Istinto e ragione a volte sono in conflitto e noi ci troviamo a vivere lacerati dalle contraddizioni interiori. Da una parte vorremmo seguire l’istinto di vivere impetuosamente ogni attimo, ma dall’altra sentiamo il bisogno di seguire la ragione per evitare di ferirci. Soprattutto quando ci è già chiaro che accadrà.
Quando istinto e ragione non sono d’accordo accade infatti che la nostra volontà, poco abituata ad imporsi, resta incapace di risolvere questo conflitto. Ci trascina quindi alternativamente tra cuore e mente oppure ci costringe a restare immobili nel mezzo.
Ti sei mai chiesto perché accade questo conflitto tra istinto e ragione? Accade perché non riusciamo o non vogliamo più ascoltare la nostra coscienza. La nostra guida interiore che risponde soltanto alla giustizia.
Quando una persona non ha valori morali succede che il suo istinto la guiderà solo verso bisogni egoistici. Questo perché non è solita ascoltare la propria coscienza valutando con giustizia i propri comportamenti ed i propri desideri. Se il suo spirito tende al male non avrà alcun problema a seguire quell’istinto e, probabilmente, non sentirà nemmeno un conflitto interiore nel farlo.
Se invece una persona, pur non essendo abituata a dar ascolto alla propria coscienza, ha uno spirito che tende al bene, quando sente l’ istinto di dirigersi verso qualcosa che la sua coscienza non ritiene giusto, attraverso la ragione si trova inconsapevolmente costretto a valutare i rischi di un simile comportamento. Questa è la condizione maggiormente diffusa al giorno d’oggi.
Tutti sappiamo cosa sarebbe giusto e cosa no, ma siamo educati all’egoismo ed a non ascoltare la nostra coscienza.
Ed è proprio da qui che nasce il conflitto tra istinto e ragione. Meglio abbandonarsi a ciò che si desidera egoisticamente oppure comportarsi nel modo più giusto ed opportuno?
Quando Istinto e Ragione Vanno d’Accordo
Esiste poi un terzo caso, quello in cui istinto e ragione camminano di pari passo. È il caso in cui, coltivando il proprio spirito e la propria volontà, si diventa in grado di comunicare con la propria coscienza. Ci si fa guidare verso scelte d’amore e di giustizia che difficilmente possono venir contrastate dalla ragione, se non per semplice paura.
Quando ci si trova in questa ultima categoria, istinto e ragione entrano raramente in conflitto. Semplicemente perché la buona educazione del nostro spirito non ci spinge mai a desiderare istintivamente quello che non è giusto per noi e per gli altri.
Quando dunque sentiamo questo conflitto interiore, dovremmo interrogarci prima di tutto sulla natura del nostro istinto. È un’intuizione che ci spinge verso qualcosa che ci spaventa ma che riteniamo giusta o è un semplice desiderio egoistico da soddisfare?
Istinto e ragione diventano un tutt’uno e si incastrano perfettamente nel nostro spirito solo quando siamo mossi dalla giustizia, dandoci la quiete interiore.
E’ l’Istinto che domina la Natura e consente l’Evoluzione delle Specie.
La Ragione è una variabile che entra in funzione nell’animale Uomo quando costui perde l’innocenza dei primi anni e si trova ad assorbire tutte le Menzogne Sociali che la Società gli trasmette.
Esso può essere mitigato da essa, quando le condizioni soggettive ed oggettive lo permettono; essa è incontrollabile e non trova limiti se non nel perseguimento di un target.
Per inciso, il cuore c’entra poco, anzi niente; è tutto la/nella mente, l’hardware del quale si è dotati.
Ciao dall’animale luigi il quale dosa sempre nelle giuste quantità, q.b., Istinto e Ragione; senza altri ingredienti.
Istinto e ragione, cuore e mente… ho usato il termine “cuore” perché l’istinto evoca scelte dettate dalle emozioni; passami questa definizione “poetica”! 😉
Gli istinti negli esseri umani possono e devono essere mitigati dalla ragione… perché noi abbiamo una coscienza, in qualunque modo tu voglia definirla. È quel qualcosa in più della semplice intelligenza, o dell’intuizione, che ci permette di essere diversi da tutti gli altri animali.
Ciao, ti auguro una buona domenica.
