Fobie Strane
Al mondo esistono molte fobie strane. Avere paura fa parte della natura di tutti gli animali, è un istinto che aiuta la sopravvivenza, ma esistono delle fobie così curiose da far sorridere ed allo stesso tempo, riflettere sulla natura complessa degli uomini.
Con il termine fobia, dal greco phóbos, paura, si intende una paura del tutto immotivata e quindi patologica. Si valuta che all’incirca una persona al mondo su venti soffre di almeno un tipo di fobia. Quindi, per quanto esistano strane fobie che ci appaiono incredibili, queste sono un disturbo molto comune tra gli esseri umani.
La fobia più diffusa tra i bambini è l’acluofobia, cioè l’avere paura del buio.
Le fobie più diffuse tra gli adulti sono invece l’aerofobia, cioè l’avere paura di volare in aereo (della quale soffre oltre l’80% dei viaggiatori), l’aracnofobia, che è la paura dei ragni (ne soffrono il 50% delle donne ed il 10% degli uomini), la claustrofobia, che è il timore di stare in spazi chiusi (ne soffre il 3% della popolazione mondiale) e l’acrofobia, l’aver paura delle altezze.
Definisco invece fobie strane tutte quelle paure che riguardano situazioni ed oggetti che per la maggior parte delle persone sono ritenuti normali e neppure degni di nota.
Partiamo da quelle più comprensibili dato che sono in ambito medico:
Iatrofobia: aver paura dei medici
Nosocomefobia: timore degli ospedali
Emofobia: paura del sangue
Tripanofobia: terrore delle punture
Quando siete in mezzo alla natura vi sentite sereni e rilassati? Chi soffre di questo disturbo non la pensa allo stesso modo:
Chionofobia: timore della neve
Dendrofobia: paura degli alberi
Lachanofobia: paura delle verdure
Limnofobia: terrore dei laghi
Selenofobia ed Eliofobia: aver paura della luna e del sole
Poi ci sono paure legate a degli oggetti di uso davvero comune:
Catoptrofobia: aver paura degli specchi
Papyrofobia: timore per la carta
Koumpounophobia: temere i bottoni
Aurofobia: aver paura dell’oro
Cronometrofobia: avversione per gli orologi
Perfino il mondo dell’infanzia genera fobie strane:
Pedofobia: determina l’aver paura dei bambini
Coulrofobia: terrore dei clown
Pediofobia: paura delle bambole
Se parliamo di relazioni sociali le fobie strane si moltiplicano:
Venustrafobia: è avere paura delle belle donne
Afefobia: paura di esser toccati
Peladofobia e Chaetofobia: timore della gente calva e, di contro, aver paura dei capelli
Gamofobia: aver paura del matrimonio
Anuptafobia: terrore di rimanere single
E poi ci sono le fobie strane ma davvero molto, molto strane:
Quadrofobia e Triscaidecafobia: paura del numero quattro e del numero tredici
Xantofobia: avere paura del colore giallo
Assimetrifobia: avere il timore di vedere qualcosa non allineato simmetricamente
Anablefobia: aver paura di guardare in alto
Omfalofobia: timore di toccare o far toccare il proprio ombelico
Concludo questa carrellata con la fobia delle fobie. Si chiama panofobia ed è la paura di qualsiasi cosa.
Libro consigliato: Fobie Conoscerle e Sconfiggerle di Gianpaolo Perna
Interessante, non mi piace catalogare tutto come stranezze ma ci sono diversi spunti.
Per quanto riguarda Iatrofobia e la nosocomefobia direi che sono più che giustificate dal momento che la malattie iatrogeno sono la principale causa di morte (almeno negli USA).
Si, anche per me le paure dei medici e degli ospedali sono giustificate… ma fa comunque sorridere se si pensa che, di contro, ci sono moltissime persone che ricorrono al parere medico veramente per qualunque cosa, anche la più banale!
Ciao, buona settimana.
E purtroppo lo fanno proprio per la paura della morte,pensano che prevenire sia il metodo migliore,un modo per avere un dominio sulla morte e rassicurarsi.
Hai ragione. Si tratta sempre di paura…
Mamma mia quante fobie, e ne esistono ancora tantissime non elencate qui…
Da parte mia soffro di 3 fobie: per gli scarafaggi, per l’altezza, e la più terrificante… la malvagità umana! (che non so se abbia un nome)
Un post interessante…
Buona settimana Mr. Loto, un sorriso e un abbraccio 🙂
…se tutti avessimo la fobia per la malvagità umana, la cattiveria sarebbe allontanata ed evitata e le cose andrebbero diversamente! 😉
Grazie Betty, un sorriso ed un abbraccio anche a te!
