Psicologia

Sentirsi Inutili

A Tutti può Capitare ma Bisogna Reagire

Sentirsi Inutili

Nella vita prima o poi può capitare di sentirsi inutili.

Quando si è molto giovani è difficile sentirsi inutili. Tutta la vita infatti si apre davanti agli occhi come un ventaglio pieno di possibilità e tutti i sogni sembrano realizzabili.

Può capitare di sentirsi inutili nella vita ma non bisogna arrendersi a questa sensazione ingannevole

Ma arriva un momento in cui ci fermiamo a guardare indietro e ci accorgiamo che di tutti quei sogni da realizzare ci è rimasto in mano ben poco. Così la percezione del fallimento alimenta dentro di noi la sensazione di sentirsi inutili. Pensiamo di non aver usato la propria vita nel modo giusto.

Il tempo è passato come un soffio senza che noi siamo riusciti a realizzare qualcosa di tangibile. Magari abbiamo un lavoro precario, non abbiamo costruito una famiglia nostra o ancora non siamo riusciti ad acquistare una casa. Se poi guardiamo le persone eccezionali che sono riuscite a fare della loro vita un cambiamento per l’umanità, come certi premi Nobel, sentirsi inutili è ancora più facile.

Eppure ognuno di noi è assolutamente basilare affinché il mondo sia quello che è.

Quante esistenze abbiamo toccato dalla nostra nascita in un continuo intersecarsi di destini? Pensaci. La tua vita non è un fallimento perché non è a se stante ed il suo valore non è attestato dalla semplice realizzazione dei tuoi sogni.

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Sentirsi Inutili: Un Intreccio di Esistenze

Ogni persona che abbiamo incrociato, intessendo la sua vita con la nostra, ha subito delle variazioni che in nostra assenza non ci sarebbero state, dando alla sua esistenza una direzione differente. Sentirsi inutili è un paradosso se si osserva l’impatto che la nostra vita ha avuto sui nostri genitori o sul nostro coniuge ad esempio. Lo stesso vale con le esistenze dei nostri più cari amici, o quelle di chi abbiamo cercato di aiutare nell’arco della nostra vita.

Come sarebbero state le loro vite se noi non fossimo mai nati? Loro sarebbero stati diversi e si sarebbero comportati in modo diverso con le persone che conoscono. Cambiando a loro volta,  avrebbero trascinato in un circolo infinito di cambiamenti un mucchio di altra gente. E tutto soltanto perché noi non ci saremmo stati.

Non ha dunque senso sentirsi inutili perché nessuna vita al mondo è mai un completo fallimento. Nel nostro piccolo, siamo tutti indispensabili per l’armonia del mondo.

Probabilmente siamo qui per scopi che non riusciamo nemmeno ad immaginare. La vita ha i suoi misteri ma arrendersi e non combattere non è un buon modo di interpretarla …

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34 Commenti

  1. Interessante post, ma come imprimere nell’ animo umano che sentirsi inutile è un malessere mentale momentaneo e non duraturo in quanto ogni esistenza individuale è indispensabile al miglioramento dell’ armonia collettiva?

    Spesso chi arriva a sentirsi inutile non si sente fiducioso in nulla per quel pensiero di inutilità, e magari prolunga il tempo del disagio che può sfociare in una forma di depressione , di certo non apre il blog e si mette a leggere sententosi meglio..chiedo scusa ma vado al punto cercando di far capire che il sentirsi inutile annebbia la razionalità in una persona…a meno che non veniamo educati all’ accettazione ed alla poisitività degli stati d’ animo negativi sin da piccoli.Annullando un pò di conoscenze , anche nelle scuole, con le quali non entreremo mai in contatto e rafforzando la conoscenza della NATURA UMANA soprattutto interiore, dell ‘ EDUCAZIONE AL RISPETTO VERSO TUTTO/I…chissa’ credo che oggi eviteremo di viaggiare in un treno ad alta velocità che annienta la visuale ed il fascino del mondo esterno, quello che è fuori dal finestrino e che vive sempre più distante e distaccato dal nostro piccolo grande mondo interiore, reciso da un unione naturale che doveva esserci….ma che l’ Uomo stesso ha deciso di scindere pensando di servirsene materialmente a scapito di se stesso e di quella stessa NATURA di cui è fatto e che stenta nel ricongiungersi…

