Il Peso delle Parole
Quello che Diciamo e Come lo Diciamo è Importante
Ci sono delle cose che diamo per scontate ed è per questo che spesso non valutiamo il peso delle parole.
Gli esseri umani, rispetto agli animali, hanno il grande beneficio di poter usare un linguaggio molto articolato. Questo linguaggio ci permette di esprimere efficacemente non soltanto concetti pratici ma anche stati d’animo ed emozioni.
Attraverso il linguaggio ci si può scambiare informazioni, capirsi, insegnare ed apprendere nuove conoscenze. Il valore di quel che ascoltiamo e diciamo è innegabile. Il peso delle parole si avverte chiaramente nei rapporti personali, perché parlando si instaura anche uno scambio di emozioni.
Molti problemi dell’uomo derivano dalle cattive conversazioni e dall’uso scorretto che si fa delle parole.
In pochi considerano che quello che diciamo è sempre strettamente legato al momento che stiamo vivendo. Non solo. Il peso delle parole dipende anche dal nostro stato d’animo.
Cerchiamo di capire meglio questo concetto
Se sono particolarmente triste, difficilmente riuscirò a dare appoggio e speranza a qualcuno che ne ha bisogno. Allo stesso modo se sono arrabbiato tenderò a dire cose che non avrei mai detto in altre circostanze. Ma questo vale anche al contrario. Se sono triste probabilmente non riuscirò a percepire chiaramente l’incoraggiamento che mi viene dato. Se sono arrabbiato tenderò ad interpretare in modo istintivo e spesso sbagliato le cose che mi vengono dette. Nei casi limite, queste incomprensioni possono sfociare in situazioni drammatiche.
Il Peso delle Parole: Non sono una Realtà Tangibile
Insomma, il peso delle parole è innegabile dato che con esse puoi perfino cambiare la realtà circostante. Le parole in sé però, non sono una realtà tangibile!
Le parole possono non corrispondere a ciò che si pensa e possono essere alterate dal momento e dalle circostanze. Quando non è supportato dai fatti, il peso delle parole è decisamente più lieve.
Eppure al giorno d’oggi moltissime persone tendono a dare una smisurata importanza a quello che sentono. Ci si lascia turbare o ferire senza pensare che le parole possono non corrispondere alla realtà o a quello che si prova davvero. Eppure abbiamo tutti sperimentato in prima persona che a volte chi parla non dà a ciò che dice il valore che gli diamo noi.
Quante volte ci è capitato di dire qualcosa che non pensavamo davvero? Quante volte avremmo voluto rimangiarci le parole dopo esserci accorti di aver involontariamente ferito qualcuno?
La nostra società è piena di persone che parlano a vanvera, senza pensare. Con le chiacchiere si cerca di coprire la verità, situazioni scomode o semplici silenzi. Si parla per essere al centro dell’attenzione, per esprimere pareri non richiesti, per provocare, per dire maldicenze!
Chiediamoci sempre se quello che stiamo per dire corrisponde alla verità oppure alla nostra o all’altrui emozione del momento. Valutiamo sempre il peso delle parole, cercando di portare qualcosa di positivo agli altri.
Prima di parlare dovremmo avere la certezza che quello che stiamo per dire sia davvero meglio del silenzio.
Lettura consigliata: Quiet. Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare di Susan Cain
Buon giorno caro Amico
Anni fa quando ero piccola chiedevo a mio padre, perché una volta si dava il lei ai genitori.. e lui mi disse: quando si da il lei ad una persona, in automatico provi un certo senso di rispetto e non uscivano facilmente parole offensivi…
i tempi sono cambiati oggi è anche facile offendere le persone a darli il lei, ma sopratutto perdiamo ne ultimi anni la forma educativa nel proprio linguaggio.. a volte parliamo senza pensare.. meglio prima pensare e poi dialogare erano le parole del mio padre..
caro Amico abbi un sereno weekend ti abbraccio Rebecca ??
È vero, con le parole si può anche mostrare rispetto o, al contrario, maleducazione. Il parlare senza pensare è una prerogativa della nostra società moderna, le parole vengono usate per coprire silenzi, per mettersi in mostra, per nascondere verità… ciò che conta è far sentire la propria voce!
Ciao Rebecca, sereno fine settimana anche a te.
Io penso che era una forma d’ignorarnza
Mi spiego meglio quando ci rivolgiamo a Dio o al Signore Gesù gli diamo del tu. Quindi perché dobbiamo dare del Lei ad un essere comune?
A volte il “lei” può essere usato anche per creare distacco, una sorta di separazione emotiva, dipende dai casi.
Ho sempre fatto fatica a parlare..
Sto rinunciando a parlare…
sarà che sono io che non mi so esprimere
o sarà che chi non vuol sentire non sente…o sente solo quel che vuole sentire.
Ci sono giorni che le parole mi escono
forse con troppa grinta o troppa rabbia
Ci sono un sacco di parole che vorrei dire
ma ci rinuncio…o non ne vale la pena o scivolano via.
