Psicologia

Emozionarsi al Cinema

Può Influenzare la Nostra Realtà

A moltissime persone nel mondo capita di emozionarsi al cinema.

Guardare un film è un modo per evadere, dimenticando per due ore i tormenti della vita quotidiana. Effettivamente andando al cinema è possibile provare delle emozioni, anche molto forti, di dolore, di felicità o di immedesimazione totale con il protagonista della storia. Un film può toccare le nostre corde emotive, può farci tornare alla mente molti ricordi.

Emozionarsi al cinema può influenzare la nostra realtà

Emozionarsi al cinema è un’esperienza particolare e in pochi si fanno delle domande in merito. Sembriamo tutti disponibili a lasciarci trascinare nel vortice di mille emozioni … anche quando sono fasulle.

Quando si ha un’emotività particolarmente spiccata, emozionarsi al cinema porta facilmente a vivere in una dimensione staccata dalla realtà, tendendo però a considerarla reale.

Mi spiego meglio.

Davanti ad un film, le persone sensibili sollecitano il proprio inconscio con vere emozioni davanti a qualcosa di costruito a tavolino ed inesistente nella vita vera. Facendo questo, senza rendercene conto, sedimentiamo dentro di noi delle nozioni comportamentali basate sulla finzione che poi saremo portati ad applicare nella vita. Questa è una cosa che avviene molto spesso, soprattutto tra i giovani.

Emozionarsi al Cinema può Confondere le Idee

Quando ad esempio un film d’amore ci tocca particolarmente, saremo portati ad interpretarlo inconsciamente come qualcosa di reale. Questo ci farà trarre delle conclusioni errate, sulla base di qualcosa che in realtà non esiste. Si osservano i gesti, i comportamenti, le parole e gli sguardi degli attori dandogli delle valenze reali.

In pratica, deduciamo i sentimenti di un personaggio dalla recitazione degli attori e corriamo il rischio di ricercare poi nella vita reale ciò che però non esiste. Gli attori che interpretano l’amore e che portano la gente ad emozionarsi al cinema infatti, non lo provano, lo simulano e basta.

Allo stesso modo trovo sconsigliabile costruire delle riflessioni sui film, per quanto nel momento ci sembrino importanti e profonde. Non si può riflettere in modo realistico e proficuo se si parte da qualcosa che non è autentico ma è soltanto una simulazione della realtà.

Piuttosto che emozionarsi al cinema quindi, sarebbe bene mantenere un atteggiamento critico nei confronti di ciò che si guarda. Per quanto un film sia intenso, è semplice intrattenimento. Se lo viviamo nel modo sbagliato sprecheremo le nostre emozioni e le nostre riflessioni che, invece, sarebbe bene preservare per la realtà.

Lettura consigliata: Atlante delle emozioni umane di Tiffany Watt Smith

 

Atlante delle emozioni umane. 156 emozioni che hai provato, che non sai di aver provato, che non proverai mai

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45 Commenti

  1. “Davanti ad un film, le persone sensibili sollecitano il proprio inconscio con vere emozioni davanti a qualcosa di costruito a tavolino ed inesistente nella vita vera.”

    Beh non è proprio così, perché ho visto film tratti da storie vere,l’ultimo proprio recentemente dal titolo “resta con me” ed in questo film anche l’illusione ha una spiegazione valida.

    Ne ho visto recentemente anche un altro ,”dolce novembre”, forse non è tratto da una storia vera, ma potrebbe rispecchiarne tante che non finiscono su uno schermo ma rimangono avvolte sulla pellicola del vissuto di tante persone che con l’esperienza della malattia e la paura della morte…comprendono tutto il superfluo da cui bisogna scrollarsi puntando su altri valori..molto alti direi!

    No,non sono d’accordo se vediamo il “cinema ” con questa negatività… Però in fondo siamo sempre noi a scegliere no ,quindi responsabili di vivere un emozione reale o immaginaria!

    È contraddittorio questo post con il mr.loto che conosco…soprattutto con un post del genere :Film di Alfred Hitchcock…dove addirittura se ne consiglia la visione!!

