizio di settimana!!
Ricambio l’abbraccio e l’augurio di una buona settimana.
Buongiorno Mr. Loto,
io penso che se i ruoli si siano modificati nel tempo, è anche un po’ colpa della società in cui viviamo.
Una coppia o una famiglia al giorno d’oggi non può farcela a vivere con un solo stipendio, specie se si hanno figli da mantenere. Quindi entrambi devono andare a lavorare.
E allora succede che l’equilibrio della coppia ne risente notevolmente. Si arriva stanchi a casa la sera dopo una giornata di lavoro, e chi ne fa le spese sarà sempre il più “debole” della coppia, cioè quello che ama di più si sa…
Per l’altro invece diverrà un’abitudine… una cosa dovuta e non apprezzata.
Il più “debole” a lungo andare, accumulerà stress e frustrazione, e scoppieranno malintesi o litigi, e alla fine chi subirà le conseguenze saranno proprio i figli, che assisteranno inermi a questi esempi di cattiva educazione.
Per mantenere un equilibrio quotidiano, occorrerebbe prestare più attenzione al proprio partner, che si lavori fuori o in casa, perché anche, e soprattutto le casalinghe svolgono un compito di lavoro importante e notevole durante il giorno, e ricordiamoci… senza ricevere alcuno stipendio.
Ci vuole rispetto e voglia di comprensione in ogni casa, ciascuno per il lavoro che svolge l’altro, perché tutti si arriva stanchi la sera, e tutti si ha voglia di spaparanzarsi sulla poltrona, o trovare la cena pronta e la tavola apparecchiata… ma ognuno deve dare il proprio contributo, occorre collaborazione e responsabilità costante.
E’ inutile dirlo… ci vuole sempre tanto amore per far funzionare una coppia nel tempo.
Posso lasciarti il link ad un video in cui racconto cos’è per me la famiglia? Senza impegno però… solo se hai tempo 😉
http://www.baby-flash.com/wordpress/2015/07/15/la-famiglia-per-me/
Grazie per i tuoi interessanti spunti di riflessione e scambi d’opinioni.
Un abbraccio, un sorriso, e buona settimana 🙂
In linea generale hai ragione, infatti questa società non è fatta per le famiglie e usa qualsiasi artificio per spingere le persone a stare sole ed a concentrare tutta la propria vita sull’egocentrismo e sull’appagamento dei propri desideri. Però ci sono anche situazioni strane, dove molte persone non si rendono nemmeno conto delle loro azioni.
Tempo fa, parlando con un uomo, ho saputo che lui e la moglie lavoravano e che affidavano i figli ad una babysitter a tempo pieno. Facendo due conti gli ho fatto notare che pagavano la baby sitter quasi quanto guadagnava la moglie… gli ho chiesto se valeva la pena, per una cifra così esigua, affidare l’educazione dei propri figli a qualcun altro. Si è mostrato stupito e confuso e mi ha risposto che la moglie aveva intenzione di fare carriera…. capisci Betty?
Ma alla fine hai ragione, c’è bisogno semplicemente d’amore!
Ho visto il tuo video e l’ho trovato davvero bello, con dei principi sani. Mi farebbe piacere che chi passa da queste parti avesse il desiderio di guardarlo.
Un abbraccio, un sorriso e l’augurio di una buona settimana anche a te!
Lo sai cosa penso Mr. Loto?
L’essere madre a volte implica qualche sofferta rinuncia.
Chi decide di esserlo deve avere anche la consapevolezza che per indossare tale ruolo occorre metterci tutta se stessa… forza e anima…
Alla donna che preferisce far carriera piuttosto che crescere i propri figli vorrei dire questo: “Quando i tuoi figli saranno grandi, le uniche cose che ricorderanno saranno l’amore, le attenzioni, le premure, i sacrifici con cui sono stati cresciuti. Nei primi 10 anni di vita un bambino assorbe tutto come una spugna, per questo motivo sono ritenuti i più importanti per la loro formazione, acquisendo ricordi indelebili nelle loro menti per tutta la vita”.
