ComportamentoPsicologia

Mancanza di Fiducia

Un Atteggiamento che Toglie la Serenità

Quello che trovo più preoccupante dell’epoca in cui viviamo è la sempre più diffusa mancanza di fiducia. C’è sfiducia in se stessi, negli altri e nelle proprie capacità.

La mancanza di fiducia è un atteggiamento molto diffuso di questi tempi

Come diretta conseguenza di questa situazione si è persa la speranza nel futuro e si sta cominciando a non sognare più.

Viviamo spesso nello sconforto, occupati come siamo a guardarci alle spalle ed a concentrarci su nostri problemi.

Come se non bastasse, il mondo alimenta questa nostra paura, suggerendoci quotidianamente che il nostro prossimo è un potenziale nemico. I media non fanno che alimentare i pensieri negativi e la diffidenza reciproca, mettendoci uno contro l’altro.

Il lavoro è sempre più selettivo e stimola la competizione e la furbizia. Questo rende i colleghi dei nemici e crea un malessere emotivo che ci trasciniamo dietro tutto il giorno, ogni giorno.

Perfino nei rapporti di coppia c’è mancanza di fiducia. Si sospetta sempre dell’altro per non passare da ingenui. Si diventa diffidenti nella falsa illusione di non farsi fregare, di evitare di soffrire.

La Mancanza di Fiducia ci Toglie la Serenità

La verità è che senza fiducia non si può vivere bene. Perché non potersi fidare rende la vita un inferno, fatta solo di paure ed insicurezze spesso totalmente infondate.

Paradossalmente, dopo essere stati traditi da qualcuno o qualcosa, il modo migliore per andare avanti è fidarsi ancora una volta. È infatti infinitamente meglio essere delusi mille volte che sospettare continuamente di tutto e tutti.

Per crescere emotivamente dobbiamo darci l’opportunità di imparare a percepire le persone. Perché ogni persona è diversa, ogni situazione è diversa.

Se la nostra mancanza di  fiducia fosse fondata, impareremo qualcosa sulla vita e sulle persone. Se invece sceglieremo sempre di essere diffidenti perderemo spesso l’occasione di essere felici.

Lettura consigliata:  La via della fiducia e dell’amore di Jacques Philippe

La via della fiducia e dell'amore. La «piccola via» di Teresa di Lisieux

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49 Commenti

  1. L’animale Uomo, il peggiore tra gli esseri viventi senzienti, con rare eccezioni, è sempre più lupo – sia scritto con rispetto per l’animale a quattro zampe che obbedisce solo al suo istinto e non può fare altro – e … “homo homini lupus “.
    Come si può consegnare la nostra fiducia a questi figli di buona donna che troviamo in circolazione, con le eccezioni limitate sopra citate?
    Io non ho sfiducia in me stesso – anzi – e nelle persone che mi stanno accanto, con le quali condivido un percorso di vita, familiari diretti e qualche collaterale, sempre all’erta e pronto a ritirare la fiducia che ripongo nei “terzi”, a prima vista, poi deluso e che invece vorrei poter riporre nell’essere umano.

    Ciao da luigi

    Ciao

    1. Secondo me bisognerebbe accordare sempre la propria fiducia a chi non si conosce, fino a che non si ha la prova che quella persona non la merita. Ovviamente non sto dicendo che bisogna essere scellerati senza valutare i possibili pericoli, ma dico che non è un buon modo di vivere passare l’esistenza a guardarsi le spalle da chi potrebbe fregarci. Hai ragione, spesso l’uomo è un lupo nei confronti degli altri uomini, ma dall’altro lato della medaglia ci sono anche molte persone, specie quelle giovani, che soffrono perché non gli viene accordata alcuna fiducia e che potrebbero essere molto meglio e fare tante cose buone se qualcuno si fidasse di loro.
      Come sempre è una questione di equilibrio.
      Ciao Luigi, a presto.

      1. Mi sembra che io abbia scritto la medesima cosa:” … sempre all’erta e pronto a ritirare la fiducia che ripongo nei “terzi”, a prima vista …”.
        Dopo tanta esperienza di vita, anche lavorativa, annuso/avverto – però – la fregatura da subito o quasi, dopo i saluti.

        Ciao da luigi

        1. Si, le esperienze di vita aiutano moltissimo a riconoscere le fregature anche se, qualche volta, è sempre possibile sbagliarsi. Delle volte si può restare sorpresi perfino positivamente! 🙂
          Ciao.

  2. Buongiorno caro Amico, mio padre mi disse anni fa, per avere fiducia nei altri si deve avere per prima avere fiducia in se stesso.. Quando riesci fidarti delle proprie opinioni e idee allora poi sviluppare anche anche la fiducia nel prossimo..

    Molto semplice scritto o detto, ma la realtà e un po diverso, viviamo in tempi dove i valori vanno persi, la tv trasmette tutt’altro che cose che danno fiducia..

    Credo che noi dobbiamo iniziare a fidarsi delle nostre capacità di dare fiducia al prossimo.. dare fiducia vuol dire essere se stesso onesto e comprensibile, altrimenti ci inganniamo noi stessi e la nessuno si fida più di nessuno..

    ti lascio un mio abbraccio ♥

    1. Ho trovato molto vero quello che hai scritto.
      Credo che in fondo la sfiducia nei confronti degli altri nasca proprio dalla sfiducia in se stessi. Infatti bisogna essere abbastanza forti per fidarsi, con la consapevolezza di essere in grado di rialzarsi in caso di brutte esperienze.
      La nostra società è particolarmente difficile da vivere sotto il profilo umano… ma io sono un ottimista e sono convinto che tutti noi possiamo essere meglio di così!
      Un abbraccio anche a te!

