Psicologia

Essere Felici di Quello che si Ha

La felicità nasce da dentro, non viene da fuori

Al giorno d’oggi è difficile essere felici di quello che si ha. Abbiamo sempre la possibilità di confrontare la nostra vita con quella degli altri, anche attraverso i social, e a volte è frustrante.

Essere felici di quello che si ha

Vediamo il nostro capo in vacanza alle Maldive, il vicino con l’auto nuova, il collega con uno smartphone appena uscito. Così o ci assale l’invidia o sprofondiamo nella tristezza.

Essere felici di quello che si ha è quasi impossibile in una società dedita al consumismo come la nostra. Appena riusciamo a comprare quello che vogliamo esiste già la nuova versione, oppure è passato di moda. Così c’è questo diffuso senso di inadeguatezza che ci rende perennemente insoddisfatti e alla ricerca di qualcosa che ci renda felici.

Eppure essere felici di quello che si ha è una scelta, è qualcosa a cui si può arrivare semplicemente con una semplice presa di coscienza.

Tempo fa circolava in rete una breve storia su questo tema che mi aveva molto colpito e che oggi voglio riproporre.

Una Storia per Imparare ad Essere Felici di Quello che si ha

“Un signore anziano, minuto, fiero e ben curato, un giorno trasloca in una casa di riposo.

Dopo molte ore di attesa, quando gli viene detto che la sua camera è pronta, sorride gentilmente e ringrazia tutti.

Mentre si sposta faticosamente fino all’ascensore con il suo deambulatore, un assistente gli descrive la sua piccola camera, essenziale ma pulita.

– Mi piace molto! – dice con molto entusiasmo l’anziano.

– Ma lei non ha ancora visto la sua camera… prima aspetti almeno di vederla. –

– Oh, questo non c’entra niente – risponde l’anziano.

– La felicità è una scelta che faccio a priori. Che mi piaccia la mia camera o no, non dipende dai mobili o dalle decorazioni, dipende dal modo in cui io decido di percepirla. Nella mia testa ho già deciso che la mia camera mi piace.

Questo tipo di decisioni le prendo ogni mattina al mio risveglio. Posso scegliere di passare la giornata a letto lamentandomi delle difficoltà che ho con le parti del mio corpo che non funzionano, oppure di alzarmi e ringraziare il Cielo per quelle che funzionano ancora.

Preferisco concentrarmi su tutte le cose nuove del presente e su tutti i ricordi felici che ho raccolto durante la mia esistenza. Perché la vecchiaia è come un conto in banca, prelevi da ciò che hai accumulato. – ”

Qualche Domanda per Riflettere

Questa storia è molto utile per riflettere su come essere felici di quello che si ha. L’alternativa non è altro che l’infelicità perché nella nostra vita ci sarà sempre qualcosa di cui dovremo imparare a fare a meno. Immedesimarsi per un attimo nell’anziano della storia ci permette anche di farci qualche domanda interessante.

Come stiamo vivendo la nostra vita? Stiamo riempiendo il nostro conto in banca di buone cose oppure no? Quante volte abbiamo la felicità a portata di mano ma non sappiamo vederla perché siamo concentrati su ciò che vorremmo ma non abbiamo?

Essere felici di quello che si ha è una scelta e nasce esclusivamente da noi, non da quello che ci circonda o dalle alterne vicende della vita.

Lettura consigliata: Cosa ti manca per essere felice? di Simona Atzori

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27 Commenti

  1. Forse succede perchè ci si identifica con quello che si ha, o non si hà. Io ho deciso non di accontentarmi.. Non mi piace questo termine, mi suona un pò come farsi andare bene le cose. Altro cosa è l’apprezzare. C’è una differenza sottile, ma enorme per il nostro benessere. Conosco molte persone che hanno il triplo di me, eppure non sono soddisfatte. La visione giusta credo manchi loro… ?

      1. Grazie, sicuramente le parole hanno un significato… E che nella vita se ne dà un altro significato. Buona giornata anche a te?❤️

        1. Si, l’accezione negativa di questo termine è un concetto tutto moderno, quando in realtà accontentarsi significa essere contenti di quel che si ha. Cosa c’è di più bello e soddisfacente?
          Ciao, buona serata.

  2. A me non manca proprio nulla per essere felice. Ho una bella famiglia, ho i miei animali, i miei passatempi … è vero ho anche i problemi, come tutti … ma ho imparato ad essere contenta di tutto ciò che ho. Serena giornata

        1. Esatto! Pensa a chi invece passa ogni giornata della propria vita ad invidiare qualcuno o a stare male perché non ha quel dato oggetto… un vero inferno!
          Ciao, buona giornata anche a te.