    1. Io non credo che chi si sente inutile abbia la razionalità annebbiata. Anzi al contrario, credo che le persone che si sentono inutili siano proprio quelle che pensano di più, magari senza ascoltare le ragioni meno logiche, più di cuore.
      Però sono d’accordo sul fatto che l’uomo si sta allontanando sempre di più dalla sua dimensione interiore e dal suo vitale rapporto con gli altri esseri umani e con la natura.
      Siamo comunque sempre in tempo per recuperare e ripongo molta fiducia nelle generazioni future per questa impresa.
      Ciao, buon fine settimana.

      1. Non saprei, nello stesso post viene scritto che a tutti prima o poi capita di sperimentare il senso dell’ inutilità, forse potrei essere anche io” una di quelle persone che pensano di più, senza ascoltare le situazioni meno logiche, più di cuore”…ed il suo compito è quello di farmelo osservare….Potrei scrivere con il mio senso logico la sequenza di ogni titolo del post del suo blog…e dimostrare che tutto si intreccia …tutto porta ad un senso…tutto passa attraverso ognuno di noi senza casualita’ ..

        ..ma …potrebbe essere anche l’ opposto…in quanto i fatti dimostrano che non sono io ad aver scritto tutti questi post..cercando di trovare in chiunque attraverso le risposte” spunti di riflessione” per arrivare ad una Verità che continua piacevolmente a nascondersi dietro il fascino del mistero…
        E quindi io potrei essere qui per invertire la rotta dei pensieri dando senso a quel che utilizza meno logica e tanto Cuore..

        Felice giornata Màestro..

        1. Tutto può essere. Soltanto tu puoi sapere se sei qui per invertire la rotta dei tuoi pensieri oppure semplicemente per trovare spunti di riflessione.
          Dal canto mio posso dirti che ogni mio post nasce dall’osservazione di quel che mi circonda o da ciò che ho sperimentato in prima persona. Non c’è un senso logico nell’ordine dei post, se non quello di seguire l’emozione o il pensiero del momento.
          Felice giornata anche a te.

          1. Esattamente così tutto può essere, anche considerare che quello che scrivo è pura confusione mentale, e trova appagante il solo lasciarla fluire depositandola sotto forma di scrittura…dando un senso all’ utilità che possa fermarsi in questo contesto virtuale e pubblico…avvalorando la sua bella tesi….. l’ inutilità che spesso proviamo potrebbe essere un utilità per tanti , avendo come unico risultato che nulla e nessuno è davvero un fallimento…ma tutto ha SENSO.
            Bellissima l’ ultima parte del suo commento…l’ ho interpretata pensando che lei facendo uso di emozioni …ha davvero molto cuore.

          2. L’inutilità che proviamo potrebbe essere un’utilità per tanti… mi piace molto questa frase, è una bella riflessione.
            Grazie, ti auguro una buona domenica.

  2. M.Loto ciao, che post, oh signore io mi sento già utile aiutando una mia amica a prendere un cane al canile. Mi sono sentita sperduta, impaurita, ho sbagliato ma nulla è un fallimento e proprio io che lo scrivo, quando dopo 30 anni di dipendente, e loro lo chiamavano “fallimento”. Ho sbagliato, ho perseverato ma la vita mi è stata maestra, ogni errore è un insegnamente. Se l’errore si continua a rifare, allora si che si sbaglia………..Come si fà a sentirsi inutili, basta suonare al campanello della vicina e tutti ne abbiamo persone anziano accanto a noi o bambini o cani da portare a fare la pipi’………..Mio marito ha bisogno di me……….chi si sente inutile ha dei problemi irrisolti con se stesso………….Buona serata e fine settimana, mi sembra di essere veramente ripetitiva nello scrivere, con stima e affetto ma è questo che sento!!!