      1. Vedi anche un problema al pc si risolve solo con la fiducia, grazie ancora per il tuo suggerimento..

        tu sei un amico di cui mi fido … ♥

  3. Perché non ci fidiamo degli altri?
    Perché le tecniche di attacco sono sempre più sofisticate, evolute, e noi non abbiamo la possibilità di restare aggiornati, di scoprirle prima di restare fregati. Dalla pubblicità, alla stampa “di parte”, all’informazione sempre più pignola nel fornire spiegazioni che non riusciamo a capire per eccesso di complessità. Penso alla scienza della comunicazione che studia come rompere le barriere difensive del nostro cervello, a fini commerciali (e non solo commerciali).
    Inoltre siamo sempre più abituati a trovare tutto fatto, o che siano gli altri a provvedere, e questo ci rende deboli nel percepire se c’è la possibilità di una fregatura. Una volta provata, per esperienza, adottiamo l’unica arma che ci rimane: la diffidenza, cioè la mancanza di fiducia in tutto e in tutti. Ricordiamoci del proverbio: “chi si è scottato con l’acqua calda… ha paura anche di quella fredda!”.
    Perché abbiamo poca fiducia in noi stessi?
    Perché ci rendiamo conto (inconsciamente) di non avere né la forza né i mezzi per contrastare gli eventi. Ed in questo caso, spesso, l’alternativa è l’arroganza.
    D’altronde, è normale adottare degli atteggiamenti difensivi, e la scarsa fiducia è il campanello d’allarme che li mette in moto. Teniamo presente che la mancanza di fiducia è un’istinto, primordiale, anche se qualcuno vorrebbe annientarlo con la ragione.
    Relativamente alla seconda parte del post… non sono assolutamente d’accordo. La fiducia può facilmente trasformarsi in ingenuità, con tutte le conseguenza del caso. Ed imparare a “percepire” le persone… è una dote che… o ce l’hai dalla nascita… oppure puoi scordartela!
    Vorrei aggiungere che la generalizzata mancanza di fiducia crea maggiori difficoltà a chi vive di “furbizia”, approfittando degli altri. Pensa a quante meno truffe se… nessuno si fidasse più di nulla e di nessuno!
    Ciao.

    1. La penso in modo molto diverso da te.
      Dare fiducia non significa essere ingenui, significa semplicemente non avere paura.
      Non posso parlare degli altri ma posso dirti la mia esperienza.
      Quando conosco qualcuno, anche se me ne hanno parlato male, gli accordo sempre la mia fiducia, cerco di aprirmi senza maschere. Ovviamente continuando ad usare la testa! Quando poi ti accorgi che l’altro abusa della tua fiducia per farti o per fare del male, allora è lecito togliergliela. Ma questo non mi porterà mai a pensare che anche il prossimo che incontrerò farà la stessa cosa… spesso ci dimentichiamo che il mondo è abitato anche da persone meravigliose ed un atteggiamento diffidente le allontana tutte.
      Trovo sia lecito prendersi qualche rischio per costruire bellissimi rapporti di amicizia. In questa epoca siamo troppi soli.
      Ovviamente bisogna prima essere forti abbastanza da sopportare un eventuale tradimento della fiducia… e su questo ognuno di noi può lavorare quotidianamente.
      I furbi ci saranno sempre e ti assicuro che chi non si fida di nessuno molto spesso finisce con il fidarsi proprio delle persone sbagliate… perché non è abituato a “percepire” le persone. E questa non è necessariamente una dote con la quale si nasce. Si impara a sentire le persone con l’esperienza perché più ne conosci e maggiore è il tuo allenamento.
      Ciao, ti auguro una buona giornata.

  4. Se noi ci riteniamo persone di fiducia, perché allora negare ad altri la possibilità di mostrare la loro onestà?
    Se negheremo questo, sarà un vivere sempre sulla difensiva, che alla fine logora anche i migliori rapporti.
    Lo stress che provoca questo comportamento alla fine si ripercuoterà soprattutto sulla nostra salute, perchè ci occorre più energia positiva e invece si introduce solo quella negativa.
    Occorre saper distinguere sì il “bene dal male”, il rapporto ” sano dal malato”, e questo lo si potrà fare solo nel vederli crescere e divenire maturi.
    Certo l’andazzo di questo mondo non aiuta, dà modo di sospettare di tutto e tutti, ma la soluzione a questo ci sarebbe… evitare di leggere notizie terribili, anche perché sono spesso gonfiate per fare più clamore…. un sassolino diviene una montagna…
    Come dici bene tu, ci vuole un certo equilibrio, non esagerare da entrambe le parti.
    Resto sempre affascinata dalla tua positività verso tutto ciò che ti circonda, grazie! 🙂
    Un caro saluto

    1. Grazie a te Betty per le tue sempre attente riflessioni. Nei tuoi commenti percepisco la realtà e la tua sensibilità. Traspare molto quello che sei in quello che scrivi e questa è una splendida qualità.
      Un abbraccio.

    2. Ciao Betty.
      Replico solo alla tua prima frase. A mettermi in guardia è proprio la paura che altri ne approfittino della mia onestà, talvolta ingenua. Nel mio caso, potrai anche dire che è un vizio, ma…
      Ciao.

  5. Anch’io la penso grosso modo come Mr.Loto e in genere mi accosto agli altri dando fiducia, coerentemente con il mio carattere tendenzialmente ottimista.
    Più che chiederci perchè non ci fidiamo degli altri, credo che la domanda giusta da porsi sarebbe: perchè gli altri non si fidano di me? Perchè il problema dovrebbe essere di chi in qualche modo non si dimostra affidabile piuttosto di chi a volte si trova costretto a ritirare ciò che gratuitamente aveva offerto. No?
    Ho come l’impressione che in molti oggi (come per molti altri aspetti) pretendano a priori che gli altri si fidino, senza preoccuparsi di essere a loro volta affidabili.

