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Siamo sulla Stessa Barca

Siamo Tutti un Unico Grande Corpo, Collaboriamo

È strano come sia facile per noi esseri umani dimenticare che siamo sulla stessa barca. Ci siamo dimenticati che ci assomigliamo tutti molto più di quanto siamo disposti ad ammettere.

Siamo sulla stessa barca, in molti l'hanno capito

Sono un curioso osservatore del l’umanità e così, quando mi capita di trovarmi in luoghi affollati, non posso fare a meno di sbirciare le persone che mi circondano. È probabilmente da questa abitudine che è cresciuta in me la reale comprensione che siamo sulla stessa barca. A volte il modo di camminare o di vestire della gente mi lascia immaginare che tipo sia. Altre volte mi chiedo a quali problemi siano rivolti i pensieri che si nascondono dietro a certi sguardi tristi.

Alcune volte ho sorriso per delle scene buffe o affettuose, altre mi sono intristito per gesti di arroganza o egoismo. Ed ogni volta nei miei pensieri ha preso forza la consapevolezza che la vita degli uomini è questa, che siamo sulla stessa barca. Piove infatti sui buoni e sui cattivi, splende il sole sui buoni e sui cattivi. Ed i cattivi possono diventare buoni e chissà, forse anche viceversa. Ma tutto, comunque, si muove in perfetta armonia.

Siamo sulla Stessa Barca: Molti hanno Capito

È infatti confortante vedere che là dove c’è il dolore c’è chi porta la comprensione. Dove c’è l’ingiustizia arriva un gesto di solidarietà. Dove c’è paura giunge l’attimo di coraggio per andare avanti. È come se l’umanità fosse un unico grande corpo. Siamo tutti sulla stessa barca e dovremmo collaborare piuttosto che farci sempre la guerra.

In fondo siamo tutti esseri umani con i nostri difetti, i pensieri limitati, le nostre speranze ed gli affetti.

Pensare che siamo sulla stessa barca ci aiuterà a vedere sotto un’altra prospettiva anche coloro che si comportano in modo scorretto o che non ci piacciono. Sono esseri umani anche loro, fatti di carne, sentimenti e pensieri. Vivono, soffrono, gioiscono, combattono, sperano …  proprio come te e me. E come te e me sono pure i malati, i vecchi, i mendicanti, gli immigrati. Emarginare altri esseri umani equivale a rischiare di rovesciare questa barca, andando tutti dritti verso la fine.

Il valore di un uomo sta nel trasformare la consapevolezza che siamo sulla stessa barca in empatia ed altruismo, anche nei confronti delle persone che sembrano non avere nulla in comune con noi.

L’umanità è come se fosse un unico grande corpo. La linea che separa chi offre aiuto e comprensione da chi ha bisogno di riceverli si sposta continuamente, invertendo i ruoli in un moto continuo.

Siamo sulla Stessa Barca

Lettura consigliata: Gaza. Restiamo umani di Vittorio Arrigoni

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86 Commenti

  1. Si alla fine siamo tutti sulla stessa barca, siamo una umanità perciò una famiglia.. Forse non siamo capace a vedere oltre il nostro piccolo personale orizzonte a causa del nostro EGO..

    In questo periodo mi domando spesso, perché ci rendiamo la vita così complicati, perché non apriamo la nostra mente e ci vedremo come siamo .. veniamo ospitato su questa Terra non per creare muri, frontiere e altre barriere..

    Si siamo su una barca e non si risolvere il problema di buttare il scomodo nel acqua, forse dobbiamo mettersi più assieme per creare nuovo spazio nella barca ( il nuovo spazio in quel caso e un nuovo pensare)

    Anche da noi in Austria si usa il termine siamo nella stessa barca “wir sitzen alle im selben Boot” tradotto letteralmente “noi siamo tutti seduti nella stessa barca” Mio padre disse anni fa questa frase ..wir sitzen alle im selben Boot.. e solo assieme possiamo andare avanti non si po usare il remo a piacere..

    Buona giornata caro Amico … un abbraccio Rebecca

    1. La similitudine della barca è molto adatta a descrivere la situazione dell’umanità ed è, purtroppo, anche il simbolo delle forti migrazioni che stanno avvenendo in questo periodo storico.
      Hai ragione, l’ego non ci permette di allargare gli orizzonti, di guardare al futuro… ed è ormai chiaro che è necessario trovare un nuovo modo di vedere il mondo e le persone che lo abitano se non vogliamo andare incontro alla distruzione, all’autodistruzione!
      Buona giornata anche a te, ti mando un abbraccio!

    2. Ciao Rebecca.
      Hai perfettamente ragione quando dici che non possiamo buttare a mare quello che non ci fa comodo.
      Ma dobbiamo anche renderci conto che se tutti vogliamo metterci sullo stesso lato della barca…
      Finché qualcuno ingrassa vendendo armi, e la politica (quindi tutti noi) lo lasciamo fare, non troveremo soluzione. Se i soldi spesi per gli armamenti fossero utilizzati per costruire trattori, probabilmente risolveremmo sia il problema della fame del mondo, sia quello delle guerre, e (forse) staremmo tutti un po’ più tranquilli. E magari non sarebbe necessario nemmeno tanto tempo (penso alla conversione delle fabbriche del dopoguerra), ma sicuramente indispensabile è la buona volontà, che è sempre più scarsa. Purtroppo a desiderare quello che ho appena descritto sono quelli che subiscono il volere dei potenti, mai i potenti stessi.
      Ma via: finché c’è vita c’è speranza. Ti pare? 🙂
      Ciao.