Poi invece ci sono quelle donne che scelgono di continuare a lavorare per poter mantenere il posto di lavoro, in quanto ne hanno effettivamente bisogno, affidando a malincuore i propri figli alle baby-sitter, ai nonni ecc…, e a loro va tutta la mia comprensione e solidarietà.
Ti ringrazio immensamente d’aver trovato il tempo per visionare il video 🙂
La penso come te su tutta la linea. 🙂
A presto.
Mi chiedo dopo aver letto il post chi è l’autore?
Mi ha colpito la sua evidente sensibilitå…..verso altre sensibilitå .
Ma quello che non ho compreso è il perchè una “persona così apertamente sensibile” si rivolge con piů attenzione alla donna e non anche all’uomo?
Se uomini e donne devono essere ” complementari”…..concetto che io approvo, perchè non smettiamo una volta per tutte di disunire il concetto stesso, dando la prioritå alla sensibilitå femminile e non invece alla PERSONA SENSIBILE INDIPENDENTEMENTE DAL SESSO ?
L’ introduzione di una” confusione dei ruoli ” nel post era molto corretta…ma poi qualcosa ha preso una difesa ben precisa….e sinceramente con tutta la buona fede che potrei percepire verso l’ autore …mi dispiace dirlo ma è venuto a mancare quel pezzo di SPIRITUALITÀ in cui spesso ruotano i pensieri del blog e quindi quelli di cui ogni persona ne è dotata anche se per un motivo o per l’ altro gli pesa molto ammettere.
La confusione dei ruoli potrebbe essere il principio di una “messa in opera di ordine “che smuova singolarmente la coscienza dell’ individuo non la dimostrazione di chi infligge e chi subisce misurandolo con il metro della sensibilitá….
Tutti siamo sensibili anche gli ” scansafatiche ” ….magari proprio verso il lavoro al quale non gli si è culturalmente fatto apprendere l’importanza e la libertà che ne scaturisce dallo stesso….
…e adesso qualcuno mi direbbe quello scanzafatiche è il risultato di un unione dove i ruoli erano confusi! VERO qualcosa a scopo educativo non ha funzionato spetta a chi educarlo a certi principi …..ai genitori direte? E se i genitori hanno vissuto nella stessa cultura o incultura? * Sta vacillando la sensibilita’ verso la donna …si stá spostando verso una cultura in degrado che ha intuito il problema ma lo imputa ad altro creando scompiglio nella stessa umanitá di cui TUTTI FACCIAMO PARTE.*..
Buona serata….
Mi sono rivolto con più attenzione alle donne rispetto agli uomini per il semplice motivo che sono state loro ad aver subito, per molto tempo, discriminazioni sociali. Tutto qui.
Per quanto riguarda la seconda parte del tuo commento credo che le carenze “culturali” c’entrino poco con il fatto di vedere una persona fare sacrifici per te senza cercare, in un modo o nell’altro, di ricambiare o almeno di renderle il lavoro il meno gravoso possibile. Io intendevo questo per “scansafatiche”, persone che vivono sulle spalle di qualcun altro non per necessità ma per opportunismo bello e buono.
Buona serata anche a te, a presto.
Va bene così Mister….
Intanto grazie per avermi risposto confermando di essere lei l’autore del post….almeno so con piů precisione chi difende e perchè!
E’ davvero cosi incomprensibile quello che scrivo io da portarci a confondere reciprocamente anche i nostri ruoli nel blog?
Chi e’ il blogger qui io o lei? Qual’ è il suo ruolo …e quale il mio?
Se lei ritiene che le donne abbiano subito più discriminazioni sociali io le ricordo che molti uomini hanno perso la vita sui campi di battaglia dove non contava minimamente la loro sensibilitá ammazzando un loro simile o venendo mutilati essi stessi sia fisicamente che emotivamente!
Lei mi porterá adesso altri paragoni ed io mi sentirò il peso di dover rapportare un simile ad un suo simile…possibile mister che la SPIRITUALITA’ muoia completamente nelle persone che pensano di difendere mentre offendono spero senza rendersene conto?
Io non credo che si possa costruire qualcosa o si possa parlare di ruoli se s’ intaccano le radici della nostra esistenza parteggiando per qualcuno a scapito di altri.