    1. Sono completamente d’accordo con te. Purtroppo viviamo in una società che tende a far sentire gli individui inutili se non rientrano in determinati standard di vita… e spesso siamo noi ad avere valori sbagliati, a considerare importanti cose che in realtà non lo sono. Eppure, come hai giustamente scritto, basta così poco per dare un senso ad una giornata quando ci si sente inutili!
      Ciao, un abbraccio.

  3. M.Loto rileggendomi forse ho peccato di presunzione ma per me è stato ed è così, lungi da me l’essere presuntuosa. Vivo così, aiuto mi piace………………

  4. talvolta confondiamo quello del “sentirsi inutili” con una forte sensazione di stanchezza che può affacciarsi in noi per molti e diversi motivi, soprattutto quando non stiamo bene fisicamente o psicologicamente, può capitare, ma quando uno sta bene con se stesso, presto questa sensazione svanisce, il più grande privilegio è quello di stare bene con se stessi, e caspita non è a caso! è una dura elaborazione con cui dobbiamo confrontarci giorno per giorno
    è sempre con grande piacere che passo fra le tue sagge elucubrazioni che ci fanno capire un po’ di più di noi e della nostra vita
    buon fine settimana

    1. Si, fortunatamente di solito sono solo sensazioni passeggere. Per alcuni però la sensazione di sentirsi inutile persiste nel tempo ed è una condizione difficilissima con la quale convivere e che può anche portare a commettere azioni sconsiderate. Per questo dovremmo dare importanza alle persone che ci circondano! Questi sono mali dell’anima molto silenziosi, perché chi soffre dentro non ha sintomi fisici da mostrare a chi ha intorno e la società di oggi ci spersonalizza, portandoci a correre dietro alle cose trascurando le persone.
      Grazie a te per i tuoi pensieri sempre attenti ed interessanti.
      Buon fine settimana anche a te.

  5. Il tuo commento iniziale divide il discorso fra due aspetti.
    Il secondo, l’utilità “universale” che fa sì che, qualsiasi cosa facciamo, buona o cattiva, si ripercuote sul resto del creato. Ma questo non può essere preso in considerazione a sostegno dei nostri stati d’animo, o perlomeno va fatto in maniera molto blanda, quasi un placebo.
    Il primo, sentirsi privi di utilità nello scorrimento della vita, sia attuale che passata (e, perché no, futura), dipende dalle nostre aspettative, e dalla capacità di valutare/accettare quello che abbiamo fatto. E solo confrontando queste aspettative con il risultato della mia vita posso dire se sono stato utile, oppure ho sprecato tutto, magari anche senza volerlo, o semplicemente accettando tranquillamente quello che stava accadendo (quindi un po’ di fatalismo). Se vogliamo approfondire, e complicare la cosa, possiamo anche confrontare le aspettative con le reali capacità, e da lì trarre qualche conclusione, utile più che altro al nostro futuro,in quanto potremmo essere ancora in tempo per correggere il tiro.
    Cosa importante: nelle valutazioni, dobbiamo utilizzare dei filtri che ci consentano di guardarci dentro tagliando fuori quello che oggi va di moda (emergere/esibirsi/ecc.), perché se avessimo avuto le capacità/opportunità saremmo sicuramente stati “alla moda” (che poi, comunque, non significa necessariamente auto-realizzazione). Se la nostra vita è stata una vita “normale”, ci sarà pure stato un motivo. Prima scopriamo questo… e poi valutiamo a cosa siamo serviti. Potremmo trovarci davanti a grosse sorprese!
    Ciao.

    1. Quella che tu chiami utilità universale secondo me non è affatto un placebo per questa condizione di sconforto. Se pensi a quante persone nella loro vita hanno sorriso o sono state meglio grazie alla tua presenza, ad esempio, sono fatti concreti, che possono dare un senso al tutto. Questo discorso può apparire probabilmente in modo diverso a seconda di quanto riteniamo importante l’impatto che abbiamo avuto sugli altri.
      Mi piace la visione “propositiva” che hai accennato; prendere atto di un probabile fallimento per fare meglio in futuro. Questo è sempre molto utile, anche se, per come la vedo io, nessuna vita è un fallimento completo. Anche le persone che oggettivamente hanno sbagliato tutto nella loro vita hanno sempre fatto qualcosa, di cui magari nemmeno si sono accorte, di buono e di valido.
      Ciao, ti auguro un lieto fine settimana.