    Dipende da che emozioni cerchiamo e se davvero siamo in grado di provarne prima di conoscerle e riconoscerle…

    1. I film “tratti da storie vere” sono comunque raccontati attraverso delle simulazioni. In questo caso, ovviamente, ha senso fare delle riflessioni sulla vicenda che è realmente accaduta, tenendo però sempre ben presente che la parte emozionale alla quale abbiamo assistito è finta.

      Il concetto del film che “potrebbe rispecchiare una storia vera” trae in inganno, ti porta a pensare inconsciamente che ciò che stai guardando è autentico, mentre non lo è. Il cinema non è mai realtà, è arte, quindi può certamente essere bellezza ed un ottimo modo per intrattenersi nel tempo libero, come nel caso dei film di Hitchcock… ma non è realtà!

      Ho sentito moltissimi giovani prendere spunto dal cinema per relazionarsi con gli altri e questo è preoccupante… soprattutto perché, ricordalo sempre, i film possono dirigere i tuoi pensieri e le tue riflessioni, i tuoi consensi ed il tuo interesse, su quello che hanno deciso i produttori/registi/sceneggiatori.
      A seconda di come ti viene proposto un determinato tema, alla fine della visione tu sarai favorevole oppure contraria in base a ciò che hai visto, alla tua empatia con i personaggi. E questo non è accettabile perché, senza accorgertene, non stai elaborando un pensiero libero. Sei stata pilotata. Pensaci, sul serio non ti è mai capitato? A me da giovane accadeva spesso.

      Quando qualcosa vuole venir fatta accettare alla massa, solitamente, si inizia ad inserirla nei film, nelle trasmissioni televisive e quant’altro… la si “normalizza”, convincendo inconsciamente le persone che è giusta o ingiusta, a seconda della convenienza, attraverso le emozioni che vengono suscitate dai personaggi dei film o dei telefilm.

      Non sto demonizzando il cinema, voglio solo spingere alla riflessione, è il modo in cui noi ci rapportiamo a questo che fa la differenza.

      Buona giornata.

      1. I film “tratti da storie vere” sono comunque raccontati attraverso delle simulazioni.

        E che simulazioni se pensiamo a “matrix”!

        – Il concetto del film che “potrebbe rispecchiare una storia vera” trae in inganno, ti porta a pensare inconsciamente che ciò che stai guardando è autentico, mentre non lo è.

        Chissà perché mi viene sempre in mente ” matrix”

        – E questo non è accettabile perché, senza accorgertene, non stai elaborando un pensiero libero. Sei stata pilotata. Pensaci, sul serio non ti è mai capitato? A me da giovane accadeva spesso.

        Si certo ,mi è capitato da giovane come te e devo dire che se non avessi sperimentato le mie emozioni attraverso la visione di certi film, oggi saprei riconoscere molto meno il verbo pilotare!

        Beh sarà perché prima non esisteva nessuna pillola rossa o blu (o esistevano quei film che alludevi con Tomaso)….ma molto più contatto con la natura da non prendere nemmeno in considerazione teorie complottiste…

        -Non sto demonizzando il cinema, voglio solo spingere alla riflessione, è il modo in cui noi ci rapportiamo a questo che fa la differenza.

        Capisco , e se il mio modo di rapportarmi al suo blog ,vedendolo sempre collegato a quella “forza dell’amore” non fosse realtà?Mi troverei nella situazione di chi guarda un film e confonde la realtà con qualcos’altro!Non è poi così diverso questo rapportarsi…

        -Perché, ricordalo sempre, i film possono dirigere i tuoi pensieri e le tue riflessioni, i tuoi consensi ed il tuo interesse, su quello che hanno deciso i produttori.

        Se non parlassimo di film ma di blog…e se non parlassimo di produttori ma di blogger..il dubbio sul come ci rapportiamo è identico …e questo credo su tutto…e se ci rapportiamo male senza ragionare con la propria testa ma soprattutto ignorando il cuore..dovremmo temere tutto..perfino dell’amore!

        1. Credo che tu abbia frainteso tutto quello che ho scritto, probabilmente è colpa mia perché non ho saputo spiegarlo in modo più chiaro.

