Nella vita non basta conoscere, è necessario comprendere per cambiare, per evolversi.
Pensate a quelle persone che hanno il dono di saper comunicare a meraviglia. Persone che, quando parlano, hanno il potere di rapirci con le loro parole e farci riflettere su grandi verità.
Molti profeti biblici sono stati così, ma anche luminari della scienza e personaggi carismatici che ormai fanno parte della storia. Navigando tra i blog, mi imbatto in citazioni vecchie di secoli ma che, per la loro saggezza, sono ancora attuali.
Il fatto è che non serve a molto scrivere citazioni perché le riconosciamo come veritiere. Queste riflessioni dovrebbero essere applicate nella vita quotidiana. Ma bisogna comprendere per cambiare le proprie abitudini.
Davanti a delle riflessioni intelligenti abbiamo spesso la tendenza a dimenticarne l’uso pratico. Pensate se l’essere umano riuscisse ad apprendere le grandi verità spirituali dai suoi predecessori più illuminati. Pensate come sarebbe diverso il mondo se riuscissimo ad assimilare la saggezza altrui, a comprendere per cambiare la nostra vita.
È strano che non riusciamo ad imparare nulla sotto questo profilo, nessuna saggezza, nessuna verità. Eppure le basi per la sopravvivenza materiale si trasmettono da sempre, di generazione in generazione.
Comprendere per Cambiare le Propria Vita
Nella vita capita di incontrare qualcuno in grado di aprire nuovi orizzonti di mostrare le cose da una prospettiva diversa. Capita di leggere citazioni che vibrano dentro di noi e che rendono il loro autore fonte della nostra ammirazione. Fatene tesoro, cercate di comprendere per cambiare, non continuate la vostra esistenza come se non fosse cambiato nulla.
Perché quando scopriamo qualcosa di bello, vero ed importante dobbiamo iniziare a vivere coerentemente con questa consapevolezza.
Se non ci sentiamo in grado di applicare quella saggezza alla nostra vita o ci costa fatica significa che non abbiamo capito. O almeno non abbiamo capito fino in fondo quella verità.
Perché nel momento in cui la verità ti entra dentro non puoi fare a meno di seguirla. non è più una scelta. Diventa un passo obbligato, per quanto sia difficile iniziare un processo di cambiamento interiore. Ascoltiamo con il cuore, oltre che con la mente, e saremo in grado di comprendere per cambiare in meglio noi stessi.
Lettura consigliata: La saggezza dei tempi di Wayne W. Dyer
IN PROFONDITA’…
di Fausto Corsetti
Ammettiamolo: abbiamo un debole per quelli che sanno parlare. Il dono della parola ci affascina. Al punto che, spesso, quasi non ci importa quello che viene detto. Gli affabulatori, i funamboli di ardite metafore, i parolai sono capaci di farci cambiare idea, stravolgere le nostre convinzioni. Una bella frase, il giusto tono di voce, una mimica vivace et voilà, il gioco è fatto.
Quanta leggerezza, superficialità in giro! Nei giornali, alla radio, in televisione, nei piccoli schermi saltellati da dita impazienti, nei contesti più diversi della vita quotidiana.
C’è, in tutti gli uomini, una superficie e una profondità. La superficie è piatta e uguale, la profondità un abisso.
Viviamo spesso in superficie, nel mondo della banalità, del “si dice”, della chiacchiera, del distrarsi, del ripetuto, dove non ci sono emozioni ma, al massimo, sorpresa o curiosità, talvolta soltanto pettegolezzo.
Possiamo restare giorni e giorni incollati al televisore, guardare tutti i talk show, tutti i dibattiti politici, tutti gli incontri salottieri, e non allontanarci un istante dalla superficie. Possiamo perfino andare in vacanza, fare affari restando in superficie.
Eppure, è strano, non poche sono le persone attratte dalla profondità.
Alcuni, ad esempio, dicono di voler provare delle emozioni forti, adrenaliniche, magari correndo in automobile, praticando attività sportive estreme oppure cimentandosi in prove “no limits”: cercano qualcosa che sta al di là.
Non è detto che la trovino, forse la trovano per un istante e devono perciò ripetere l’esperienza estrema, finché anche questa non si usura, non perde potere e novità.
