Per capire se stessi è necessario trovare il coraggio di mettersi in gioco.
Quando cerchiamo di imparare qualcosa, l’unico modo di verificare se l’abbiamo davvero capita è metterla in pratica. Per questo esistono i compiti in classe, l’esame di guida, il tirocinio etc. È necessario superare delle prove per testare le proprie nuove conoscenze. Non si può infatti presumere di imparare qualcosa senza aver mai provato ad applicare le teorie alla vita concreta.
Quando si riesce ad imparare davvero qualcosa è difficile tornare ad agire come si faceva prima di acquisire tale conoscenza. Dopo la scuola non possiamo più ignorare il risultato di 2+2, né dimenticare l’alfabeto per la lettura.
Allo stesso modo chi ha la patente da anni esegue i movimenti della guida in modo automatico. Alla fine non ci si pensa nemmeno più, nonostante all’inizio fosse tanto difficile coordinare frizione, marcia ed acceleratore.
Raggiungere la vera comprensione di un concetto nuovo significa farlo diventare parte di noi. Ecco perché mettersi in gioco diventa importante per testare le proprie convinzioni.
Mettersi in gioco è basilare anche per testare la propria anima.
Quando l’anima si accende nella vera comprensione di qualcosa, non può più tornare indietro, sente la necessità di mettersi in gioco. Non si può più tornare ad essere come eravamo prima, altrimenti non avrebbe alcun senso.
Mettersi in Gioco per Comprendere
Pensate alle persone che praticano la meditazione. Passano ore in silenzio, alla ricerca del totale controllo di se stessi, dei propri pensieri e delle proprie emozioni.
A cosa serve se poi nella vita quotidiana si innervosiscono nel traffico? Se si vuole imparare a meditare bisogna mettersi in gioco nelle situazioni difficili, migliorando il proprio autocontrollo.
Sento spesso delle perplessità sul tipo di vita che molte persone, per motivi diversi, scelgono liberamente di condurre. Vite fatte di castità, di frugalità, di sacrifici e di solitudine non sono altro che un modo di mettersi in gioco.
Molti credono che determinate privazioni siano una sorta di violenza inutile e che, in nessun caso, possano condurre alla felicità. In realtà, quando l’anima comprende davvero determinate concetti è impossibile comportarsi diversamente. Sperimentare quotidianamente quello che si è capito diventa l’esperienza più soddisfacente che una persona possa provare.
La vera prova di quello che siamo e di quello che abbiamo imparato è la nostra stessa esistenza.
Al giorno d’oggi invece, ci sono molte, troppe persone che vivono di parole.
Dicono di aver capito tutto ma, quando sono costrette a mettersi in gioco, ricadono regolarmente nelle loro abitudini.
Lettura consigliata: Cambiare in 45 mosse di Fabio Sinibaldi
Caro Loto, naturalmente che nella vita dobbiamo sempre impegnarsi, e imparare, credo che fino che ce un respiro, si può sempre imparare e mettersi in gioco, solo così ci si sente attivi!!!
Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Sono d’accordo! Restare chiusi nelle proprie idee senza magari mai averle messe alla prova rende passivi. Ci dà l’illusione di vivere senza aver mai vissuto davvero… ciao, buon sabato!
Mettersi alla prova vuol dire rinnovarsi in continuazione e non può fare che bene, e poi si impara a superare i propri limiti! Buon fine settimana 🙂
È così, peccato che troppo spesso ci fossilizziamo sulle teorie senza mai metterle in pratica… buon sabato!
Eh la mia vita è stato un continuo mettermi alla prova! E ho parlato spesso con le suore di clausura, constatando con mano quanto siano felici della loro vita, che molti potrebbero paragonare ad una prigione! Una mia preside diceva sempre che loro sono i parafulmini dell’umanità, perchè pregano incessantemente per tutti noi, che spesso non lo facciamo.
