I ragazzi della nostra epoca sono quasi sempre costretti ad un’adolescenza difficile.
Questa fase della vita è un momento delicato, fragile, l’attimo in cui si sente il cambiamento che scorre in noi. Le insicurezze tipiche di questo periodo creano a volte dei disagi profondi, spesso invisibili agli occhi degli adulti.
L’adolescenza difficile è un dramma perché in questo periodo della vita si formano le coscienze e le attitudini dell’ individuo. È proprio da adolescenti che si inizia ad avere la consapevolezza di cosa significhi esistere.
Alcuni adolescenti cercano di andare avanti come possono, tra gli alti ed i bassi della loro vita acerba. Altri, totalmente privi di una guida, sono alla disperata ricerca di attenzione. Attraversando un’adolescenza difficile può capitare di finire con il commettere fatti gravi, andando a finire sulle prime pagine dei giornali.
Eppure gli adolescenti, pur mostrandosi sempre disinteressati a qualsiasi valenza spirituale della vita, sono molto più percettivi degli adulti. È proprio questa l’età più adatta per farsi delle domande esistenziali e per cercare delle risposte valide.
Il dramma dei giorni nostri è che nel mezzo di un’adolescenza difficile, i ragazzi non hanno alcun punto di riferimento.
Gli adulti infatti, non sanno più ricoprire il loro ruolo naturale di guida per i più giovani.
Adolescenza Difficile senza Guide
Gli adolescenti vanno a scuola ma, tranne rare eccezioni, nessuno trasmette loro la meraviglia della conoscenza. Fanno sport e vengono incitati alla competizione. Nessuno insegna loro quanto sia importante il lavoro di squadra ed il rispetto di un avversario più forte.
Gli adolescenti sanno tutto quel che c’è da sapere sulla sessualità ed i metodi di contraccezione. Quanti di loro hanno avuto un’educazione affettiva, emotiva ed etica?
Un’adolescenza difficile complicata ancor più dall’uso dei social media, dove tutto è amplificato e lascia traccia per sempre. Un mondo, quello di internet, spesso sconosciuto ai genitori e sottovalutato dagli insegnanti.
Gli adolescenti si mostrano forti e spesso arroganti, ma sono fragili figli del materialismo dilagante. Crescono in una cultura in cui un abito vale più della persona ed un obiettivo più di una coscienza pulita.
Anche i ragazzi più in gamba oggi vivono un’adolescenza difficile.
In una società così lontana dal trasmettere quello che è davvero importante ai propri figli, siate delle guide. Non a parole ma con i fatti, con l’esempio.
Un’adolescenza difficile si può superare senza danni se si ha qualcuno che non smette mai di indicare la strada giusta. Soprattutto quando ci si perde.
Lettura consigliata: E ora basta! di Alberto Pellai
L’adolescenza. Ho finito di leggere il libro di D’Avenia sulla fragilità e ritrovo abbastanza i comportamente di mia nipote. Oggi è sul pero. tra due minuti cambia albero!
So che mi vuole tanto ma tanto bene e allora perchè quei toni di voce sgarbati? Non lo sa nemmeno lei.
Elena è cresciuta senza il padre. Fino all’età di 13 anni. Poi è apparso pieno di sani e santi propositi. Lei gli ha letteralmente gettato in faccia tutta la sua vita di privazioni. Ed è ancora ferma lì. Forse tra le nuvole un piccolo, ma bada, proprio piccolo accenno di azzurro sta arrivando. Io, da sempre, faccio da tramite. Anche se fingeva che il telefono non funzionava bene, che non sentiva, io lo chiamavo e a grandi linee gli raccontavo di come cresceva sua figlia, di come gli assomigliava. Spedivo fotografie, fotocopie di pensieri di Elena. Lo aggiornavo sulla scuola e se c’era qualche avvenimento, come recita scolastica, concerto di fine anno ecc. gli indicavo il giorno e l’ora. E piano piano ha iniziato a venire.
Studia molto. S’impegna perchè vuole emergere. e nello stesso tempo si innervosisce per il poco tempo libero.
Un altro problema è l’aspetto fisico. Sinceramente è proprio bella. Bene per lei è grassa, se spunta un “brufolo” diventa una tragedia.
Ha un filarino. Lei si veDe già sposata. E il lavoro? Frequenta il quarto anno del Liceo psicopedagogico. Fino ala terza liceo scientifico aveva il sogno di diventare dentista. Poi una prof. (storia vera) le ha detto, e non solo a lei, “Alza quel c…” e vieni qua-. e ha cambiato liceo.