Lei pensa sia possibile una forma di equilibrio in questo senso?
Dai Lara, sai bene anche tu che la guerra è stata un dramma per tutti, uomini e donne.
Ti assicuro che non “patteggio” per nessuno dei due sessi, hanno pari dignità, pari valore, pari bellezza. L’atteggiamento “diverso” che tu percepisci rispetto ad uno o all’altro sta soltanto nella necessità di rapportarsi ad ogni sesso nel modo più consono alla sua natura.
Saluti.
Ciao. Mr.Loto.
Aggiungo che spesso, a fare la differenza, è anche il diverso senso di responsabilità. Nella coppia, purtroppo, non sempre è distribuito equamente.
Ciao.
Lo vede Mister come è facile incorrere nella confusione?
Forse lei ha una certa esperienza in questo ambito, e saprà anche che ogni situazione non va mai generalizzata ed anche se approfondita e vista da vicino lei non sarà mai la coppia che vive direttamente la confusione dei ruoli, si limiterà a studiarla e dare dei consigli esterni che forse proprio perchè esterno riesce a recepire con percezioni diverse dalla stessa coppia, ma in un post le poche cose che si possono trasmettere al lettore o dal commentatore sono davvero poche e l’informazione può risultare parziale o imparziale…tutto dipende dall’equilibrio che ne consegue tra scrittore e lettore nell’interpretazione dello scritto…e dal giudizio inoffensivo del senso critico o magari da un ottimo livello di comunicazione reciproca.
Lei mi apre un post, premettendo il non avere pregiudizi e ritenendo di non dare maggiore o minore importanza all’uomo o alla donna…ma ne ha data attraverso il termine sensibilità all’ultima…… confermandolo con queste sue stesse parole : ‘ ‘ Mi sono rivolto con più attenzione alle donne rispetto agli uomini per il semplice motivo che sono state loro ad aver subito, per molto tempo, discriminazioni sociali.”
Io le ho risposto a priori di rispettare la sensibilità della ”persona” PERCHE’? ….( nel mio caso) parlo di PERSONA e non uomo o donna…
Che esistano delle differenze tra uomo e donna lo sa lei come lo sanno tutti e credo di far parte anche io di questo sapere oltre che ammettere di essere io stessa differente ma per favore non parliamo di sensibilità al femminile perchè il termine più corretto da usare per me è : ”PERSONA O ESSERE UMANO SENSIBILE”. Una considerazione valida come quella tradotta dai più comuni vocabolari che la identificano come:
– PERSONA: essere umano considerato in sé prescindendo dalle differenze di etnia, sesso, cultura ecc..o magari se ci piace rapportarci ad un concetto filosofico potremmo identificarci in: ” individuo” quale essere pensante che,attraverso la sua volontà , i suoi sentimenti e l’autocoscienza rappresenta l’essenza dell’UOMO.
Be l’errore che i media, i giornali, lei e tanti altri commettono spesso è quello di usare una ”comunicazione, come in questo caso, specifica a sfavore dell’uomo o della donna” altro che di completezza..
Io mi sono sentita in DOVERE di bilanciare questa sua attenzione verso una categoria, citandole la guerra e gli uomini che non hanno deciso di perdere la loro vita o di farla perdere ad altri senza tenere minimamente conto di quella sensibilità che li apparteneva e che è stata soppressa prima della stessa morte…!
Lei mi ha riportato queste belle parole”… sai bene anche tu che la guerra è stata un dramma per tutti, uomini e donne”.
Quindi quello che io sò , lo sa’ lei e lo sanno tutti!?
….UOMINI DONNE BAMBINI COSA SONO???….. PERSONE, ESSERI UMANI..
TUTTI SOFFRIVANO INDIPENDENTEMENTE dal sesso , dall’età e dall’etnia e dal grado di sensibilità se vogliamo.
Il problema sorge non quando citiamo’ ‘L’UOMO O LA DONNA, il MASCHIO o LA FEMMINA…nessun divieto qui!
