Cos’è il silenzio dei giusti? È quell’immobilità dettata dalla rassegnazione di chi vede il male ma non fa nulla per fermarlo.
Albert Einstein diceva :”Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.
Potenzialmente quasi tutti provano il desiderio di cambiare quello che non va intorno a loro ma poi sono davvero in pochi quelli che cercano effettivamente di farlo.
Se ci viene chiesto aiuto, del denaro per i poveri o qualche ora di volontariato, di solito nessuno si tira indietro. In tutti gli altri casi però, la rassegnazione prende il posto del buon senso. Siamo tutti portati a pensare che combattere per grandi cause come ad esempio la corruzione, l’ingiustizia, il razzismo e la libertà, siano battaglie perse in partenza per l’enorme diffusione di questi problemi della società. E così il silenzio dei giusti asseconda il male.
Eppure i gesti buoni, quelli che fanno davvero la differenza perché sono alla base dei grandi cambiamenti, sono alla portata quotidiana di ognuno di noi. Il silenzio dei giusti nasce dal credere che non saremo mai in grado di migliorare nulla. Crediamo che è tempo sprecato, che non servirebbe a niente. Invece non ci rendiamo conto che più gente si lascia tentare da questa rassegnazione e più il male avanzerà indisturbato.
Chi perpetra l’ingiustizia è sempre attivo. Troppo spesso invece chi potrebbe fare qualcosa resta immobile. E purtroppo la rassegnazione ci rende complici del male ed alimenta il silenzio dei giusti.
Ci convinciamo, lavandocene le mani, che sarà qualcun altro a provvedere. Se questo non accade è colpa dei politici, della Chiesa o delle forze dell’ordine, ma non è mai colpa nostra. Perché non è nostro compito.
Invece sì che lo è.
Il Silenzio dei Giusti
Persone da Cui Prendere Esempio
Ghandi portò l’indipendenza alla sua Nazione.
Martin Luther King difese i diritti civili dei neri americani.
Schindler salvò 1100 persone dallo sterminio.
Falcone diede inizio ad una reale lotta alla criminalità organizzata.
E tante altre persone come loro, come noi, hanno cominciato a cambiare DA SOLI quello che non volevano vedere nel loro mondo, smuovendo poi diverse coscienze per la loro causa. Loro hanno spezzato il silenzio dei giusti, cambiando il corso della storia.
“Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l’oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato.” Elie Wiesel
Non compiere il male in prima persona non basta per avere la coscienza pulita. Non essere un complice, non alimentare il silenzio dei giusti.
Sono assolutamente d’accordo con te, ci si lamenta ci si lamenta ma poi nessuno fa niente, e quando vede un’ingiustizia o un soppruso si gira dall’altra parte! Se vogliamo che le cose cambino dobbiamo iniziare noi, se vediamo un comportamento sbagliato o una violenza cerchiamo di intervenire o chiamiamo qualcuno e di fronte alle ingiustizie protestiamo! Non possiamo pretendere cambiamenti se poi siamo noi i peimi a non far nulla!
Buona domenica Mr. Loto 🙂
È proprio questo il punto. Siamo tutti pronti ad indignarci a parole continuando a farci beatamente gli affari nostri. Spesso questi comportamenti sono dettati dalla pigrizia intellettuale, altre volte dalla paura di poterci rimettere qualcosa, in ogni caso non possiamo aspettarci dagli altri quello che noi stessi non vogliamo fare.
Ciao Silvia, buona domenica anche a te!
E’ verissimo quello che hai scritto, Mr. Loto! Il male non si fa solo con l’azione ma anche con il silenzio, che io definisco silenzio omertoso. Non protestare, non accusare, non denunciare il male di cui siamo testimoni o di cui siamo a conoscenza, equivale a esserne complici. Non serve dire ‘io non immaginavo che’, ‘io non avrei mai creduto che’, ‘io pensavo che’: l’omissione è un peccato e una colpa esattamente come l’azione.
Esatto, eppure tendiamo tutti a pensare che sia meglio farci gli affari nostri, che non è nostro compito! Sogno una società in cui la corruzione, le ingiustizie e la disonestà vengano viste con reale scandalo da ognuno di noi… spingendoci sempre a reagire.