Francamente non so se la coscienza faccia più comunella con l’istinto o con la ragione, in quanto la vedo un po’ frutto dell’uno come dell’altra. L’istinto è ciò che dovrebbe farci agire senza pensare, più per necessità legate alla sopravvivenza, mentre la ragione dovrebbe tener conto delle necessità sociali, di vita in comune, e comunque non prettamente fisiche. La coscienza dovrebbe essere quel qualcosa che si intromette fra i precedenti, guidandoci nel fare delle scelte: in altre parole la parte “ponderante” della nostra mente, e quindi l’unica in grado, come dici tu, di risolvere i conflitti, e di darci la quiete interiore.
E poi, mi domando cos’è che da origine alla coscienza: l’esperienza, la saggezza, l’intelligenza, la paura, le consuetudini, la cultura, il credo religioso, o cos’altro?
E quando accenni all’egoismo, gli affiancherei anche l’egocentrismo, che sta diventando sempre più componente “essenziale” della specie umana. E che è determinante in moltissime situazioni.
Buona domenica.
Da dove ha origine la coscienza? È una domanda difficile.
Posso dirti quello che credo io.
Secondo me la coscienza è insita in ognuno di noi fin dalla nascita anche se poi, ovviamente, essa viene modellata da tutto quello che hai elencato: l’esperienza, la saggezza, l’intelligenza, la paura, le consuetudini, la cultura, il credo religioso… e le nostre decisioni.
Perché penso che, qualunque sia la nostra condizione di partenza, in età adulta si può sempre scegliere che tipo di persona diventare. Pensare che se siamo brutte persone è colpa dell’infanzia difficile, della gente che ci ha fatto del male, delle misere condizioni economiche etc sono soltanto scuse per giustificarci… indovina un po’? Proprio davanti alla nostra coscienza!
Ciao, buona domenica anche a te.
Ciao Mr.Loto.
Stavolta non la penso come te (bella novità, vero?).
Innanzitutto penso che le decisioni possono essere a valle di un intervento della coscienza, e quindi frutto e mai origine della stessa. Che poi una decisione si rifletta sulle successive, e sulla coscienza, ok, ma siamo in una fase successiva, un’evoluzione dei fatti, quando cioè si chiude un ciclo che andrà a formare l’esperienza.
Sono d’accordo con te quando dici che giustificarsi “per un’infanzia difficile, ecc.” è una scusa, ma credo che scegliere come si sarà in età adulta dipenda ben poco dalla nostra volontà. Troppi elementi andranno a formare il nostro pensiero, e quindi, di conseguenza, anche la nostra coscienza. Senza trascurare quella cosa che, riferita soprattutto agli animali, ma anche all’uomo, si chiama imprinting, e che, credo, possiamo solo “subire”.
Ciao.
Sul primo punto considero la possibilità che tu possa avere ragione. Essendo già molto difficile determinare l’origine e la natura della coscienza diventa impossibile stabilire se è lei che dà sempre origine alle nostre scelte o se qualche volta può succedere il contrario come io credo. Il concetto di “sporcarsi la coscienza” mi ha sempre fatto pensare che, pur avendo una buona coscienza a volte nella vita possa capitare di fare l’errore di sporcarsela. Ma certo, è solo un’intuizione che quindi potrebbe essere errata.
Sugli altri due punti del tuo commento invece, sono ancora in disaccordo. Continuo ad essere convinto che qualsiasi sia il nostro imprinting e le nostre esperienze, possiamo scegliere.
Certo, in alcuni casi è molto più difficile che in altri, ma possiamo scegliere.
Dopo vite terribili c’è chi diventa criminale e chi diventa un santo.
Ci sono figli di malavitosi che sono diventati persone rette ed oneste e figli di buone persone benestanti che invece si sono dati al crimine. C’è chi ha vissuto in famiglie disastrate ed ha saputo costruire nella sua vita legami indissolubili, e ci sono figli di famiglie da mulino bianco che non hanno fatto altro che tradire le moglie e far del male a chi gli voleva bene… esistono Loris.
Nella vita si sceglie. Magari non puoi scegliere sempre quello che ti accade ma puoi sempre scegliere come reagire a quello che ti accade.
Buona giornata.