Eppure tutti, ogni tanto, siamo condotti sull’abisso della profondità quando qualcosa scuote i fondamenti della nostra esistenza.
Quando siamo impegnati in una lotta disperata per ottenere un risultato, per superare una dura prova e ci riusciamo. E proviamo un senso di immensa esultanza, il momento di “gloria” che potremo ricordare. Oppure, sul versante negativo, quando muore una persona che ci è cara o ci ammaliamo di una malattia di cui temiamo gli esiti e ripercorriamo, riguardiamo con occhi diversi tutti i nostri rapporti, tutta la nostra vita.
Distinguiamo, allora, ciò che è essenziale da ciò che essenziale non è, la superficie dalla profondità. Capiamo che la profondità è sacra.
E, di più: accade di incontrarla quando ci innamoriamo, quando il nostro animo si dilata e diventa capace di emozioni, di pensieri tanto più grandi di noi stessi che vorremmo abbracciare il mondo e fonderci con esso.
Afferrati dall’amore, possiamo essere felici solo con chi amiamo e se ci distraiamo, se preferiamo altre compagnie o altre cose, la nostra unicità si incrina, si degrada. L’amore è esigente. Tutte le cose perfette richiedono una concentrazione totale: il compositore è totalmente assorbito dalla sua musica, lo scrittore dal suo romanzo.
Sicuro, c’è un’altra strada verso la profondità: l’arte, la grandissima arte.
Ci sono dei libri, dei romanzi, dei film, dei brani musicali, talvolta delle opere di pensiero, che invadono il nostro spirito e sembrano sul punto di farlo esplodere tanto ci apriamo al mondo, agli altri, a noi stessi: vediamo, così, qualcosa della nostra essenza, di cosa potremmo essere.
Allora il nostro abituale modo di vivere ci sembra un vestito vecchio, abbandonato in un angolo di una stanza.
Non è facile riconoscere il respiro profondo della speranza che trascende la provvisorietà o l’oscurità del quotidiano. Spesso il futuro intimorisce o quantomeno preoccupa. Eppure, la vita si distende nella ferialità, nel succedersi instancabile di piccoli avvenimenti, di speranze nuove, una successiva all’altra.
Nella consapevolezza dei giorni, si illuminano gli abissi dell’anima, si alimentano di colori mai visti, di promesse coltivate, di parole gelosamente custodite nel silenzio: chi ha visto sorgere il sole può sperare, anche in piena notte, che l’indomani torni a brillare il giorno.
È proprio così. Probabilmente non si impara molto perché siamo ormai abituati a restare sulla superficie di ogni cosa. Una frase suona bene e siamo disposti a postarla sui social, ma non arriva alla nostra profondità, non altera minimamente quello che siamo, anche se dovrebbe, potrebbe renderci persone migliori.
Come giustamente hai scritto anche tu, spesso soltanto il dolore, vero e profondo, è in grado di insegnarci qualcosa… perché lui si che ci arriva dentro!
Come sarebbe bello se riuscissimo ad imparare dalla saggezza che ci sfiora ogni giorno…
Ciao, a presto.
Caro Loto, di fronte a tanti parlatori, che ti abbagliano con le loro tante parole, non è sempre facile mettere da parte e ascoltare quelle giuste. Comunque sono con te ascoltare è sempre interessante e impariamo molto.
Ciao e buona giornata con un abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
È vero, al giorno d’oggi ci sono tanti, troppi parlatori che usano le loro capacità dialettiche anche per scopi non propri onesti. Ma io credo che comunque non sia difficile distinguere tra chi è davvero saggio e chi invece vuole soltanto impressionare un pubblico… in queste cose bisogna soltanto seguire l’istinto.
Ciao Tomaso, ricambio l’abbraccio ed il sorriso!
capire è cambiare.
La comprensione non come atto intellettuale, razionale ma come atto di vero e proprio cambiamento.
Solo che cambiare piace a pochi, spesso anche i piccoli cambiamenti vengono vissuti in maniera dolorosa.
la saggezza sta nella semplicità anche solo nel cambiamenti naturali della luce del giorno.