Ciao, buona settimana.
ben detto pensa a domenica passata
referendum per l’unione dei comuni di Piteglio il mio e S. Marcello Pistoiese. percentuale dei votanti
40% Piteglini
32% S,Marcellini
più esempio di così…poi tutti a lamentarsi
Esiste anche un silenzio diverso che non tradisce mai quello della preghiera
Piove e non manca il filotto tressette, briscola e scopa
Il silenzio è una buona cosa, purché non ci sia quando ci sono ingiustizie e corruzione! Allora bisogna parlare, anche alzare la voce se necessario!
Mi raccomando, cerca di vincere a carte, faccio il tifo per te! 😉
Buona settimana.
Il silenzio dei giusti, io lo chiamo il silenzio degli egoisti e dei vili…
Abbiamo ormai l’abitudine di delegare tutto agli altri, basta non esporsi di persona, e guai a chi… e cosa viene a turbare la nostra vita privata.
Ci lamentiamo sui social network nascosti dietro ai nostri monitor, sempre pronti a criticare l’operato di altri, e nessuno riesce più a lottare per i propri diritti e quelli delle persone più indifese…
Sarà la paura, la nostra dose di “droghe” quotidiane alla quale ci hanno abituati, e non riusciamo più a scrollarci di dosso questa inerzia che va sempre più crescendo, ed è come un cancro che annienta.
Dovremmo imparare ad acquisire più dignità, cioè… dare valore alle cose che vanno protette e salvaguardate.
Chi possiede dignità non potrà mai permettere l’esistenza di abusi e atti ignobili su altri.
Siamo tutti come chicchi di grano, ciascuno di noi può “sfamare” altri…. se solo volesse… ma dobbiamo agire!
Meraviglioso post! Grazie!
Un abbraccio Mr. Loro, e buona settimana 🙂
Come sempre quello che hai scritto è molto profondo, molto vero. Sono d’accordo con te su tutta la linea e l’unica cosa che possiamo fare per dare la “spinta” giusta anche gli altri è cercare di essere sempre un valido esempio, comportandosi secondo giustizia.
Grazie a te Betty, ti auguro anche io una splendida settimana.
Non tutti hanno la stoffa dei rivoluzionari, non tutti hanno il coraggio di gettarsi nella mischia e lottare a spada tratta per le grandi cause. A mio parere basterebbe che ognuno di noi, in proporzione alle proprie possibilità e nel proprio piccolo, e soprattutto con l’esempio, facesse la differenza. L’esempio comunica più di mille striscioni. Il problema è che con il clima di sfiducia nelle istituzioni, a causa dell’immobilismo e la disonestà di quelli che ‘contano’, in molti si è portati a pensare che tanto non cambia niente. E’ sbagliato, ovviamente, ma la tendenza è questa.
Hai ragione, la tendenza è questa. Il fatto è che la corruzione e la disonestà viaggiano di pari passo con l’indifferenza di chi ci gira intorno, anche senza esserne coinvolto direttamente. Perché io non ci credo che quando ci sono mazzette o “accordi” disonesti nessuno ne sa nulla… il problema è che chi sa preferisce tacere perché non gli conviene… perché denunciare, parlare, mettersi contro certe cose può creare dei problemi, suscitare vendette trasversali o causare difficoltà lavorative.
Non è delle grandi cause che sto parlando. Parlo dei posti di lavoro dove ci sono dipendenti, parlo dei Comuni, parlo dei semplici condomini… non serve essere dei rivoluzionari per impedire certe cose, basta soltanto avere una coscienza sveglia!
Ciao, ti auguro una lieta settimana!
Giusti è legato alla parola Giustizia. Giuseppe padre putativo di Gesù era un Giusto. La prima volta che incontriamo la parola Giusti (nella Bibbia) è quando Dio è sconcentrato per il comportamento degli abitanti di Sodoma e Gomorra. Voleva distruggere tutto, ma Abramo arrivò a patteggiare con Dio per la salvezza di almeno 10 giusti, Dio perdonerà, ma non li trovò e Sodoma fu distrutta si salvò solo Lot.
La prima volta che sentii parlare di “giusti”.fu proprio nella Bibbia e specialmente nel periodo della 2° guerra mondiale per la tragica sorte degli ebrei. Il silenzio dei Giusti è appunto vedere il male e tacere. Saviano e Gomorra.. Essere complici di questo silenzio? Il male del mondo: essere a conoscenza di un grave peccato e soffrire per non poterne parlare. Trovo che anche questo faccia parte dell’umanità di ognuno di noi. Amare questo silenzio, questo dolore, a volte per il bene di una persona è meglio tacere. Il Signore conosce i nostri cuori e giudicherà al momento opportuno.