Conosco anche molte persone che sono sicure di avere sempre ragione e che non provano mai a cambiare, perchè si sentono perfette. E’ molto difficile trovarsi a discutere con persone così, che non ammettono idee diverse dalle loro e che non sono mai disposte a mettersi in gioco con esperienze nuove.
In ogni caso, mettersi in gioco cosa fatica e, al giorno d’oggi, si ha sempre meno voglia di fare fatica!
Hai toccato un tasto dolente… il fatto che oggi non si abbia alcuna voglia di fare fatica! Tutti vogliono essere felici ed ottenere grandi risultati ma in pochi sono disposti a lavorare per questo. Ormai c’è la convinzione implicita che tutta accada o debba accadere per “fortuna”. Ma non funziona affatto così… le cose bisogna guadagnarsele!
Ciao Katherine, ti auguro una lieta domenica.
Quasi tutto o.k. fino al riferimento all’anima (?).
Non perdi il vizio e neanche il pelo!
Saluti inanimati.
… a quanto pare nemmeno tu! 😉
Io parlo di anima perché sono certo di averne una. Però non posso assicurare per gli altri. Magari hai ragione anche tu che ne neghi l’esistenza, forse tu ed altri non ce l’avete. Perché non è affatto scontato che proprio tutti abbiano un’anima.
Saluti dalla mia anima… e da tutto il resto!
Io agisco, però, di conformità; non d’iniziativa.
Più che negarne l’esistenza sfido chi dice di possederne una a dimostrarlo e così non ci saranno più menzogne e/o diatribe.
L’hardware è, più o meno, lo stesso; è il software, quasi sempre condizionato dallo “ius soli”, ad illudere taluni di essere immortali, quanto meno nella cosiddetta anima e di continuare a vivere altrove sotto altre vesti.
Non Ti sentire – molto – diverso da me; la differenza e che Tu stai sotto il pulpito con il naso all’insù ed io non credo ai “pifferai”. Non è cosa da poco, concordo; ma lascia stare l’anima (?) che Ti illudi di possedere e che Ti fa più “bello”.
Saluti ragionati.
Quindi non ne neghi l’esistenza… guarda che l’anima si sente, come il cuore o lo stomaco, senza che nessuno cerchi di convincerti che ce l’hai. O se non avessi studiato il corpo umano avresti pensato di essere vuoto dentro?
Secondo me sei tu che non vuoi ammettere che certe cose esistono anche se non c’è uno scienziato verso cui alzare il naso… vuoi fare il razionale per sentirti più intelligente degli altri.
Buona settimana.
Non rigirare la frittata; è chi afferma che l’anima esiste che ha l’onere della prova!
Io non affermo che non esiste se non in contrasto con chi dice il contrario e su costui incombe l’onere della prova.
Io non mi sento, sono più razionale di altri che si mettono alla finestra per aspettare di vedere passare l’asino che vola.
Non è questione di intelligenza, ma di razionalità.
Insomma sei Tu che sei un credente e non io che sono un non credente e non è cosa da poco.
Dimostra ciò che asserisci ed io, semmai, Ti seguirò.
Un saluto, più razionale che mai!
luigi
Hai scritto per ben due volte che non neghi l’esistenza dell’anima. E questo per il momento mi basta.
Ciao, a presto.
La vera prova di quello che siamo e di quello che abbiamo imparato è la nostra stessa esistenza. Parole sante Mr. Loto. Ogni nuovo giorno è attendere a se stessi attraverso le prove che la vita ci dona. Una telefonata, una frase, un sorriso che non arriva tutto è attesa di risposte a quello che sei realmente. Sono stanca. Sì, non ho ancora detto il rosario. Allora vado. Buona serata a te e l’augurio di una nuova serena settimana.
Proprio così, perché a parole possiamo dire tante cose ma sono i fatti a dimostrare la nostra essenza. Invece al giorno d’oggi si dà così tanto peso alle parole… e pochissimo alla sostanza. Questo è un vero dramma perché spesso le cattive intenzioni sono travestite di parole bellissime.
Ciao, buona serata e buona settimana. Riposati!