      1. Ciao Loris.

        Il problema della Siria non e nato nei ultimi 6 mesi il problema esiste da oltre 6 anni…
        Oggi per noi il problema la Siria per dire.. domani un’altra nazione, e va avanti cosi…
        Siamo noi stessi responsabile di quello che succede su questa terra, e facile dare sempre la colpa un’altro.. e scusarsi con la propria incapacità..
        Ci vuole coraggio civile, autostima, e le “palle” per dire.. e poi unirsi come persone indipendentemente da nazionalità e orientamento religioso..
        Quando ci vederemo un giorno come quello che siamo essere umani, iniziamo a vederci come fratelli..
        Speriamo che l’essere umano si sveglia 🙂

          1. Ciao Loris 😉
            Non si dice che la speranza e l’ultima che muore??
            Buona domenica

  2. E’ proprio così, l’umanità è come se fosse un unico grande corpo e siamo tutti sulla stessa barca e se affonda affondiamo tutti….purtroppo l’ego esasperante e malato di molti rende inconsapevoli di questo fatto….
    Grazie per la visita e buone giornate!

    1. Credo che, chi più chi meno, siamo tutti tendenzialmente egoisti e ci spaventa l’idea di dover condividere quello che abbiamo. Ci vorrebbe una maggiore educazione ed un po’ di lungimiranza: soltanto con la collaborazione si può raggiungere un’accettabile stile di vita per tutti.
      Dovremmo iniziare ad esercitarci all’altruismo e, allo stesso tempo, a scandalizzarci di chi è egoista, razzista ed avido.
      È sempre un piacere ritrovarti!
      Ciao, a presto.

  3. Buongiorno Mr Loto,
    senza nulla togliere al tuo esauriente e interessante punto di vista, vorrei esporti il mio personale…
    Fossimo tutti sulla stessa barca come dici tu, chi ha il potere, e il dominio riuscirebbe sempre a salvarsi in caso di “rovesciamento”, in quanto predispone per lui e i suoi cari molte ancore e altri mezzi di salvataggio. E credi a me… non gliene importerebbe nulla di chi sta per affogare, o di chi si butta consapevolmente in mare per disperazione.
    Oh no…. non siamo tutti nella stessa barca… casomai navighiamo tutti lo stesso mare, ma ognuno ha la propria imbarcazione. A volte remiamo in direzione giusta, altre volte ci allontaniamo spontaneamente o forzatamente.
    C’è chi ha un panfilo, chi una normale barca, chi una canoa,… c’è persino chi resta aggrappato ad un relitto per non sprofondare…
    Finché ci saranno diseguaglianze, discriminazioni malvagità e sete di potere, non potremmo coabitare la stessa dimora, altrimenti ci terremmo tutti per mano come fratelli, stando attenti a non far sprofondare la stessa “imbarcazione” con cui stiamo navigando in mare aperto, cercando di superare insieme le avversità che ci verranno incontro… perché è solo così che una vera “famiglia” si dovrebbe comportare.
    Certo è che alla fine il mare sarà talmente inquinato che anche i più facoltosi e potenti soccomberanno!
    Ci somigliamo molto sul fatto di scrutare le persone per sorbirne la loro essenza… lo faccio spesso anch’io, quando ne ho l’occasione 🙂
    Buona giornata Mr Loto, un grande abbraccio con altrettanta stima!

    1. Le differenze ci sono.
      Le diseguaglianze pure.
      Quello che intendevo dire io è che il male di una parte dell’umanità, fosse anche piccola, è il male di tutta l’umanità.
      Perché in situazione di squilibrio anche chi crede di essere in salvo, prima o poi, sentirà l’acqua salirgli alla gola…
      Ciao Betty, ricambio l’abbraccio e ti auguro un buon pomeriggio.

    2. Ciao Betty.
      Secondo me… il pianeta Terra è il luogo dove siamo capitati “per punizione”, ed è per questo che succede tutto quello che descrivi tu. Purtroppo ci sono anche piante ed animali, vittime innocenti del nostro “destino”.
      Ciao.

      1. Non penso sia per punizione Loris…
        Nonostante la malvagità che regna su questo pianeta, io credo che la vita sia un dono prezioso, solo che molti vorrebbero avere il dominio su altri e questo ne impedisce la normale convivenza…
        E’ l’uomo stesso a rendere questo posto un inferno… è lui e SOLO lui a rovinare la vita di altri esseri viventi… che altrimenti vivrebbero come in un paradiso… senza contare i mali derivanti dalla vita stessa… a quelli non ci si può far nulla se non accettarli.
        Ciao

        1. cazzerei ccordo con te, ma la mia domanda é: perché siamo diventati cosi. Quando “eravamo animali” (prendiamo per buona la teoria dell’evoluzione) non facevamo parte dello stesso pianeta come tutti gli altri animali (ricordiamolo come paradiso terrestre)? Cosa è successo per farci cambiare così, per sviluppare questa sete di dominio? Se questo è il frutto di ciò che ci distingue dagli animali, cioè l’intelligenza… complimenti al c…o (è una parolaccia, e non la scrivo per intero).
          È questo che non ha senso. ?
          E non venitemi a dire che Qualcuno ci ha fatto a sua immagine e somiglianza: al Suo posto mi incazzerei nero. Tu no? ?
          Ciao. ☺

          1. Siamo diventati così per ingordigia, perchè quando si riesce a raggiungere qualcosa si ha paura di perderla, e ci si resta aggrappati fino a preferire che siano agli altri a soccombere piuttosto che tu…
            Tutto ciò che di bello viene creato, spesso poi viene rovinato da chi crede di essere intelligente, ma se ci pensi bene non lo è affatto!
            Chi andrebbe a rovinare un capolavoro? Solo un folle… un ignorante!
            Una persona intelligente non riuscirebbe a fare del male ad altre, perchè capirebbe cosa significa la sofferenza…
            Una persona intelligente sa dove finisce il bene e inizia il confine del male…

  4. Verissimo: siamo tutti sulla stessa barca (la prendo come metafora del pianeta Terra).
    Il guaio è che, sulla barca, c’è chi rema, e chi sta a guardare gli altri che remano. Chi batte il tempo per dare il ritmo ai rematori, e chi controlla che la rotta sia quella giusta.
    Non so se tutti pensano di essere su una barca, o semplicemente… fanno quello che devono fare e basta.
    E magari l’unico che si preoccupa della barca è il proprietario… che l’ha data a nolo, rimanendo a riva.
    Ma è così che va il mondo. Forse che dovrei firmarmi U.C.C.S. (Ufficio Complicazioni Cose Semplici)? 🙂
    Ciao.