    Riporto una frase:
    “La verità è che senza fiducia non si può vivere bene. Perché non potersi fidare rende la vita un inferno, fatta solo di paure ed insicurezze spesso totalmente infondate.”
    Sono d’accordo perchè diventa tutto più amaro e complicato, ma che le paure e le insicurezza siano del tutto infondate, a volte no… e metto i puntini di sospensione.
    Come detto prima, in genere ci si aspetta dagli altri quello che non siamo disposti a dare.
    Ma quando si adotta una certa ambiguità nel nostro modo di fare, una mancanza di coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, magari per paura di venire fregati, magari per sentirsi più furbi, poi non ci si può aspettare che l’altro sia sempre lì pronto a “beversi” tutto. Nella vita ci vuole coraggio non una maschera, essere ciò che si è anche a costo di non piacere a tutti, che poi è impossibile piacere a tutti. Devo ammettere che qua nel web, specie nei social, più ci sto e più rimango delusa dalle persone. L’ho scritto anche in un post, per me non è tanto lo strumento, il web, ad essere un problema, lo sono le persone. Io sono abituata a guardare in faccia le persone, ci litigo anche, ma non porto rancore, dico quello che penso anche se so che è impopolare, anche se so che posso “perdere” quella persona, perchè fingere è inutile e complicato. Una regola che mi sono data fin da ragazza è: cercare di chiarire prima possibile se ci sono incomprensioni, perchè sono come un veleno che pian piano corrode tutto. Ma mi sono accorta che troppo spesso si preferisce trovare un colpevole piuttosto che affrontare le cose.
    Buona giornata a tutti

    1. Sono d’accordo. Non si può chiedere agli altri quello che noi stessi non siamo in grado di dare ed è quindi molto difficile far si che qualcuno si fidi di noi se noi non siamo in grado di fidarci di nessuno. E non riuscire ad ottenere la fiducia degli altri quando si è in buona fede è davvero triste ed a volte doloroso.
      Come dico sempre, le parole sono soltanto parole e quando si crede in qualcosa sono i fatti che contano. Quindi è inutile aspettarsi che gli altri si fidino delle nostre parole se non siamo in grado di offrire loro dei fatti che le confermino… ma questo è un altro discorso.
      Ti ringrazio per il punto di vista alternativo e ti auguro una buona serata.

    2. Ciao Leda.
      Intanto… adesso il tuo nick-name mi piace di più. Spero non sia stato il mio “sermone” a metterti paura… 🙂
      Ma restiamo seri.
      Prendo spunto dalle tue affermazioni per “rispondere” un po’ a tutti.
      Non penso proprio che “vivere senza fiducia… fa diventare la vita un inferno”. Anzi! Secondo me spesso è proprio il contrario. Forse è giusto non esagerare, né in un senso, né nell’altro. Credo si sia capito che personalmente do parecchia importanza all’istinto, e sono convinto che il nostro istinto sia fondamentale per decidere se dare fiducia o meno alle persone, fin dal primo approccio.
      Che poi, come dici tu, devo IO mettere gli altri in condizioni di fidarsi… è tutto un altro discorso. Dovrò avere la capacità di valutare, in quel momento, la situazione, lo stato d’animo, l’apporto emotivo, e chissà quante altre cose che in quel preciso istante vengono messe in campo. E se riesco a valutarle… probabilmente riesco a controllarle. Di conseguenza… a modificarle per ottenere quello che voglio.
      E’ un discorso contorto (sì, lo so: io sono complicato per natura… 🙂 ), che va in qualche modo a cozzare contro un’esigenza di serenità e trasparenza nei rapporti interpersonali, fondamentale in un contesto di fiducia. Per questo ho usato la parola “ingenuità”, l’elemento che consente la massima naturalezza, anche se spesso controproducente.
      Hai ragione quando dici che abbiamo la tendenza a cercare un colpevole, ovviamente MAI noi stessi, piuttosto che affrontare le cose. Ma in questo caso, sapendolo e con un po’ di buona volontà, possiamo migliorarci.
      Ciao.

  6. Se manchi di fiducia nell’altro o nell’Altro, sarà sempre molto difficile abbandonarsi alla Verità.
    Nell’abbandono come nell’avere fiducia sta la gioia che ci spinge a credere nell’amico, nel fratello, nell’abbraccio di Cristo.
    Sono mesi che affronto la giornata con la consapevolezza che giunta la sera il riposo sarà gratificante.
    E’ uscito l’ultimo libro di A. Davenia. Ho assaporato lentamente le bellissime pagine sull’adolescenza (solo una ventina), ma oggi Elena se l’è preso per poterlo leggere: materia di studio….Parla della fragilità ed è un colloquio con Leopardi. Penso che ti piacerà anche questo. Appena posso riprenderò a leggere.
    Domani è la data da cui partire per prepararmi al Natale che arriva a grandi passi.
    Tu come stai? Sei sereno? Come sempre? Buona festa.
    Ho amato l’esecuzione della Butterfly, Puccini, musica che ti porta in alto oltre le stelle.

    1. Ciao Lucia, io sto bene come al solito, ho già l’ultimo libro di D’Avenia, spero di poterlo leggere al più presto.
      Hai proprio ragione, senza fiducia non ci si può abbandonare, non soltanto alla Verità ma alla vita in generale!
      Ti abbraccio.

  7. La mancanza di fiducia è una reazione conseguente ad inganni subiti, è una sorta di difesa che scatta sicuramente dal nostro interno ma non è giusto nemmeno sentirsi colpevoli o noi autori di questo comportamento.

    Io penso che la maggior parte delle persone sia stata o lo è o lo diventerà diffidente, a causa della diversità caratteriale, abitudinale, ambientale, etc…non credo proprio che si nasca diffidenti ma lo possiamo diventare tutti.

