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Come Rafforzare il Carattere

Cosa ci rende deboli?

Capita di chiedersi come rafforzare il carattere, specie se ci si sente emotivamente deboli o incapaci di affrontare il dolore.

Come rafforzar il carattere in un mondo che ci vuole deboli

In realtà non è difficile capire come diventare spiritualmente più forti, ma metterlo in pratica è un’altra cosa. È infatti lo stesso mondo in cui viviamo a renderci deboli, sfruttando la nostra tendenza alla pigrizia ed alla superficialità.

Per capire come rafforzare il carattere è necessario capire cosa ci rende deboli e quindi il modo in cui viviamo.

In questa parte del mondo viviamo sempre piuttosto comodi. Abbiamo auto ed ascensori, telecomandi e telefoni cellulari, scale mobili e coperte termiche. Nella stessa società ci si ammala a causa di una vita troppo sedentaria.

La vita media si è allungata e per molte gravi malattie esiste ora un rimedio. Di contro non sopportiamo il dolore, l’eutanasia ed il suicidio sembrano buone soluzioni quando la vita diventa troppo difficile.

La nostra cultura si basa sulla cura del corpo e della sua estetica. Forse per questo tendiamo ad ignorare le malattie e la vecchiaia relegandole in ospedali ed ospizi.

Il sesso è diventato un simpatico argomento di riviste e programmi, talmente sbandierato da restarne annoiati. Provare, cambiare, sperimentare! Possiamo così essere in grado di credere all’amore eterno?

Come Rafforzare il Carattere in un Mondo che ci Rende Deboli?

Consumiamo antidepressivi ad ansiolitici in quantità industriali. Siamo totalmente impreparati nella gestione dell’emotività e dell’affettività.

Come rafforzare il carattere se abbiamo continue variazioni d’umore e tutto diventa inferno o paradiso a seconda dello stato d’animo?

Quando ci si lascia rammollire dalla continua ricerca del piacere, tanto da diventarne schiavi, la conseguenza inevitabile è il dolore che ci coglie fragili ed impreparati.

Tapparsi gli occhi di fronte alle difficoltà rende deboli,  perché  tutti, prima o poi, ci avremo a che fare.

Per rafforzare il carattere bisogna gestire gli alti ed i bassi della vita con calma e coscienza. Quando non ci faremo trascinare dagli eventi come barchette in preda ad una tempesta ci accorgeremo di essere forti.

Mantieni saldo il timone della tua coscienza e capirai come rafforzare il carattere.

Perché chi ha il coraggio di guardare in faccia il lato più scomodo della vita non avrà problemi a gestirne sapientemente anche quello più agevole.

Come rafforzare il carattere

Lettura consigliata: La Libertà di L. Anneo Seneca

La libertà

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20 Commenti

  1. Ciao Mr.Loto
    facile a dirsi ma difficile metterlo in pratica. La vita a volte è dura, ci mette davanti tante prove e non sempre si è forti per affrontare tutto questo. Quello che io faccio per aiutarmi a non crollare è la preghiera, affidarmi a Dio. Questo mi da una grande forza per continuare nonostante tutto. Un altro trucchetto è scrivere in versi ciò che ho dentro.
    Grazie per essere passato da me.
    Un abbraccio
    Chiara

    1. Alla fine rafforzare il carattere significa semplicemente resistere ed andare oltre… perché ogni difficoltà superata ci mette alla prova. Chi rimarrà sempre debole è colui che nasconde la testa sotto la sabbia, quello che preferisce ingannare ed ingannarsi piuttosto che affrontare a testa alta tutto ciò che gli capita.
      Penso che ognuno di noi abbia i propri “trucchetti” per mantenere l’equilibrio nei momenti di tempesta. A me piace camminare nella natura e scrivere.
      Ricambio l’abbraccio e ti auguro una lieta giornata.

  2. Sono d’accordo quasi con tutto, tranne che con la visione che hai dato dell’eutanasia, spesso viene chiesta non perché non si vuole sentire dolore, perché chi arriva a quel punto di dolore ne ha già sopportato tanto, ma spesso si perde la dignità di uomo….ci si riduce larve umane e questo è molto peggio di qualsiasi dolore, anche perché si ha la consapevolezza che sarà sempre peggio e di certo non esiste una risoluzione positiva.

    1. Rispetto la tua opinione, ma la dignità di un uomo è un valore morale che nulla ha a che vedere con le condizioni fisiche di quest’ultimo. Infatti ci sono molte persone giovani ed in salute che la dignità non sanno nemmeno cosa sia!
      Dipende dalla nostra dimensione interiore. Per questo è così importante rafforzare il carattere e lo spirito.
      Ciao, buona serata.