Quando vado da Valeria, entro anche nel cimitero ebraico e, seguendo la tradizione metto un sasso sulle tombe. Il Sasso in questo caso è preghiera è presenza.
Buona sera mr. Loto. Grazie e arrivederci.
Una cosa è non poter parlare di un grave peccato perché questo appartiene alla sfera personale di qualcuno, un conto è tacere volontariamente un crimine o un ingiustizia. Anche nel primo caso, comunque, trovo sia sempre giusto parlare perlomeno con il diretto interessato… il silenzio corrisponde quasi sempre all’indifferenza!
Ciao Lucia, un abbraccio e l’augurio di una buona giornata!
Non è assolutamente indifferenza, ma rispetto per chi potrebbe soffrirne. Buona sera amico mio.
Probabilmente ci stiamo riferendo a circostanze differenti… nel web a volte è facile cadere nei fraintendimenti!
Il rispetto deve esserci sempre ma quando il nostro intervento può fare la differenza è necessario, secondo me, almeno provarci.
Ciao, a presto!
ci sarebbe anche da definire chi è giusto e in base a che o chi. Io di statuto non amo stare tra i giusti , per lo meno tra coloro che si ritengono tali, l’autoreferenza mi sembra tanto un auto lodarsi che non rispetta le minoranze…ciao
Non è difficile definire il concetto di chi è giusto: lo sono coloro che non fanno del male. E non mi sembra autoreferenza giudicare se stessi in tutta onestà ed essere consapevoli di non fare del male.
Poi succede che spesso chi non fa del male volontariamente lo commette per difetto, cioè astenendosi dal fare del bene… e questo li rende meno giusti perché comunque complici di chi fa del male.
Un saluto e l’augurio di una buona giornata.
Buongiorno caro Amico, a volte mi domando perché siamo così, ci lamentiamo ma non cambiamo le cose.. Forse ci manca il coraggio o finché stiamo bene non ci frega tanto..
Mio padre mi disse una volta la vita e le nostre scelte sono come una preghiera.. poi pregare il padre nostro ogni giorno e non senti mai Dio entrare nel tuo cuore.. Ma se parli con lui con le proprie parole entrano le risposte nel tuo cuore.. Mi disse noi poi camminare su una strada dove camminano milioni di persone e pensare che le cose cambiano.. devi trovare la tua strada solo così poi cambiare la direzione della tua vita..
Sarebbe tutto cosi facile ma siamo pigri e egoisti e se non cambiamo adesso finisce tutto un giorno silenzioso …
ti abbraccio Rebecca
Nelle prime due righe del tuo commento c’è una grande verità: finché stiamo bene non ci frega tanto.
Non è un caso che chi ha sofferto di certe ingiustizie è più sensibile al problema. Purtroppo spesso abbiamo ancora bisogno dell’esperienza diretta per comprendere davvero quanto certe cose facciano male o siano sbagliate. E lo stesso vale nei rapporti umani. Ci accorgiamo della loro importanza soltanto quando ne abbiamo bisogno… e questo è davvero triste.
Ricambio l’abbraccio e ti auguro una lieta giornata!
Anche questo tuo post è bellissimo! Tutto quanto scritto è condivisibilissimo.
Mentre lo leggevo mi è saltato alla mente l’incontro che il direttore generale delle case di riposo in cui lavoro ha tenuto con noi ausiliarie. Il tema del,’incontro era:”l’operatore perfetto”. E’ partito dalla parabola del buon samaritano, premettendo di non essere preoccupati prechè non vuole convincere nessuno sul piano religioso, tant’è che ha detto quando siete stati assunti a nessuno di voi è stato chiesto se siete cristiani o………..ma ci ha tenuto a ribadire che ha scelto questa parabola perchè in essa è contenuto proprio l’atteggiamento giusto che dovrebbe avere un operatore. si è soffermato su quel vide e passò oltre facendo notare che tante volte a lui è capitato di osservare persone sedute sulla carrozzina pendere magari malamente da un lato e vedere passare delle ASA e tirare oltre, invece di correre subito a riposizionare correttamente la persona. Per spiegare in breve il concetto che voleva ricordarci, perchè tutte avendo fatto il corso dovremmo sapere benissimo quello che è giusto e nostro dovere fare,ha detto che l’operatore perfetto è una persona con saldi principi etici, una persona generosa, compassionevole verso il prossimo (ha sottolineato il significato del termine compassionevole, non come viene inteso da tanti), una persona che ha dei doveri/leggi da rispettare, è una persona che deve avendo fatto corsi una preparazione adeguata che gli permetta di avere tutte quelle competenze necessarie per svolgere al meglio il suo lavoro e in ultimo che fa parte di un equipe, equipe necessaria per fornire una ottima assistenza in tutto e per tuttto alla persona anziana.
