Chi nella vita non ha mai provato il senso di frustrazione? È quella sensazione di sconfitta che deriva dall’impotenza di fare qualcosa, dall’impossibilità oggettiva di superare determinati ostacoli.
Io ad esempio, provo il senso di frustrazione davanti alle immagini di devastazione ambientale, di guerra e di sofferenza. Vorrei poter fare qualcosa ma in realtà posso fare ben poco e questo mi fa sentire frustrato.
Si può provare un profondo senso di frustrazione anche nei confronti di situazioni difficili che si vengono a creare intorno a noi. La malattia del partner, la morte di un genitore, la brutte frequentazioni di un figlio sono solo alcuni esempi.
In alcuni casi un nostro intervento, seppur in modo marginale, è possibile ed allenta la sensazione di impotenza. In altri casi è necessario avere la forza di accettare la realtà, ma ci si sente sconfitti.
Il senso di frustrazione spinge alla rabbia o alla fuga. Sebbene, di solito, queste siano le prime emozioni che l’istinto ci suggerisce, non sono mai d’aiuto.
Eppure tutto fa parte del grande canovaccio della vita sul quale vengono tessute le esperienze di ciascuno di noi. Che fare allora?
Per allontanare il senso di frustrazione, bisogna avere la capacità di guardare oltre.
Contro il Senso di Frustrazione Pensa al Cambiamento
Tutto nel tempo si evolve, tutto necessariamente è soggetto a dei cambiamenti. Accettare questo significa non perdere mai il contatto con la realtà, negativa o positiva che sia.
Razionalizzare quello che si sta vivendo aiuta a valutare tutto in modo più coerente, allentando il senso di frustrazione.
Mantenendo un pacato equilibrio interiore si vedono soluzioni che non si riesce a focalizzare accecati dal tumulto delle passioni.
Controllare le emozioni non significa, ovviamente, smettere di provarle. Semplicemente, non bisogna permettere alle emozioni di avere il sopravvento sulla propria capacità di valutare le situazioni difficili.
Il senso di frustrazione sparisce nel momento in cui non ci si tira indietro quando si ha la possibilità di fare la differenza. Quando invece non si può fare nulla, la sensazione di impotenza si affievolisce avendo fiducia nel futuro. Bisogna aver fiducia nei naturali cambiamenti ai quali la vita ci sottopone.
Nulla accade per caso e nell’ordine delle cose, se accade, è giusto che sia così.
Lettura consigliata: Ognuno può fare la differenza di Julia Butterfly Hill
Io non provo senso di frustrazione per fatti che non dipendono da me, dalla mia vita. So che non posso farci niente, li disapprovo, ma mi fermo lì. Il senso di frustrazione nasce da quelle situazioni che non riesco a modificare, o dalle quali mi trovo, a posteriori, sconfitto, ma soprattutto nelle quali sono direttamente coinvolto.
Ciao.
Questo è un bene per te, i motivi di frustrazione sono senz’altro meno numerosi! 😉
Ciao, buona domenica.
Buon giorno anzi buona domenica caro Amico,
,, non so se mi sono sentita veramente frustrata, io di natura lotto e combatto per le cose.. sinceramente devo dire soffro tanto del dispiacere come vanno le cose nel mondo, guerre, criminalità, ingiustizia, inquinamento ecc potrei scrivere un elenco..
comunque io da solo non posso cambiare niente, e questo a volte mi fa capire che sono impotente a tutte queste cose che mi danno dispiacere…
.. ma ho fede in Dio e la speranza che lui un giorno mette tutto a posto..
ti lascio un abbraccio ? bussi
Avere fede in Dio aiuta a non provare un senso di frustrazione profonda ma, personalmente, non credo sia compito Suo “mettere tutto a posto”. Spetta a noi! Però sono convinto che ogni nostra esperienza, anche quelle più spiacevoli, possono essere usate per migliorarci… e non solo come individui, ma come umanità intera!
Grazie Rebecca, buona domenica anche a te, ti abbraccio forte.
Certo dobbiamo anche noi cambiare tante cose, ma se mettiamoci la buona volontà Dio ci da sicuramente una mano.. 😉
… questo è sicuro! 😉
Caro Loto, voglio dire che noi pensionati penso che siamo fortunati questa frustrazione non la sento per niente.
Forse sono fortunato che da oltre 60 anni vivo in Svizzera tedesca.
Ciao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Sono felice che tu non senta il senso di frustrazione, evidentemente sei stato e sei capace di vivere la tua vita a pieno, affrontando tutte le difficoltà senza tirarti mai indietro. Però dubito che proprio tutti i pensionati siano così fortunati! 😉
Vivi in una splendida parte di mondo… ciao, buona domenica!
Credo che, quando si assiste un malato terminale di fiducia nel futuro ce ne possa essere ben poca e di senso di impotenza tanto, l’unico appiglio può essere quello di sapere di star facendo del proprio meglio…..l’accettazione del dolore avviene dopo, con il tempo, si metabolizza pian piano quello che è successo e s impara ad accettare anche il dolore, ma non sul momento.
