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La Concupiscenza

Un Concetto Ormai in Disuso che Indebolisce lo Spirito

È un concetto talmente in disuso che in pochi sanno cos’è la concupiscenza. È un termine che ha a che fare con la morale e si riferisce al predominio della materia sullo spirito.

La concupiscenza indebolisce lo spirito

La concupiscenza è un concetto comunemente legato al desiderio sessuale ma è riferito in generale alla debolezza dell’essere umano davanti alle tentazioni materiali.

Voglio riportare una storia di Papa Giovanni Paolo I che mi aveva colpito e che spiega molto bene la concupiscenza.

“Una volta mio zio tirava verso casa un maiale. Lungo la strada c’erano cespugli fioriti, ma il maiale non badava ai fiori. Più avanti abbiamo trovato una pozzanghera di acqua fangosa, e il maiale, ah! come ci si buttò dentro. E mio zio tirava la corda e il maiale che strillava e non voleva uscire dalla fanghiglia. Alla fine lo abbiamo tirato fuori tutto coperto di fango.

In qualche modo noi siamo nelle stesse condizioni di quel maiale.

Noi camminiamo per le strade del mondo, non come le signore con un cagnolino al guinzaglio. Noi portiamo al guinzaglio un maialetto, che è la nostra concupiscenza.

Si passa davanti ad una chiesa, poca voglia di entrarvi, poca. Si passa davanti ad un cinema dove ci sono i manifesti di abbracci, di baci, di nudo: là ci sarebbe una voglia matta di fermarsi. Allora bisogna tirare la corda: non voglio che tu ti sporchi. Ma tirare fa male, la concupiscenza si ribella, si rifiuta di obbedire. Bisogna avere il coraggio e la forza di tirare inesorabilmente …” (Albino Luciani – 100 Pensieri)

La Concupiscenza: Privarsi del Piacere

Con questa breve storia, Papa Giovanni Paolo I ha saputo descrivere con molta chiarezza una caratteristica propria dell’essere umano. Siamo tutti, chi più chi meno, attratti da ciò che crea piacere immediato, anche se alla lunga ci danneggia. Siamo invece riluttanti davanti a quello che, a fronte di piccole rinunce, ci procurerebbe certamente dei vantaggi allo spirito ed a lungo termine.

La concupiscenza genera infatti un serio problema. Quando ci si abitua alla ricerca del piacere, il nostro spirito si indebolisce e non ha più la forza per resistere a certe tentazioni. Con il passare del tempo, per soddisfare il desiderio del piacere, si tende ad aumentare la ricerca di certi vizi, anche quando questi ci danneggiano la vita. Pensa al gioco d’azzardo, al sesso estremo o al tradimento, alle droghe etc.

Per tenere a bada la nostra debolezza dobbiamo essere sempre in grado di tirare la corda che tiene legata la concupiscenza. Per riuscirci diventa necessario adottare uno stile di vita controllato, fatto di cose semplici, belle e pulite. Questo perché, come il corpo, anche il nostro spirito ha bisogno di essere nutrito. Se non lo nutriamo occupandoci solo delle cose materiali o se gli diamo un cattivo nutrimento come i vizi presto o tardi si ammalerà.

Lettura consigliata: Trattato della concupiscenza di Jacques-Bénigne Bossuet

Trattato della concupiscenza

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28 Commenti

  1. Quindi meglio la vita di sacrifici e “fioretti” che una vita che ammette la soddisfazione dei propri desideri? Poi ovviamente ci sono dei limiti … pensavo a quando facevi riferimento alle droghe o al sesso estremo.

  2. Cara Loto, veramente interessante questo post, si vede proprio che in certe cose la mia ignoranza.
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:- )
    Tomaso

  3. Non siamo tutti uguali.Questa é una verità. Ognuno di noi é attratto da ciò che vibra ad una frequenza che gli assomiglia. La materia é necessaria, altrimenti neppure credo esisterebbe.In natura non vi é nulla di inutile. Quante volte si sente dire che il danaro é lo sterco del diavolo…dipende semplicemente dall’uso che se ne fa, non é ne positivo ne negativo, é semplicemente un’energia, e questo vale per tutto il resto. Una cosa é sicura se si diventa schiavi del danaro del sesso del cibo ecc si perde qualcosa che non ha prezzo, la libertà…e la vita inevitabilmente perde quella magia che le é propria. 🙂

    1. È proprio questo il punto… se ci si lascia trascinare continuamente verso certi piaceri si finisce con il diventarne schiavi, senza nemmeno rendersene conto.