Ti ho raccontato di mia nipote 17enne, e non penso di averti parlato dell’adolescenza. Forse sì. Era sempre stata una bimba dolce affettuosa. Facevamo lunghissime chiacchierate. Poi, abbiamo affrontano, una sera, il problema “Perdono” E’ finito tutto il nostro dire. Ha smesso anche di frequentare la Parrocchia, ma se mio marito va alla Messa delle nove in un’altra Parrocchia ecco che si aggrega a lui. L’amo oltre ogni dire e rinuncerei a qualsiasi cosa per farla contenta e vederla sorridere.
La scorsa estate è riuscita a portarmi a casa anche un nuovo gatto….ora ne ho due, rossi. Spesso viene a trovare il “gatto”. La mia dolce, piccola, tenera bambolina che ho abbracciato in salaparto….ora è un aquila…
La ritroverò? Penso di sì….se camperò fino a quel momento.
Ti dirò che la sua mamma è stata una ragazza ribelle, ora è una figlia dolce e affettuosa. E una madre favolosa. E’ proprio tardi. Buonanotte Mr. Loto. Un abbraccio. Grazie per la compagnia che mi fai.
Grazie a te per la tua esperienza, per i tuoi frammenti di vita quotidiana. Spesso dai racconti sulla tua famiglia si capisce molto più che da lunghi discorsi teorici…
Un abbraccio e l’augurio di una splendida giornata!
Buon giorno e subito anche un buon weekend a te mio caro Amico..
Noi non abbiamo figli, perciò questo e un argomento su cui non posso dire tanto.. Comunque dalla esperienza propria posso dire che anche la mia adolescenza non era tanto facile, andando vivendo con mia madre biologica mi ha tolto la persona più importante della mia infanzia il mio padre in affidamento.. Lui era mio pilastro il mio unico punto di cui mi poteva fidare 100 x 100..
Mia madre in affidamento era la donna che mi amava che mi prendeva nelle mani.. per fortuna potevo tornare a loro molto presto e cosi avevo ancora i miei punti di rifermenti ..
quelli punti di riferimenti sono fondamentale nella vita di un adolescente, e come una guida o meglio e come tu hai sempre una mano accanto che lo poi prendere quando hai bisogno..
Mio padre mi disse anni fa: E’ arrivato il tempo che tu stai diventando grande e inizi a fare le proprie scelte sia quelli giusti ma anche quelli sbagliati, mi disse e normale, ma sappi NOI ci siamo sempre se hai bisogno dei consigli, e mi disse mai sappi anche NOI ci siamo anche per farti conoscere le regole e le conseguenze..
Ne ho combinati tanti, ma avevo sempre quella mano invisibile che poteva prendere in caso di bisogno.. la mano invisibile era la conversazione con i MIEI.. durante i pasti non cera la TV, eravamo NOI che ci parlavamo e ci ascoltavamo ..
ti abbraccio Rebecca bussi 😉
fatto un sbaglio
e mi disse mai sappi anche NOI ci siamo anche per farti conoscere le regole e le conseguenze..
ovviamente senza mai…
e mi disse sappi anche NOI ci siamo anche per farti conoscere le regole e le conseguenze..
pazienza 😉 dovrei rileggere quello che scrivo
Non preoccuparti per gli errori, quando si scrive capita a tutti, figuriamoci a te che sei straniera … sei bravissima con l’italiano!
La tua storia personale è il chiaro esempio di quanto sia importante avere dei punti fermi in giovane età. I tuoi genitori affidatari hanno saputo dare un equilibrio alla tua adolescenza difficile. Probabilmente ci sono riusciti perché, al di là delle splendide riflessioni che facevano, erano un buon esempio e non hanno mai tradito la tua fiducia. Quanto bisogno ci sarebbe di persone così con i giovani di oggi!
Purtroppo quello che vedo sono adulti che predicano bene e razzolano male, adulti che sono più confusi e “persi” dei loro figli!
Sai cosa sarebbe bello? Se ognuno di noi cercasse di essere un punto di riferimento per un giovane. Anche chi non ha figli può cercare di incoraggiare e rassicurare i figli degli altri!!
Ciao Rebecca, buona giornata e buon fine settimana anche a te!
I miei erano veri genitori in tutti i sensi, sapevano amare e educare i bambini che avevano in custodia..
Anche l’educazione religiosa trovo fondamentale, sono stata cresciuta cattolica e mi ha fatto un bene enorme conoscere la bibbia, abbiamo ogni giorno letto un versetto.
I giovani d’oggi hanno bisogno riferimenti, anche pilastri nella comunità persone che sanno trasmettere i veri valori..