E non menziono nemmeno il termine ” sessismo” perchè è un’altra confusione di cui tanto ci piace parlare per confondere ancor di più chi lotta anche verso i pregiudizi.MA il problema sorge per* quel che diciamo sull’uomo o la donna, sulla femmina o il maschio.*
In realtà penso che il come se ne parla : NASCE PROPRIO DAL BENEFICIO CHE SI PENSA DI OTTENERE NEL FORMENTARE GUERRE,…. ma se queste stesse guerre non fanno distinzione di sesso, etnia e cultura travolgendo tutti indistintamente??…evidentemente non abbiamo mai compreso la storia del nostro passato e ripetere gli stessi errori non potrà essere evitato, purtroppo.
Quando parlo di nostri ”simili” è chiaramente sottointeso che mi rivolgo alle persone….agli esseri umani, dotati di un corpo tenuto in vita da un CUORE …anche se questo si sta sempre più artificializzando
non solo in ambito chirurgico ma soprattutto a livello di EMOTIVITA’ facendo padroneggiare l’ INSENSIBILITA’ più che la sensibilità in questo caso…ma smetto perchè rischio di andare fuori tema x qualcuno ed anche per me stessa…
Scusami ma non sono riuscito a capire il nocciolo del problema, cosa volevi dirmi. Effettivamente a volte è piuttosto difficile comprendersi attraverso lo scritto.
Buona giornata.
” Effettivamente a volte è piuttosto difficile comprendersi attraverso lo scritto.”
Sono d’accordo..ed è anche difficile dare una risposta ad una persona che non sembra essere la stessa alla quale hai indirizzato il commento…..Siamo alieni consapevoli o inconsapevoli?
Io sono sempre lo stesso.
Si….riconosco questa risposta! Ho bisogno di capire quanto siamo reali, autentici,spirituali,imparziali….Quello che vedo leggendo esiste o è solo una metafora della maschera pirandelliana?
Stia sereno e buona giornata…mister.
Per mia natura parlo sempre di ‘esseri umani’ a prescindere dal sesso. Meglio ancora di ‘persone’. Aborro ogni forma di sessismo, con le etichette che ciò si porta dietro. Purtroppo i media oggigiorno ci bombardano di stereotipi e il risultato è che spesso gli uomini sono diventati peggio delle donne quanto ad ansia da prestazione estetica (se così posso chiamarla). Ed ecco uomini che usano creme antirughe, fanno la ceretta, vanno dal chirurgo plastico. Posto che non concepisco certi atteggiamenti ossessivi neppure nelle donne, negli uomini mi danno ancora più fastidio, vista la forzatura di questa immagine inculcata dai media. Ma al di là delle mode del momento, la cosa che allarma, che mi allarma, è che al solito sono i caratteri più deboli a farne le spese. Ne consegue che se non sei abbastanza macho, non sei piacente, non hai un petto glabro o la tartaruga sugli addominali, non sei calcolato da pubblico femminile. Ecco perchè mi rivolgo agli umani chiamandoli ‘persone’ e non maschi o femmine. Ammetto però che scorgere un lato femminile (quanto a sensibilità) nel mio unico figlio maschio, mi riempie di orgoglio :-). Un caro saluto
Ti faccio una domanda. Perché dobbiamo parlare di “persone” se possiamo parlare di “uomini” e “donne”, che sono nello specifico comunque delle persone? Cosa c’è di scorretto nell’ identificare una persona nella sua eccezione specifica, nell’essere femmine o maschi? lo facciamo con le piante, con gli animali ma con le persone non ci pare giusto… perché evitare una differenziazione che innegabilmente esiste? Riflettici un attimo. Il sessismo potrebbe essere anche in questo tipo di discorso.
Considerare un argomento in linea generale non significa necessariamente stereotipare una categoria. È logico che ogni donna è unica, come ogni uomo, ma è anche vero che, in generale, le donne hanno caratteristiche ben diverse da quelle che, in generale, hanno gli uomini… e ben venga!
È questa diversità la nostra forza, il grande privilegio della natura che ci ha fatti maschi e femmine! Vorrà dire che per ogni donna con caratteristiche più maschili ci sarà un uomo con caratteristiche più femminili… e va bene anche questo, purché si raggiunga un equilibrio e non ci si snaturi completamente dalle caratteristiche del proprio sesso che, ripeto, sono un grande privilegio, anche per il sesso opposto! Purtroppo siamo abituati a pensare troppo sull’individualità di una persona e poco all’interazione che questa persona ha con chi la circonda.