    Personalmente ho fatto raccolte di delusioni e non per mancanza di fiducia negli altri ma per un eccessiva fiducia negli stessi forse, trovare questo equilibrio è facile solo esprimerlo in parole ma nei fatti è molto diverso e difficile, perché entrano in gioco componenti che nessuno può prevenire credo.Gli eccessi un po in tutto rovinano quell’ equilibrio che spesso porta ad un male piuttosto che ad un bene..

    Come ho detto a qualcun altro, non credo però che siamo tenuti a scegliere in questa esistenza tra il bene ed il male, sarebbe anche semplice sotti diversi aspetti, io credo che siamo tenuti a qualcosa di molto più complicato: Maturare a tal punto da saper trasformare anche il MALE IN BENE. .

    Buona giornata Mr.

    1. Ciao Saichisono.
      Mi piace molto la tua ultima affermazione (chiarisco: quella che precede “Buona giornata Mr.”).
      Se posso integrarla… dobbiamo imparare, ancor prima, a distinguerli.. con naturalezza.
      Ciao.

      1. Ciao Loris
        Immagino che quando tu mi scrivi “dobbiamo imparare a distinguerli un po’ prima” …tu ti riferissi al bene e al male!
        Con “naturalezza ” ti rispondo che il Tempo è il nostro miglior alleato in questo caso, quando non riusciamo a fare un distinguo e meglio non affrettare i passi ed aspettare con fiducia la quiete interiore che saprà guidarci dove e come.

        Sai anche i tuoi commenti spesso mi piacciono molto..

        Buona giornata .. e buone cose a te Loris

        1. … quasi. Stavolta non sei stata attentissima alla costruzione della frase, ed alle virgole.
          Il significato è che, prima di imparare a “trasformarli” (il male in bene), dobbiamo imparare a riconoscerli per quello che sono. Tante volte il bene apparente è in realtà un male, come pure il contrario. Solo quando abbiamo questa “certezza”… possiamo intervenire. E questa certezza dovremmo averla “con naturalezza”, da dentro, senza dover far ricorso al pensiero, al ragionamento.
          Ciao.

          1. Loris la mia disattenzione nel capire bene la costruzione della frase è stata una tua attenzione nel precisarmelo…a quanto pare!

            Vediamo se riesco a riformulare una domanda che possa chiarire ad entrambi il senso della frase..

            Dovremmo avere una certezza da dentro , che ci guidi con naturalezza senza convenzioni legate al pensiero e/o alla ragione, certezza che ci faccia intervenire sul bene o sul male”apparente” ??

            Bisogna avere una predisposizione a quell’ amore disinteressato Loris..
            quell’ Amore che ” è sempre paziente e gentile, non è geloso, e sempre pronto a perdonare e si delizia della verità “….

            Se capisco il concetto di Amore in profondità capirò il potere che ha questa parola chiave in ogni manifestazione sia del male che del bene….e la* certezza* la trovo nella fiducia che ripongo in questa forma di amore..

            Grazie a te Loris e casomai non ho risposto su quello che magari ti aspettavi..mi piacerebbe che tu mi illumini…sono sincera davvero..

    2. È vero, la vita è tutta una questione di equilibrio. Le delusioni subite non devono renderci necessariamente diffidenti ma soltanto più attenti ad attenerci alla realtà. Perché tante volte restiamo delusi da qualcuno perché lo abbiamo idealizzato un po’ troppo oppure perché ci aspettiamo che gli altri ragionino e si comportino come noi. In realtà basta semplicemente osservare i fatti con attenzione per distinguere le persone, il bene dal male ed il male che può diventare bene. Perché purtroppo esiste qualche forma di male che non potrà mai diventare bene. Bisogna saper riconoscere anche questo. E non sai quanto è triste dirlo per uno come me, che cerca sempre una possibilità positiva ovunque.
      Ciao, ti auguro una lieta giornata di festa.

      1. Perché purtroppo esiste qualche forma di male che non potrà mai diventare bene.Bisogna saper riconoscere anche questo.

        Ha ragione ma in questi casi molto difficili la possibilità di poter trasformarli in bene sembra strano ma esiste. ….ed è una grandissima prova che si chiama Perdono.

        Siamo in grado di perdonare i nostri nemici?

        Nel caso in cui non lo fossimo, non credo siamo colpevoli di aver subito il male e non avere quella forza di perdonare….ma lei Mr. che mi parla spesso di libertà di scelta le pare che questa non lo sia?
        A dire il vero sul libero arbitrio ci siamo tovati in passato a discuterne….eccoci di nuovo con questo dilemma!

        Buonanotte. …

        1. Il perdono trasforma il male che ci viene fatto in qualcosa di buono per noi, è vero, ma purtroppo non sempre riesce a cambiare in meglio chi quel male l’ha provocato. La pura cattiveria esiste, seppur sia molto più rara di quel che immaginiamo. Saperla riconoscere è importante.
          Ciao, a presto.

  8. Saichisono 8/12 16.46

    Sarai sorpresa, ma… vedo che ha capito perfettamente.
    Per quanto riguarda la “predisposizione”… è quello che dicevo a Mr.Loto: è una dote che… o ce l’hai dalla nascita… oppure puoi scordartela. Sono pessimista sul fatto che tale dote/capacità possa svilupparsi nel corso dell’esistenza, se non ci sono, all’origine, le basi necessarie. Non chiedermi se tali basi sono nel DNA o derivano dall’ “imprinting”: stavolta chiedi troppo! 🙂
    Però perdonami una battuta: ricordati che… l’amore è cieco. SEMPRE! 🙂
    Piuttosto… non capisco cosa vuoi dire quando parli del potere della parola chiave e relativa certezza.
    Ciao.

    P.s.: perdonare, in senso stretto, significa che accettiamo che qualcuno abbia commesso un errore nei nostri confronti. Ma non molto di più.