        1. Non direi che sia una consolazione.
          Quando sei consapevole di qualcosa ne diventi anche responsabile.
          Del resto nessuno di noi è ineccepibile in tutti i campi ne resta ineccepibile nel suo campo per tutta la sua esistenza. Perché anche se ci sono molte persone che fanno obiettivamente meno delle altre, nessuno può fare TUTTO.
          Per questo sono necessarie comprensione e collaborazione… perché oggi remo io e tu stai a guardare, ma quando domani io non sarò più in grado di remare, qualcuno dovrà farlo al mio posto e dovrà farlo anche per me… così funziona la vita.
          Ciao.

  5. Betty 08/06 16:24.
    Intanto mi scuso perché con il tablet ho pasticciato un “sono d’accordo” con un “cazzerei”, parola che non so da dove sia saltata fuori.
    Secondo me, a scatenare l’uomo verso l’evoluzione che conosciamo oggi è stata la pigrizia (far fare agli altri, per pigrizia, per non far fatica, approfittando della sua forza fisica). Poi, una volta preso gusto, è subentrata l’avidità, che ha fatto il resto. L’intelligenza… è stata messa in frigo, per il futuro. ?
    Ciao.

    1. Scusa Betty, mi sono dimenticato una cosa: chi andrebbe a rovinare un capolavoro, oltre ad un folle o ad un ignorante? Un invidioso! Il che è anche peggio, in quanto probabilmente è in grado di riconoscere il capolavoro. Gli altri due… forse potremmo perdonarli. ?
      Ciao.

  6. Ciao M.Loto, sai i filosofi nati nei secoli scorsi la pensavano come ora, i tuoi pensieri………E’ vero, spesso ci riteniamo migliori di altri, giudichiamo senza capire cosa ci sia dietro certe espressioni, certe risposte, tanta aggressività…..E’ vero che il bene e il male và su tutti come il sole riscalda sia le persone cattive che buone. Ma questo è un periodo dove purtroppo sempre meno vedo gesti di gratitudine e di gentilezza, vedo tanta rabbia, incomprensioni, intolleraze e guai interferire. Osservo e poi traggo le mie conclusioni, amici che ti usano, persone che vogliono sempre avere ragione ci sono da che mondo è mondo……il male e il bene da sempre, è l’uomo che stà allontanandosi da se stesso e non gliene frega nulla, è l’indifferenza che prevale sul bene, è l’usare i sentimenti che non tollero………….non accetto tutto passivamente, reagisco, a volte con gentilezza, rare volte con aggressività ma mi difendo!!! Sempre nel mio cuore, con affetto e stima…………

    1. Ciao Lulu’l (anche se hai aggiunto la “‘l”, i puntini ti tradiscono!) 🙂
      Intanto ben tornata fra noi: penso sia segnale che sei tornata in forma.
      Cosa posso dirti? Che su questo pianeta, o almeno in certe zone di esso, cominciamo ad essere in troppi, e questo genera ansia da sovrappopolamento. Infatti mi sembra che i cambiamenti che tu stessa evidenzi siano più marcati nelle zone densamente abitate, mentre in altre zone ci sia più considerazione per gli altri, più senso dell’ospitalità, più fratellanza, quasi. E’ talmente assurdo che una minima parte della popolazione fomenti l’astio fra gli altri, per interesse puramente personale e/o economico.
      Oppure è stato generato un virus dell’aggressività (guerra biologica?), che si sta diffondendo per contagio, ma spero questo sia solo pura fantascienza. O almeno che venga presto prodotto l’antibiotico.
      Ciao.

      1. Loris ciao, ahahahhahah, mi hai fatto sorridere, ehiiiiii non voglio nascondermi, è stato un errore di battitura :)…….Si, esistono posti come la Cina che sono sovraffolati, esistono i profughi di guerra, arrivano i russi, i moldavi, i rom, tutte etnie con culture e modi di vivere diversi, non siamo pronti a questi cambiamenti arrivati in 10 anni………..poi la politica fà i suoi grandi disastri per mero interesse. Non ci amiamo, non ci tolleriamo, non ci capiamo, parliamo un’altra lingua, no……..siamo tremendamente egoisti…….Loris ci sarebbe tantissimo da scrivere ma credo che ci sia solo bisogno di tanto amore!!! Grazie per i tuoi sempre graditi interventi…………..

        1. Eh si, Lulu’. Immaginavo che si trattava di una svista, però… un sorriso non ha prezzo! Giusto?
          Però mi fai pensare una cosa. Diamo per vero quello che ci racconta la stampa (???): in Cina, in Giappone, con città popolate da oltre 20 MILIONI di persone (il solo pensiero mi fa paura), pare non ci sia l’intolleranza che riscontriamo da noi. L’indifferenza, forse si, ma l’intolleranza no. Una questione culturale? Probabile.
          Grazie a te per la simpatia che ti porti dietro. Un gradito regalo per tutti noi.
          Ciao.

          1. Loris ciao, siiiiiiiiii una risata non ha prezzo!!! E’ vero noi dobbiamo basarci sulle statistiche a meno che una persona non abbia la possibilità di viaggiare per capire di piu’. Non so’ se in cinesi siano piu’ tolleranti tra loro, so’ che non lo siamo tra noi…………..un saluto caro e buon fine settimana……ciao

            P.S. M.Loto grazie per lo spazio concessoci………

    2. Ti capisco Lulù, sei umana!
      Il fatto è che proprio perché la gentilezza e la gratitudine sono diventate così rare c’è bisogno di ricominciare ad usarle in abbondanza.
      Poi è ovvio che non bisogna permettere che la gente si approfitti di noi soltanto perché siamo gentili… ma sai, a volte basta parlarne a chiare lettere.
      Se tu sei stata gentile con qualcuno e poi questo usa i tuoi sentimenti per ferirti bisognerebbe avere il coraggio di chiedergli perché, possibilmente senza arrabbiarsi.
      Essere messi di fronte alle proprie cattiverie a volte aiuta le persone a diventarne consapevoli.
      Ti ringrazio molto per avermi accostato ai filosofi di una volta, mi hai fatto sorridere… sei troppo buona, è un enorme complimento.
      Un abbraccio con affetto e stima! 🙂

      1. M.Loto ti stimo tanto proprio perchè la tua costanza, amore, pacatezza, saggezza nei tuoi post, per me sei un filosofo…………grazie per l’essere troppo buona e sai che a volte è vero ma stò imparando a dire anche di ” NO “…..Con affetto e stima sempre, buon fine settimana a te e a tutti i tuoi graditi ospiti…..