Interessante. Tutto da leggere e riflettere. Grazie del tuo passaggio
Grazie a te, a presto!
Caspita quante fobie, simpatico post caro Amico 😉 comunque la mia fobia e forse anche comprensibile 😀 soffro di acrofobia, ho paura di camminare vicino alla ringhiera dei ponti alti, cammino sempre distante almeno un metro.. poi se siamo in montagne non posso guardare nelle valle se non mi aggrappo a qualcosa (credo che e la paura di cadere nel vuoto) Ma non mi fa paura vedere la stessa situazione nella macchina o nel camper, non ho paura di andare nelle grotte anche se sono molto profonde forse perché non vedo il fondo.. un abbraccio Pif ♥
L’acrofobia, la paura delle altezze, è una delle più diffuse… ma se in macchina ti senti al sicuro non è così grave! 🙂
Ti abbraccio anche io e ti auguro una lieta settimana.
convivo con questa fobia da una vita 😀
….allora niente paracadutismo o parapendio per te! 😉
Ma sai il pensiero di saltare da un elicottero e volare con un esperto di paracadutista mi piacerebbe .. perchè non ho paura di volare riesco anche guardare fuori… mio problema e camminare vicino al vuoto mi capisci..sembra strano ma è cosi … sai mi piaciono anche le giostre quello dove ti triano su e poi vai nella caduta libera.. mi da un carica da 100 😀 … ma guai se dovre traversare una ponte altissima panico totale, e non parilamo guardare nelle vallate senza tenermi agrappato a qualcosa …
Interessante. Praticamente hai paura solo se non senti una qualche forma di protezione, data ad esempio da un esperto paracadutista, dalla sbarra di una giostra o dalla struttura dell’aereo o della macchina…
L’estate scorso siamo stati in montagna, camminando un po’ da per tutto, in un tratto eravamo arrivato ad una confine (nel senso davanti a noi non era più nulla ) pensavo di dover morire mi sono aggrappata ad un ramo secco di un cespuglio solo cosi mi sono calmata … poi aggrappata a Gianni mi sono ravvicinata al precipizio verso la valle … mi venuto anche la febbre dello stress —- buona gionata ♥
Caspita! Addirittura la febbre! Chiara dimostrazione di come la psiche condiziona il corpo…
Buona giornata anche a te.
Ciao Rebecca.
Credo che la tua paura sia perché non frequenti spesso luoghi molto alti. Ti faccio un esempio: Da ragazzo, sono andato ad abitare in una casa, quelle di una volta, con tre piani, ognuno con poggiolo. All’inizio, mi faceva una certa impressione affacciarmi al primo piano (ero abituato al piano terra), ma poi, col tempo, non mi faceva più paura nemmeno il terzo (figurati che mi sedevo sulla ringhiera…). Quindi penso sia necessario che la nostra mente si abitui, aumentando forse la fiducia in noi stessi.
Ciao.
Personalmente ho sempre avuto solo quella dei ragni, ma devono essere quelli con il corpo grosso e di notevoli dimensioni, altrimenti riesco a sopportarli 😉 Per il resto penso che molti dei tipi di fobie strane da te elencate possano essere il risultato di qualche esperienza negativa fatta da bambini che ha lasciato segni evidenti. So che ci sono vari metodi per cercare di far fronte a queste cose, se non altro per riuscire ad attutirne gli effetti evitando di farsi prendere dal panico che può diventare pericoloso.
Buon inizio settimana, un abbraccio 🙂
Senza alcun dubbio dietro ad ogni fobia si nasconde qualcosa di molto più profondo. Anche se queste paure patologiche sembrano del tutto irrazionali, di certo hanno una causa scatenante.
L’aracnofobia è un’altra delle paure più diffuse e diciamo che sei fortunata dato che in Italia i ragni “di notevole dimensione” sono abbastanza rari! 😉
Ricambio l’abbraccio, a presto!
Nella Assimetrifobia mi sono rivista e ho riso di gusto. Io che quando metto la tovaglia faccio il giro intorno al tavolo per vedere se cade giusta. Alcune fobie sono motivate, perché una determinata paura vissuta ha lasciato il segno, altre sono incomprensibili ai nostri occhi, ma non le sottovaluterei ugualmente. Buona settimana Mr. Loto
Ammetto anche io di prediligere la simmetria ma non la ricerco ad ogni costo. È divertente ritrovare un po’ di se stessi in queste fobie, perché ci sono cose che potrebbero infastidirci, ma da qui a sviluppare una vera e propria patologia, fortunatamente, ce ne passa!