    1. Loris ,
      quella predisposizione all’ Amore disinteressato è una dote che puoi avere sin dalla nascita o magari acquisire , esattamente come faceva notare Mr., il nocciolo ( se pure con la sua valida importanza del pessimismo che nutri in merito) è quello di essere propensi ad accogliere questo concetto di amore oltre che ad esserne predisposti…Il mio “pessimismo ” spesso è quello che si possa riuscire a strumentalizzare concetti naturali ed istintivi attraverso quei mezzi sofisticati di cui tu accennavi in un commento.

      Uno di quei mezzi potrebbe essere proprio questo con cui stiamo comunicando, si lavora troppo con la mente …alimentando anche la “diffidenza” purtroppo. …e qui il cuore subisce dure prove per chi ama il rispetto. ..

      Se mi dici di aver capito perfettamente..

      ….quello che mi stupisce è ciò che tu invece mi dici di non aver capito!

      Il concetto è semplice non è uno scioglilingua. …prova a rileggere senza essere prevenuto , il precedente mio commento e vedrai che si comprende bene il pensiero..

      *L’ Amore è cieco sempre*

      Posso aggiungere che a volte è anche sordo?

      Mi scuso per i fuori tema Mr. se mai vi fossero. .

      Ciao Loris….

      P.s
      per favore leggi senza “diffidenza. ..”

      1. Saichisono… insisto nel non capire (almeno credo).
        Forse intendi che Amore è fare e dare tutto agli altri, mettendo gli altri a livello di priorità, perdonando, accettando, dando il buon esempio, magari con la speranza/convinzione (alias fiducia) che la controparte si renda conto e cambi? Anche a costo di annientare sé stessi? Molti l’hanno già fatto, nella storia dell’uomo, e non nego che qualche risultato ci sia stato. Forse quello descritto è l’Amore supremo, e la Terra è il Purgatorio dove le anime espiano i loro peccati precedenti, e si “lavano” per tornare ad essere Puro Spirito (e così ci colleghiamo al post precedente).
        Ma se questo fosse vero (e qui faccio un salto temporale/filosofico) e questo Amore dilagasse (vincendo, anche sul male), non è che avremmo distrutto il significato della vita terrena, rendendola un Paradiso dove non si cresce più (spiritualmente parlando), dove si vive nell’agiatezza, in quel benessere che distrugge gli Imperi? Abbiamo fatto più volte notare che il bene non può essere senza il male, e viceversa. Ho già riportato una frase, e non so chi l’ha detta: la fine del mondo sarà quando l’uomo di sostituirà a Dio. Non è quello che abbiamo appena descritto?
        Probabilmente dirai che vale la pena di provare, ma non è ancora una volta una strumentalizzazione per consentire all’uomo un’altra fetta del dominio su tutto?
        Come sempre… sempre domande!
        Ciao.

        P.s.: l’amore è cieco, SEMPRE, (e tu aggiungi anche sordo) perché si costruisce, si inventa, una SUA realtà, che spesso non coincide con quella degli altri.

  9. Sembra in apparenza molto complicato quel che scrivi, ma se lo consideriamo un normale processo che subisce la nostra coscienza su tutto ciò che percepiamo della realtà , se ci vediamo o ci sentiamo ad esempio distaccati dal mondo esterno, non smetteremo mai di perseguitarci con domande e risposte.

    L’Amore che io intendo dovrebbe essere pari per tutto e tutti, cosa alquanto utopistica per ciò che personalmente percepisco e vedo..e collegandomi al tuo discorso temporale /filosofico forse il PARADISO ci era stato dato ma noi abbiamo preferito l’intero poema di Dante, aggiungendo a quel PARADISO, IL PURGATORIO MA SOPRATTUTTO L’INFERNO SOSTITUENDOCI A DIO!.

    Vedi Loris tu hai usato termini tipo:“imprinting” (alias fiducia) ….Io non comprendo se è un bene non conoscere il significato di queste parole per me o per te che lo conosci. Il bene ed il male esistono anche nelle piccole cose, che poi magari a lungo andare possono trasformarsi in grandi cose nel bene e nel male stesso.Tutto dipende dal percepire una realtà in modo biocentrico o antropocentrico.

    Quindi verrebbe una domanda di questo genere: E’ L’UOMO AL CENTRO DEL MONDO oppure E’ IL MONDO TUTTO AL CENTRO DELL’UOMO …

    Tu pensi che sia tutto un illusione….. persino l’AMORE perchè credi o cedi alla strumentalizzazione?

    Ti avevo chiesto di leggere senza diffidenza, ma le mie percezioni mi dicono che una “mancanza di fiducia” ci sia stata.. ciao.

    p.s scusa Mr.

    1. Complicato… forse meno di quanto sembri. Semmai… più nuovo, e quindi passibile di perplessità.
      Ma procediamo… un passetto alla volta.
      L’imprinting è quella fase all’inizio della vita nella quale apprendiamo gli elementi essenziali della vita stessa dalle altre forme viventi (Wikipedia è più bravo di me a spiegarlo). Io lo estendo come concetto ai primi passi della formazione del pensiero, oltre che del comportamento. Viene di norma considerato per gli animali, ma… anche l’uomo è un animale (i maligni dicono… più degli altri! 🙂 ).
      La tendenza generale è di mettere l’uomo al centro del mondo (e dell’universo), ma non è io mio caso. Per me è solo l’ultimo arrivato (anche in termini di tempo), anche se è colui che si arroga più diritti di tutti gli altri.
      Il mio ragionamento su purgatorio/paradiso non è un’analisi del passato, né del presente, ma un’ipotesi, sia pure molto inverosimile, di un possibile futuro. Un po’… un ritorno all’Eden! Un ritorno alle origini per ripartire da zero (potrebbe interessare agli appassionati di cicli/ricicli storici).
      Se proprio vogliamo sottilizzare… tutta la vita è un’illusione, legata ai nostri sensi ed al nostro pensiero. Ma ti confermo che TUTTO è strumentalizzabile.
      Ed adesso, per concludere, non capisco di che diffidenza/fiducia tu parli. E soprattutto… nei confronti di chi?
      Ciao.