      1. Sicuramente, come dici tu, l’utilità universale esiste anche se non ci pensiamo. Ma l’effetto placebo di cui parlavo, consiste nel fatto che se la “rivelo” a qualcuno cui è appena successa una disgrazia, per tirarlo su, penso che costui la veda come la “pacca sulla spalla” seguita da un “vedrai che domani sarà meglio”, e se mi concede un sorriso, sia più che altro per commiserazione del mio fiacco tentativo di consolarlo. Non certo come “cura” per il suo stato. Per questo l’ho definita placebo, che utilizziamo costantemente quando ci sentiamo di dover fare qualcosa, ma non sappiamo cosa.
        Il discorso che nessuna vita è un fallimento completo. La vita è fatta di fallimenti e successi. Solo il senno del poi ne determinerà quale dei due è stato in maggioranza, in base, come dicevo prima, alle mie aspettative/capacità/constatazioni. Se credo alla predestinazione, sarà più facile digerire i fallimenti. In caso contrario sarà un duro smacco addossarmi le colpe. E solo con difficoltà riuscirò a “compensare” gli uni con gli altri. Ma, ancora una volta, dobbiamo considerare che il motore della vita è proprio questa “alternanza” di cose che accadono.
        Ciao e, perché no, buona Domenica. 🙂

        1. Come sempre dipende dalle persone, dalle circostanze. Una pacca sulla spalla nei momenti difficili non cambia la situazione né la sofferenza… ma fa sentire una vicinanza emotiva. E questa conta molto, anche se non sembra.
          Però sono d’accordo sul fatto che ogni vita, anche quella che ci pare di maggior successo, è fatta anche di fallimenti. Anzi, spesso chi raggiunge certe vette nella vita ha fallito molto più di altre persone… solo che non si è mai arreso! 😉
          Buona domenica anche a te!

  6. Ciao MrLoto, ecco una sensazione da cui scappo a gambe levate quando anche solo per un nano secondo mi passa questa follia nella testa, forse a volte sbaglio dovrei guardarla bene in faccia e farci i conti ma preferisco prima fare un inventario di tutto quello che ho fatto al posto della realizzazione di cose che invece avrei voluto, dopo l’inventario mi rendo conto che non è poi andata così male ma anche che avrei potuto fare di più e meglio se veramente lo avrei voluto,rimedio in quel che posso e lascio andare quel che non posso,sebbene vi sia solo una cosa in cui mi sento talvolta veramente inutile e non ne esco fuori.

    1. La filosofia migliore per vivere bene è la capacità di lasciar andare e quella di saper ricevere. Non sempre i nostri desideri sono la cosa migliore per noi, e spesso la vita ci porta nella dimensione migliore per il nostro spirito.
      Mi incuriosisce il fatto che tu ti senta inutile in una sola cosa. Se ci rifletti non ha senso. Una matita è del tutto inutile per coltivare un orto, ma questo fa della matita un oggetto inutile? 😉
      Ciao, buon fine settimana.

      1. Credo che Carola volesse dire che, in certe occasioni, vorrebbe fare qualcosa di utile, ma non sa come, e quindi si “auto-accusa” di incapacità, di inutilità. Ma non possiamo pretendere di essere sempre al meglio di noi stessi: qualche volta dobbiamo accettare i nostri limiti. Le nostre attitudini sono quelle che ci guidano al vero scopo della vita, più dei nostri desideri. Sta a noi scoprirle ed assecondarle.
        Ciao.

        1. Esiste una cosa sola per cui mi sento inutile, perché avrei potuto fare di più e ancora potrei farlo, come scrive tu Loris, non so come farlo.
          È qualcosa che è nei miei sogni fin da bambina, a volte però mi rendo conto che probabilmente un “ente” più saggio di me, sa bene che ancora non sono pronta e ho delle cose da imparare per poterlo fare al meglio. È difficile da spiegare qui.

