Acquisto Compulsivo
Fin da piccolissimi siamo tutti sottoposti a continue sollecitazioni all’ acquisto compulsivo.
L’acquisto compulsivo parte infatti dal pensiero che per essere all’altezza sia necessario apparire in un certo modo. Un messaggio diffuso su larga scala dai mass media e dall’intera società consumista in cui cresciamo.
Gli adolescenti sono le vittime più evidenti di questo sistema anche se mi sto accorgendo da un po’ di tempo che per questo problema l’età si sta abbassando bruscamente. Sempre più bambini, spesso incitati dagli stessi genitori, si preoccupano di essere vestiti in un certo modo e di possedere certe cose.
Ci sono interi staff che si dedicano alla ricerca dei punti deboli della psiche per incitare all’acquisto senza regole.
Pensate che i supermercati hanno la merce disposta in modo calcolato per stimolarci a comprare il più possibile. Alcuni centri commerciali diffondono nell’aria delle essenze che predispongono all’ acquisto.
Avete mai notato che le golosità nocive per la salute sono tutte vicine alla cassa? Contano sulla tentazione prolungata dall’attesa in coda.
Perché le casse dell’acqua vicino all’uscita? Sono oggetti voluminosi che però costano poco. Se li mettessimo nel carrello all’inizio della nostra spesa avremmo l’idea di aver già speso abbastanza.
E poi ci sono i messaggi subliminali, usati per renderci deboli nei confronti di certi argomenti, spingendoci facilmente a comprare.
Il sesso ad esempio, è uno specchietti per le allodole abbinato ormai a qualsiasi cosa vogliano venderci. Su You-Tube troverete decine di messaggi subliminali, in film, cartoni animati e canzoni piuttosto famose.
Difendersi dall’Acquisto Compulsivo
Perfino le persone si propongono come oggetti da comprare.
Da poco ho sentito una persona dire “io sono un prodotto e cerco di vendermi al meglio”. Sembra uno spot promozionale, un pensiero vincente, qualcosa che ispira successo. È una frase figlia dei tempi.
Probabilmente questa persona non ha mai pensato che qualsiasi prodotto al giorno d’oggi viene usato (poco) e poi gettato via.
Possibile che noi tutti siamo costretti a soccombere a questa costante manipolazione del pensiero?
Non se usassimo la testa per contrastare l’istinto indotto all’ acquisto compulsivo.
Quando stiamo per comprare qualcosa facciamo tre domande.
Chiediamoci se ci serve davvero. Pensiamo a cosa ne dobbiamo fare e se vale la pena comprarlo per quello scopo. Preoccupiamoci di dove lo riporremmo una volta usato.
Non abbiamo bisogno di cose inutili, la nostra casa ne è già colma.
Controllare l’acquisto compulsivo non solo servirà al nostro portafoglio, ma anche al pianeta. La terra ormai è sommersa da oggetti buttati via prematuramente per la sola dissonanza con la moda del momento.
Acquisto compulsivo
Lettura consigliata: Quello che i soldi non possono comprare di Michael J. Sandel
E’ il frigorifero lo strumento che ha rovinato la nostra vita!
La pubblicità oramai è padrona della nostra vita!
La stupidità umana “condisce” il tutto ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti; un processo involutivo!
Ciao da luigi, un anziano borbottone che resiste sulla barricata; quasi in solitaria.
La pubblicità è ovunque e la manipolazione è continua… ma noi cerchiamo di resistere!
Ciao Luigi, nascosti in trincea siamo in tanti! 😉
Eh.. sì! Il dramma di sentirsi identificati come parte di una società porta anche a questo. In effetti, in ogni momento, ci vendiamo a qualcuno, in cambio di poco (o niente). Il motore di tutto il sistema è proprio questo: venderci, per essere presto gettati via, e poi riciclarci per venderci ancora, e ricominciare da capo.
Poi un giorno ci accorgiamo di quanto NOI siamo stati uno spreco… e rinneghiamo tutto, dichiarandoci paladini di un mondo che non c’è più. Questa è la triste storia dell’uomo, la nostra condanna a volerci elevare al di sopra di tutto e di tutti: l’arroganza di essere la razza eletta!
E per quante parole spendiamo… difficilmente torneremo alla tanto agognata genuinità che ci farebbe vivere tutti serenamente. Ed il lato più triste è che tutti lo sappiamo, da subito, e lasciamo che accada.
Ciao.
Eppure basterebbe fermarsi un attimo, rallentare l’impulso iniziale per dedicarsi ad un briciolo di riflessione. Questo ci preserverebbe dalla manipolazione altrui e ci impedirebbe anche di commettere alcuni errori che sono causati esclusivamente dalla nostra fretta.
Io credo che arriverà un momento in cui l’umanità sarà costretta a tornare alla genuinità… semplicemente per sopravvivere a se stessa.