      1. Ciao Loris,
        Ed adesso, per iniziare, capisco la tua domanda conclusiva, cercherò di rispondere come meglio credo….sperando che si chiarisca anche quel ..”nei confronti di chi?”

        Leggi con attenzione questi due concetti:
        -Il mio ragionamento su purgatorio/paradiso non è un’analisi del passato, né del presente, ma un’ipotesi, sia pure molto inverosimile, di un possibile futuro. Un po’… un ritorno all’Eden! Un ritorno alle origini per ripartire da zero …

        -Un antidoto? esiste… ma ormai più nessuno se ne cura.
        L’unica e sola soluzione a tutti questi problemi è un ritorno alle origini. L’uomo ha tremendamente bisogno di guardarsi dentro, di entrare in connessione con ciò che lo circonda. Non c’è altro modo… o questo o l’essere umano soccomberà trascinandosi dietro tutto il resto…..

        Nessun problema credo per te e per me su questa “connessione verbale”, trovo la stessa intensità di osservazioni nelle due frasi, e se come tu dici TUTTO è strumentalizzabile, posso smentirti dicendoti che questo non lo è…

        Prima di parlare o scrivere poemi sull’energia, sulle connessioni…dobbiamo IMPARARE A PERCEPIRE LE PERSONE….

        Rileggiamo questo commento del Maestro, l’ ho percepito in maniera molto positiva, forse Loris l’ESPERIENZA non potrà mai essere sostituita totalmente dalla sola INTELLIGENZA!

        . “I furbi ci saranno sempre e ti assicuro che chi non si fida di nessuno molto spesso finisce con il fidarsi proprio delle persone sbagliate… perché non è abituato a “percepire” le persone. E questa non è necessariamente una dote con la quale si nasce. Si impara a sentire le persone con l’esperienza perché più ne conosci e maggiore è il tuo allenamento”.

        L’imprinting….hai ragione abbiamo wikipedia che ci dice come abbreviare un concetto( così profondo come tu lo hai espresso) in un unica parola tra l’altro anche di origini non nostre…Tornare alle ORIGINI vuol dire anche riappropriarci dell’originalità delle nostre parole , DEL NOSTRO LINGUAGGIO DI APPARTENENZA…

        Non sono mai comparsa per dare lezioni a nessuno,sono qui per cercare di rispondermi sul :perchè esistiamo e chi siamo? crescere con voi….colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che umanamente ho sentito connesse a me , compreso tu Loris,un abbraccio a tutti voi…

        1. Senza offesa… mi sembri intestardita su un binario che non riesco a capire dove vorrebbe portare (e portarmi). Più che dirti quel che penso… Io sono abituato a pensare liberamente, valutando al meglio eventuali interferenze ed esprimendo quello che deriva dal mio pensiero (mero processo elettro-chimico?). Ed a far parte del mio pensiero possono esserci anche strumentalizzazioni e percezioni (delle persone), strettamente soggettive. Nulla è vero e assoluto. Anche la morte (unica comune certezza), non sappiamo con precisione a cosa serva, visto che da sempre se ne discute.
          – Esperienza ed intelligenza, messe INSIEME, danno la SAGGEZZA. Separate… fai tu!
          – Anche a me non piace adottare terminologie che non appartengono alla mia lingua, della quale sono un convinto sostenitore, specie quando la parola esiste anche in italiano, ma quando un concetto è insito in una parola ben precisa… perché sostituirlo con un fiume di parole che magari non chiariscono ed aumentano la confusione? Talvolta lo vedo addirittura come opportunità per imparare qualcosa che non sapevo.
          L’uomo non deve entrare in connessione con ciò che lo circonda, ma deve imparare a FARNE PARTE, abbandonando la sua convinzione di superiorità. Anche se ho molti dubbi che riuscirà mai ad accettare un simile sacrificio.
          Ed ora chiudo, prima che Mr.Loto perda la pazienza, e ci mandi il conto per lo spazio che gli abbiamo sottratto. No? 🙂 😉
          Ciao a tutti.

          1. [Senza offesa… mi sembri intestardita su un binario che non riesco a capire dove vorrebbe portare (e portarmi).]

            Traduco in un unica parola ” DIFFIDENZA “…

            [ ma quando un concetto è insito in una parola ben precisa… perché sostituirlo con un fiume di parole che magari non chiariscono ed aumentano la confusione? ]

            Bravo… questo è uno di quei casi dove metterlo in funzione e magari abbinarlo alla coerenza di un concetto da te espresso….* Un ritorno alle origini per ripartire da zero * …e ci aggiungo senza nessun ” imprinting ” che mi mette nella condizione di vedere non le NOSTRE ORIGINI ma quelle di altri che mi fanno perdere completamente le mie…sempre se per origini intendiamo lo stesso significato..
            Che tu lo veda come un opportunità per imparare qualcosa di nuovo, libero di farlo…

            [L’uomo non deve entrare in connessione con ciò che lo circonda, ma deve imparare a FARNE PARTE]

            L’ Uomo volente o nolente, civilizzato o non civilizzato non deve ” imparare a farne parte ” di quella connessione…. ma E’ PARTE…Il problema che sta sorgendo secondo me è….che l’uomo stesso ha deciso di sganciarsi dalla natura andando verso l’autodistruzione, e nel mentre si indossavano le pellicce ( dopo aver scuoiato animali ) illusi di poter fare la bella vita, depositeremo sul terreno della stessa natura tutto quel che le abbiamo sottratto compreso non solo la pelle degli animali ma anche la nostra…

            [Anche la morte (unica comune certezza), non sappiamo con precisione a cosa serva, visto che da sempre se ne discute.]