  3. Meditare.
    I bambini sono saggi, certe cose le parole scendono, ed io é capisco e guardo con la mia bocca aperta……….Signor Mr. Loto, ancora non riesco per scrivere delle miei parole giuste, e educare il mio cervello destro, il sinistro tanti fili rotti! Ma leggo tanta Mr. Loto

      1. Circa 5 anni: infarto e ictus, bloccato la mia voce e dopo piano piano per educare il cervello destro. E’ una forza per scrivere: afasia. Ancora per copiare e leggere, vedo e leggo il tuo blog e sempre tanta gioia!

        1. Mi dispiace molto per i tuoi problemi di salute, il tuo modo di scrivere è strano ma comprensibile, quindi sono sicuro che rieducherai alla perfezione anche la parte destra! Ciò che conta in queste cose è tenere duro ed essere testardi.
          Mi fa molto piacere che mi segui e ti ringrazio per questo.
          Un abbraccio fraterno.

    1. No no, come dicevamo con Sara, vuol dire proprio accontentarsi che è una cosa bellissima, affatto negativa! Vuol dire essere contenti di quello che si ha… conosci una forma di appagamento migliore?
      Ciao, buona serata anche a te.

  4. troppo spesso cerchiamo la felicità altrove mentre l’abbiamo a portata di mano
    Verissimo quello che dici, apprezzare quello che si ha è già motivo gioia e serenità!
    (fa anche rima!!)
    Buona giornata!

    1. Si, è curioso come la felicità sia sempre rappresentata da qualcosa che si deve ancora raggiungere, cercare o comprare. Invece è già dentro di noi, dobbiamo soltanto darle il modo di emergere. 🙂
      Buona giornata anche a te.

  5. Ciao
    quando si è giovani si hanno tanti sogni che poi col passare del tempo hai realizzato oppure no; l’importante per me è gioire delle piccole cose che la vita ti dona: che siano la realizzazione dei tuoi sogni oppure solo una parte di essi o magari qualcosa di inaspettato mai vedere il bicchiere mezzo vuoto, è vederlo mezzo pieno che fa la differenza. Sono anche convinta che nulla capiti per caso tutto succede per uno scopo ben preciso.
    Un buon fine settimana
    Chiara

    1. Io l’ho sempre pensata in un modo: se certi sogni non si sono realizzati, nonostante molti sforzi, probabilmente è molto meglio così. Spesso sulla strada si incontrano persone o situazioni che ti deviano dalla meta originale ma ti portano alla felicità… magari arrivando alla destinazione prevista tutto sarebbe stato peggiore! 😉
      Buon fine settimana anche a te.

  6. Sarebbe così saggio essere felici con quello che si ha.
    Purtroppo la società spinge sempre a desiderare di più

  7. la penso esattamente come l’anziano che poi sia giusto avere degli obiettivi da raggiungere indipendentemente dagli altri è altra faccenda. ciaoo mr. loto!

  8. Bellissima storia e bellissima lezione sulla felicità, sulla scelta consapevole di come guardare le cose, di come approcciarsi alla vita. Ricordo la favola “I due malcontenti”, a proposito della capacità di apprezzare ciò che si possiede e del sentirsi soddisfatti di questo: ad ogni miglioramento del loro tenore di vita subentrata poi l’insoddisfazione e il desiderio d’avere di più. Fino a tornare di nuovo al punto di partenza. Un monito a saper accontentarsi.
    Buon pomeriggio:-)

    1. Se ci pensi è proprio così. A cercar soddisfazione e felicità nelle cose si finisce con l’essere sempre infelici, perché quello che è all’esterno di noi dona una felicità effimera, vuota, che dura davvero poco. Chi la felicità la coltiva dentro invece, la vede ovunque intorno a sé.
      Buon fine settimana.

  9. Oggi sono andata al mare a pochi km da Roma ho preso il mio cappuccino freddo il lettino mi sono sdraiata Ho chiuso gli occhi ed ero beata serena con mestessa.
    Ho dimenticato annullandolo il suono gracchiante di una musica non musica i ragazzini maleducati: mi sono accontentata E tuttavia a luglio tornerò 10 giorni in Grecia al suo mare limpido dignitoso spogliato di tanto rumore.
    Quanto alla parabola del vecchio signore sono d’accordo con lui è quello scrigno di ricordi e di vita vissuta che ci accompagneranno nella vecchiaia E tuttavia una bella finestra sul parco cosa ci sarebbe di vergognoso a desiderarla ad apprezzarla?

    Ho letto i libri di Terzani e lo ammiro e condivido i suoi pensieri ma credo si possa vivere in un giusto equilibrio con i nostri piccoli desideri individuali
    sherq

    1. Non ci sarebbe nulla di male nel desiderare e apprezzare una bella finestra sul parco, il male sarebbe soffrire per non avere quella finestra che si desiderava!
      Si può certamente vivere in equilibrio con dei desideri ma, secondo me, non devono essere questi e solo questi a muovere i fili della nostra vita e dei nostri stati d’animo.
      Ciao, a presto.

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