Funghi Velenosi
Amanita ovoidea – Farinaccio
L’Amanita ovoidea è un fungo velenoso conosciuto anche come farinaccio o ovolo bianco. Si tratta di un fungo vistoso a causa della sua grande taglia.
Il suo nome deriva dal termine latino ovoideus che significa ovale, simile all’uovo e dal greco eìdos che significa somiglianza.
Il cappello dell’Amanita ovoidea può raggiungere le notevoli dimensioni di 30 cm di diametro. La sua forma è dapprima emisferica, poi convessa e infine piana. La sua superficie è liscia e di colore bianco. I bordi presentano spesso dei residui pendenti del velo imeniale. Le lamelle sono libere, fitte e sottili.
Il gambo, che può raggiungere la ragguardevole altezza di 20 cm, ha una forma cilindrica che si allarga in modo progressivo verso il basso. Alla base è presente la volva, caratteristica morfologica di questa specie di funghi.
La superficie del gambo è bianca ed è percorsa da fini fiocchi cremosi. Nella parte alta è presente un anello molto delicato che si dissolve presto in piccoli fiocchi cremosi. Sembra che se si schiaccia tra le dita un frammento di anello l’impressione sia quella di schiacciare del burro.
La carne è soda, compatta, bianca e immutabile nel gambo, mentre è leggermente spugnosa nel cappello. L’odore è dolciastro, forte, persistente e sgradevole. Da alcuni autori è descritto come simile all’urina di cavallo. Il suo odore comunque varia a seconda dello stadio di crescita. Il sapore è dolciastro.
Habitat
L’Amanita ovoidea cresce nei boschi di aghifoglie e latifoglie con una predilezione per i pini e le querce. Cresce nelle zone calde, prevalentemente dal centro Italia in giù e in zone sotto ai 1.000 metri di altitudine. Per la crescita predilige terreni sabbiosi e calcarei esposti a sud. Più rari al nord italia.
Pur trattandosi di un fungo autunnale, negli ultimi tempi la sua crescita è stata segnalata anche nella tarda primavera. Questo fatto, secondo alcuni autori, è da imputarsi al verificarsi di abbondanti piogge a cui fa seguito un periodo particolarmente caldo.
Commestibilità
La velenosità dell’Amanita ovoidea è molto controversa visto che in alcune regioni come la Toscana il fungo viene regolarmente consumato. In tempi recenti però si sono verificati dei casi di intossicazione che sono stati dapprima attribuiti a questa specie ma in seguito a una specie molto simile, l’Amanita proxima.
In alcune opere il farinaccio viene descritto come un fungo commestibile mentre in altre viene ritenuto responsabile della sindrome norleucinica o nefrotossica.
Dal lato opposto c’è chi sostiene che il farinaccio è commestibile anche da crudo, a patto che se ne asporti la cuticola, ovvero la pellicina che riveste il cappello. Il problema è che l’Amanita ovoidea presenta delle somiglianze con altri funghi velenosi mortali della stessa specie che potrebbero trarre in inganno i meno esperti. Questi funghi sono, oltre all’ A. proxima, l’A. verna, l’A. virosa e L’A. phalloides var. alba.
Se poi consideriamo che che il suo gusto dolciastro e il suo odore poco gradevole non invogliano certo a cibarsene, meglio astenersi dal considerarla una specie commestibile.
Amanita ovoidea – Farinaccio
Attenzione:
La classificazione dei funghi e della loro relativa commestibilità vanno affidate a micologi esperti o al personale specializzato degli enti sanitari competenti. Informazioni errate o atteggiamenti superficiali in merito potrebbero arrecare gravi danni da intossicazione o avvelenamenti anche mortali. Non consumare funghi se non si ha l’assoluta certezza della loro commestibilità. Le immagini riportate sul sito www.mr-loto.it sono puramente indicative, si tenga presente che gli stessi funghi da un anno all’altro o da un luogo ad un altro possono presentarsi sotto forme e sfumature di colori leggermente diverse.