            Si presume che ogni fine porti ad un NUOVO INIZIO….che non sia questo il vero RITORNO ALLE ORIGINI !?

            [NULLA E’ VERO E ASSOLUTO ….]

            Già…. nemmeno questa frase lo è , si contraddice da sola, ma in realtà l’essere umano ha bisogno del NULLA, del VERO e dell’ASSOLUTO indispensabili per costruire altre VERITA’ come l’ ILLUSIONE ….quando ci si inoltra troppo nel MISTERO…
            Infine aggiungo Loris che senso ha per te scrivere in un blog, commentare, leggere , aggiungere un qualcosa che non sapevi grazie a quella nozione in più acquisita su wikipedia, se mi giungi a questa conclusione?

            [Se proprio vogliamo sottilizzare… tutta la vita è un’illusione, legata ai nostri sensi ed al nostro pensiero].

            Scusami se x stavolta ho insistito io…ciao Loris

            @Mr. Loto
            Posso sapere che fine ha fatto?
            Forse abbiamo davvero bisogno tutti di ripristinare quella mancanza di fiducia, cercandola soprattutto a livello emotivo, ha ragione nello scrivere che se siamo sempre diffidenti perderemo totalmente l’opportunità di essere felici almeno una volta, potrebbe anche bastarci chissà..

            Faccio le mie scuse se sono andata oltre… ciao

          2. Ci sono. Anche se non sono intervenuto,ho assistito con interesse al vostro scambio di pensieri.
            Ciao, buona serata a te ed a Loris.

  10. M.Loto ciao, l’assenza in questo periodo è tanta. Come ha scritto bene qualcuno dei tuo blogger e tu, prima cosa è aver fiducia in se stessi, conoscersi, fidarsi delle nostre sensazioni. Sono sempre abbastanza ermetica sulla mia vita fino a che non conosco abbastanza bene chi ho di fronte, la paura di essere usata non mi piace ed essendo buona spesso mi fido e mi usano……..Devo avere piu’ fiducia in me stessa, a giorni mi sembra di sentirmi completa, a giorni mi sento ferma…………ma la vita è in continua evoluzione, buona serata e che temi importanti tocchi………..Ho poca voglia di concentrarmi ma ci sono, con affetto e stima sempre………

    1. Ciao Lulù, mi fa sempre tanto piacere avere tue notizie. Se in questo periodo “l’assenza è tanta” so che ci sono dei validi motivi! I tuoi commenti sono sempre ben accetti e, anche questa volta, sento che quello che hai scritto lo hai sperimentato.
      Hai ragione, la vita è una continua evoluzione e la fiducia in se stessi è qualcosa che va conquistata giorno dopo giorno. Se non ci si sente abbastanza “forti” è difficile fidarsi degli altri, per il semplice motivo che si è vulnerabili. Ma tutto si supera, prima o poi…
      Un abbraccio e l’augurio di una domenica serena.

  11. Saichisono 12/12 19.18

    – Diffidenza sì… ma tua! E continuo a non capirne la motivazione: cos’è che stai difendendo?
    – Origini… dell’Uomo, non dell’individuo (se non era chiaro… l’Eden biblico, o Paradiso terrestre).
    – Imprinting… termine che conosco ed uso dai primi anni ottanta (Konrad Lorenz l’aveva già coniato da tempo). Wikipedia serve a chi non lo conosce(va). Senza l’imprinting… non so se riusciremmo a sopravvivere, e se la nostra vita andrebbe molto oltre lo stato larvale.
    – Se per te l’uomo fa parte della natura… per me NO (concetto già più volte espresso e chiarito).
    – Se la morte fosse una cosa certa (prima/durante/dopo)… perché si continuerebbe a discuterne da almeno 6000 anni, con relativi annessi e connessi?
    – Verità… è sempre SOGGETTIVA (argomento ripetutamente discusso).
    – Il blog, e qui ringrazio profondamente Mr.Loto, serve a scambiare opinioni, a distribuire la PROPRIA verità, a potenziale beneficio di chi ne avesse bisogno. A cosa servirebbe la Parola… se venisse usata solo per l’acquisto di pane e latte?
    Ciao a tutti.

  12. DIFFIDENZA: io la sento in te , tu la senti in me che vuol dire?Secondo il pensiero quantico tentiamo a vedere negli altri ciò che è in noi stessi.Deduzione è che entrambi siamo diffidenti..Ironia o verità? Tutto affidabile al “dubbio”.

    COSA STO DIFENDENDO?Hai centrato stavolta!In realtà qualcosa Loris difendo, in maniera molto generalizzata ti dico che difendo i VALORI PERDUTI, nulla ha a che fare con il denaro , non mi riferisco a quel genere di Valore..ovviamente , anzi mi riferisco a tutto cio che questo regime capitalista basato sullo stesso Denaro ci ha tolto..

    TI dirò una cosa che non so se avrai piacere leggere, io credo che quell Eden biblico, a cui fai riferimento stando ad un discorso di “ritorno alle origini” è molto sensato, la penso come te …ma non sono fiduciosa del modo in cui viene trattato quest argomento,poggia su una base che contraddice la realizzazione rimanendo solo idealizzazione..

    Non dovremmo stare qui dietro….la rete è una forma di prigione dove viene simulata e quindi anche strumentalizzata la nostra esistenza…

    L’ EDEN che intendo io è la ripresa dell’ essere umano a sporcarsi le mani con la “bellezza” del terreno fuori da qui …dove ci si sporca solo di mente connessi artificialmente .Non è questo il terreno fertile, non germogliera’ NULLA qui dentro…avremo solo ulteriori casi di dipendenze e sconnessioni tra mente e cuore …semmai lo ascoltassimo…Ecco cos’ altro cerco di difendere.È un qualcosa semplice a dirsi ma complesso per chi non vuol capire..