Mi piace molto questo tuo pensiero “Anche chi non ha figli può cercare di incoraggiare e rassicurare i figli degli altri”
anche a te un buon fine settimana… stavo prima nel mio giardino e una oasi del relax 😉
…anche io passo molto tempo all’aperto con l’arrivo della primavera! 😉
Oramai non credo si tratti più di uno specifico periodo più o meno difficile. La vita è difficile sempre e ad ogni età. Certo un adolescente non possiede il substrato di esperienze, spesso dolorose, di un adulto. Ma siamo sicuri che sia uno svantaggio? Da ragazzi almeno si ha la volontà di ‘buttarsi’. Da adulti oggi come oggi, siamo pieni di paure e la vita viene percepita come una costante minaccia. Ma sono i tempi, ad essere difficili, non l’età. Un saluto
Sei davvero sicura che siano i tempi ad essere difficili? Non siamo forse noi a complicarci abbondantemente la vita, riempiendoci di paure e percependo la vita come una minaccia?
A me pare che l’adolescenza oggi sia più complicata di qualche decennio fa soprattutto perché gli adulti non sanno fare più gli adulti, a prescindere dalle condizioni circostanti… genitori che fanno gli amici invece che i genitori, insegnanti che flirtano con gli studenti, ruoli parentali confusi con fidanzati della mamma e compagne del papà… secondo me si sono superate le linee morali che davano sicurezza e punti di riferimento. Un’adolescenza difficile genera adulti immaturi, che generano figli ancora più disorientati… e così via.
Ciao, ti auguro un lieto fine settimana!
Uno dei tabù di una volta era il sesso. In casa si parlava di affari, di lavoro, di mille cose, ma il sesso…
Oggi è esattamente il contrario: i giovani sanno tutto di sesso, sanno recuperare informazioni di qualsiasi tipo, ma non hanno la benché minima idea di come organizzarsi la giornata se non sono inseriti in un contesto sociale predeterminante (non predeterminato). Con la necessità/desiderio di crescere e di emergere dalla massa. Infatti il bullismo è un fenomeno sempre più diffuso: dominio non sostenuto da valori.
I genitori credono che, dando l’informazione (li mandano a studiare), il problema si risolva. Ma in realtà quello che manca è un punto di riferimento. Una volta questo era il lavoro, che contrassegnava la raggiunta maturità. E metter su famiglia. Oggi… qual’è? Bighellonare tutto il giorno con lo smartphone in mano, a scambiarsi “ci ci ci co co co” senza nulla di buono, nell’attesa che la vita ti cada sulla testa? Quanti giovani si rendono conto (toccandoli con mano) di quanti e quali sono i problemi dell’umanità, se non quello che viene propinato dalla tv? Come possono crescere e prepararsi a gestirsi un’esistenza nella quale ci si deve difendere da tutto e da tutti?
Una volta i genitori mandavano i figli dal prete, oggi dallo psicologo. Ma quanti si affiancano ai figli per condividere la loro giornata, e la loro crescita con progressione?
Purtroppo, non sono molto ottimista per il futuro. Penso solo che ogni generazione ha e sempre avrà le sue lotte, e che il futuro si adeguerà a chi lo vive. Ma la vedo sempre più difficile. Spero di sbagliarmi!
Ciao.
Penso che, al momento, siamo in una complicata via di mezzo. Per secoli e secoli le famiglie hanno vissuto bene o male nello stesso modo. La vita dei miei bisnonni non è stata tanto diversa da quella dei loro genitori. Certo, nei giovani c’è sempre una sorta di ribellione generazionale, ma la vita era sempre uguale a se stessa… si lavorava, ci si sposava, si crescevano i figli… poi è arrivata la tecnologia, il benessere economico, la possibilità di vivere più a lungo e di apparire giovani per più tempo, etc etc. Ed ecco così che la vita di ogni individuo ha avuto mille sbocchi, mille possibilità. Le opzioni sono così tante che si passa la vita a rimbalzare da una cosa all’altra… a volte senza alcun senso. Gli adulti si sentono sempre adolescenti ed i figli di queste nuove generazioni si sono trovati senza punti di riferimento… ed eccoci qui!
Io confido nella naturale capacità dell’essere umano di sviluppare la propria intelligenza in base alle necessità. Troveremo un equilibrio anche questa volta… solo che ci vorrà un po’ di tempo!
Buona domenica.
Questa l’ho sentita proprio ieri mattina su Radio Montecarlo, e ve la giro.
La carenza di amicizie imperversa sui giovani giapponesi (forse troppo tecnologici?).