  7. Non sono ottimista riguardo l’umanità poiché l’Uomo è il peggiore degli animali esistenti; ce lo racconta la Storia – io non aggiungo alcunché di mio – ed a nulla valgono le mistificazioni e/o le belle parole e/o le giustificazioni e/o ecc… al riguardo.
    Peraltro sulla “barca” siamo in troppi; io limiterei nuove entrate nei “porti” ove l’afflusso è massiccio, incontrollato e lascerei alla deriva i “molesti” per la Società; a tutte le latitudini e longitudini.

    Ciao da luigi

    P.S.:
    Osservo navigazione un po’ turbolenta tra gli ospiti di questo piccolo naviglio che mi ospita; sono in plancia di comando e non solo per aver servito la Patria con 23 mesi ed un giorno effettivi di “leva” in Marina Militare (Sottufficiale; Secondo Capo).

    1. Bisogna aver fiducia nel genere umano perché tutti noi abbiamo qualcosa di buono da dare.
      Bisogna lavorarci!
      Il fatto che la barca sia troppo affollata dipende da fattori positivi: meno guerre e morti per epidemie, minore mortalità infantile, allungamento della vita media… quindi invece di pensare che siamo in troppi dovremmo cercare di trovare un modo per riuscire a gestire la cosa al meglio.
      Il fatto è che quando vengono chiesti dei sacrifici o delle rinunce individuali per il bene comune sono davvero in pochi ad accettarli di buon grado… in compenso però quando le cose non vanno bene si lamentano tutti!
      Ripeto, bisogna lavorarci.
      Ciao Luigi, buona giornata.

      1. Sette miliardi ed oltre sono troppi!
        C’è esplosione demografica, anche se non da noi; dobbiamo pensare, e come, al fatto che quando si è in troppi si sta stretti e … male.
        Politica demografica, imposta con la forza delle Leggi ed altro nei Paesi dove si prolifera come i conigli.
        Fiducia nel genere umano? La Storia insegna, invece, che …
        Non si possono chiedere sacrifici sempre a senso unico e chi li ha già sopportati ed ha raggiunto una certa tranquillità non deve permettere/consentire che altri ne possano approfittare presentando il conto della loro dissennatezza, politica, civile, militare, economica, finanziaria, morale, ecc…
        Ognuno, a casa propria è legittimato a vive come meglio crede/può; ma non deve disturbare le altrui dimore.
        Un buon padre di famiglia pensa prima e bene ai propri doveri; poi, se ci sono rimanenze, si può/deve pensare ad altri, ma nei limiti della decenza – anche – numerica.
        Se la “barca” è sovraffollata, va a picco!

        Ciao

          1. Non sono pagato per gestire il Mondo, la Politica, l’Economia; stai certo che la soluzione c’è, non facile, di lunga applicazione, ma c’è.
            Se ho carta bianca e divento “dittatore” democratico so dove e come agire; anche Tu lo sapresti!
            Siccome mi sei simpatico, però, Te ne indico solo una, a gratis; distribuire anti-concezionali (Chiesa di Roma dove sei?) nei Paese dove i conigli non hanno nulla da invidiare agli umani. Con le buone o con le cattive, arrivando persino a chiudere i “condotti” se c’è disobbedienza oltre i due figli, nei Paesi che poi scaricano da noi o il Mondo civilizzato, le loro follìe amorose.
            Ciao da luigi

  8. Siamo tutti nella stessa barca.
    La barca è anche un logo per indicare la Chiesa la cristianità.
    Tutti nasciamo gridando e la nostra camminata terminerà con le mani nude, lasciando a casa il nostro “tesoro” e non un attimo prima nè un attimo dopo di quello che il Signore decide. (Loris? Ciao!”)
    “Si stava meglio quando si stava peggio!” Quante volte ci ripetiamo queste parole!
    “Siamo tutti sulla stessa barca”! Siamo tutti scontenti del nostro vivere. Ognuno ha il suo motivo di essere scontento.
    E Caino e Abele? Possiamo benissimo partire da loro o forse dai loro genitori. Anzi proprio da loro: avevano tutto, hanno voluto di più. Il nostro scontento nasce da loro.
    Dio ci dice di guardare gli uccelli del cielo e i gigli dei campi, nessuno ha vestiti più belli e nessuno canta la melodia della felicità con tanta gioia e donando gioia.
    In questo periodo ho tolto dai vari scaffali libri che letti, o non letti, comunque non servono più a noi. Ieri pom. un’amica mi ha detto portali nella scuola per adulti, dove ci sono stranieri e qualche italiano. Così leggendo potrebbero imparare meglio l’italiano. Ne sto cercando altri. Ho già riempito le librerie di classe dei miei nipotini con i libri adatti a loro, idem per la casa per anziani della mia mamma, e adesso questa nuova opportunità.
    Siamo davvero sulla stessa barca. Preghiamo perchè non arrivi il vento che muove le onde o peggio la tempesta perchè potremo andare a fondo! La preghiera è il nostro giubbotto di salvataggio!
    Ciao Mr. Loto tanto caro e un saluto particolare a Betty vorrei regalarti un angioletto-portachiavi che mi confeziona Martilele e che arriverà a giorni…ma come fare? Abbraccioni a tutti anche a Loris..

    1. Si Lucia, per chi crede in Dio la preghiera è un buon giubbotto di salvataggio… e per gli altri? Credo possa esserlo la speranza in un futuro migliore. Ed il futuro va costruito passo dopo passo, come le librerie che hai contribuito ad arricchire….
      Un abbraccio anche a te, con affetto!