… ciao Loris, c’è anche un posto per te 😉
Grazie… ci conto. Ma niente fretta!
Ciao.
Buon lunedì caro Amico, da noi si dice Bauchgefühl – istinto tradotto letteralmente sensazione di pancia.. Io se rifletto tropo lungo ragiono con la testa perché metto sulla bilancia il pro e contra. E poi capita spesso che il mio primo impulso quello della sensazione di pancia e quella giusta.
Mio padre mi diceva una volta: Ascolta bene quello che ti dice la sensazione di pancia, e poi ragioni con la testa se non ci trovi un accordo fra i tuoi pensieri (il pro e contra) allora rinuncia a quella cosa, perché non sei proprio convinta a farlo..
A volte ho questa sensazioni istintivi cosi forte che non lo valuto nemmeno ragionando sopra .. e mi fido della mia sensazione di pancia 100 x 100 …
credo proprio fidarsi di se stesso della propria opinione e una buona cosa, ma a volte e meglio a ragionare per essere certo..
Buona settimana caro Amico un abbraccio Rebecca
Ancora una volta sono in assoluto accordo con quello che pensava tuo padre. Quando istinto e ragione sono in conflitto quasi sempre vuol dire che c’è una parte di noi che ci sta dicendo che è meglio lasciar perdere. Anche se bisognerebbe sempre cercare di capire il perché.
Ciao Rebecca, ti abbraccio e ti auguro anche io un buon lunedì ed una bellissima settimana!
già… non andiamo sempre a profondare per il perché, forse per questo abbiamo rinunciato già dal principio a grande opportunità …
sai se c’è una vita dopo di questa.. Ti presento sicuramente mio Padre, farebbe anche lui un piacere fare due chicchere con te 😉
… ci conto! 😉
Rebecca/Mr.Loto.
C’è un po’ di posto anche per me? 🙂
Ciao.
Ma certo!
Il mio rapporto tra istinto e ragione è un po’ diverso, in genere vanno in conflitto quando si tratta di valutare le persone, capita spesso che il mio istinto mi metta sull’allarme dicendomi “stai alla larga” mentre invece la ragione mi dice che sono troppo prevenuta e che mi devo fidare di più…… beh sinceramente ti posso dire che, alla fine, ha sempre ragione l’istinto e dovrei seguirlo di più!
Buon inizio settimana 🙂
In questo caso spesso con l’istinto si percepisce molto più che con la ragione… anche perché quando ancora non si conosce bene una persona è difficile cercare di attenersi alla logica e prevalgono le sensazioni.
Anche a me capita di affidarmi all’istinto riguardo alle persone anche se ammetto che mi è capitato di sbagliare! 😉
Buona settimana, a presto!
Ciao Mr Loto sono un esperta in conflitti ormai credo che tu lo sappia…comunque esiste una terza via quella dell’intuizione. Non è male allenarsi però fra il valutare i perché ma e se dell’istinto e cercare di comprendere quando la ragione è solo un ottusa ostruzione al nostro più profondo sentire…troppa ragione a me ha fatto male ultimamente alla fine è arrivato qualcosa d’altro a far vale invece le sue sacro sante ragioni.
Un caro saluto
È così. Infatti bisogna cercare di capire la natura del proprio istinto più che le ragioni razionali che ci spingono ad evitarlo… perché spesso un istinto non può essere giustificato dalla ragione. Ma bisogna capire se questo istinto non è solo un atto egoistico, un vizio o uno sfizio.
In effetti anche a ragionar troppo si sbaglia… e a valutare continuamente se fare un passo oppure no si rischia di passare tutta la vita su un una gamba sola! 😉
un caro saluto anche a te e l’augurio di una lieta serata.
L’istinto è il guardiano del nostro benessere, tutti ne siamo provvisti. Ma non sempre i suoi consigli sono saggi e privi di pericoli.
E’ qui che subentra allora la ragione, che ci fa ponderare i “pro” e i “contro”, e assieme all’istinto collabora per trovare la soluzione migliore.
Di certo è che… se usassimo solo l’istinto potremmo mettere in pericolo la nostra vita… o trovarci in situazioni spiacevoli…
Se usassimo solo la ragione… rischieremmo di vivere sottomessi e infelici.
