Psicologia

Incompatibilità di Carattere

Quando andare d’accordo diventa impossibile

Incompatibilità di Carattere

A volte si incontrano delle persone con le quali si sperimenta una totale incompatibilità di carattere. Certo, sono convinto che sia possibile imparare qualcosa di buono da tutti e che tutti abbiano qualcosa da offrire. Eppure quando c’è incompatibilità di carattere è davvero difficile, addirittura dannoso, instaurare qualunque tipo di rapporto interpersonale.

Incompatibilità di carattere

La personalità di ognuno di noi è plasmata dalle singole attitudini, dalle esperienze, dall’educazione e, molto probabilmente, anche da alcuni fattori genetici. Questo fa sì che ogni persona sia un soggetto assolutamente unico. Perfino i gemelli hanno caratteri diversi tra loro, anche se spesso complementari.

Se ognuno di noi è unico, è facile dedurre che la compatibilità o l’incompatibilità di carattere con le altre persone sarà determinata da molti fattori. All’interno di tutti i nostri rapporti personali, infatti, entrerà in gioco un connubio di attitudini, esperienze ed educazione che dovrà trovare un riscontro nell’altro.

Di solito si tende a scegliere le proprie amicizie tra quelli che hanno il carattere simile al nostro. Questo perché, ovviamente, così è più facile essere compresi ed apprezzati senza troppi sforzi. La stessa scelta non può essere fatta in famiglia dove l’inconciliabilità tra i componenti è largamente diffusa.

Che Fare in Caso di Incompatibilità di Carattere?

Cosa fare quando ci capita di avere a che fare con persone con le quali avvertiamo una notevole incompatibilità di carattere? La scelta migliore per il bene di tutti è, semplicemente, evitare di frequentarle quanto più questo sia possibile. Sembra ovvio eppure, evidentemente, non è così. In molti si ostinano, in tutti i modi, a mantenere vivi rapporti personali in cui non esiste alcuna affinità né possibilità di comprensione reciproca.

Esistono “amicizie” all’interno delle quali alcuni vengono continuamente criticati, ammoniti e scoraggiati dagli altri, tanto da diventare soggetti fragili ed insicuri. Sono situazioni chiare viste dall’esterno. Purtroppo chi ne è direttamente coinvolto spesso soccombe, quasi spaventato dall’idea di uscire dal gruppo.

Anche molte coppie trascinano per anni relazioni segnate da personalità discordanti che generano liti continue, umiliazioni, tradimenti e quant’altro. Anche in questo caso spesso non c’è nessuna capacità, né volontà di porre fine al rapporto, quasi che quella sia la normalità.

La verità è che ognuno di noi dovrebbe frequentare sempre qualcuno che riesce a tirare fuori il meglio del nostro carattere. Se questo non è possibile, è necessario imparare ad essere tolleranti, accettando le differenze reciproche.

Quando ci sentiamo sempre nervosi, arrabbiati, tristi e insicuri dovremmo considerare seriamente la possibilità di un profondo cambiamento nelle nostre frequentazioni. Quando questo non si può fare, come nei casi familiari, bisogna lavorare sulla pazienza e sul nostro modo di interagire con l’altro.

Non ci sono colpe se c’è incompatibilità di carattere e serve soltanto un po’ di buon senso per accettarlo.

Lettura consigliata: Siamo troppo diversi. Andare d’accordo senza essere sempre d’accordo di Gianfranca Antolini e Gigi Avanti.

Siamo troppo diversi. Andare d'accordo senza essere sempre d'accordo

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31 Commenti

  1. Sempre sagge e pratiche le tue pagine. Anche io credo che più il legame si fà stretto, più ci voglia compatibilità. Se la vita è un viaggio abbiamo bisogno e diritto di sceglierci buoni compagni con cui condividere. Se no, che condivisione è? ?