      1. Sono dispiaciuta mr. Loto: La fede è il nostro giubbotto di salvataggio. La fede è per tutti gli uomini! Tutti crediamo in qualcosa! Non ho parlato di Dio anche se Dio appare in quasi tutte le religioni. Ho ascoltato la testimonianza di un mussulmano commosso perchè il Papa gli ha lavato e baciato i piedi il giovedì santo. Ero commossa anch’io come lui. E la preghiera? Ogni persona ha un modo tutto suo di rivolgersi a Dio a Maometto a Budda a chi gli dona la speranza in cui aggrapparsi.
        fosse un Pinocchio che galleggia. No, non ho mai pianto per coloro che sono morti in un mare non accogliente, ma prego per loro e mi piacerebbe tanto che invece di aspettare i profughi as un certo punto del mare, lo stato italiano li andasse a prendere sulla loro rive…..con navi sane……
        Un abbraccio

        1. Sai Lucia, esistono molte persone che non credono in nulla. Una mia cara amica non crede in Dio ne in Allah, ne in Buddha. Non crede nell’anima ne in una qualche forma di esistenza dopo la morta fisica. Mi ha confidato di non essere mai riuscita a pregare, anche se in alcuni casi l’avrebbe voluto. Lei pensa semplicemente che è tutto frutto del caso e della biologia. È una persona che sa ascoltare. Ne abbiamo parlato tante volte. Dice che per lei è proprio impossibile pensarci.
          La fede è un giubbotto di salvataggio per tutti gli uomini ma molti non riescono ad aggrapparcisi.
          Non dispiacerti, c’è un senso per tutto.
          Ti abbraccio anche io.

    2. Lucia… ti ringrazio per il saluto, che contraccambio.
      Ti lascio con un pensiero, semplice, quasi banale.
      Per avere la Fede (quella vera, non il bigottismo) è importante la semplicità d’animo. E’ per questo che oggi è sempre più rara. Se tu ce l’hai… in un certo senso ti invidio. Soprattutto perché permette a te di trovare sempre delle spiegazioni, cosa non sempre permessa ad altri.
      Ma ricordiamoci che Noè, sulla barca, ha messo animali di tutte le specie, e quindi dobbiamo condividere il poco spazio che c’è. Che ci vuoi fare!
      Ciao.

      1. Buonagiornata a tutti. Grazie Loris per esserti fermato qui. Ora sono di partenza: vado dalla mia mamma a Milano . Ritornerò nel pomeriggio e allora….tanto dialogo. abbraccio.

        1. Mr. Loto: sai che non mi capacito che una persona possa non credere in niente? Nel denaro, nella carriera…oh non so più cosa mettere, ma in qualcosa deve pur credere per farla alzare al mattino, per dormire serena!
          Nel Milan?! Oh insomma discutiamone….sono testarda? Caspita…..Ciao

          Loris? Dicevi di Noè? e oltre a tutte le specie ne ha messe due, maschio e femmina….Tranquillo, ma pensi di metterti a discutere con Dio? Magari! Lui troverà il modo per acquietarti. Buona domenica Loris.
          Vado a Messa alle 18 perchè domani…domani la nostra famigliona si sposta a Susa dove mio marito è nato e anche altri fratelli….Visita sui luoghi dell’infanzia…loro! Partenza ore 8,40. ritorno…..libero.

          1. @ Lucia… hai ragione, ma credere in una squadra di calcio o in un partito politico può essere considerato un giubbotto di salvataggio? Io non credo. 😉

          2. Ciao Lucia.
            Crede in “qualcosa” non credo sia paragonabile a credere o meno in Dio. Posso credere nella vita, nell’onestà, nell’uguaglianza, nel destino, ma paragonarli al credo, alla fede, è un paradosso, anche per un ateo. Una cosa è quello che posso constatare tutti i giorni, e valutare, e decidere, un’altra quello che prevede un’accettazione incondizionata ed assoluta (fede). E quando parliamo di libero arbitrio… è proprio qui che si manifesta nella sua interezza.
            Ovviamente non sto discutendo con Dio, semmai “di Dio”; scusa il distinguo. Che, se esiste, nella sua immensa sapienza e bontà, saprà valutare il mio pensiero, meglio di qualsiasi essere umano.
            Altrettanto ovviamente non credo che potremmo convincerci l’un l’altro di chi è nel giusto: ci hanno già provato per millenni, e credo nulla sia cambiato. E di guerre per motivi religiosi… ce ne son state fin troppe. Tu, se vuoi, puoi pregare per la mia anima: io ti risponderò con un semplice sorriso.
            Ciao.

      2. Loris ciao, sai sono atea da sempre, io credo in me stessa e credo che ognuno di noi sia speciale, sia un “dio”…..credo nell’energia dell’anima e del cosmo, tutto è collegato. Non ho mai sentito il bisogno di pregare nemmeno nei momenti piu’ difficili, penso che ognuno di noi ha dentro di se un mondo spesso non riusciamo ad inserire i tasselli nel buco giusto………Alla frase: la fede è una specie di giubbotto di salvataggio, c’era un signore che diceva: la religione è l’oppio dei popoli. Ci sono persone convinte di avere una fede incredibile e poi si comportano malissimo………Se non c’è consapevolezza dentro di noi esseri umili………..non c’è serenità………Buon tutto……

        1. Condivido tutto, se mi è consentito esprimere un giudizio, eccetto che “esseri umili”.
          Consapevolezza, ecco un ingrediente indispensabile per la ricetta corretta!

          Ciao lulù da luigi

          P.S.:
          Non mi sento un “dio”, ma, letta la Tua affermazione, ci voglio provare

          1. Luigi ciao, ahhaahahah mi ha fatto ridere la tua frase finale. L’essere umili….?! Cosa c’è che non comprendi nel mio post……..ciao Luigi da Lulu’…

            P.S. M.Loto grazie per lo spazio…

        2. Ciao Lulu’.
          Vedo che la pensiamo allo stesso modo, quasi fossimo stati fatti con lo stesso stampo. 🙂
          Il brutto è che possiamo solo constatare che non tutti la pensano così, anzi, molti pensano che se anche si comportano male per tutta una vita… o non ci pensano proprio! 🙁
          Ciao.