La ragione non deve fare da giudice, ma amalgamarsi con l’istinto per poter così creare la realizzazione migliore.
Io penso che con un buon dosaggio di entrambi si possa arrivare ad una vita serena e appagante.
Sta poi a noi decidere se ci piace vivere l’ebbrezza del momento vivendo solo distinto, ma consapevoli anche del pericolo.
La coscienza (qui intesa quella morale) subentra dopo questa fusione… è quella voce interiore che ci interroga e ci chiede se l’agire del signor Istinto e la signora Ragione possa nuocere a qualcuno…
Essa comincia ad agire appena espresso un pensiero o in seguito ad un’azione… e lavora dentro di noi a seconda del “Credo” o della cultura ricevuta, basta guardare le diverse religioni per renderci conto di come abbiano percezioni diverse del bene o del male… di cose giuste o sbagliate…
A volte ci potrà sembrare che una persona non sia coscienziosa, ma per la sua religione e la cultura avuta per lei lo è.
Sono state fatte tante teorie sulla nascita della coscienza
Io penso che essa sia parte del pensiero e delle emozioni… è un grande e meraviglioso mistero, un dono, capace di salvare ogni anima che ne fa buon uso.
Buonissima giornata Mr. Loto, un abbraccio e grazie! 🙂
Mi è piaciuta molto la tua interpretazione di istinto e ragione. Ed anche la tua idea di coscienza. Sulla percezione del bene e del male resto un po’ perplesso. Io credo che, in fondo in fondo, tutti noi sappiamo quando stiamo facendo del bene o del male, magari possono cambiare le sfumature per via della sensibilità personale , dell’educazione, dell’esperienza etc… ma tutti lo sappiamo sulle cose importanti.
Se tradisco mia moglie magari non arrivo a pensare (o non voglio pensarlo) che è sbagliato, ma se vengo tradito eccome se lo capisco che è una cosa sbagliata!
A volte l’esperienza diretta del male ci permette di ritrovare quello che abbiamo dentro e che tralasciamo…
Buonissima giornata anche a te Betty, ti abbraccio con tanto affetto!
Ah quante cose sbagliate farei se segissi il mio istinto e non è detto che non le faccio! Ma la ragione è il motivo del mio amare. (Mr. Loto, volevo salutarti con l’augurio di una buona giornata, ho tanto mal di testa….addio ragione!!!)
Mi spiace per il tuo mal di testa, spero che a questo punto sia già passato!
L’istinto spesso ci trascina dove non dovrebbe, ma a volte ci serve per superare grossi ostacoli! Come sempre, la virtù sta nel mezzo…
Un caro saluto, a presto.
Caro Mr. Loto, un giorno scopriremo il vero motivo per cui esiste un filo sottile che imbastisce i destini delle persone. Nel frattempo mi accontenterei di sapere cosa ha portato entrambi a pubblicare, a distanza di dieci giorni, due articoli sullo stessa tema. Forse la stessa intuizione? Rispetto a quanto scritto, sono d’accordo su tutta la linea, e il finale è eccellente!
Simpatica coincidenza! Corro sul tuo sito a leggere le tue riflessioni in merito.
Grazie, a presto!
Ho appena letto il tuo commento, grazie! Sono in completa sintonia sul fatto che la percezione, o come sia voglia chiamare, “sia propria di tutti gli esseri umani”. Mi chiedo, a proposito di caratteristiche innate, se l’egoismo di cui scrivi, può considerarsi altrettanto rapportato all’essere umano fin dalla nascita? Grazie ancora per essere passato, e per il bel commento lasciato, come sempre mai superficiale e ricco di spunti. Ciao!
Anche l’egoismo, per come la penso io, fa parte di tutti gli esseri umani, ma solo fino a che non si sviluppa una certa “maturità spirituale”.
Come i bambini più piccoli tendono a dire “questo è mio” per il loro giocattolo preferito e piangono se questo viene dato ad un altro bimbo, così siamo noi con la gestione della nostra vita e dei nostri averi.
Personalmente credo che le persone egoiste siano semplicemente spiriti immaturi che spesso con un po’ di “educazione” possono imparare ad aprirsi agli altri, comprendendo che a giocare in tanti non si perde il giocattolo ma ci si diverte molto di più.
Ciao, buona serata.