Di conseguenza prosperano (e fanno soldi a palate) agenzie che affittano modelli/modelle per foto di gruppo da pubblicare sui Social Networks, facendo credere di avere un mucchio di amici della propria età. A quanto sembra, pur avendo i soldoni, i giovani non riescono ad allacciare rapporti di amicizia, e vivono in una solitudine che ha come rapporti personali solo quelli di lavoro.
Forse è una informazione più coerente con il post precedente, ma penso possa far riflettere comunque, specie quei genitori che usano Tv e pc come baby-sitter per i loro figli.
Ciao.
Ho sentito anche io questa notizia e non mi ha stupito più di tanto.
In una società dell’apparire, dove le foto su Instagram e Facebook contano più della vita vera, cosa possiamo aspettarci??
Spero che presto si possa ritrovare la rotta del buon senso.
A presto.
Io, come madre di figli di 21 e 19 sono quasi in dirittura d’arrivo.
Sopravvissuta, passata sui carboni ardenti, visitato gli inferi.
Abbiamo tenuto duro, ci siamo fatti aiutare quando necessario, e grazie al cielo avevamo le risorse.
All’adolescenza dei figli fa da contraltare l’adolescenza dei genitori, non sai come reagire, perchè non esistono comportamenti oggettivamente giusti o sbagliati, esistono punti di debolezza e punti di forza e a volte vengono confusi. Abbiamo agito con Amore, e spesso questo amore ci ha fatto abbandonare certi principi educativi che sembravano punti fermi. Sai qual’è la paura più grande? quella che si perdano …. che non riescano a trovare dentro di loro le risorse per diventare indipendenti.
Il primo ha trovato la sua strada a 20 anni, con una maturità che ci commuove, non lo abbiamo mai lasciato solo, abbiamo contrastato le sue tendenze autodistruttive in tutti i modi, mi ha odiata …… e ho lasciato che mi odiasse.
Sulla seconda c’è ancora molto lavoro da fare, ma date le condizioni di partenza è sempre un miracolo.
Per fortuna i tuoi figli hanno qualcuno su cui contare sempre, hanno la tua attenzione, il tuo costante impegno e, cosa più importante di tutte, hanno l’amore! Purtroppo molti altri loro coetanei si ritrovano a crescere in famiglie a pezzi, dove non esiste neppure il rispetto dell’altro, figuriamoci l’amore!
Però si può ripartire. Quando ci accorgeremo che il tempo che dedichiamo a parlare con i figli è il tempo speso nel miglior modo possibile, ritroveremo la strada… e spero davvero che accada presto!
Buona settimana.
Che bello il tuo post! Per esperienza… accettare il proprio figlio per ciò che è , non per come vorremmo che fosse, andare incontro al suo bisogno di conoscere e di vivere….è la base per un rapporto sereno.
Buona settimana.
Quando scrivi”accettare il proprio figlio per ciò che è , non per come vorremmo che fosse”, hai proprio ragione. Non sono solo le assenze degli adulti a creare problemi negli adolescenti, ma anche la loro eccessiva presenza. A volte ci si aspetta che i ragazzi debbano essere come noi, pensarla come noi, aspirare a quello che per noi è importante… e così gli adolescenti si trovano schiacciati tra mille aspettative e finiscono per sentirsi frustrati e demotivati.
Grazie Franca, buona serata!
Ho provato a spiegare a mia figlia la differenza fra ciò che è amore e ciò che ci rende “bestie”. Ho provato ad insegnare a mia figlia che non si usano le persone o che ciò che c’è di materiale non te lo porti nella tomba. Ho provato ad insegnare a mia figlia il rispetto, ho provato ad insegnare a mia figlia che internet è una scatoletta ma la vita è fuori. Poi ci sono le sue amicizie e sembra che le loro parole valgano molto di più delle mie. Sicuramente so che quando non è con noi si comporta bene ed è molto educata (così mi riportano) ma la vedo troppo materialista, vuole tutto subito anche se sai quanti no si è beccata in 11 anni??? Giustamente poi per dirla tutta. La vedo ribelle, nei nostri confronti. Sto proprio facendo fatica. Un saluto
È normale che si mostri ribelle nei tuoi confronti e perfino che sia materialista. La sua è l’età in cui si sperimenta e si raffronta il proprio mondo interiore con quello che è all’esterno. Tu continua a seminare cose buone e annaffia tutto quotidianamente con il buon esempio. I ragazzi rispondono ai gesti molto più che alle parole!
Vedrai che prima o poi nasceranno dei frutti magnifici.
Un caro saluto a te e alla tua famiglia.