    Imprinting. ..non mi hai spiegato perché usi un termine inglese per definire un concetto simile….siamo così a corto di vocaboli di nostra origine per sintetizzare un concetto?

    Perché cercare altrove quello che abbiamo sottomano tutti?

    Ciao Loris…

    1. Ciao Saichisono. Scusa per il ritardo a rispondere.
      Diffidenza… perché mi sembra che vorresti farmi dire qualcosa, e non capisco cosa, che tu non vuoi menzionare. Ti ho già detto: più che dirti quello che penso… cosa posso fare? Eventualmente dammi lo spunto dell’argomento che ti sta a cuore… e poi vediamo.
      L’Eden di cui parlavo consta dell’assoluta rinuncia a tutto quello che la civiltà ha costruito, ritornando ad un pensiero “puro”, legato al mero esistere, lontano dalle speculazioni di comodo che ci accompagnano giorno per giorno, mascherate dietro un concetto di vivere sociale/civile. Ma proprio perché, un pochino, credo di conoscere l”uomo… la ritengo una mera utopia.
      Per quanto riguarda la parola imprinting… trovami un equivalente italiano che esprime tale concetto (senza scrivere quattro righe), e sarò ben lieto di utilizzarlo. Anch’io sono sostenitore della nostra lingua (e più ancora, dei dialetti), e vorrei fosse usata sempre, ma quando non esistono dei sinonimi, oppure l’equivalente ha un significato solo approssimativo… Tanti anni fa ho sentito la “traduzione” in latino dell’allora neologismo “bomba atomica” (non pretendere che me la ricordi): pareva un romanzo da quanto lunga l’avevano fatta. Qualche volta “stringere” non è poi così male, e magari anche più preciso, e quindi inequivocabile.
      Ciao.

  13. Ciao Loris , nessun problema per il ritardo, mi permette di ipotizzare che esistiamo anche in altri modi oltre che qui dentro.
    Diffidenza: …perchè ti sembra?
    E’ un dubbio che genera mancanza di fiducia, avvalorando che spesso le nostre percezioni sono reali, quindi sia le mie che le tue , visto che ti accennerò l’argomento che mi sta a cuore.

    Ha a che fare in parte con quel termine imprinting, studio dei “comportamenti”(sociali).

    Sai Loris io penso che, non si arriverà a giungere una totale verità, ma credo che se ognuno di noi si rendesse davvero conto di portarne un pezzetto, di essere un piccolo tassello che compone questo grande mosaico esistenziale, non ci sarebbe nessuna mancanza di fiducia e forse oggi tu non scrivevi nulla che riguardasse il senso di rinuncia ad un pensiero puro, in cambio della speculazione di comodo, sulla quale questa civiltà poggia..Quindi che cos’è tutto questo una mera utopia per te, o per chi pensa di essersi guadagnato l’eternità grazie a questo progresso di civiltà??

    *Per quanto riguarda la parola imprinting… trovami un equivalente italiano che esprime tale concetto (senza scrivere quattro righe), e sarò ben lieto di utilizzarlo..

    Ok , per prima ho fatto la mia ricerca con la traduzione sul vocabolario trovando il termine inglese “imprint” tradotto nella nostra lingua = “impronta “…con origini latina..”imprimere”(se vogliamo fare una ricerca etimologica del termine)

    Ma poi il famoso Wikipedia mi riporta questo anche:
    A Konrad Lorenz e a Eckhard Hess, i due celebri studiosi del comportamento, si deve il merito di aver individuato il meccanismo dell’ “impronta” (o imprinting), geneticamente determinato, che ..

    * Qualche volta “stringere” non è poi così male, e magari anche più preciso, e quindi inequivocabile.

    Son d’accordo con te, grazie e buona serata.

    1. Ah, beh! Se per te “imprimere” ha l’inequivocabile significato (mondiale) di “imprinting”…
      I due personaggi citati hanno usato una parola esistente, ma assegnandole un significato ben preciso, parecchio diverso da quello ottenibile da una mera traduzione. Ma forse non te ne sei accorta.
      Ognuno di noi ha una propria verità, che ripeto essere soggettiva. L’insieme di tutte le suddette verità non forma la verità assoluta, ma un semplice enorme ammasso di verità soggettive. Se non riesci a notare il distinguo… pazienza: non saprei come spiegartelo!
      L’oggetto di discussione sulla faccenda dell’Eden, era l’utopistica involuzione dell’attuale concetto di civiltà evoluta, non la fiducia, né tanto meno la conquista del paradiso.
      Ultima risposta.
      Ciao.

  14. Ottime conclusioni Loris….Non possiamo essere ciò che si aspettano gli altri, non possiamo essere un Dio in terra, non possiamo essere chi o cosa non siamo….Nessuno possiede la verità ed è giusto che si torni ad essere “bambini” un po tutti….geneticamente non modificati fin quando non si arrivi all’ assurda consapevolezza di far parte di un piano umano con tendenze alla modificazione innaturale di tutto ciò che è vita.

    Per adesso la “cantina ” è il luogo dove mi piace vivere, io ho bisogno di tutto ciò che li dentro c’è, non esiste nuovo senza vecchio , nulla da buttare
    ..e non per una questione di ricordi ma di “appartenenza.”

    E con questo concludo davvero anche io..un grazie .

    .

    .
    .

    1. Lo capisco. Quando succede nei rapporti sociali è ancora più doloroso. Purtroppo abbiamo costruito una società in cui nessuno ha più fiducia dell’altro e senza ragioni valide!
      Ciao Lorenzo, a presto!

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