Che siamo uomini o che siamo donne, da soli resteremo sempre a metà… e per “soli” non intendo al di fuori di una relazione romantica, ma al di fuori delle relazioni interpersonali con il prossimo.
Anche io mando un caro saluto a te ed al tuo sensibile ragazzo… augurandogli di trovare una donna dal carattere deciso! 🙂
Che ti devo dire, forse perchè ho avvertito su di me e su altri/e questa discriminazione, di contro ho sviluppato un’avversione per tutto ciò che distingue, emargina, etichetta. Forse sono caduta per reazione nell’eccesso opposto? può darsi. Mio figlio probabilmente ha già seguito il tuo consiglio, anche se è molto protettivo verso chi vuole bene 🙂
Da donna dico ahi ahi ma quanto hai ragione!
Da persona quale sono,con il mio modo di vedere e vivere le cose ti posso dire che questi benedetti ruoli devo essere intercambiabili nel gioco della vita con i suoi alti e bassi,non può esistere un ruolo fisso.Fragilità e forza non sono stati che nel corso della vita si interscambio, non si può essere sempre forti e nemmeno sempre fragili.La coppia deve smettere di essere tale,le differenze fra uomo e donna esistono per ragioni e bisogni naturali ma ognuno con la sua portata,il talento e conoscenza della vita deve dare un contributo all’altro.L’altro che in certi momenti della vita é forti in altri fragili.Un abbraccio
È proprio così. Quello che è importante è riuscire ad essere un porto sicuro per l’altra persona e, allo stesso tempo, sapere che l’altro lo è per noi. Trovare nell’altro quello che in noi è carente ed essere per l’altro fonte di ciò che gli manca è la ricetta di un rapporto equilibrato e duraturo, di una famiglia unita, di una società sana… e nel mezzo tanto sostegno reciproco, tanta comprensione, tanto rispetto e tanto amore…
Ricambio l’abbraccio e ti auguro una lieta giornata.
Ciao, possiamo prudentemente definirci, sufficientemente “sul pezzo” per ammettere che il tema può creare o meglio, certamente è destinato a creare reazioni contrapposte ed in un certo senso entrambe degne di un fondo di verità. Uomo e donna oggi più che mai, proprio nella ricerca esasperata di dare dei ruoli precisi, mette alla fine i due mondi in collisione e senza una vera uscita, almeno dialettica.
Siamo così sicuri che voler per forza sentirsi uguali, sia la soluzione di ogni male?
Attenzione, prima di venir frainteso, non discuto sulla vertenza egual diritti, o rispetto o gratificazione. Io non ho nessun problema a riconoscere tra marito e moglie ruoli differenti, compiti differenti (a volte) ma nel pieno accordo delle parti.
Banalmente, conosco coppie dove “i pantaloni” (come si diceva un tempo lontano) li veste la donna senza per questo sminuire l’altrui figura di coppia. In sintesi basta darsi un ruolo di condivisione secondo le proprie capacità ed energie, del tempo a disposizione. Quindi accetto e sostengo l’interscambiabilità dei ruoli fino a quando non diventi un problema all’interno della coppia e non crei alibi, per dare sempre in testa alla categoria uomini e/o donne.
Credo sia proprio nella parola “uguali” che sorgono tante controversie e tanti problemi. Uomo e donna non sono uguali, e questo è in realtà la forza di entrambi, ma hanno pari valore, nelle loro diversità. Immagina un mondo di soli uomini o un mondo di sole donne… la sola idea è desolante. I ruoli sono senza dubbio “intercambiabili” ma, secondo me, deve esserci una naturale inclinazione di entrambi a questo scambio… ed anche se sembra una cosa banale, spesso ci si trova in ruoli che non ci appartengono nemmeno un po’.
Buona serata, a presto.