Come hai giustamente scritto è importante cercare di comprendere le fobie perché possono essere il segnale di qualcosa che si è vissuto o si vive, magari inconsciamente.
Un caro saluto e l’augurio di una lieta settimana anche a te.
Io invece credo di avere la simmetrifobia
… è un problema! Il mondo è pieno di asimmetrie….
Rimango sinceramente sgomento dinnanzi alle persone che urlano ed hanno atteggiamenti gratuitamente aggressivi… non so se si tratta di una fobia. Ma so che sono seriamente terrorizzato dal lasciare le chiavi in casa e rimanere chiuso fuori. Così ne ho disseminate in giro a bizzeffe da amici, non si sa mai. Ma lo conieranno mai un nome per questa mia fobia?
Aver paura di dimenticare le chiavi di casa, interessante, magari il nome di questa fobia esiste già! Non credo che tu sia l’unico a soffrirne. 😉
Mi pare comunque una paura giustificata, anche se ci si può rimediare.
Ciao, buona serata.
La mia non è proprio fobia, ma non sono a mio agio in mezzo alla folla, specie se urlante. Non vado più ai concerti di cantanti se si svolgono negli stadi, nei teatri sì.
Guardare in alto…….eh eh ma come me pesa e me gira sta’ capa eihnè……(cervicale)
e guardare nel vuoto esempio dal quarto piano in sù…….Grazie di tutto e buona notte
A quanto pare tutti abbiamo delle fobie, magari davvero piccole e non proprio patologiche, ma ci sono! Siamo tutti così imperfetti e così meravigliosamente umani! 🙂
Ti abbraccio Lucia, è un piacere rivederti da queste parti.
Beh… complimenti! Devi aver avuto un bel da fare a trovare i nomi di tutte queste fobie (e, francamente, mi domando dove li hai trovati, per arrivare ad un simile elenco).
Interessante sarebbe anche approfondire il contrario delle fobie, cioè, credo, lo stesso termine trasformato in ‘filia’, che talvolta danno esiti più “catastrofici”.
Ciao.
…effettivamente a volte quello che piace a certe persone è ancora più spaventoso delle fobie…
Ciao Loris, buona giornata.
Ciao M.Loto, secondo me certe paure come quella di andare con l’aereo o la claustofobia è giustificabile e se vuoi catalogabile in paure normali, o dovute da traumi nel infanzia ma quando parli di paure che non sono paure ma bensì patologie, la paura di essere toccati è tipica delle persone autistiche, la mia amica ha spesso la paura patologica che ci sia un microcip nel televisore e ne ha smontati due di televisori………Sai quante persone vanno nei vari Centri di Salute Mentale, tantissimi, sempre di piu’ proprio per queste paure-fobie collegate a patologie di bipolarismo o borderline. Tutte le altre secondo me sono paure che se non si superano con l’andare degli anni diventano ancora piu’ grandi. Ho una paura, quella dell’acqua ma perchè da piccola stavo per affogare…………….Buona serata con stima e affetto sempre……..
Sono d’accordo. Le fobie vere e proprie sono dei campanelli d’allarme di qualche patologia psicologica. In realtà, anche se tutti noi abbiamo delle paure e magari ci ritroviamo in una delle fobie che ho elencato, quasi sempre sono semplicemente situazioni che ci mettono a disagio e non cose davanti alle quali non riusciamo proprio a reagire. E poi sono d’accordo anche sul fatto che questi disagi vanno affrontati il prima possibile proprio per evitare che si trasformino in vere e proprie fobie.
Purtroppo so che certi problemi sono sempre più diffusi… temo che sia il nostro stile di vita attuale a crearli.
Ti abbraccio con affetto e stima sempre! 😉
M.Loto grazie, buon fine settimana………..con stima e affetto…
Parto dall’ultimo pezzettino del tuo post.
Più che lo stile di vita, direi che molte fobie derivano dal fatto che viviamo in una società fin troppo asettica, protetta, e quindi ci incute paura per molte cose che normalmente dovrebbero farci sorridere. Ad esempio, i nostri antenati, che camminavano scalzi per campi e boschi, non avevano tanta paura dei serpenti, o dei topi, in quanto erano abituati ad incontrarne, e sapevano come reagire. Al contrario, oggi, anche un banale orbettino (ormai rarissimo, ma innocuo) ci fa fare i salti di terrore.