Non negare non vuol dire affermare; mi limito a verificare ciò che esiste ed è dimostrato, dimostrabile.
Per il resto guardo da fuori dalla finestra coloro che come Te sono con il naso al vetro – ed al “cielo” – per aspettare l’asino che vola.
Ti è tanto difficile seguirmi nei miei ragionamenti?
Non ne sei abituato poiché Ti “bevi” tutte le fandonie che Ti raccontano dei buontemponi che campano alla faccia Tua ed un po’ anche mia (leggi 8 per mille et similia, Concordato, ecc…).
Ciao credulone.
Tu mi immagini a tuo piacimento basandoti esclusivamente sul fatto che credo in Dio.
Questo fatto crea in te un tale astio che non ti permette di vedere oltre questo.
Tu non sai nulla di me.
Nonostante questo, continui con le tue frasi retoriche ad attaccarmi ed insultarmi basandoti solo sui tuoi assurdi pregiudizi.
Se sei contento così continua pure. Ti assicuro che le tue offese e derisioni gratuite mi scivolano addosso.
In compenso mostrano chiaramente con i fatti chi sei, ben oltre la tua razionalità tanto sbandierata a parole.
Io non sono tuo nemico ed il tuo comportamento nei miei confronti non ha alcun senso… logico!
Mi rammarica il particolare, non trascurabile, che utilizzi termini quanto meno inopportuni.
I commenti sono tali perché ognuno è libero di dire e scrivere ciò che pensa, in particolare quando si legge di anima et similia. Non mi sembra di avere offeso con: ” ( 2 luglio 2017 at 17:35
Quasi tutto o.k. fino al riferimento all’anima (?).
Non perdi il vizio e neanche il pelo!
Saluti inanimati)”, e poi ho solo replicato alle Tue considerazioni, spero con il solito garbo, ma il mio metro di valutazione della cosa è, leggo, differente dal Tuo.
Qui mi fermo perché andare oltre vorrebbe dire trascendere e non è mia abitudine, se non per conformità; mai di iniziativa, pur se questa volta mi hai provocato oltre ogni ragionevole dubbio.
Compio ora e così la mia buona azione quotidiana e mi taccio, da avversario “ragionevole” e ragionatore, non da nemico. I nemici me li scelgo più tosti, credimi e consentimi solo questa digressione prima dei saluti che da persona educata porgo all’ospite – anche suscettibile – che mi ospita e lascio definitivamente questa “trattoria”.
luigi
lascio un bussi… il mio pc e lento … uso temporalmente un windows 98 se … pazienza
finalmente riesco postare il mio commento caro Amico, .. quando ero giovane volevo cambiare il mondo, o meglio salvarla.. partecipavo alle manifestazioni per salvare l’ambiente con fallimenti e piccole vincite.. al quel tempo mi dava una grande soddisfazione..
mio padre mi disse una volta: “quello che vorrei fare, lo devo sempre farlo con il cuore, non importa di cosa si tratta.. ma deve mettere tutta te stessa”
ci sono giorni in cui vorrei parlare con lui per sentire le sue opinioni su quello che faccio oggi.. e mi viene in mente un’altro suo pensiero, mi disse: “per sapere cosa sia giusto o sbagliato ti dice il tuo stesso conscio, quando senti pace e serenità, sei sulla strada coscienza di quello che fai”
attualmente mi sento cosi libera e realizzata, a volte mi domando perché tutto questo soltanto adesso e non già tanti anni prima..
e bello cambiare se stesso, non soltanto per il bene dei altri, ma sopratutto per il bene della propria anima a se stesso…
buona serata 😉
La vita è un cammino. Non si possono raggiungere tutte le tappe in una volta… per molte “scoperte” c’è bisogno di tempo ed esperienza. Tuo padre aveva ragione anche questa volta. Qualsiasi cosa si faccia è necessario metterci il cuore, altrimenti tanto vale lasciare perdere, non servirebbe a nulla!