          Resto dell’idea che non si possa considerare vero ciò che è finto, per quanto sia verosimile.

          Buona serata.

          1. Probabilmente io ho frainteso…
            Probabilmente non riesco a
            far emergere il bello di te cosi come e non sarò all’altezza di questo:
            “perché, in fondo, l’intenzione delle mie riflessioni è proprio quella di cercare di portare a galla il bello che ognuno di noi ha dentro ma che, troppo spesso, resta nascosto dietro alle divisioni, agli schieramenti, alle opinioni”
            Probabilmente non giungeremo mai ad un unica verità perché la finzione esiste nei film,nel reale e nel virtuale…
            Probabilmente non è colpa tua …non è colpa tua se stai trovando il modo di comunicare qualcosa che serve ad unirci e non il contrario …

            Probabilmente non si può considerare vero ciò che è finto…e finto ciò che è vero…Ma Chi lo stabilisce?

            Intanto ti mando un “vero” virtuale abbraccio!

          2. Chi lo stabilisce? Il buon senso, la logica ma anche il cuore che soffre quando si lascia ingannare dalla finzione mentre respira quando percepisce la verità, in qualunque campo.

            Per il nostro intelletto limitato è quasi impossibile raggiungere quell’unica verità alla quale fai riferimento, ma è sempre possibile raccoglierne dei pezzetti, lunga la strada della vita. ma se raccogli delle parti false del puzzle, sarà impossibile ricostruirlo nel modo corretto per cercare di intuire l’immagine finale.

            Saluti.

  2. Caro Loto, per me che mi emoziona sono quei vecchi film, dove sapevi che la storia iniziava e finiva!!!
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    1. Ah Tomaso, i vecchi film! Quanto erano belli… facevano sognare ed intrattenevano senza volgarità, violenza ed effetti speciali!
      Buona giornata, a presto.

  3. Hai ragione, però , quando riesco ad emozionarmi davanti a un film , trovo che sia molto bello. Per un paio di ore riesco a staccare dal quotidiano, per immergermi e , quasi, per vivere un’altra realtà. Ma , poi, torno sempre con i piedi per terra, finita la storia. Magari con il desiderio di rivedere un’altra volta quel film. però, ultimamente, son rari i film che mi emozionano così intensamente. Saluti

  4. Buon pomeriggio, questa volta non sono d’accordo, se il film è realistico, cioè tocca argomenti della realtà quotidiana, ed è fatto bene capita di farsi coinvolgere anche emotivamente, ma questo non vuol dire che poi nella realtà ci si comporta come gli interpreti del film.
    Ricordo un film sull’AIDS bellissimo, ed è stato normale poi parlarne perché il fenomeno esiste, e le problematiche realizzate nel film erano quelle che poi si ripresentavano nella realtà, quindi parlarne era un modo sui modi più idonei per affrontare il problema e questo penso che sia invece utile e istruttivo.
    Chi nella vita tende ad emulare le gesta dei film è sempre chi emula chi ha compiuto un gesto criminale o cose simili, e la colpa non penso proprio sia nel film!

    1. Io ricordo un bellissimo film con Clint Eastwood, Million Dollar Baby, che parlava dell’eutanasia. Il tema era interessante e quindi degno di approfondimento. Ricordo che fu la prima volta che mi chiesi cosa ne pensavo davvero. Ma non mi sono limitato a dare per buono il messaggio che passava chiaramente dal lato emozionale del film, mi sono informato in merito cercando storie vere ed ascoltando le testimonianze di persone reali in condizioni simili a quelle della protagonista del film, per formarmi una mia idea.

      Il cinema deve essere uno spunto dal quale partire, non un supermercato di pensieri, emozioni e riflessioni.
      Ovviamente questa è soltanto la mia opinione.

      Ciao, buona serata.