  9. E’ vero, siamo sulla stessa barca. Ma mentre c’è chi tiene pulito il ponte, rassetta, lava, cucina e tiene il timone, c’è chi fa il parassita e si lascia portare, e magari si lamenta pure. Con tutto il bene, queste cose danno alquanto fastidio. Così, detto da una che non si arrabbia di frequente. Ciao 🙂

    1. Hai ragione Surfinia, danno fastidio.
      Bisogna però pensare che chi oggi tiene pulito il ponte, rassetta, lava, cucina e tiene il timone non potrà farlo per sempre… ed allora saranno loro a farsi portare.
      Nella vita non bisogna mai stancarsi di fare e di dare senza preoccuparsi di cosa fanno e danno gli altri perché, prima o poi, anche noi potremmo trovarci nella condizione che oggi ci infastidisce tanto.
      Al contrario dobbiamo cercare di collaborare tra di noi il più possibile, almeno fin dove si può.
      Ciao, buona serata!

  10. fratelli di un unico padre
    ringrazio di avermi fatto nascere in Toscana e farmi sorridere di come sarebbe andata se fossi nato in Togo…
    Forse mi chiamavo Luando
    Meno chiacchere e più comprensione e generosità, ma molti mettono prima il cagnolino, il gatto, ….

    1. Esatto Andrea, la comprensione e la generosità non sono mai abbastanza, per gli uomini e per tutte gli esseri viventi di questo meraviglioso creato del quale disponiamo tutti gratuitamente…
      Ciao, buona serata.

      1. Scusami Mr.Loto, ma quel “gratuitamente”… è solo se riferito al denaro, l’invenzione umana per creare distinzione. Qualche tributino da pagare ce l’abbiamo tutti, comunque! Dai! 🙂
        Ciao.

        1. Il contributo al quale ti riferisci potrebbe essere la fatica… per coltivare i frutti che ci daranno da mangiare, per incanalare l’acqua che ci darà da bere. Ma i tramonti, il mare, le stelle, i campi fioriti, il canto degli uccelli… sono lì per tutti noi! È che bisogna saperli apprezzare…
          A presto.

  11. Mr Loto,
    devo ancora una volta, e con comprensione/rammarico/generosità di perdono verso lo stesso autore, constatare che c’è chi, mentre si disquisisce dell'”animale” Uomo, si attarda a farcire la discussione/dialogo con riferimenti all'”amore” verso gli animali, accennando/esprimendo giudizi/sentenze che non gli competono.
    Gli animali sono creature di questo pazzo Mondo che nulla di male hanno fatto ed arrecano poiché obbediscono al proprio istinto e non possono, potrebbero regolarsi altrimenti.
    L'”animale”, se dotato di intelletto e Ragione, lasci stare gli altri abitanti di questo Pianeta; qualora carente, anche di argomentazioni, taccia, eviterà così di farla fuori da vasino.

    ” Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato.”

    Arthur Schopenhauer
    da Pensieri Parole

    Un abbraccio da luigi ed un saluto, anzi: bau bau.

  12. Ciao Luigi, Dio ha dato agli uomini il dominio sugli animali. Sono cresciuta con cani e gatti insieme, i gatti dormivano sulla pancia dei cani come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. Purtroppo però si assistono oggi giorno a dei paradossi (termine imparato frequentando il blog di Mr. Loto) perlomeno preoccupanti. Il cane col cappottino ed il figlio senza scarpe! Serenità a tutti! Rosanna

    1. Gentile Rosanna,
      non c’è alcun Essere che, peraltro, non è dimostrato esistere, se non nella immaginazione/paura dell’animale Uomo, il quale abbia dato il dominio dell’uno sull’altro.
      E’ una Tua, gratuita/fantasiosa, affermazione; è l’Uomo che li utilizza, li caccia, li divora perché ha, con l’Evoluzione, preso – talvolta – il sopravvento sulle altre Specie viventi, piante comprese.
      Il cane con il cappottino ed il figlio senza scarpe è una forzatura letterale per dimostrare cosa?
      Ci vuole attenzione/considerazione/rispetto per i figli ed anche per il cane e/o il gatto e/o tutti gli altri animali; ma l’Uomo, il peggiore di tutti, ancorché dotato di un hardware sviluppato si crede superiore in forza, raccontami, di cosa?
      Sapessi quanta serenità ed amore trasmette la nostra Gaia, un Bulldog Inglese, quando ci guarda con i suoi occhioni che trasmettono sentimenti di completo affido e voglia di volere bene.
      Stammi bene.

      luigi

      P.S.:
      Non ho mai anteposto gli animali all’Uomo; ma neanche posposto i primi nel rispetto che si deve ad ogni essere vivente. Ex aequo!
      Non mi permetto mai di fare paragoni azzardati e, se vai sul mio Blog http://www.eugualemcalquadrato.ilcannocchiale.it (sono “innamorato” della Relatività: e=mc2) per la data del 17 maggio u.s., leggerai quanto ho dedicato a Francesco per la sua boutade sull’argomento de quo, che ho respinto al mittente.
      C’è anche Gaia, in foto, che Ti aspetta e poi mi dirai.
      Io, “Più conosco gli Uomini, più amo le bestie”!