Ci ha fatto poi vedere uno di quei video scioccanti che tanti di noi hanno visto in tv. Ha chiesto a noi come era possibile che succeddesse questo? Lui ha detto che non pensa che quando sono state assunte queste persone erano così. Dice che in questo lavoro il passaggio dall’offesa verbale, ad avere un atteggiamento aggressivo nei confronti ell’anziano non è poi così lontano, per cui in questo lavoro più che mai, perchè avendo a che fare con persone ogni cattiveria può avere conseguenze irreparabili è importantissimo stroncare subito sul nascere ogni atteggiamento che leda la dignità della persona.
Ha sottolieneato quanto sia importante segnalare subito il comportamento verbale inadeguato della collega verso gli anziani, che è un dovere farlo, che non si può essere omertosi e lavarsi la coscienza pensando di non essere noi a comportarci così, perchè quello che ha stupito poi tutti gurdando quel filmato è che mentre si perpetravano queste violenze erano ben presenti tre opertaori, è impossibile credere che tutti e tre condividessero lo stesso atteggiamento, magari qualcuno, come ha detto una di noi aveva paura a riferire per le conseguenze che temeva poi da questo operatore nei suoi confronti.
Ha ribadito allora ancora che se non si intervine si è colpevoli esattamente come chi compie il gesto crudele verso l’anziano. Qua ci si ricollega a quanto scritto nel tuo post. la coscienza dove sta? Se pensiamo che siccome io non picchio quella persona, anche se lo vedo fare non è affar mio, allora poi non lamentiamoci di come sta andando il mondo. sembra che gli uomini non abbiano più una coscienza, ben vengano allora questi incontri per ricordare a tutti i principi morali sacrosanti ed inviolabili,atti a risvegliare la coscieneza di ognuno.
E’ stato poi molto chiaro nel ribatire la Mission della casa di riposo che è quella di creare con il massimo impregno un ambiente familiare tale da non far sentire troppo il distacco dalla propria casa , se uno non condivide questo obiettivo è meglio che si licenzi hadetto e ,cerchi un altro posto di lavoro. Ha continuato dicendo anche che siccome siamo esseri umani, quando ci sentiamo magari un po’ troppo stanchi e capiamo che la nostra pazienza se ne sta andando è doveroso chiedere al nostro coordinatore di darci un periodo di riposo e rivolgendosi al coordinatore ha detto che lui è obbligato ad accordarlo, perchè in questi casi sono previste sostituzioni con contratti a termine. Ci ha tenuto a ribadire anche questo perchè non ci sono scusanti per atteggiamenti non corretti nei confronti degli anziani.
L’atteggiamento richiesto a noi ASA è poi quello che vale in ogni campo della vita di tutti i giorni, ovunque ci troviamo e vediamo qualcuno in difficoltà o, che sta subendo una violenza non possiamo passare olre, ma è nostro dovere intervenire perchè se non lo facciamo ci macchiamo della stessa colpa. E’ vero la paura a volte può prendere il sopravvento, ma anche non intervendo di persona abbiamo l’obbligo di attivarci per chiedere aiuto.
Buona giornata Mr loto!
Un caro saluto ed un grande abbraccio!
Mi fa davvero piacere che si facciano questi incontri per gli operatori delle case di riposo. È importante mantenere sempre alta l’attenzione di tutti. Purtroppo la cronaca è piena di immagini terrificanti, girate non soltanto nelle case di riposo, negli asili e negli ospedali, ma anche nelle stazioni, per la strada, sugli autobus etc.
Si, purtroppo ultimamente la coscienza delle persone viene messa a tacere talmente spesso che si finisce con il non riuscire più a sentirla.
Quando si è in difficoltà l’indifferenza di chi ci passa accanto è una delle esperienze più dolorose del mondo. Vediamo di non condannare mai nessuno a provarla in nostra presenza.
Grazie per la tua testimonianza e la tua bella riflessione, ti auguro una bella giornata!
Albert è uno dei pochi miei idoli; non per niente il mio Blog è stato denominato http://www.eugualemcalquadrato.ilcannocchiale.it.