      1. Io sono d’accordo con Silvia.
        Ed aggiungo che buone condizioni fisiche non sono sinonimo di dignità/valore morale. Mentre la loro mancanza può far decadere anche i più sani principi.
        Ma tornando al tema… è giusto rafforzare il proprio carattere, per lo meno fino a portarlo ad un livello che consenta di vivere non vittima di tutto e di tutti. Ma con il limite che non deve assolutamente sfociare nell’arroganza.
        Ciao.

        1. Rafforzare il carattere non significa diventare arroganti, tutt’altro! È piuttosto diventare consapevoli di se stessi e di quello che succede. Quando si raggiunge un buon livello di conoscenza si evita di esaltarsi troppo per le gioie (che sono passeggere…) e di abbattersi troppo per le difficoltà (che sono passeggere anche loro…).
          Ma sono cose che per essere comprese davvero devono essere sperimentate in prima persona… nessuno infatti può insegnarci la vita se non la vita stessa! Noi dobbiamo soltanto avere voglia di imparare! 😉
          Buon fine settimana.

          1. Sì e no. La conoscenza non implica automaticamente il controllo delle emozioni, e di conseguenza degli stati d’animo, e delle relative reazioni. Magari! Anche se aiuta.
            L’uomo, e qui dico purtroppo, quando comincia a star bene vuole di più, sempre di più. E non sempre si ferma davanti a certi limiti, che forse non riconosce. Poi arriva l’autostima, ed è in conseguenza a questo che accennavo al limite dell’arroganza. Non è necessario, solo molto probabile. Direi che la probabilità è proporzionale a quanto è stato sofferta e maturata la consapevolezza di sé.
            Ciao.

          2. Per come la vedo io invece, la vera conoscenza implica anche il “controllo”, se così lo vogliamo chiamare, delle emozioni. Nel senso che quando riconosci la natura di tutto ciò che ti circonda, certi stati d’animo nemmeno nascono.
            È come una persona che impara a guidare. All’inizio bisogna concentrarsi su quello che si sta facendo, magari si sente agitata e gli spunti in salita li vive con la paura che la macchina si spenga. Con il tempo e la pratica invece, tutto diventa fluido e quasi automatico. È sempre la stessa persona, è la conoscenza del veicolo e delle sue capacità che sono cambiate. Nella vita dovrebbe succedere più o meno la stessa cosa. Molti si sopravvalutano e vanno a sbattere.
            Altri, per paura di fare un incidente, preferiscono continuare ad andare a piedi… e non potranno mai coprire grandi distanze. 😉
            Ciao.

  3. Penso che sia un dono che il Signore ci fa alla nascita. Le tante, forse troppe, traversie mi hanno visto continuamente rialzarmi. Mai piangersi addosso! La madre di un sacerdote, in dialetto novarese mi diceva che “mei fas invidia che fas cumpatì” meglio far invidia che farsi compiangere.
    Il cuore piange? e io sorrido non da oca, ma raccogliendo tutta la serenità possibile eppoi cc’è il Cielo che ci aiuta no?.
    Nasce la mia primogenita, 66, nasce la secondogenita (67) quando comunico a Paolo che pensavo di essere nuovamente incinta lui sicuro mi diceva “E’ suggestione!!!” ma all’esame che accertava la terza gravidanza si è appoggiato alla porta d’entrata e non voleva aprire la lettera.
    Gliela presi dalle mani e sorrisi. “Ecco che saremo in cinque. Tranquillo amore ce la faremo!” nel 69 la mia prima bimba compiva tre anni esatti che nasceva il mio favoloso maschietto.
    E poi vita che scorri e mi doni felicità e fai battere forte il cuore, quando la domenica debbo allungare la tavola perchè in otto saremmo stretti. Siamo in otto tra grandi e piccini: chiacchiere e silenzi, risate e rimproveri…..ecco la MIA famiglia. Dolori? Tanti. anche gioia e come dicevo prima tanta tanta vita vissuta pienamente in tutti i momenti. Li guardo i miei cari. Sono stanca, la schiena a pezzi e tanti altri acciacchi per cui mi sono presentata come diversamente giovane e diversamente sana. Domenica il mio secondo nipote farà la Prima Comunione. Sono nuovamente emozionata, tanto. So che piangerò lacrime di gioia. “Mamma, ti prego, arriva presto, ti tengo il posto così potrai assistere, ma ti raccomando non essere tesa che poi stai male, ricordi? Sì a tutte le varie comunioni e cresime a me veniva la febbre…tranne ad una Cresima la febbre era proprio alta e ho dovuto rimanere a letto.
    Una Santa Cresima ….”Come sei stata? Sei felice? ” -Sarebbe stato più bello se ci fossi stata tu vicino a me!!” Un Sacramento che fortifica la Grazia….rafforzando i doni del Battesimo…… era il 28 ottobre il giorno della sua nascita e dopo pochi mesi saliva al Cielo il lunedì della settimana Santa. Era stata battezzata il giorno dei Santi. Che stranezze queste date?
    Forza che è tardi e domani tante cose mi attendono……E tu mio caro mr. Loto? Tu fai domande poni quesiti, rispondi sempre garbatamente ma lo sai come sono avida di notizie……Un abbraccio forte forte. mio caro amico.