Sono amante dei silenzi, dei gesti che esprimono tutto.
Quando mi parlano non so aspettare, vorrei raggiungere subito il nodo della questione, senza troppi fronzoli. o tecniche da manuale di pnl, fra l’altro applicata male.
A volte sono diretta, a volte sto male dentro per non ferire-
A volte sto zitta per non un rubare gioia e speranza a qualcuno con una mia sola parola.
ma così facendo ho rubo qualcosa a me stessa.
Amo tantissimo la citazione di Ada Merini “Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire”
ma anche in questo ho poca saggezza, a volte. Perché non dico invece quelle che dovrei dire.
Ma se c’è qualcosa che davvero mi spacca dentro, e vivo come una violenza a me stessa è “rubare con le mie parole l’entusiasmo, i sogni, l’amore ” a qualcuno…le anime fragili mi fanno paura, per proteggere loro finisco per non proteggere me stessa…se fossi saggia saprei trovare ii giusto equilibrio.
Sto imparando, ma non conto più i lividi che mi faccio quando parlo. A volte vorrei che le persone sapessero comprendere i miei silenzi, il mio imbarazzo e tutte le parole che non so dire.
Spesso mi mettono difronte ad un muro, vogliono sentire la verità, ma poi non la sanno accettare…ed io resto in silenzio perché non so cosa fare, e allora scelgo…sbagliando.
Ciao, buona giornata-
Bel post come sempre.
Decisamente hanno un gran peso le parole.
Amo tantissimo
Credo che non dovresti farti spaventare dalla verità, nemmeno nell’offrirla a chi pensi che non la sappia gestire o accettare.
Le anime fragili non hanno bisogno di illusioni ma di qualcuno che sia sincero ma che poi le aiuti ad affrontare la verità.
Pensaci.
Un caro saluto.
“Ne uccide più la Lingua che la spada!”.
Saluti silenziosi.
Purtroppo è vero. Ma solo perché non si impara a costruirsi un’armatura adeguata. 😉
Ciao!
“Prima di parlare dovremmo avere la certezza che quello che stiamo per dire sia davvero meglio del silenzio.”
Basta questa frase per spiegare tutto, solo che purtroppo lo fanno in pochi!
Buona serata Mr. Loto 🙂
Temo proprio che tu abbia ragione… 😉
Ciao, buon fine settimana!
Bel post !!
È un ottimo modo per dare “peso ” (inteso come importanza)a quel che ognuno sente interiormente nel profondo, più che darne alle parole non conformi al nostro stato…..questo è mentire,mentire a noi stessi per prima!
Ho tra le mani un libro di Nicholas Sparks ….”le parole che non ti ho detto”
Pensavo al peso di quelle parole non dette ,leggendo il libro…..ma anche al peso di quelle dette leggendo il post…..
Poi mi dico perché non proseguo mai in una direzione ,quando sento che potrebbero essercene altre,perché mi scelgo i percorsi lunghi e non quelli brevi…magari le scorciatoie?Non so quanto faccia bene non essere di natura superficiale…. Ma è un modo di essere ciò che sono e mentirei se non dessi peso a ciò che scrivo….a quel che sono le mie parole per prima!
Magari dessimo peso alle parole che diciamo così come ha fatto Carola….magari fossimo tutti così onesti e meno orgogliosi da dire :
1). “Cosa c’è ti ho ferito,ho detto qualcosa che non dovevo!?”
2). “Sai mi sono sentito offeso dalle tue parole!”
Verità ,onestà ….sentiamo il peso di queste parole in noi stessi?
Siamo veri ,siamo onesti?
Buona serata carissimo amico Loto
Ognuno ha la propria natura e non è sempre facile per tutte le persone essere sinceri o accorgersi di aver ferito qualcuno. Entrano in gioco le esperienze passate, la conoscenza, il tipo di rapporto che si ha con se stessi… e mille altre variabili. Tutti però possiamo scegliere di essere un po’ meno superficiali, ponendoci qualche domanda in più. Non so se questo ci renda più felici, di sicuro rende la nostra vita un’esperienza più interessante.
Buon fine settimana.
– Un giorno leggerò anche il suo libro!…e forse capiro’ meglio questa ricchezza con quella gratitudine …
E quel giorno arrivò e lessi il tuo libro …una casualità?Magia?Veggenza?Cosa?
Per rispetto al silenzio mi sposto sul peso delle parole citando una citazione di Stephen King.
“Quando rivolgiamo lo sguardo al passato, ci sembra che la nostra vita segua uno schema preciso; ogni avvenimento comincia ad acquisire una sua logica, come se qualcosa o Qualcuno avesse pianificato i nostri passi (e i nostri scivoloni) ”
Io sento che proveniamo tutti dal passato e trovo affascinante risposte al presente.
-Ma non è tanto la lettura di quel libro quanto il senso di “gratitudine” per quegli istanti in cui si crede!