          1. Non temere. Quando sarà il momento, avrai i mezzi e le occasioni, stanne sicura. Se invece non è una cosa che devi fare, tali occasioni non si presenteranno. Quindi, secondo me, non è il caso di soffrirne. Solo tenere gli occhi aperti, per scoprire se si sta avvicinando il momento per realizzare quanto ho appena detto. E questo vale sempre, per tutte le cose della vita. Sentirsi delusi per non aver fatto qualcosa… è comprensibile. Sentirsi inutili… è inutile.
            Ciao.

  7. Posso dare un consiglio?
    Trovate tempo e modo per andarvi a vedere l’autunno, con i suoi colori, con le sue malinconie, con il suo senso di rappacificazione con la natura. Approfittatene perché dura pochi giorni (molto meno dei saldi).
    E ricordate che è stagione di melograni. Il li spremo e congelo il succo. Sul sito di Mr.Loto trovate il perché.
    Almeno per una volta… spero di esservi stato utile! 🙂
    Ciao a tutti.

    1. Appoggio la tua proposta. L’autunno è uno spettacolo meraviglioso!
      Ottimo il consiglio sul succo di melograno, buono e salutare. Adoro i melograni, ne ho un albero in giardino…
      Un saluto.

  8. Buonasera Mr.Loto,
    il mio personale parere ( e non parlo del problema che si presenta qualche volta nel corso della propria vita, ma di un tarlo che corrode da sempre) nella vita è che le persone che si sentono inutili sono state private di quell’amore necessario e prezioso, non hanno avuto da piccoli quell’attenzione di cui tutti i bambini necessitano… il sentirsi amati e facenti parte di quel nucleo familiare solido e compatto aiuta a posare le proprie radici per poter crescere forti e sicuri.
    Questa mancanza innanzitutto fa sentire il bambino un “diverso” e non fa altro che renderlo fragile e incline alla negatività.
    In alcuni ( con carattere più forte) questa condizione può dare sfogo ad atti di prepotenza… “avere ciò che altri hanno e a loro è stato negato”.
    In altri (più sensibili o timidi) fa alimentare in sé il tarlo del “non valere nulla”, l’unica cosa che può alleviare questa terribile condizione è donare il proprio aiuto a chi ne ha bisogno, solo in questo modo potrà ricevere in cambio una bella dose di autostima…. il sentirsi utili nel far star bene gli altri. Non so se sono riuscita a far capire quest’ultimo mio pensiero….
    Comunque sia… nessuna vita potrà mai essere un fallimento, poiché la vita in sé è già un miracolo!
    Un caro saluto Mr. Loto e buon fine settimana

      1. La mancanza d’amore genera certamente questo male, come tanti altri… eppure l’amore al giorno d’oggi è così svalutato! Pensiamo di non aver bisogno di nessuno, quasi fossimo dei supereroi.
        L’idea di aiutare gli altri per ritrovare un senso di utilità è bellissima, una spinta vitale che potrebbe far uscire dal vortice dei cattivi pensieri.
        Non ci facciamo mai caso ma spesso quando sentiamo di aver bisogno di aiuto il modo migliore per iniziare ad aiutarsi da soli è proprio quello di aiutare a nostra volta chi sta peggio di noi… una vera terapia “dell’amore” che cura e rende il mondo un posto migliore.
        Ciao, buona settimana anche a te!

  9. Vivo la mia “utilità” soprattutto legandola all’aspetto lavorativo. Mio figlio ormai è adulto e autonomo. Ho un compagno che certamente mi ha scelta. Spesso mi capita di provare un senso di inutilità, paragonandomi al resto del mondo. Sono dei momenti che supero abbastanza bene, tutto sommato. Certo non mi sento una gran donna, ma mi accontento.

    1. È bello che riesci a superare bene quei momenti di sfiducia che, di tanto in tanto, nella vita possono presentarsi. Però dovresti sentirti una gran donna… anche solo per il fatto di essere tanto forte da riuscire a gestire con equilibrio la tua vita lavorativa, la tua vita sentimentale e quella emotiva! Non è facile e scontato come sembra. 😉
      Ciao, buona serata.

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