Possiamo tutti essere persone migliori e possiamo decidere di esserlo da subito!
Ciao Loris, buona giornata.
La pubblicità può essere utile per avere un panomara dei prodotti, ma poi per la scelta bisogna usare la testa, quello che conta è la praticità, l’utilità, e l’affidabilità del prodotto.
Buon pomeriggio 🙂
Proprio così! Tra l’altro la pubblicità è un costo che viene aggiunto al prezzo effettivo del prodotto, quindi sostanzialmente, la paghiamo noi! Molti ottimi prodotti costa meno non per una minore qualità ma proprio per l’assenza di pubblicità.
Ciao, buona serata!
Complimenti per l’articolo,è un piacere leggere opinioni altrui che coincidono con le proprie.Nonostante ciò,nella lettura, sono stato “invaso” da spot pubblicitari non richiesti!Quindi? Bisogna sempre accettare il compromesso?Un saluto e buona giornata!
Le pubblicità sono purtroppo necessarie all’esistenza stessa di questo sito e non mi pare che in questo spazio siano invasive. Riportando questo dato di fatto al discorso del post, è evidente come l’intera società sia attualmente strutturata in modo da alimentare la vendita di oggetti e quant’altro. Proprio per questo è necessario esserne consapevoli, per poter scegliere con coscienza quando è davvero il caso di acquistare qualcosa e quando invece, è meglio lasciarlo sugli scaffali.
Buona giornata anche a te.
Prima eravamo sudditi, per un breve periodo ci siamo illusi di essere diventati cittadini, prima del processo involutivo per divenire infine, anche, solo e soltanto, consumatori.
Io sono su di una piattaforma gratuita che ogni tanto non funziona benissimo, ma è risparmiata dalla pubblicità; il cannocchiale.
Saluti da luigi
P.S.:
La considerazione relativa al costo della pubblicità che incide sui prezzi unitari dei prodotti deve essere tenuta a mente di coloro che la seguono e se ne fanno condizionare. La massa è gregge e la “malattia” de qua ha buon seguito; sic!
È vero, ormai l’essere umano è considerato solo un consumatore e questo è molto triste.
Purtroppo le piattaforme gratuite sono limitate, non dispongono di tutte le funzionalità che io utilizzo regolarmente.
Ciao, buona serata.
P.S. Ancora ci sono molte persone convinte che se è pubblicizzato in tv è un prodotto di qualità.
Sono qui. Sono a chiederti come stai? Mr. Loto……oggi, sono uscita per acquisti!!!!
Erano programmati da un pezzo, ma un giorno cos’, l’altro cosà, i saldi stavano finendo allora vai Lucia.oggi è proprio la giornata adatta.
Parrucchiera e Centro Commerciale……
Commesse carine, affabili e infaticabili. Ora sono soddisfatta! Niente di superfluo solo un abbigliamento necessario adatto alla prossima stagione.
Niente scarpe.
Pubblicità? Con me non attacca! Ho gusti ben collaudati da anni di esperienza e….grazie non cambio….ma i saldi qualche volta mi attirano! Attualmente e spero ancora per poco, sono costretta a portare un busto di ferro che aumenta la mia circonferenza….quindi l’abbigliamento dello scorso anno, stringe un po’ e ho acquistato il necessario, poco sai, per essere sempre in ordine senza strafare. E poi la pensione non mi permettere gli acquisti compulsivi!!! Un abbraccio forte. A presto!
Ciao Lucia, io sto bene e spero che, nonostante il busto, stia bene anche a tu.
Il fatto che la pensione non ti permetta acquisti compulsivi è un bene… vedi che c’è un lato positivo in ogni cosa? 😉
un abbraccio e l’augurio di una buona serata.
Ciao Mr Loto,
è davvero tanto che manco, e sarà purtroppo ancora così.
Ti ringrazio del pensiero che hai lasciato da me, inutile dirti che mi ha fatto enorme piacere…
Riguardo al tuo interessante post, concordo in pieno con quanto hai scritto.
Tanti anni fa anch’io ero soggetta a questo problema, ogni prodotto nuovo era da comprare, quasi fosse un trofeo da esibire, e la casa era sempre più satura di oggetti inutili o doppi… Ma dopo la nascita di mio figlio… tutto si è ridimensionato.
Quello che prima ritenevo fosse importante, ora risulta effimero. Le cose a cui dare importanza sono ben altre credo… Adesso cerco solo l’essenzialità, poche cose ma che siano veramente utili, e… cosa importante… di questo “ordine” ne risente anche il mio cuore che prova più serenità. Il caos intorno a noi crea caos anche dentro di noi.
In questo modo mi comporto anche quando devo fare dei regali, cerco di informarmi su ciò che serve e che la persona già non abbia.