Ciao da luigisi
Come non provare per lui ammirazione? Molte riflessioni di Einstein ci fanno capire come il suo essere genio andasse oltre i concetti della fisica…
Ciao, buona serata.
Il silenzio dei giusti
è un tantino contraddittoria questa frase, mi pongo le domande cosa ci faccia il silenzio se tacere non è giusto ? Cosa ci fa ciò che non è giusto con ciò che è giusto?Che cosa vuol dire ”GIUSTI”? Chi decide chi o cosa è giusto?
Lara , parte da se stessa, analizza se stessa onde evitare polemiiche .
Vediamo , questa persona ha optato per il silenzio in questo blog PERCHE’?Perchè è tra quei giusti o ingiusti verso il silenzio ? Se non condivido quel che vedo perché è in netto contrasto con quel che sento cosa devo fare? Devo pormi il problema che restare muta è sbagliato? Ma io non lo reputo un problema perchè non sono stata muta, ho scritto quel che penso e sono certa che qualcuno ha ben capito quel che ho scritto, ma è rimasto ”muto” a sua volta …e così siamo caduti nel ”silenzio recidivo “.
Un caro saluto a lei Maestro
lara
Nella risposta al commento di mpt ho già spiegato cosa intendo per essere giusti.
Ho scritto che non bisognerebbe restare in silenzio davanti a chi commette il male, non davanti a chi non la pensa come noi.
Ciao, buona serata.
Non bisogna restare in silenzio davanti a chi commette il male!
Ed allora perchè esiste il male?Che cos’ è il MALE?Da chi o da cosa viene generato il male?CHI È DAVVERO IN GRADO DI CONOSCERLO, DI RICONOSCERLO , DI FERMARLO?
Lara
Per trovare tutte le risposte alle tue domande ti suggerisco un libro: “La natura del bene” di Sant’Agostino.
Ciao, buona giornata.
“La natura del bene”,leggerò questo libro Mister e poi ci risentiremo magari.
GRAZIE, buona giornata anche a te.
Lara
Prego, è una lettura impegnativa ma ne vale la pena.
A presto.
in teoria quello che esponi non fa una grinza…ma hai mai provato a cozzare contro un muro di gomma? se vieni sempre respinta prima o poi ti stanchi…va bene ci sono le grandi persone che hanno la forza di continuare…ma quante me ne hai citate? ok ci sono quelle che lo fanno silenziosamente il cambiamente, semplicemente dando il loro aiuto disinteressato come volontarri…può forse anche questo essere chiamato “silenzio dei giusti”? secondo le proprie forze ognuno se da quello che è in suo potere può sentirsi appagato?
mah
è sempre molto diffire ogni scelya e ogni modo di fare
passa un buon sabato!
Soltanto sapendo di fare ogni giorno del proprio meglio si può raggiungere la pace interiore.
È vero, i personaggi che ho citato non sono moltissimi ma, in fondo, sono esseri umani come noi… la differenza sta nel loro desiderio di cambiare le cose, nella loro costante volontà di dare il 100%
Sono esempi che tutti possiamo seguire, ognuno nelle proprie possibilità e nel proprio ambiente. Ti immagini come sarebbe il mondo se tutti ci impegnassimo al massimo per renderlo un posto più bello e giusto?
Ciao, buon fine settimana.
Ciao a tutti.
I discorsi che ho letto vanno benissimo, ma… a parole. Prova a dire a qualcuno che il suo comportamento è scorretto, sbagliato, fastidioso, o quant’altro. Hai il 90 per cento di probabilità di beccarti una rispostaccia, se non addirittura il rischio di venire alle mani. Torniamo alle solite: se ci fosse un po’ di buona educazione, tutti questi discorsi sarebbero superflui, ma mancando la base… Se poi chiediamo aiuto alle istituzioni…
Ciao.
Nota per Mr.Loto: i personaggi citati erano sì umani come noi, ma… non proprio come noi: avevano almeno, come si dice, una marcia in più.
Quando dici a qualcuno che il suo comportamento è scorretto, ovviamente, è importante porsi davanti all’altro non come un giudice ma come un amico. Le rispostacce hanno poca importanza perché, molto più spesso di quello che credi, quando si interviene sul comportamento di qualcuno avviene un cambiamento.
I personaggi che ho citato hanno semplicemente avuto il coraggio di usare quella marcia in più che possediamo tutti! 😉
Buona domenica.