A me, comunque, piacerebbe scoprire le cause “ancestrali” delle nostre fobie. Spesso si parla di shock subiti nell’infanzia, ma mi chiedo come certe paure abbiano potuto affiorare nella nostra mente, tanto sono lontane dalla nostra esistenza (ad esempio, conosco più di una donna che ha repulsione per le bambole con capelli veri, ma non per quelli sintetici: quasi un controsenso, ancor più per una donna).
Chiudo con una battuta: c’è qualcuno che non ha paura del dentista (forse si potrebbe chiamare “odontofilia”?).
Ciao.
Sono d’accordo; non soltanto la nostra società è diventata fin troppo “asettica”, ma abbiamo anche difficoltà a scaricare lo stress che accumuliamo perché i nostri lavori sono più mentali che fisici e, ad aggravare notevolmente il tutto, c’è tanta, troppa solitudine. il non potersi fidare di qualcuno tanto da potercisi confidare porta le persone a chiudersi nei propri problemi e nelle proprie paure che, tristemente, alla fine possono diventare insormontabili.
La paura patologica del dentista esiste e si chiama odontofobia. 🙂
Buon fine settimana.
Faccio l’elenco delle mie? :-)))
Scherzi a parte qualcuna ne ho anch’io,sono altre vie da percorrere e buche da scavare dentro noi stessi,peccato solo che per la scienza medica sono solo patologie da reprimere con metodi coatti.
Una paura ci dice sempre molto di noi stessi, soprattutto del nostro passato e del nostro modo di reagire alla vita. Tutti abbiamo diverse paure… l’importante è che non prendano il sopravvento sul nostro quotidiano, trasformandosi così in patologie. I metodi coatti non sono mai piacevoli, ma credo che nella maggior parte dei casi le paure vadano prese di petto.
Grazie Carola, ti auguro una splendida giornata!
Animale strano per davvero l’Uomo; quando non ha altro da fare si “inventa”, e la trasmette, costantemente per iure soli, la paura del “dopo”.
Si inginocchia, religiosamente, prima per chiedere clemenza verso l’ignoto che dipinge a sua immagine e – quasi – somiglianza, con gli stessi difetti.
Luigi, tu non avrai mica la fobia per la religione? 🙂
Ciao, buon fine settimana.
Con tale capo di imputazione dimostri di non aver compreso, neanche il Tuo scritto iniziale.
La mia non è paura, ma razionale avversione verso ciò che è irrazionale; la, le religioni appunto.
Ho sottolineato invece, con il mio commento, in Voi religiosi la paura del dopo; per me solo un po’ di curiosità e null’altro.
Avendo paura del “dopo” vivete soggiogati e sottomessi al nulla il “prima”; è una vostra scelta, ma mi sia consentito di farlo notare.
Io vivo senza questa – almeno – di paura, tant’è che da piccolo mi chiamavano Gigetto senza paura; figurarsi da grande.
Ho molte paure, ma, credimi, la religione mi lascia indifferente finché non condiziona – come spesso avviene – la mia vita libera ed agnostica.
Ciao, sempre con simpatia, ma anche vis polemica; q.b..
Si, ma in quello che ho scritto in questo post la religione non ha nulla a che vedere; ho invece notato che tu tendi ad infilare questo discorso ovunque! Ormai conosciamo uno dell’altro le posizioni al riguardo, quindi mi piacerebbe andare oltre… sappiamo bene che io non cambierò idea e neppure tu! 😉
Giusto per chiarire ancora una volta il mio pensiero, non ho affatto paura del “dopo” e non mi sottometto a niente “prima”, se non alla volontà di coltivare un’anima serena e a fare delle scelte solo in base a questo… ma temo che tu abbia troppi preconcetti, legati probabilmente a signore anziane, persone bigotte o preti dalla vocazione precaria che hai incontrato sulla tua strada, per avere un reale interesse a comprendere il mio modo di vivere la fede.
E, come ti ho già scritto in passato,va bene così! Ognuno deve percorrere la propria vita come meglio crede. Ti apprezzo come sei, non voglio cambiarti!
Però evitiamo motivi di discussione su questa nostra differenza, almeno quando l’argomento del post non la prevede.
Ti assicuro che in futuro non mancheranno altri argomenti per poterci confrontare abbondantemente su questi temi.
Buon fine settimana Luigi, con simpatia ed affetto!
Ciao Luigi.
Scusa se mi intrometto.
Sai già che nemmeno io sono un difensore delle religioni, anzi tutt’altro, anche se talvolta devo riconoscerne l’utilità. Però devo dire che il tuo fervore nello scatenarti contro le religioni fa effettivamente pensare ad un tuo chiodo fisso, ed i chiodi fissi sono normalmente conseguenze, in antitesi, di paure mai vinte del tutto; probabilmente questo ha spinto Mr.Loto a risponderti come ha fatto. Una volta, un caro professore, mi ha definito “un conformista dell’anti conformismo”, e mi sembra di vederti un po’ sullo stesso piano, almeno su questo.