  5. Ciao, scusami ma non concordo.
    Ci sono film (ma anche libri, spettacoli teatrali, articoli web , ecc…) che sono puro intrattenimento, semplice evasione (anche quella va bene ogni tanto) e ci sono film che trattano tematiche profonde proprio per far riflettere, pensare, discutere, confrontarsi. Film che lanciano messaggi chiari, che fanno cultura o denuncia sociale. . Non semplici finzioni. Un esempio il film sulla pedofilia dei prelati, Il caso Spotlight, che ha raccontato una storia reale, vera e da qui, poi, le scuse del Papa, le dimissioni di alti prelati, ecc…
    Per fortuna i film da andare a vedere al cinema o in televisione si scelgono e molti appartengono alla seconda categoria da me detta. Film che arricchiscono.
    L’altra sera ho visto al cinema Tutti in piedi, un film simpaticissimo, che ti fa ridere e che porta un forte e mai banale messaggio sulla disabilità. Un sogno? Non è detto, non è detto. Ho già in programma di andare a vedere Michelangelo infinito: sarà un piacere per gli occhi e fortificherà la mia conoscenza su un genio dell’arte.
    L’emulazione dei pistoleri o degli spericolati acrobati o piloti di corsa e aerei lasciamola ai giovanissimi, che magari sanno discernere meglio di un adulto poco avveduto tra finzione e realtà. Ma sono casi davvero molto rari.

    O.T.
    ho letto su Anobii una tua recensione sul libro L’allieva, che ho appena inserito nella mia libreria. L’ho comprato 2 giorni fa perchè scontatissimo, non l’ho ancora letto, non conosco la scrittrice. Magari è come dici tu, cioè così così, se non mi piacerà lo abbandonerò.Però scusami se preciso su una tua affermazione: un libro frivolo adatto al pubblico femminile e non agli uomini.
    Alle donne non piacciono solo i libri frivoli o “rosa”. Credimi.

    Ciao
    Marirò

    1. Sono d’accordo con te, ci sono film che trattano tematiche importanti, che fanno denunce sociali e che diffondono cultura. Come dicevo a Silvia, il punto è che purtroppo spesso ci si ferma alla sola idea del registra/produttore/sceneggiatore, facendola propria a volte del tutto inconsapevolmente.
      Quando un tema ci colpisce dovremmo andare a ricercarlo nella vita vera, parlando o ascoltando persone vere che ne abbiano avuto vera esperienza per poterci formare una opinione individuale e libera in merito. Perdonami ma io non accetto che una cosa vista al cinema e che magari mi ha emozionato dia luogo alla mia sola opinione in merito a quell’argomento. Perché la realtà ha sfaccettature ed è fatta sempre di molti punti di vista che un film, per quanto bello e realistico, non potrà mai offrire. Ti offrirà o il punto di vista di chi lo ha creato o premerà semplicemente sulle tue emozioni, spingendoti ad “essere d’accordo” con la visuale del personaggio nel quale ti sei maggiormente immedesimata.
      Non so se sono riuscito a spiegare quello che intendo.
      Io guardo i film, alcuni li trovo bellissimi, sono una vera e propria forma d’arte e possono essere davvero importanti… ma per formare un pensiero libero abbiamo bisogno di qualcosa che va oltre le due ore di visione! Capisci?

      O.T.
      Nella barra qui a fianco trovi la recensione completa del libro, l’autrice è molto capace, nonostante “L’allieva” non mi abbia entusiasmato. Conosco moltissime donne che addirittura detestano i libri frivoli ma ci sono dei romanzi, soprattutto quelli rosa, che sicuramente possono essere apprezzati da un numero maggiore di donne che di uomini. Del resto lo stesso vale per i libri di guerra ma a parti invertite. Certamente ci sono donne che amano i libri di guerra ma sono meno rispetto agli uomini appassionati di questo genere. Mi spiace che tu l’abbia recepito come una specie di offesa.

      1. Certo che capisco. Un film, un libro, un articolo, pensa ai giornalisti, tanto per dirne una o ai pubblicitari, ..ha sempre la visione dell’autore, di chi lo crea, lo pensa, lo edita. Lo spettatore o il lettore, però, non è una tabula rasa che sta lì a bere ogni cosa vista, letta o detta. Lo spettatore si rapporta col suo essere, con la sua essenzialità’, la sua cultura. L’ immedesimazione, salvo casi clinici, è momentanea, quando c’è. Se poi un argomento trattato ti colpisce e ti incuriosisce, tu spettatore allarghi la visione, ti informi, ricerchi e pian piano crei la tua opinione.