Spesso vengo ripresa per questo, per alcuni è una perdita di tempo, ma per me non lo è! Il bene si dimostra anche in questo modo.
Le pubblicità le trovo molto utili, in quanto ci fanno conoscere nuovi prodotti che potrebbero servirci, ma dovrebbero essere più realistiche e veritiere.
Un grande abbraccio!
A volte succede che sia proprio la vita ad insegnarci a dare le giuste priorità, anche negli acquisti.
Sono assolutamente d’accordo sul fatto che se si riscopre l’essenzialità negli oggetti che si hanno in casa si riesce anche a pensare meglio, a provare emozioni più chiare.
Per quanto riguarda la pubblicità dovrebbe essere veritiera e realistica ma, quando non lo è, dovremmo essere in grado di accorgercene…
Un abbraccio anche a te, buona domenica, spero che tu possa risolvere tutto al più presto.
Ciao. Oltremodo l’acquisto di generi e oggetti spesso non necessari è un’antica droga dei popoli, compensa mancanze interiori più o meno gravi. La pubblicità racconta una realtà su misura per ciò che non siamo e che vorremmo essere. Lo storytelling di aziende è ormai a livello strumentale indispensabile, per arrivare al cliente/pollo (io per primo) da spennare convincendolo che il sapone o dentifricio che usiamo deve essere “quello”. Condito con busti e porzioni di belle donne, immagini di deserti lontani e case da professionisti affermati. Immaginate per esempio un prodotto pubblicizzato da una casalinga con i bigodini e location di casa popolare? Ovviamente il richiamo è da sirene di Ulisse e Ulisse ormai non perde neppure il tempo di farsi legare… Ma questo è il tempo che viviamo e subiamo. Ora forza a dire che siamo bravi a resistere…non ci credo.
Quello che hai scritto è tutto assolutamente vero. Purtroppo è proprio per quelle mancanze interiore a cui ti riferisci che siamo tutti così deboli e soggetti alle pressioni della pubblicità. Ma sull’acquisto compulsivo non fanno leva soltanto le pubblicità, ma la società in generale che ci vuole e ci costringe ad immaginarci in un certo modo. Una cultura dell’avere che sfinge la gente a sentirsi affermata soltanto se ha e, soprattutto, se può mostrare agli altri. Perché avere e non sfoggiare non dà la stessa soddisfazione… basta fare un giro su Facebook ed Instagram per accorgercene…
Ciao, a presto!
Concordo. Compriamo e gettiamo in modo compulsivo. In Rete esistono gruppi di scambi di oggetti ritenuti per i singoli non più necessari, non avete idea di una quantità di mobili, accessori che se per un singolo rappresenta solo un ingombro da disfarsene, per l’altro magari è proprio l’oggetto che serviva a costo praticamente simbolico o con altro oggetto in scambio. Per qualcuno ancora, questo è fonte di vergogna, imbarazzo per me invece la considero una opportunità di cui non ho nessun problema a scriverlo, spesso ne ho usufruito.
È sicuramente un buon modo per sprecare meno, ridando agli oggetti una nuova possibilità! Anche a me pare una buona idea, ma vale lo stesso concetto dell’acquisto: mai esagerare, attenendosi esclusivamente a ciò che ci serve davvero!
Ciao, buona serata.
Per onestà intellettuale, faccio seguito al tuo commento da me.
Ciao, scusa ma dove ho detto che il giudizio terreno non spetta a noi? Sostengo esattamente l’opposto. Il giudizio divino è altra storia, quello umano è legittimamente espresso dai comportamenti ricevuti. L’uomo ha tutto il diritto di giudicare e sopportare il giudizio altrui. Ciò non è sempre corretto, ma terribilmente umano.
Ti ho risposto nel tuo blog.
A presto.
Mi permetto di segnalarti che la pubblicità non é fatta solo da stampa e tv, ma anche dal nostro comportamento/atteggiamento. Se vestiamo con un certo stile, facciamo inavvertitamente pubblicità a chi produce quegli abiti. Quindi concetto che scavalca il marchio, e che le case produttrici cercano di individuare e seguire. Compito degli stilisti promuoverlo.
Ciao.
Certo!
E questo non vale solo con l’abbigliamento ma anche con gli oggetti. Pensa ad una nota marca di tecnologia… il loro marchio è diventato uno status symbol che gli permette di vendere smartphone e computer a prezzi ben più alti del loro effettivo valore… ma la gente continua a comprare questi prodotti nonostante esistano sul mercato offerte della stessa fascia a prezzi molto minori! Lo trovo pazzesco.
Ciao, buona giornata!
Allora io non vado pazza per il shopping sopratutto quando ci fanno le cosi dette offerte del saldo.. quando mi compro qualcosa allora lo faccio perché ne ho bisogno, NON perché loro vogliano che io compro …
Brava! 🙂