    1. È sempre bello leggere i tuoi ricordi.
      Così è la vita: gioie, dolori, salite, discese! Forse anche per questo è così emozionante ed intenso vivere.
      Io sto bene Lucia, è un periodo di grande calma e serenità… e non posso che ringraziare per questo!
      Ti abbraccio anche io con tanto affetto e ti auguro di passare una buona giornata ed un lieto fine settimana!

  4. Per avere un carattere “forte” occorre innanzitutto non inginocchiarsi davanti al “nulla” – o esseri viventi propri simili e millantatori di chissà quali paradisi – e chiedere favori o attenzioni particolari.
    Contare su se stessi ed essere padroni della propria vita, vivendola con giustizia e giustezza, e/o morte, affrontandola come e quando se ne avverte la necessità, se non naturale, per età o accidentale.
    Sarei più cauto a parlare/scrivere di eutanasia e dignità nei termini nei quali la affronti Tu.

    Un saluto rafforzato.

    1. Ognuno trae la propria forza interiore da dove meglio crede, l’importante è riuscire a rafforzarsi abbastanza da non spezzarsi davanti al dolore o alle tante tempeste che la vita ci pone davanti.

      Saluti.

  5. Beh, questi ultimi dieci anni hanno veramente fatto di tutto per rafforzarmi il carattere: la malattia di mio padre, accudito fino alla morte, otto anni di Alzheimer di mia madre, accudita giorno e notte, rinunciando a ferie, vacanze e divertimenti vari, un’operazione improvvisa al figlio proprio quando aveva cambiato lavoro, con la conseguenza di farglielo perdere e trascorrere mesi tra delusioni e speranze prima di trovarne un altro che si spera possa diventare stabile ( ancora non si sa), poi l’annuncio da parte dei medici di una mia quasi sicura malattia mortale ( meno male che si sono sbagliati!)…cosa ancora succederà? Ricordando le parole dei miei genitori ” La vita è una continua battaglia, bisogna farsi forza e combattere…A tutto c’è rimedio, tranne che alla morte…ho combattuto e superato. Mi sento stanca, però. Avrei veramente bisogno di almeno un periodo di pace. Non resta che sperare!

    1. Sicuramente tutto quello che hai affrontato nella vita ti ha reso forte e possa capire che tu adesso ti senta stanca. Ti auguro di tutto cuore di avere, da adesso in poi, la pace che ti sei assolutamente meritata!
      Buon fine settimana.

  6. Ciao MrLoto, rafforzare il carattere implica molte cose, una buona dose di equilibrio, un’altra buona dose di equanimità, un alta dose di comprensione della vita.
    Richiede costanza e una buona palestra…ma si può fare non basta essere forti, è necessario comprendere la vita,accettarla, non solo affrontarla, essere solo forti stanca, svilisce alla fine demotiva-
    Comprensione.

  7. parli di coscienza Mister e allora mi sovviene una frase della Fallaci…che dire di questa società…che ha ucciso il demonio…
    Aggiungo Io anche il bene e tutto è permesso in pare misura e qualità.
    Questo modello di vita in questi ultimi 50 anni ha fallito e adesso raccogliamo i frutti.
    Femminicidi, violenze ai minori, pubblicità falsa, esasperazione della visibilità, ….
    Quanti hanno le armi per difendersi??????
    Viste le stragi credo sempre meno.
    Buona domenica da noi della famiglia e sembra non per caso leggendoti

    1. Si Andrea, questo modello di vita ha fallito, ma temo che nessun modello riuscirebbe ad arginare la violenza, la cattiveria e l’ignoranza fino a che gli uomini non si aiuteranno tra loro per superarle. La cosa che è sempre mancata agli esseri umani, secondo me, è la collaborazione, soprattutto per quanto riguarda i temi spirituali. Facci caso, tra amici ed in famiglia si parla di tutto, ma è difficile parlare di quello che si prova, delle fragilità interiori. Si teme di essere derisi o incompresi… e questa paura ci isola moralmente. Nei peggiori dei casi ci incattivisce.
      Abbiamo bisogno gli uni degli altri!
      Grazie Andrea, buona domenica anche a te!

  8. Bell’articolo.E…diventiamo Capitani Coraggiosi,della nostra vita.E, quando le cose non sono “difficili” (i saggi dicono che é sempre un punto di vista ;)…ringraziamo. 🙂

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