Esperienze di Pre-Morte
Ci sono persone che, in seguito a degli incidenti molto gravi, si sono trovati ad affrontare le così dette esperienze di pre-morte, dette anche NDE (near death experience). Questa gente è accomunata dalle medesime sensazioni. In qualsiasi latitudine essi abbiano vissuto, di qualunque razza siano, a qualunque età appartengano, che siano credenti o meno, questa gente è accomunata dalle medesime sensazioni.
Una delle sensazioni più note delle esperienze di pre-morte è la classica visione del tunnel. Solitamente viene sperimentata dopo la sensazione di abbandonare il corpo fisico. Gli scienziati lo attribuiscono ad un naturale meccanismo neuropatologico dovuto alla riduzione di ossigeno al cervello.
Nelle persone che raccontano di aver vissuto delle esperienze di pre-morte è altrettanto comune la sensazione di estremo benessere. Questa gente ha sperimentato uno stato di coscienza talmente piacevole da sentirsi invogliata ad abbandonare la vita fisica. Spesso affermano di essersi forzati a tornare indietro per amore dei loro cari.
Altri invece nelle in queste esperienze hanno vissuto sensazioni orribili e spaventose. Un buio ed un freddo opprimente, una terribile sensazione di abbandono e solitudine. Oppure la sensazione di essere afferrati e trascinati come stracci, senza alcuna possibilità di liberarsi.
Quello che però maggiormente mi colpisce nei racconti delle esperienze di pre-morte è la descrizione della percezione spazio-temporale. Tutti hanno affermato che in quello stato di coscienza il tempo è come compresso e molto diverso da come siamo abituati a percepirlo.
Anche i confini che ci sono fisicamente imposti dallo spazio, senza un corpo diventano impercettibili. Secondo chi dice di aver vissuto esperienze di pre-morte positive, in quello stato di coscienza basterebbe pensare ad un posto per esserci già.
Il Senso della Vita
Un’altra cosa che trovo particolarmente interessante è che tutte le persone che hanno vissuto esperienze di pre-morte al loro risveglio sono cambiate. Sentono ed affermano che quello che maggiormente conta nella vita sono l’amore e la conoscenza. Perché? Semplice, pare che siano le uniche cose della vita che sia possibile portare con sé oltre la soglia della morte fisica.
Ovviamente non posso dire con certezza che le esperienze di pre-morte corrispondano alla verità o a quello che immaginiamo che siano.
Di una cosa però, sono sicuro. Vivere per amore, con amore, tentando di conoscere quanto più ci è possibile durante questa nostra permanenza terrena, è senza alcun dubbio un bel modo di esistere.
Lettura consigliata: NDE Near-Death Experiences: Testimonianze di esperienze in punto di morte di Paola Giovetti
Bellissimo post, molto affascinante, su un argomento che non riprendevo da anni.
Esprimo solo una considerazione, almeno per ora, riferendomi alla tua penultima affermazione: siamo come San Tommaso, in quanto tendiamo a non credere finché non abbiamo prove concrete e tangibili. Ma le prove, su questo argomento, non le avremo mai.
Ciao.
Probabilmente hai ragione. Però ho letto che si stanno conducendo diversi esperimenti su questo tema. Non ci resta che stare a guardare…
Ciao Loris, ti auguro un sereno fine settimana.
io al contrario di queste esperienze pre-mote di cui non saprei che dire o a cosa credere ti dico delle mie esperienze ante-vitam
cioè i classici deja-vu, ma pur avendone alcuni davvero clamorosi resto titubante nel domandare se davvero li ho vissuti o solo sognati
San Tommaso? forse io sono peggio , ha ha
buen dia amigo e grazie di tutto quello che di bello trovo passando dalle tue parti!
Annalisa
A pensarci bene… forse i deja-vu possono aver a che fare con la teoria degli “universi paralleli”, con interscambio di “informazioni” fra di essi. Ma anche qui resteremo nel mistero. Almeno fino a quanto non impareremo a viaggiare nel tempo… 🙂
Ciao.
In passato ho scritto qualcosa in merito al deja-vù, magari più in là proporrò di nuovo quest’altro affascinante argomento…
È bene mettere tutto in discussione ricordandosi però, che il nostro intelletto non può sempre riuscire a comprendere tutto con la logica.
Ciao Annalisa, buon fine settimana.
Trattando con serietà l’argomento… probabilmente la nostra mente ha facoltà molto superiori a quelle “conosciute”. Compresa la conoscenza di un passato “precedente” a quello “memorizzato”, e di un futuro non verificabile. Che poi la vita terrena sia solo uno stadio dell’evoluzione dello spirito… ne abbiamo già discusso. Una fase di mutazione come… la crisalide per le farfalle.
Però resto con il dubbio che non riusciremo mai ad uscire dal mondo delle ipotesi.
Ciao.
Buon giorno caro Amico, mio padre mi disse una volta la morte deve essere bello, perché fin ora e nessuno e mai più tornato..
Anno scorso quando ero in ospedale a pasqua avevo una arresto cardiaco, avevo la sensazione della libertà..
Quando moriva la mamma di Gianni le vedeva la luce dove non cera nessuna finestra, e noi lo abbiamo incoraggiata ad andare verso la luce.. lei era cosi serena quando se ne andata..
buona prima domenica d’avvento ti abbraccio Rebecca ♡ ヅ
È interessante che hai definito la sensazione che hai provato con l’arresto cardiaco di “libertà”.
Al di là della battuta di tuo padre, credo anche io che la morte sia molto meno spaventosa di quel che sembra… in fondo è un’esperienza che riguarda comunque la vita.
Buona prima domenica dell’avvento anche a te! 🙂
Anzi… direi di più: la morte fa parte della vita. Chissà quando accetteremo questo concetto.
Ciao ciao.
Chi è causa del suo mal … ovvero avevo chiesto, con consiglio puramente indicativo e senza obblighi per il ricevente, post più “leggeri” ed eccomi accontentato.
“Troppa grazia S. Antonio!”
Conosci l’episodio che ha generato questa proverbio?
Ciao da luigi il quale pensa, oggi, a vivere senza inseguire/scrutare ciò che accadrà “dopo”.
Fai bene Luigi, tanto ognuno di noi prima o poi avrà modo di sperimentare in prima persona la morte, che ci si pensi oppure no! 😉
Ciao, buona domenica.
P.S. Si, conosco l’episodio che ha generato il proverbio, si riferisce all’eccessivo slancio di un uomo nel montare a cavallo che l’ha fatto cadere dall’altra parte.
Nei riguardi della morte, che è la conclusione logica anche se spiacevole della vita, solo un po’ di curiosità; non è che non ci pensi, non ho scritto questo, ma che non indago sul “dopo” ed anche su “viaggi” interrotti con rientro a raccontare che …
Ciao, erano un contadino ed un somarello!
Ed io sono assolutamente d’accordo con la tua frase finale, buona domenica 🙂
Buona domenica anche a te, a presto!