    1. Certo, il problema è che spesso ci ancoriamo ad una realtà attraverso il desiderio di come vorremmo che sia. Molte persone tendono ad idealizzare chi hanno vicino o anche solo a cercare di cambiarlo. In realtà ognuno ha diritto di essere quello che è quindi… se non si va d’accordo è meglio smettere di frequentarsi piuttosto che finire a fare i martiri o i carnefici!
      Ciao, buona serata.

  2. Sì è proprio così, me ne sono resa conto personalmente. Ognuno ha il diritto di essere accettato quindi Amato per quello che è, se no di sicuro non è Amore.. Dipendenza, mutua assistenza ma di sicuro non Amore. E può risultare difficile anche essere sinceri con sé stessi nell’accettare dei difetti che proprio non accettiamo perchè ci fanno stare male. Quante situazioni difficili e penose ci eviteremo ed eviteremmo all’altro dicendo la semplice verità, nell’essere sinceri. Il male più grande forse nei rapporti specie di coppia è proprio la mancanza di sincerità e di autenticità. Grazie, buon fine settimana ??

    1. È così, e spesso questa mancanza si sincerità porta ad una vita di frustrazione. Nessuno è tenuto a cambiare per l’altro, non sarebbe giusto, ma tutti siamo tenuti a rispettare e a rispettarci. Meritiamo di vivere felicemente, almeno per ciò che è in nostro potere controllare! 🙂
      Buona domenica.

  3. buona domenica Mister ancora pioggia, novità stamani, tra una bussata una spruzzata di neve…
    Sono un carattere molto conciliante con i miei simili perché ho una massima :
    – ogni’uno è persino per se stesso un mistero figurati andare a inceppate il meccanismo in continuo precario equilibrio…
    Ho una sola incompatibilità quella del pennello e vernice, quando arriva il momento e il tempo preferisco pagare un professionista che faccia.
    Buona domenica ieri sera ho vinto una spalla e 2 metri di salsicce.

    1. Se sulla tua strada non hai mai incontrato, a parte il pennello e la vernice, qualcuno totalmente incompatibile con il tuo modo di essere, sei una persona molto fortunata! Del resto lo dimostrano la spalla e i due metri di salsicce… pardon, quella è bravura! 😉
      Ciao Andrea, buona domenica.

  4. Quando c’è incompatibilità di carattere, non esiste pazienza che tenga….l’unica soluzione è allontanarsi con discrezione dalla persona in questione, visto che comunque spesso l’antipatia è reciproca….
    Un caro saluto e buona Domenica pomeriggio!

    1. È vero, il problema è che in certi casi, ad esempio quando l’incompatibilità è con un familiare o con un collega di lavoro, non è possibile allontanarsi. E in quel caso bisogna esercitare necessariamente la pazienza… ma può essere una scuola di vita, imparando a tollerare anche ciò che non ci assomiglia per niente.
      Ciao, buona domenica.

  5. Ci si può andare incontro vicendevolmente specie nei rapporti di lavoro dove per forza devi accettare l’altro per non rovinarti le giornate, ma finisce lì. Resterà sempre un rapporto di facciata da cui allontanrsi il prima possibile.
    Buon pomeriggio, Mr. Loto

    1. Si, purtroppo quando c’è incompatibilità è impossibile stabilire un legame reale… non perché manchi la volontà ma perché mancano dei collegamenti necessari tra una persona e l’altra. L’importante è comunque imparare a tollerare anche chi non ci assomiglia per niente. Come dice il detto? Il mondo è bello perché è vario e, in fondo, questa è la vera forza del genere umano, le differenze!
      Buona domenica.

  6. E’ proprio vero … ci sono persone con le quali proprio non ti capisci nemmeno. Parli e le parole in teoria hanno “quel” senso ma non riesci a comprendere la persona, mi è capitato con una signora che veniva in area cani con me. Era praticamente impossibile comunicare fra di noi. Poi ci sono quelle persone che non ti piacciono proprio “a pelle” e anche quelle non è proprio il top da averci a che fare. Sereno inizio settimana

    1. Esatto, è proprio quello di cui parlo… in quei casi non c’è proprio nulla da fare e non è una questione di torto o ragione, nessuno dei due è “sbagliato”, semplicemente non c’è compatibilità.
      Ciao, buona serata.