  13. Chiedo scusa a Mr. Loto per l’intrusione e l’argomento fuori tema. Luigi sicuramente non è il tuo caso, la loquacità non ti manca, ma a volte riversare affetto sugli animali è un ripiego una chiusura senza magari tentare di recuperare, chiarire un rapporto umano difficile. Grazie per il dibattito! Rosanna

  14. Rosanna gentilissima,
    certo che non è il mio caso.
    Si dia il caso, appunto, che la donna che ha scelto di vivere con me, da quasi 47 anni, più cinque di ante-prima, ha, ricambiata ampiamente, un perfetto rapporto umano – anche – con me che sono, invero, un po’ difficilino di carattere.
    Un figlio ha allietato il nostro rapporto, con alti e bassi; è notevole. Il rapporto umano con lui è quasi perfetto ed il quasi è dovuto alla difficoltà che c’è tra generazioni pur non essendo noi molto distanti nel tempo essendo io divenuto padre a soli 23 anni e la mamma a 18.
    Un nipote che sta preparando gli esami di terza Media, ammesso con 8, ed è una meraviglia perché cresce “sano” sotto tutti i punti di vista. Studente, studioso, un po’ più di q.b., sportivo.
    Gaia è entrata a casa nostra da due anni e poco più e on per ripiego, ma perché mio, nostro figlio, tanto ha fatto, tanto ha detto, da concludere l’amore verso gli animali che da piccolo gli abbiamo inculcato; con annesso rispetto verso tutti gli esseri viventi, se non molesti.
    Gaia è la ciliegina sulla torta già di per se stessa venuta benissimo e “gustosissima”.
    Ciao, buona domenica da luigi; anzi bau, bau (poi mi dirai delle foto di Gaia se andrai, di passaggio, sul mio Blog; ci tengo al Tuo parere). Se mi indichi una mail provvederò, se ne hai voglia e curiosità, altrimenti io.
    Mr Loto ci fa una capatina ogni tanto e si dialoga di tutto e su tutto, anche fuori tema/traccia; è il bello del Blog.

  15. Carissimo Mr Loto, hai scritto un post bellissimo.
    Le metafore che hai usato le trovo estremamente poetiche …
    E’ proprio cosi, come se l’ umanita fosse un unico grande corpo,
    per questo dovremmo essere disposti ad aiutarci come fosse una cosa naturale anche quando le azioni di qualcuno ci sembrano incomprensibili,
    semplicemente perche’ non sappiamo mai cio che ognuno di noi si porta dentro.
    Poi volevo chiederti se hai mai sentito parlare di Dr Wayne Dyer,
    ultimamante sto leggendo due dei sui libri e guardando molti dei suoi video su youtube, per me sono dei punti di riflessione e introspezione immensi.
    Il tuo post e’ assolutamente affine al suo modo di pensare.
    Un abbraccio e buon inizio di settimana
    fly

    1. Non conosco W.Dyer. Dando un’occhiata veloce in rete a tal proposito posso dire che i suoi libri potrebbero interessarmi, affronta tematiche che suscitano sempre la mia attenzione.
      Ti ringrazio per la segnalazione! Appena avrò modo di leggere qualcosa di questo autore ne pubblicherò certamente la mia recensione sul sito, nella sezione dedicata.
      Grazie ancora, ricambio l’abbraccio e ti auguro una lieta settimana.

  16. Ho letto il post e tutti i commenti. Si è detto davvero di tutto e non saprei cosa aggiungere. Purtroppo, da quando è nato il mondo, ci sono sempre stati i buoni e i cattivi, gli onesti e i disonesti, i lavoratori e gli scansafatiche, gli sfruttatori e gli sfruttati, i ricchi e i poveri. Non è cambiato nullla. Non so se siamo veramente sulla stessa barca: ci sono le navi, gli yackt, i motoscafi, le barche a vela e le barche dei pescatori. Per qualcuno la vita è più facile, per altri meno. Non so se ci saranno mai giustizia e pace. L’unica cosa che ci resta è la speranza.

    1. In realtà siamo tutti sullo stesso pianeta, siamo tutti destinati alla morte, abbiamo tutti gioie e dolori, pregi e difetti. Con questo post ho capito che è ancora difficile pensare che, nonostante le differenze apparenti, siamo in fondo tutti uguali…. perché quello di materiale che possediamo su questa terra non ci fa diversi nella nostra essenza.
      Ciao Katherine, grazie. Ti auguro una buona notte ed una lieta settimana.

      1. Io non penso alle cose materiali…Ti faccio un esempio: una mia cara amica ha un figlio cerebroleso, il marito l’ha lasciata sola, i genitori sono morti per tumore, e lei lotta come una leonessa per migliorare un po’ la vita a quel suo sfortunato figliolo. Ebbene, io non ho il coraggio di parlarle del mio, di dire che sono preoccupata per il lavoro, o perchè non è ancora rientrato con la macchina, perchè suo figlio non avrà mai quei problemi, ma altri molto più grandi, al cui confronto i nostri sono delle bazzeccole. Ebbene, è giusto che lei nella vita debba remare così tanto per avanzare di poco con la sua barca, mentre vede intorno a lei sfrecciare barche a motore e molto più veloci?

        1. Katherine, chi ti dice che questa tua amica con la sua barca stia avanzando di poco? Tu basi il tuo giudizio su quello che ti hanno abituato a pensare. Probabilmente invece lei è anni luce davanti a te ed a me.
          Al contrario, quelli che ci sembrano sfrecciare con le loro barche a motore spesso girano intorno a se stessi e non vanno da nessuna parte…
          Ti auguro una lieta giornata.

          1. No, Mr Loto, non siamo tutti sulla stessa barca; non siamo tutti uguali, nel prima e nel dopo (?).
            Con il “ricatto” della Fede la Chiesa, ma anche le restanti religioni, tengono a bada i popoli con la speranza per il dopo (?).
            Poi vedremo chi ha Ragione; per ora consentimi di dubitare che il vascello sia uguale per tutti.

            Ciao a Te e saluti a Katherine, attanagliata da Dubbio, la quale ritiene la Spes ultima dea.

          2. In questo caso io non ho parlato della “speranza per il dopo” e continuo a pensare che siamo tutti uguali anche se non abbiamo vite uguali.
            Saluti.

  17. Con avanzare di poco intendo le difficoltà per far progredire il suo ragazzo. La mia amica ha fatto veramente miracoli, ha superato ostacoli insormontabili, ha fatto cose inimmaginabili…ma, rispetto a chi ha un figlio non disabile, ha impiegato almeno dieci volte il tempo per arrivare a quei risultati, con la costante paura che, quando non ci sarà più lei, tutto andrà perduto. Per questo dico che non tutte le barche sono uguali. Per alcune il viaggio è molto più faticoso di altre. Poi posso pure dire che lei sia comunque felice, forse più di tanti altri, ma la fatica, fisica e psicologica, è comunque tanta.