Sono d’accordo sul risultato, ma non sui motivi. Scrivi che la donna “si ritrova a dover essere […]”, ma spesso la donna “vuole essere […]”: a volte, anzi direi spesso, non è una costrizione ma è una libera scelta. Possiamo discutere se tale scelta sia “naturale” o “mediata”, ma non è banale capirlo. Chiaro che per millenni è stato diverso, ma “ciò che è stato a lungo” non è necessariamente “la cosa migliore per sempre”. Quindi, può essere che in generale l’uomo abbia perso la figura di “leader” della famiglia, ma non ci vedo necessariamente una pecca. La confusione che oggi c’è, e che comunque è stata anche più forte negli scorsi decenni sull’onda del nascente “femminismo”, è la confusione che segue un cambiamento. Cambiamento che può essere sbagliato… ma anche no 🙂 E’ un cambiamento.
In generale conosco donne che vogliono l’uomo “protettivo”, come scrivi tu, ma anche altre che l’uomo “protettivo” se lo magnano a colazione! 😀 Ed ho colleghe, con un livello impiegatizio medio o alto, che sono ben contente di condividere gli impegni famigliari alla pari con i loro mariti, ma non perché “vorrebbero stare a casa e non possono”, bensì perché amano sentirsi realizzate anche sul lavoro, e non solo a casa 🙂
Gli estremi, come quasi sempre, sono sbagliati, va da sé. Una mamma che non è mai a casa (ma anche una moglie), non è secondo me “accettabile” come “ottima madre” (o moglie). Tuttavia vale anche per il marito: può esserci una soglia diverso a causa della diversa natura fisica dei due, vero, ma di più… è solo cultura.
Credo che uomini e donne siano diversi non soltanto nella “natura fisica” ma anche in quella psicologica, comunque concordo sul fatto che stiamo vivendo un momento di cambiamento che non è necessariamente peggio di prima. La questione è riuscire a mantenere un equilibrio, all’interno delle famiglie ma anche dentro se stessi. E, purtroppo, vedo invece spesso delle situazioni totalmente “squilibrate” che generano sofferenza e frustrazioni. Come sempre un po’ di comunicazione in più, riguardo a quel che si vorrebbe ed a quello che si è disposti a dare, non sarebbe male.
Ciao, buona serata.
Ciao M.Loto, io sono sincera, immaginavo un rapporto diverso ma mi sono innamorata di un uomo “bambino”, come ne esistono tanti ed in piu’ lui ha una malatti mentale seria…Accetto da anni e non passivamente il ruolo di quella che fà tutto, stà perdendo la memoria sempre mio marito e allora penso per lui, a volte sono stanchissima e delusa poi subito giro il pensiero e mi dico: sono fortunata perchè ci amiamo!!!
Convido in tutto quello che hai scritto…………i sogni difficilmente si realizzano, ma non perchè non lo volevo ma perchè non ci sono riuscita……..Buona serata con stima e affetto sempre…….
Ciao Lulu.
Eh, si! Una volta si diceva… al cuor non si comanda! E a volte non siamo noi a scegliere, ma accettiamo in cambio di un’incognita tutta da scoprire: la vita.
Comunque, sono convinto che tu abbia una grande forza interiore che ti fa andare avanti.. come un bulldozer. Ed anche questa è una grande fortuna, ricordalo.
Ciao.
Loris grazie per le tue care parole………….M.Loto come dirtelo che tu sei il mio metro di misura alla mia spiritualità, confrontandomi con te con i tuoi blogger, mi accorgo che nasce cresce un rapporto di sinerità e rispetto reciproco se la persone ti capisce……….grazie….Forse ho fatto confusione nel esprimere quello che ho scritto, semmai dimmelo e grazie per lo spazio di risposta a Loris…
Credo che quando ci si innamora sinceramente di qualcuno si cerca sempre di trovare un modo per starci insieme… probabilmente, anche se immaginavi un rapporto diverso, quello che hai era quello di cui avevi davvero bisogno. Hai ragione, a volte i sogni non si realizzano perché non ci si riesce… ma dalle sconfitte nella vita si impara molto e, come ha detto il Dalai Lama, a volte non ottenere quello che si vuole è un gran colpo di fortuna!
Ti abbraccio.