        Per l O.T.
        Nessuna offesa, solo una precisazione nata da una tua generalizzazione di genere.Ammetto, però, che l’ aggettivo -frivolo- nel contesto detto non mi è tanto piaciuto. Comunque, nulla è più bello e libero della lettura e del piacere di leggere ciò che più aggrada.

        Ciao

        1. Ti assicuro che purtroppo non tutti cercano di allargare la propria visione dopo un film, se fosse sempre così, dovrebbe essere sempre così, il problema non esisterebbe.
          Sulla lettura la pensiamo allo stesso modo, deve essere libera! 😉

          Ciao, buona giornata.

  6. …il cuore che soffre quando si lascia ingannare dalla finzione mentre respira quando percepisce la verità,in qualunque campo.”

    Già …e di quale “cuore” stiamo parlando se non del suo, altrimenti perché incaponirsi così!?

    Ieri facevo un’altra riflessione… riflettevo su Alessandro D’Avenia.Un processo inverso al senso di questo post, dove una storia vera è stata tratta prima in un libro scritto dallo stesso autore e poi trasmessa sul grande schermo!Che io sappia D’Avenia sta facendo un ottimo lavoro di “recupero” soprattutto verso tanti giovani spenti …perfino nei sogni!

    Con questo cosa voglio dire, che se davvero funzionasse il discorso delle emozioni andando al cinema ,non tutto è frutto di illusione o nasce per nuocere e quei pensieri possono essere si deviati… ma puntando su valori che necessitano di “quell’amore disinteressato”!

    E quindi faccia un confronto adesso con quel che ho percepito io dopo aver letto post e commenti….e questo : Ho sentito moltissimi giovani prendere spunto dal cinema per relazionarsi con gli altri e questo è preoccupante… soprattutto perché, ricordalo sempre, i film possono dirigere i tuoi pensieri e le tue riflessioni, i tuoi consensi ed il tuo interesse, su quello che hanno deciso i produttori/registi/sceneggiatori.

    Non mi interessa la ragione sai …a me interessano le opere …i fatti
    che sono direzionati da quel ” cuore”.

    …attendo una sua risposta ,grazie.

    P.s chiedo scusa x il commento al post precedente ,era una mia osservazione ed intuizione ..alla quale sempre credo.

    Buona serata.

    1. Lara, anche se il pensiero è spinto verso qualcosa di buono, con tutte le migliori intenzioni, deve partire da qualcosa di autentico! Se non c’è un riconoscimento nella realtà, qualunque messaggio resterà sempre qualcosa di falso, destinato a deludere o a svanire nel tempo.

      D’Avenia sta facendo un grande lavoro perché fa leva sulla necessità dei giovani di trovare uno scopo e lo fa certamente attraverso l’arte ma aiutandoli a trovare la bellezza nella realtà… facendoli partire dall’osservazione di se stessi!

      Buona serata anche a te.

      1. Se non c’è un riconoscimento nella realtà, qualunque messaggio resterà sempre qualcosa di falso destinato a deludere o a svanire nel tempo.

        Mi fa pensare al Cristo sceso in terra e nemmeno nella realtà vi è stato riconoscimento!… Ma nonostante tutto …il suo messaggio fa sempre discutere e non per questo è rimasto qualcosa di falso o destinato a deludere o a svanire nel tempo!

        ….e tu mi dicevi

        “…il cuore che soffre quando si lascia ingannare dalla finzione mentre respira quando percepisce la verità,in qualunque campo.”

        Ci siamo fatti prendere dal cinema e lo ” spirito” ci richiama a se’..

        Adesso mi sono un po
        persa ma… citando D’Avenia sento che solo l ‘Amore ci salva se ci perdiamo!

          1. Credo che tu abbia la sensibilità per poter approfondire meglio questo tema…magari in un futuro post!

            È molto difficile cercare di far arrivare un messaggio cosi’ forte, e che ho forse percepito ..con l’esempio delle emozioni al cinema!