Buona domenica Mr. Loto.
Vedere qualcuno che amiamo spegnersi davanti ai nostri occhi è una delle sfide più difficili della vita. Secondo me è possibile guardare al domani anche in quel caso, specie se non si vede nella morte la fine di ogni cosa. Come giustamente hai scritto, bisogna imparare ad accettare.
Ciao Silvia, buona domenica anche a te!
Ciao Mr. Loto buona domenica! Il commento qui sopra è per me?.
Sentirsi frustrati è come sentirsi impotenti?
Sentirsi incompresi? E allora è il mio momento.
Un attimo e il mio tempo è trascorso. Debbo andare a Messa ed è tardi per me che voglio arrivare almeno con mezz’ora d’anticipo.
Vorrei rifare completamente la facciata del mio blog. Cambiare anche il titolo: Cosa preferisci? “Il Canto della Vita” o “La Vita in Canto”? Gira e rigira sempre polenta è!!!!Vado. Abbraccione sincero.
Ah Lucia, tu sei molto più forte di quello che pensi… e la tua forza è nel cuore!
Mi piacciono entrambi i nomi per il tuo blog ma preferisco il primo, “La vita in canto” mi pare più adatto per il blog di un soprano! 😉
Buona domenica ed un grande abbraccio.
Buongiorno mr.loto.
Pensavo che la frustrazione ha anche la sua importanza,arriva per comunicarci qualcosa,chissà magari abbiamo dato troppo peso a certe situazioni,magari non ne abbiamo dato abbastanza e ci troviamo a chiederci se avessi o non avessi …se potrei o non potrei…
Mi ha fatto riflettere davvero tanto il primo di tutti i commenti.
Forse è solo una mia continua sensazione sbagliata….ma mi sembra di ri/ conoscere bene alcuni pensieri …che non sia la mia frustrazione più che sensazione!
Tutte le emozioni “servono”. Il punto è riuscire ad utilizzarle a nostro vantaggio e non è sempre facile.
Ogni persona ha il proprio grado di sensibilità, il proprio personale modo di vivere/pensare/sentire/vedere il mondo e va bene così, abbiamo bisogno delle differenze.
Invece di sentirci frustrati, dobbiamo cercare di incanalare la nostra energia in modo positivo, è l’unico modo per usare al meglio le nostre emozioni.
Ciao, ti auguro una lieta settimana.
sarebbe assai meglio non avere cuore e non vedere e sentire.
Mister se non fosse per il mio innato ottimismo sarei esaurito da un pezzo.
Boschi pieni di immondizia, strade trasandate e torrenti pieni di schiuma per mancanza di depuratori.
Discorsi senza ne capo ne coda fatti non so per chi convincere o cercare consensi.
Odori nausebondi per chi brucia rifiuti …non ne voglio mettere altri di esempi.
Ci sarà prima o poi la resa dei conti?????
Non sai quanto ti capisco.
Ma chi ha cuore invece di cedere alla rabbia ed allo sconforto deve cercare di controbattere con il Bene, cercando di fare quello che può. Se fossimo in tanti a farlo molte cose cambierebbero, invece rammaricarsi non serve proprio a nulla… sembra ingiusto? Forse pulire dove gli altri sporcano lo è, ma è anche l’unico modo che abbiamo per cambiare le cose ed aiutare la natura. Magari così possiamo anche diventare un buon esempio per gli altri.
Ciao, a presto!
Eh io lo conosco bene il senso doi frustrazione! Ho trascorso otto anni accanto a mia madre che non mi riconosceva, non mi parlava, non mi sorrideva…Inizialmente mi odiava persino, perchè immaginava che le rubassi i vestiti, persino il marito! Quante volte le ho detto: “Mamma, ricordati di me, riconoscimi, dimmi una parola!” Ma lei era persa nel suo mondo, insensibile a tutto. Riesci ad immaginare cosa significhi trascorrere otto anni insieme ad una persona che si è trasformata in un’altra, che è diventata tua figlia, dipendente in tutto e per tutto, mentre prima era una madre solare, amorevole, capace di fare mille cose? Maledetto Alzheimer!
Immagino il tuo senso di frustrazione, l’Alzheimer è una malattia terribile da affrontare in una famiglia, proprio perché cancella tutto ciò che è stato in precedenza. Però, come tutte le grandi prove, tira fuori il meglio (purtroppo in alcuni casi anche il peggio…) dall’animo delle persone, in questo caso dal tuo, che ti ha dato la forza ed il coraggio di combattere al fianco di tua madre una guerra così difficile, con la consapevolezza che una vittoria sarebbe stata improbabile.
Io credo che l’amore incondizionato che diamo in questa vita sia una delle poche cose della nostra esperienza terrena che non vanno perdute.
Un abbraccio, a presto!