I libri ci aiutano tantissimo e mi sembra che la gratitudine in quel che facciamo ,sentiamo di essere e crediamo siano ripetizioni di istanti …infiniti
I libri, in fondo, sono anche piccole macchine del tempo. I pensieri e le fantasie di un autore varcano il futuro, arrivando perfino oltre la durata della sua stessa vita.
Un saluto.
Si ,sono d’accordo ma se hai una certa predisposizione ti accorgi che molte cose le scopri anche in modo fortuito…non saprei come ampliarne il discorso ,ma ci sta anche un aspetto legato alla serendipità.
Buon inizio settimana
Mai come oggi si è parlato così tanto. Tutti parlano e pochi ascoltano. Tutti promettono, ma pochissimi mantengono. Pochi riflettono prima di parlare. Si giudica in fretta, si consiglia in fretta, si dice qualsiasi cosa passi per la mente senza preoccuparsi di ferire gli altri. Si è perso il buonsenso, manca la capacità di mettersi nei panni degli altri, c’è troppa superficialità.
Sono tempi durissimi per le persone sensibili, riflessive, gentili, che finiscono per soccombere sotto il peso delle parole altrui pronunciate con troppa leggerezza.
Come si diceva una volta, bisognerebbe sempre contare fino a dieci prima di aprire bocca!
Sono d’accordo con te su tutta la linea. Proprio per questo le persone sensibili, riflessive e gentile hanno bisogno di imparare a non lasciarsi schiacciare dalle parole altrui. Basterebbe pensare che, in fondo, le parole sono solo parole e, a seconda di chi le pronuncia, possono valere zero!
Ciao, ti auguro una lieta domenica.
Proprio oggi questo post, ieri vorrei non aver detto delle cose che però purtroppo ho detto. E ora sto male. Passerà ma il segno resterà. Anche per me.
Purtroppo è molto difficile rimediare a quel che si è detto. Ma non è impossibile. Bisogna riconquistare la fiducia di chi si ha di fronte e, per farlo, le parole non bastano più. Avrai bisogno di tempo e di molte azioni atte a dimostrare che ti sei davvero pentita di ciò che hai detto.
Coraggio, nella vita nulla è mai veramente perduto!
Un abbraccio.
Sono una gran chiacchierona, e se a qualcuno questa è un cosa che piace, so che a volte parlo troppo, ma almeno mi spiego e faccio capire le mie emozioni, il problema è avere in casa padre e figlio che invece parlano poco o niente, per loro vale il detto: una parola è poca ma due sono troppe! saluti
Dato che tu sei una chiacchierona magari a tuo marito ed a tuo figlio manca il tempo necessario per esprimersi! 🙂 Scherzi a parte, non siamo tutti uguali. Alcune persone hanno più difficoltà ad aprirsi e, proprio con loro, è necessaria una maggiore predisposizione all’ascolto e qualche silenzio in più.
Ciao, buona settimana!
E’ un bellissimo argomento e sono d’accordo con ciò che dici e soprattutto, con la tua conclusione. Io, nel mio piccolo, ho sempre riconosciuto che le parole hanno una grandissima importanza e ho sempre cercato di usarle senza ferire nessuno, senza offendere, senza dire parolacce. Non ho mai voluto che gli altri si sentissero offesi da ciò che dicevo. Considerando che ero molto timida (ora un pò meno per questioni di sopravvivenza), una volta avevo quasi paura a parlare, ora un pò meno, dico quel che devo dire scegliendo le parole giuste, o almeno ci provo. Un saluto da Mirty
Scegliere le parole giuste e saperle dosare è una gran dote. Allo stesso modo però, dobbiamo tener conto del fatto che non tutti hanno questa capacità e sbagliare è umano. Mai lasciarsi ferire troppo dalle parole altrui!
Ti auguro una buona serata ed una buona settimana!
Ho imparato “l’arte del silenzio”! Ciao Mr. Loto,65Luna
Bravissima, questa è un’arte in disuso nella nostra cultura!
L’importante però è trovare un equilibrio. mai, ad esempio, restare in silenzio davanti a qualcuno che subisce un abuso o un’ingiustizia!
Ciao, buona serata!
Ti faccio una domanda?
Come ci si comporta quando si dà grande importanza alle parole per comunicare con chiarezza e con rispetto della sensibilità altrui e poi, dinanzi alla richiesta di un chiarimento per parole ricevute ma maldestramente usate, ti viene detto: “Con te non si può essere spontanei, bisogna stare attenti a come si usano le parole?”
Non credo, spero, di essere Catone il censore ma se il linguaggio che mi viene rivolto si presta ad equivoci, non posso esimermi dall’esprimere un dubbio, qualora non comprenda da sola che bisogna leggere tra le righe, o che si tratta di un esprimersi legato alla situazione contingente.
Buona serata
Si impara…
…imparerò, quando capirò cosa. 🙂
Buona giornata