            Intanto ci troviamo a non saper rispondere o ad ignorare questa realtà: *E a dire la verità, mi fa più paura la gente che finge nella vita.*

            Quasi sottomano la risposta…
            Da cosa o chi dobbiamo difenderci?
            Intanto il post merita la nostra attenzione …è una sorta di richiamo non credi?

          2. A volte bisogna anche avere il vero desiderio di capire qualcosa… perché certi concetti si possono soltanto intuire, nessuno può spiegarteli davvero fino in fondo.
            Buon fine settimana.

  7. Ciao Mr. Loto
    non sono d’accordo. Neanch’io capisco perché per te è così importante se l’emozione nasce da una cosa autentica o da una cosa inventata. L’emozione è emozione.
    Il cinema per me è soprattutto questo. Non mi interessano gli effetti speciali, non posso guardare un film se continuo a pensare “tanto stanno recitando”, mi capita solo quando è recitato male e perciò non è credibile.
    Come tutte le cose, quello che leggiamo, ascoltiamo, vediamo deve essere filtrato.
    Ma ti dirò di più. Magari la gente si emozionasse con storie inventate. Sarebbe una palestra di vita, potrebbe far sviluppare empatia e ce n’è un enorme bisogno. Aiuterebbe la capacità di immedesimarsi nelle disgrazie altrui, nel cercare di capire i bisogni di persone che vivono realtà molto diverse e lontane dalle nostre.
    Succede che un libro ti faccia aprire gli occhi e fare considerazioni a cui non avevi mai pensato.
    Sono spunti, ma se ti fanno vedere la realtà con occhi diversi, secondo me, non sono tanto distanti dalla realtà stessa.

    1. Va bene emozionarsi per cose inventate purché se ne abbia piena coscienza… ma non esiste alcuna palestra per la vita, se non la vita stessa. La capacità di immedesimarsi in realtà lontane non deriva dalle emozioni suscitate da un film ma dall’intelligenza e dalla sensibilità di raffrontarsi sempre con le diversità che la vita ci offre ogni giorno. I libri non sono come i film, l’autore racconta una storia ma buona parte di quello che immagini leggendo lo costruisci tu, è un esercizio attivo di creatività, mentre guardare un film è un’azione del tutto passiva, anche se ti emoziona farlo.
      Hai comunque ragione sul fatto che sono spunti, e tali devono rimanere, alimentando la nostra curiosità verso la vita vera.
      Perché è importante che un’emozione nasca da qualcosa di autentico? Ti faccio un esempio pratico. Pensa di innamorarti perdutamente dell’uomo dei tuoi sogni. In realtà però lui non è davvero così, finge. Proveresti sicuramente delle emozioni incredibili… ma ne vale la pena? Per come la vedo io no, ma in effetti a molti piace vivere nella finzione.
      Ciao Alice, è sempre un piacere ritrovarti da queste parti! Buona serata.

      1. Ti posso concedere che forse a volte ci si crogiola nella finzione per sfuggire per un po’ alla realtà, però così mi distruggi l’idea stessa che ho del cinema. L’attore non è un delinquente lì apposta per ingannarti. Dopo la parola FINE siamo tutti consapevoli che si ritorna alla vita reale. E a dire la verità, mi fa più paura la gente che finge nella vita. Quella è la finzione peggiore e spesso non se ne è nemmeno consapevoli. E poi, insomma, è “dalla nascita” che mi estraneo dalla realtà, ma poi torno sempre coi piedi per terra. Non vorrai mica farmene una colpa! 😉
        Ciao Mr. Loto. è un piacere anche per me

        1. Nessuno ha detto che gli attori sono delinquenti! Sei proprio sicura che dopo la parola fine siamo davvero consapevoli di tornare alla realtà? Non ti è mai capitato, ad esempio, di andare a vedere un film su qualcosa di palesemente sbagliato o su un tema sociale e di uscire dal cinema con un’idea del tutto nuova o molto diversa da quella che avevi prima del film? Quante volte hai approfondito nella realtà il punto di vista che ti era stato offerto dal film? Solitamente si tende a dire «Non ci avevo mai pensato, non avevo mai considerato la cosa così» punto e basta. Si prende per buono e quella considerazione entrerà a far parte di te, nella realtà, per molto tempo. Tu penserai che è la tua opinione mentre invece non lo è.
          Non so se sono riuscito a farti capire cosa intendo.