Ciao, buona serata e a presto! 🙂
Grazie Mr Loto, un blog interessante!
Ciao Berenice, e benvenuta!
Ti/Vi attendo sul mio Blog con un argomentino appena pepato, ora che la pagina elettronica funziona di nuovo.
http://www.eugualemcalquadrato.ilcannocchiale.it
Saluti da avversario, semmai, mai nemico!
Sono passato, ho letto l’articolo ma preferisco non commentare.
Saluti.
Questo sì che è un peccato!
Però … ego te absolvo; “laicamente”!
Saluti
Condivido in pieno il tuo pensiero. “Raggiungere la vera comprensione di un concetto nuovo significa farlo diventare parte di noi” leggendo questo, pensavo a quanto difficile risulta oggi riflettere sulle cose, va tutto così velocemente che è impossibile farlo. Metti per esempio quando alla fine di un film scorrono quei testi che raccontano ciò che poi è accaduto ai veri protagonisti della storia. Ecco… a volte vanno così velocemente che non hai proprio il tempo di visualizzare ciò che viene detto… e il più delle volte rimane una semplice lettura anziché un approfondimento… un vero peccato.
Ho visto che hai usato il termine “tirocinio”. Sai, questo termine mi pare spesso oggi venga confuso con l’alternanza scuola-lavoro. In realtà, almeno per quanto riguarda la mia esperienza, è una cosa molto diversa. Il tirocinio nel mio caso corrispondeva a un monte ore settimanale che serviva per mettere in pratica le nozioni teoriche che si apprendevano in classe. Al termine di queste si discuteva in classe per trarre le conclusioni e prospettare eventualmente altri approcci più qualificati e qualificanti.
Con l’alternanza scuola-lavoro invece mi è capitato di vedere studenti e studentesse fare tutt’altro, come ad esempio fare pulizie, riordinare… per carità, già sperimentare il mondo del lavoro (rispettare gli orari, portare a termine il proprio compito, imparare a destreggiarsi nelle difficoltà ecc.) può essere un’esperienza utile e importante, ma non può limitarsi a questo.
Oppure mi è capitato di vedere questi/e ragazzi/e lavorare come dipendenti veri e propri, anche con responsabilità, ma gratuitamente, e questo non va proprio bene = chiamasi sfruttamento, di minorenni peraltro! Così non va. E poi, questi ultimi casi in cui ci hanno rimesso la vita… così non va! È inaccettabile!
Da genitore ho pensato a quanto ci mettiamo in gioco affinché i nostri figli abbiano un futuro migliore, ci prendiamo cura di loro affinché crescano sani, forti, investiamo il nostro tempo per dare loro la possibilità di realizzarsi… e poi, e poi così, come se niente fosse la loro vita viene messa a repentaglio.
Personalmente devo dire che anche a uno dei miei figli alla prima esperienza lavorativa è capitato di trovarsi in una situazione di pericolo a causa di un adulto affetto da bullismo. Quello che mi sono sentita in dovere di dirgli è stato: non accettare mai una situazione in cui ti senti in pericolo, abbi il coraggio di rifiutarti, anche a costo di perdere il lavoro. Non ne vale mai la pena!
Abbiamo proprio perso il senso delle cose, delle priorità tra quello che è la salute e quello che è solo profitto.
Scusa se mi sono così allargata nel discorso, ma infondo c’è sempre un collegamento tra le cose, c’è sempre un perché…
Buona giornata!
Sono d’accordo con te, i ragazzi hanno bisogno di mettersi alla prova e di sperimentare… anche i lati negativi. Quello che non deve mai mancare, però, è la guida di un adulto che li aiuti a comprendere ciò che stanno vivendo, anche le emozioni che provano, per dare loro il modo di scegliere. Perché il ruolo di un genitore è educare alla vita, non sostituirsi ai figli nella gestione delle responsabilità. In questo ultimo caso, infatti, si fa loro molto più male di quel che si crede… e nel tentativo di aiutarli!
Un caro saluto.