Il percorso della conoscenza si affronta nell’intimità
Ciao Mr Loto
“Il percorso della conoscenza si affronta nell’intimità”. Una frase molto vera di cui però fatichiamo a prendere coscienza, così come tante altre piccole perle di saggezza che potrebbero aiutarci ad affrontare meglio la nostra vita ed il nostro intero essere… abbiamo bisogno di tornare all’essenzialità delle cose. Il troppo superfluo ci sta soffocando perfino l’intelletto.
Un caro saluto.
Comprendere e saper discernere, distinguere la verità dall’affabulazione…Ci sono persone che parlano, parlano, ma in realtà non dicono nulla. Me ne sono accorta spesso.
Se pensiamo invece alle massime, ai proverbi scritti dai nostri vecchi saggi, ci accorgiamo che la situazione è ben diversa. Non si tratta affatto di fiumi di parole, ma di frasi brevi, concise, che riescono a racchiudere in loro grandi verità.
Impariamo a comprendere dall’esempio, dal confronto, dalle azioni ragionate e cerchiamo di cambiare in meglio. Soprattutto facciamo tesoro delle esperienze di vita di chi ha vissuto più di noi e non comportiamoci come pecoroni che corrono dietro solo a chi sa parlare meglio.
Hai ragione, di solito chi parla, parla, parla alla fine dice ben poco. Anche perché, secondo me, la verità è talmente semplice che non necessita di fiumi di parole.
Ciao, ti auguro un lieto fine settimana!
Post da meditare! Come sempre vai a stuzzicare temi che toccano le corde più profonde della vita. Complimenti Un abbraccio
Grazie Carla, un abbraccio anche a te e l’augurio di un lieto fine settimana.
Buonpomeriggio mr. Loto! E’ scappato il commento di ieri. Riprendo. Non avendo la verità in tasca ed essendo una persona con tanti difetti ogni giorno mi propongo di comprendere non solo per cambiare ma per crescere. Se io cresco nel comprendere i miei simili, cresceranno anche chi mi è figlio, amico, vicino. Forse. Intanto ci provo!
Buon fine di settimana.
Ma sai che questa è una cosa che non avevo considerato? Però hai proprio ragione. La crescita di una persona coinvolge più o meno indirettamente tutte le persone che la circondano e che la incontreranno…
Buon fine settimana anche a te, un abbraccio!
Strano abbinamento di post: quello sui messaggi subliminali seguito da uno sugli effetti dei grandi parlatori.
Comunque, in entrambi i casi… meglio stare in guardia. E, per difenderci, imparare, per quanto possibile, a distinguere. Specie in un’epoca, come la nostra, in cui la chiave di ogni successo sembra essere proprio la comunicazione, in tutte le sue forme.
Ciao.
Una cosa sono i messaggi che ci vengono inculcati in assenza di una nostra volontà diretta, un’altra sono quelle verità che riconosciamo consciamente! Certo, a volte è facile farsi ingannare… ma sono convinto che se facciamo attenzione riusciamo a distinguere tra chi usa le parole per diffondere buone cose e chi per trarne benefici personali.
Ciao Loris, buona settimana.
Non lo credo così semplice. C’è gente che ha veramente il “dono” di far passare per oro colato tutto quello che dicono. E purtroppo, fin troppo spesso, non usiamo la dovuta diffidenza, che ci potrebbe salvare.
Ciao.
Certo, ci sono persone che approfittano delle loro capacità oratorie e dell’ingenuità di chi hanno di fronte per scopi malvagi… però la parola “diffidenza” non mi piace. Preferisco “accortezza” o “buon senso”. Ovviamente non è intelligente fidarsi di tutti, ma non lo è nemmeno essere diffidenti a prescindere.
Personalmente ho notato che spesso riflessioni di grande saggezza provengono da persone alle quali pochi danno credito, perché magari si hanno dei pregiudizi e si pensa che non abbiano nulla da insegnare. Al contrario personaggi molto blasonati e con grande seguito spesso non fanno altro che dire ciò che la gente vuole sentirsi dire… ed è qui che ti dovresti accorgere dell’inganno. La verità non è sempre piacevole, e soprattutto non è sempre come la vorremmo noi.
Buona domenica!