          Non te ne faccio una colpa, anche io amo estraniarmi dalla realtà di tanto in tanto… ma quando si abbandona il Paese delle Meraviglie bisogna necessariamente rapportarsi con il mondo reale che è un’altra cosa. Basta soltanto farci caso! 😉

          Un abbraccio!

  8. Non vado al cinema da millenni, così per dire…Tu poni ad esempio per il tuo post, interessante davvero, un film che io adoro, con due attori di una bravura e fascino incredibili. Ci sono momenti nel film che catturano l’attenzione, non solo per la realtà delle vicissitudini ma per la storia d’amore che s’infrange tra le pieghe del recitato. Emozioni che allargano il cuore, emozioni che non chiedono se…o se…Cmunque sia, i film d’un tempo erano tutt’altra cosa, l’emozione era una sensazione certa. Un salujto

    1. La maggior parte dei film di una volta erano davvero arte, la recitazione e gli attori erano diversi, le atmosfere erano diverse…

      Ciao, buon fine settimana.

  9. Io mi lascio trasportare dai film..mi emozioni e mi è capitato di piangere
    Poi sono consapevole che sia finzione, ma almeno per un paio d’ore mi immedesimo e mi mi faccio coinvolgere
    Alcuni film mi sono rimasti nel cuore e li avrò visti una decina di volte…
    Bello questo post…bravo..come sempre!!

    1. Ci si può emozionare e perfino piangere anche davanti ad un quadro. L’importante è restare consapevoli.

      Grazie per l’apprezzamento e buon fine settimana!

  10. Insomma tu, caro mr. Loto, pensi che, a causa delle emozioni ispirate dai film, accadano cose come quella dei tempi dei cartoni animati giapponesi, Jeeg Robot ad esempio, in virtù dei quali un bambino si lanciò dal balcone del quinto piano gridando: “Mamma, lanciami i componenti!”?

      1. Ho letto quello che c’era scritto.
        Non credo siano in molti quelli che dopo aver visto Spider man hanno provato a camminare sui muri, in compenso c’è stato un boom di iscrizioni a medicina dopo serie tv tipo Dottor House e Grey’s Anatomy.

  11. ho sempre considerato un film soltanto un film, sono una cinefila accanita interessara soprattutto alla regia.forse son troppo distaccata, ma realtà e finzione per me non si mischiano. buona giornata mr. loto <3

    1. Mi fa piacere che ti definisci cinefila accanita e distaccata. Proprio così dovrebbe essere, riuscire ad apprezzare l’arte senza rischiare che la finzione comprometta il proprio modo di rapportarsi alla realtà.
      Buona domenica.

      1. Avevo scritto rimproverandoti (si fa per dire) di aver considerato il mio commento – Jeeg Robot – con troppa superficialità.

      1. “Io ricordo un bellissimo film con Clint Eastwood, Million Dollar Baby, che parlava dell’eutanasia. Il tema era interessante e quindi degno di approfondimento. Ricordo che fu la prima volta che mi chiesi cosa ne pensavo davvero. Ma non mi sono limitato a dare per buono il messaggio che passava chiaramente dal lato emozionale del film, mi sono informato in merito cercando storie vere ed ascoltando le testimonianze di persone reali in condizioni simili a quelle della protagonista del film, per formarmi una mia idea.”

        Mi chiedevo adesso chissà quella idea di cosa ha preso forma , se è rimasta la stessa dopo una ricerca più diretta con le persone , non limitata quindi alla sola visione del film.

        Hai menzionato un attore tra l’altro, che piace ad un blogger che seguo anche da un po di anni…è svanito nel nulla e so quanto ci tenesse al blog.E sai cosa?Ti sembrerò matta , ma sento quasi di sentirmi comunque con lui attraverso un canale davvero misterioso.Anche il fatto che io lo dica a te ha del mistero.

        Perdona per questi commenti un po fuori luogo.

        Stai bene, mister:)

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