      Molto bello il tuo commento, ricco di riflessione e consapevolezza.

      Buona settimana.

  4. E’ più facile tenere sotto controllo la concupiscenza materiale o quella spirituale?
    Dipende. Per quanto mi riguarda è più facile tenere a bada quella materiale perchè la spirituale è stata già condizionata dalla religione cattolica che ha battuto fortemente sui sacrifici e sui sensi di colpa. Per cui, oggi, cedo con leggerezza al cioccolato… che non “sporca” ma fa dispetti alla bilancia.
    La domanda iniziale è posta seriamente, il resto è leggerezza di cui chiedo scusa.
    Ciao.

    1. La concupiscenza è normalmente legata alla materia, quella spirituale credo possa essere intesa come la scarsa volontà dell’uomo nel saper resistere al Male. Sono entrambe difficili da tenere a bada, ma se impariamo a controllarne una, di riflesso impariamo a controllare anche l’altra.

      Anche io amo molto il cioccolato ma, come tu stessa dici, se ci lascia andare a mangiarne quanto se ne vorrebbe poi si viene “puniti” sulla bilancia, il ché non va bene, non tanto per l’estetica ma per la salute. E la salute, sia fisica che spirituale, si basa sull’equilibrio.

      Per quanto riguarda i sensi di colpa, penso che la religione cattolica sia spesso stata male interpretata, anche dai sacerdoti. Il senso di colpa deve essere un semplice passaggio per comprendere l’errore ed arrivare al sincero pentimento che è necessario per liberarci dagli squilibri. Un senso di colpa fine a se stesso invece, non serve a nulla se non a farci stare male.
      Caso mai ti interessasse, avevo scritto qualcosa al riguardo qui: https://www.mr-loto.it/2017/affrontare-il-senso-di-colpa.html
      Vivere senza sensi di colpa e quindi senza pentimento come ci viene proposto oggi invece, anche se nell’immediato sembra farci stare bene, in realtà ci danneggia, rendendoci vittime di noi stessi e della nostra incapacità di imparare dagli errori e di migliorarci.

      Ciao, buona settimana!

      1. Ho scritto il messaggio precedente con spirito leggero ma sono convinta che il cedere al cioccolato non sia peccato.
        Ora, seriamente, scrivo che concupire è, per come la penso, mettere in atto ogni misura, ogni strumento lecito o illecito, per arrivare al desiderato.
        Il desiderio di assogettare l’altro, di possedere la sua vita, di influire, condizionare il suo pensiero, cancellando la capacità di decidere e di autodeterminarsi è, per me, devastante concupiscenza.
        Credo ne esista una collettiva, messa in atto dal potere.
        Mi trovo d’accordo con quanto scrivi sul senso di colpa, che dovrebbe essere una vera presa di coscienza tesa a produrre il cambiamento, ma purtroppo la chiesa cattolica ha lasciato intendere che basti il confessionale a cancellare ogni colpa… mentre non è così. Il perdono, anche quello verso se stessi, è un lavoro umile e costante che darà frutti in un tempo a noi sconosciuto.
        Buon pomeriggio.

        1. Peccato è qualunque azione o pensiero che ci danneggia, nel corpo o nello spirito. La cioccolata non è un peccato se mangiata con moderazione, lo potrebbe diventare con l’abuso materiale ed il desiderio smisurato. Lo stesso vale per ogni cosa.
          È interessante il tuo concetto di concupiscenza, l’hai alzato di livello, e posso essere d’accordo anche se può esserci concupiscenza anche nelle cose più piccole ed insignificanti. Bellissima la tua definizione del perdono, sono in sintonia con il tuo pensiero. Buona serata.

  5. “Nella morale cristiana, passione intemperante, predominio della materia sullo spirito.”

    Letteralmente copiato ed incollato!