      1. Ho capito benissimo dal momento che mi è capitato 🙂 … pensavo non fosse possibile fino ad un pò di tempo fa. Poi … mi sono ricreduta. Serena giornata

  7. È vero che di solito si scelgono persone compatibili e simili al nostro carattere. Del resto se non vogliamo rovinarci la vita è giusto così. Questo nelle amicizie. Nella famiglia invece non si possono escludere sempre quelli incompatibili e allora si sopportano solo i parenti lontani (essendo figlia unica non ho una gran scelta) nei matrimoni e funerali. Nella vita ho dovuto per forza di cose andar d’accordo con una suocera difficile e poco empatica. Ho fatto una faticaccia a sopportare, forse non dovevo proprio, avrei dovuto parlarle. Erano altri tempi. Ora intorno a me ho solo persone normali, ognuna con il suo carattere ma non incompatibili. Non ce la farei più a sopportare. Desidero serenità e pace. Buon Maggio e buona giornata ^_^

    1. Si perché in questi casi è proprio la persona più sensibile ed empatica a “soccombere”, nel tentativo di non creare situazioni disastrose… non è un bel vivere ma a volte è inevitabile.
      Un caro saluto, a presto!

    1. Il tuo è un ottimo modo di porsi in queste situazioni. Così, al di là del fastidio, si impara comunque qualcosa su se stessi e sugli altri.
      Buona giornata.

  8. Ormai sono diventata una maestra nell’accettare o, quanto meno, tollerare, persone che sono diverse da me. Avendo cambiato spesso ambienti e contesti, nonché luoghi di lavoro, ho dovuto lavorare un bel po’ su me stessa per adeguarmi. Ne consegue che molto spesso mi ritrovo da sola, che sono l’ultima scelta delle compagnie o non vengo scelta affatto. O almeno questa è la mia percezione della cosa. Credo comunque che con un po’ di rispetto si riesca a limare qualsiasi incompatibilità, caratteriale e non. Certo se ci si vuole rilassare o andare in vacanza in compagnia, la scelta diventa più complicata. Buona domenica

    (il mio secondo blog 😉

    1. Certo, un po’ di incompatibilità può essere limata, ma mai del tutto. A volte si trovano persone che sono così diverse da noi che qualunque cosa esca dalla nostra bocca viene fraintesa… e vice versa! Con questi presupposti diventa quindi davvero difficile costruire o mandare avanti un qualsiasi tipo di rapporto.
      Vengo subito a scoprire il tuo secondo blog… e nel frattempo ti auguro una lieta domenica.