      1. Mr Loto, katherine,
        io affermo che non siamo tutti sulla stessa barca o, comunque, nella medesima posizione durante la navigazione della vita; Katherine scrive che non tutte le barche sono eguali tra di esse; Mr Loto finisce con “… non tutte le vite sono uguali …”.
        Proprietà transitiva, con relativa forzatura, vuole che non siamo tutti uguali!
        E questo vale anche per il “dopo” dove vengono assegnati i posti a sedere, più o meno vicino alla “luce” a seconda dei meriti; gli esami non finiscno mai!

        Ciao ai miei due cortesi interlocutori elettronici.

        luigi

        1. Luigi mi spiace non essere riuscito a spiegare quello che intendevo, per scritto non è sempre facile. Per quel poco che ti conosco sono certo che l’avresti pensata come me.
          Buon fine settimana.

        2. Diciamo che dovremmo, ma non siamo tutti uguali ed i posti a sedere, prima e “dopo”, si differenziano a dimostrazione che dovremmo e non siamo.

          Così mi trovi d’accordo.
          Ciao da luigi

  18. Si,hai ragione siamo tutti sulla stessa barca e vedere passeggeri che litigano di continuo,si offendono sotto
    i tuoi occhi e tu che cerchi disperatamente di essere un intermediario di pace… ma non ti ascoltano,tu non esisti per loro se non come ostacolo a quel desiderio sfrenato di farsi del male!

    Sto guardando la blogosfera (barca) andare in pezzi,a danno di chi crede nei valori,nella vera cultura, nella bellezza e soprattutto nell’amore!

    Teniamici forte sta arrivando un grande momento per noi che crediamo in tutto questo…ancora una prova… ancora certezza…ancora coraggio per elevarsi sotto forma di essenza d’amore!

    Ti abbraccio

  19. Se devo andare senza scriverti più, non lo farò mai nel modo che non sono internamente,non ti lascerò nel dubbio… e non credo che possa riuscirci tu!
    Quindi evita pure di rispondere… non sei tenuto a farlo specie quando pensi di avere da me una risposta che soddisfi il tuo ego(?) con affermazioni assurde su domande molto profonde.

    Tu non sei nessun Dio,come non lo sono io e nessuno su questa terra…quindi evita di porti come se lo fossi,evita di salire su quel piedistallo ogni tanto e bacchettare chi purtroppo non ha ancora raggiunto il tuo livello spirituale!Tu non sarai mai gli altri e gli altri non saranno mai te,le tue esperienze non sono le persone che incontri nei processi in aula ,non sono i comportamenti virtuali e i modi di scrivere delle persone,non sono le tue analisi a poter cambiare il mondo ….sai perché ?perché ci devi stare dentro alle esperienze,dentro alle persone …solo così sei Dio…Lui può tu non puoi…noi non possiamo!Noi possiamo usare la nostra sensibilità e le emozioni che ancora vibrano e sanno ascoltare,possiamo farci guidare dal buon senso e dalla buonafede…da quel sentire profondo.

    Ahhh certo ora starai pensando che non ti conosco affatto…che non è così perché se voglio “comunicare” devo aprirmi un blog…ma che assurdità che scrivo vero.?

    Dammi un immagine diversa da te…blocca e cancella tutti i miei messaggi.Non credo che ti abbiano portato a qualcosa …ad un fine, perché io stessa ho sempre ammesso di non averne…nessuna meta ricordi?…caro Loto…il viaggio è ciò che amo,il bene che posso donare a mio modo alle persone che incontro.Nulla in cambio anche se con te mi è giunto qualcosa di inaspettato…

    1. Non capisco il senso di questo commento e non ho nemmeno la voglia (e il tempo) di cercare di interpretarlo. Ma sono per la libertà di pensiero.
      Saluti.

  20. Qui dietro a questo blog sento una profonda intelligenza ed un po’ mi preoccupa perché sento che tenta a “disumanizzare” la parte emotiva della persona, poi vsbbe’ inutile stare a ridire che gli argomenti trattati sono molto profondi e tutti o quasi collegati al vero concetto di Amore!…ma questa grande verità spesso fa guerra con le persone e non tiene conto che anche noi lo siamo,non siamo esseri superiori…siamo persone che hanno compreso cosa voglia dire presenza di amore e assenza di amore!
    Per questo ti chiedevo se ci avresti mai scritto un post se le persone avessero raggiunto il tuo stesso grado di spiritualità!

    Non ho pretese che tu abbia tempo e voglia di interpretare il mio commento,anche se da qualche parte poi scrivi che chi vuole approfondire pone domande…ma ci sta,altrimenti mi tocca analizzare spesso le tue parole che non tornano poi a livello pratico!

    Questo è un blog vero?..ma dietro non ho mai percepito vi fosse un bot…o magari mi serve capire quanto io sia stata in errore,quanto ancora devo capire di me portando sempre su un livello umano tutto ciò con cui entro in contatto!

    Fa nulla …sono stata per un po di tempo nel silenzio… e ci ritorno volentieri a meditare su questo mio lato caratteriale tanto destabilizzante…grazie e saluti a te

  21. Caro mr…
    Ho capito come ci si sente ad essere pesanti…ed ho capito come ci si sente ad essere leggeri…Ma non possiamo sentire uno senza l’altro…non possiamo comprendere un libro come “l’insostenibile leggerezza dell’essere”… se non sentiamo di essere o l’essere!

    I tuoi silenzi ancora sono qui per dirmi qualcosa…la leggerezza di un vuoto è il canale di uscita della pesantezza di un pieno…una forma di corrente che solo l’amore riesce a spingere …a smuovere …a liberare.

    Ecco perché siamo tutti su questa barca…e ad uno ad uno dobbiamo salpare e poi attraccare …ma come possiamo fare l’uno… o …l’altro …senza viaggiare?

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