Sappiamo già che con la ragione difficilmente riuscirai a dare spiegazioni a certe “verità” delle religioni, ma pensa che le religioni servono proprio a “suggerire delle verità” a chi non ha le risorse per trovare spiegazioni logiche. Un po’ “lascia che sia”, e “ad ognuno il suo”. Anche se trovo giusto combattere chi ne approfitta.
Piuttosto ti suggerisco di fare come me, e sorridere (magari a denti stretti ed occhi al cielo, con relativo cader di braccia) di fronte a certe ritualità religiose, che sono state inventate solo per dare teatralità alla cosa (ti ricordo che nel Medio Evo, quando hanno avuto origine, le funzioni religiose erano importanti proprio per la magnificenza della loro teatralità, anche se credo di indovinare già i tuoi commenti, che condivido).
Un saluto.
Scuse accettate, ci mancherebbe!
E’ Mr Loto che ha il chiodo fisso della Religione, io faccio il contro-canto perché mi piace andare contro le falsità ed aggiungere del mio in ogni commento, specialmente quando trascura alcune fobìe nello specifico.
Fobìa = paura ed è noto come le Religioni nascono dalla paura e prosperano con quella del “dopo” in particolare.
La Religione non è verità, ma fede; non suggerisce verità, ma falsità basate sui dogmi, indimostrati ed indimostrabili.
Sono duemila – ed oltre – anni che, con il cristianesimo – ed oltre -, menano il can per l’aia; è ora di dire basta?
La Religione resti un fatto privato e basta!
Certo che la prendo a ridere, in special modo quando vedo gli stregoni cristiani acconciati teatralmente per darla a bere agli “assetati” creduloni.
Ciò non toglie che, mi riservo di dire la mia quando rilevo lacune tra l’elencazione delle fobìe.
Con simpatia Ti saluto, Loris
Quando Ti – e mi – chiedi se io non abbia fobia, ergo paura, della religione, dimostri di non aver compreso che fobia vuol dire paura. A ciò mi riferivo nell’incipit del mio commento.
Hai elencato una moltitudine di fobie, ergo paure, ed io mi sono permesso, con il Tuo placet, insito nell’accettazione dei commenti, di aggiungere quella (tanatofobia) che mi sembra molto nociva nel “durante”.
Concordo con Te su un punto – ” … esistono delle fobie così curiose da far sorridere ed allo stesso tempo, riflettere sulla natura complessa degli uomini. … – ed io – uomo complesso, ma ragionatore – ho messo in risalto una di queste.
Infine, quando titoli ” … aver paure di cose per altri normali”, io corro con il pensiero a quella dei credenti sul e per il dopo; non vedo perché altrimenti tante genuflessioni; non di certo disinteressate nella quali totalità dei casi.
Se sono andato fuori traccia, rimproverami pure, ma io non sono d’accordo e non è la unica cosa che ci divide e dividerà; sempre con stima e rispetto da parte mia.
Ciao
Ciao Luigi.
Ti rispondo da qua, e solo ora, perché è una settimana che non accendo il pc.
Spero che fra te e Mr.Loto non stia iniziando una guerra dei chiodi… (se riuscissi ad inserire gli emoticons… inserirei una fila di faccine col sorriso, ma non lo so fare, sul pc.)
Ti do ragione quando parli del comportamento assunto dai “seguaci” del cristianesimo, che ne hanno fatte di cotte e di crude per conquistare e mantenere il potere. Ma ti ricordo che esistono altre religioni, ben più antiche, che non sfruttano le paure dell’uomo, ma si affiancano ad esso per condurlo, talvolta guidarlo, in tutta una vita. E’ gioco forza, comunque, far leva sulle paure dell’uomo, poiché senza paure l’uomo stesso non esisterebbe: se ci pensi un’attimo, tutta la vita è basata sulla fuga da ciò che ci spaventa, rincorrendo dei sogni che non sempre diventano realtà.
Io stesso, che sono sostanzialmente ateo, non posso non tener conto dell’influsso provocato dell’educazione che ho ricevuto, rigorosamente cattolica/cristiana. Ma questo non mi impedisce di vedere dei meriti, se e quando ci sono, nelle religioni che sarebbe più corretto definire filosofie, dato che di fatto non sono altro che correnti di pensiero, condannando fermamente, come fai tu, chi le strumentalizza a proprio uso e consumo.
Un saluto.