    Stando a questo ogni altro elemento aggiuntivo ,come il senso di colpa e le religioni aprono altri temi che credo ci deviano dal senso stesso che il post tratta…

    “Per tenere a bada la nostra debolezza dobbiamo essere sempre in grado di tirare la corda che tiene legata la concupiscenza. Per riuscirci diventa necessario adottare uno stile di vita controllato, fatto di cose semplici, belle e pulite. ”

    Già… molto vero !Probabilmente l’andazzo pero’ va come va perché il nostro stile di vita pretende controllo uscendo fuori controllo,apprezzando il complicato… la bruttezza e la sporcizia!Faticoso …molto faticoso tirare la corda tenendo a freno quel maialino…Però per fortuna non esiste solo fango e maiali ….magari sono anche loro di passaggio in questa vita per “insegnare “ponendosi già solo come riferimento…per fortuna esistono fiori e farfalle!

    Buona serata!

    L.

    1. In questa vita tutto è di passaggio e di certo, oltre al fango, esistono anche i fiori… sta solo a noi scegliere il bello e buono e non il brutto e cattivo.
      Per chi sa comprendere perfino i pessimi esempi possono essere di insegnamento.
      Ciao, buona serata.

  6. A volte mi chiedo se non Sei stanco di ripetere sempre le stesse cose..?….forse anche queste fanno parte di quel “tutto
    è di passaggio”….. Anche io sono di passaggio in fondo o forse a casa ….chissà..soprattutto quando ritrovo persone amiche come questa:

    “…….A mio modo di vedere il problema è questa società che non è fatta a misura d’uomo. Viviamo una vita distaccata, non a contatto con la natura, una vita che piano piano ci logora dall’interno. In questo modo non abbiamo più né il richiamo né la voglia di comportarci con un minimo di interesse per le altre persone. Spero un giorno tutto questo possa cambiare.”

    Grazie buonanotte

  7. Proprio a proposito
    Alcune amiche stanno ricevendo in WSAP da uomini con inviti a incontri erotici con video porno.
    Credo che stiamo imboccando la via di Sodoma e Gomorra.
    MI sento veramente colpito come maschio.
    Cosa vogliamo seminare per questa democrazia italiana….se vento poi raccoglieremo tempesta.

    1. Purtroppo ormai, nel nome di una fittizia libertà, stiamo diventando tutti schiavi di ogni bruttura possibile ed immaginabile. Se continua così la tempesta non tarderà ad arrivare… o forse è già qui?

      Un caro saluto.

  8. Ma pensa te cosa imparo oggi..parola mai sentita in vita mia
    Cmq come stile di vita mi avvicino molto..penso più a coltivare anima e spirito che altro
    Buon fine settimana

  9. Parlare di concupiscenza in una società – la nostra – che accetta acriticamente tutto quello che ha successo, che fa dell’arroganza e del decisionismo altrettanti valori, che si regge orgogliosamente sull’edonismo più bieco, non è facile. Di sicuro, la concupiscenza è diffusissima, e l’antidoto, a mio parere, non può che essere l’amore. -Buona serata.

    1. Hai ragione, parlare di concupiscenza oggi non è facile ma trovo che proprio per questo bisogna farlo…e si, l’amore è la cura per ogni male.
      Un saluto.

  10. La ricerca del piacere rende schiavi, poiché il piacere dà assuefazione, al contrario di ciò che è salubre. Paradossalmente la spinta verso il soddisfacimento dei desideri più biechi e che danneggiano la persona, è più forte della spinta verso le scelte che alla lunga migliorano la vita e il vivere. Credo sia una delle maggiori contraddizioni dell’essere umano. Gli animali, al contrario di noi che ci riteniamo più evoluti, sanno istintivamente cosa è bene e cosa è male. Ma questa è un’altra storia. Un saluto

    1. Esatto, la ricerca del piacere rende schiavi perché dopo un po’ non si riesce più a farne a meno e, di conseguenza, si è spiritualmente indeboliti da questa situazione. ovviamente ciò che è piacevole non è sempre male, ma se questo condiziona la nostra vita significa che dobbiamo tirare un po’ la corda.
      Per quanto riguarda gli animali credo che abbiano il grande vantaggio di non usare troppo il pensiero… così sanno apprezzare pienamente quando stanno bene e tendono a dimenticare e/o sopportare meglio i momenti meno positivi.

      Un caro saluto.

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