  9. Cordialissimi, buon pomeriggio. Nel mio ambito di lavoro sto vivendo una situazione delicata che non riesco più a capire ne a gestiree l’argomento potrebbe essere diviso in tre parti: 1) rapporti sociali e lavorativi; 2) come avvicinare una ragazza timida; 3) da cosa comprendere se il rapporto costruito finora potrà evolvere o è destinato a finire.
    Con Vostro permesso descrivo questi ultimi due anni: lavoro in una struttura sanitaria a Milano da 7 anni; da circa due anni e mezzo è stata assunta una ragazza terapista che è estremamente timida e fa parte di una squadra di oltre trenta ragazze / donne fisioterapiste con diverse specialità ma questo gruppo di ragazze / donne, sia già assunte che di recente assunzione sono tutte snob, mostrano carattere o comportamento dissociativo e snob, talvolta anche tra loro. La ragazza cui parlo, malgrado la sua estrema timidezza, è stata l’unica a rivolgermi un timidissimo “buongiorno” intorno a fine 2021. Pian piano ha preso conoscenza fino a soffermarsi a scherzare, andare insieme alla stazione della metropolitana dopo il lavoro, mostrando a tutti quanto era raggiante e piena di vita. Io provo per lei qualcosa che non è solo simpatia o innamoramento ma qualcosa di più interiore, di anima, empatia, non so come spiegarmi. Potrebbe incontrare fidanzato e non avrei problemi, mentre mi sono creato problemi per quanto è accaduto improvvisamente. Ora descrivo Ad ottobre 2022 il medico del lavoro mi aveva richiesto diversi esami e test, uno di questi test lo poteva fare proprio questa ragazza essendone specializzata. Io non ho mai avuto il coraggio di chiederlo perché mi sembrava di – appunto – chiederle qualcosa solo per avvicinarla o conquistarla mentre lei, oltre ad essere raggiante anche se timida, non è mai andata oltre il saluto gioioso ed affettuoso e qualche parola sia dentro che fuori da lavoro. Una sua e mia collega ed amica, ad inizio dicembre 2022 mi accompagna in ufficio questa ragazza perché io le possa parlare dei test e la ragazza, timidamente ed in imbarazzo, mi ascolta ed accetta. Sono raggiunto dalla nostra collega e amica che mi esprime l’entusiasmo di questa ragazza; mi raggiunge la coordinatrice di questa ragazza ad esprimermi il suo entusiasmo e mi raggiunge anche il medico fisiatra che doveva gestire il piano terapeutico, oltre al medico del lavoro, tutti a farmi capire quant’era entusiasta questa ragazza. Ad inizio 2023 il salto si spegne, la vedo triste, persa ma non ho possibilità di alcun dialogo poiché diventa fuggente, sembra mi volesse evitare (ma forse è un mio pensiero). Il 7 marzo mi presento all’ambulatorio per il test e trovo una sua collega che emana odio e rancore verso tutti, mi tratta abbastanza male e chiude – seppure incompleta – la cartella clinica anche con qualcosa di illegale. Non posso più fare nulla per i test e non ho più ricevuto saluto da questa ragazza fino a luglio quando, parzialmente, torna a salutare ma incostante, a volte forzata, altre volte preferisce evitare, altre volte ancora è gioiosa. Ciò che so: ad inizio anno mi è stato comunicato che aveva dei problemi familiari; è in disaccordo con la sua collega che prevarica sempre; non ha nulla contro me. Se è così perché mi ha voluto evitare? Venerdì 25 agosto mi sono trattenuto per lavoro con la sua coordinatrice, la quale mi ha riassunto questi aspetti: 1) indipendentemente dall’età (lei 27 anni, io 54) se ti ha scelto e rivolto saluto e parola ci sarà un motivo; 2) sei l’unico dipendente con cui ha parlato e che saluta al di fuori del suo gruppo; 3) hai la possibilità di avere un dialogo con lei proprio per i test da rifare, è lavoro e puoi parlare con lei; 4) ti confermo che ad inizio anno aveva problemi familiari poi le alluvioni in Emilia (questa ragazza lavora a Milano ma è dell’Emilia); 5) ti invito caldamente a fermarla e parlare con lei o salutala tu per primo, lei non ha niente contro te ma anzi, in un periodo così giù ha bisogno di incoraggiamento e motivazione; 6) ti invito a parlare con lei al più presto dato che ha fatto domanda di trasferimento. Io non so come fare con lei che passa vicino al mio ufficio, è sfuggente e con passo veloce, rischio di fermarla e magari è in quel 90 % di chiusura emotiva o di problemi e rischio di creare un contrasto; è molto difficile trovarla serena da inizio anno. Altro aspetto per me inquietante è la pausa mensa: abbiamo un salone con oltre 100 posti e spesso in estate è quasi vuoto nell’orario mensa. Perché di tutta la mensa vuota questa ragazza e parte del suo gruppo si deve sedere vicino a me senza dire o fare nulla; se al mio tavolo non ci fosse spazio si siedono ai tavoli davanti o di fianco e spesso qualcuna del suo gruppo si volta verso me? So che nessuno ha verità in tasca ma un’opinione o parere personale non mi dispiacerebbe, se fosse possibile, nel tempo, in risposta a questa mail.
    Ringrazio molto e mi scuso per l’eventuale disturbo recato.
    Paolo Acquaro, Milano

    1. Buonasera Paolo, questo modo di ragionare facendo molte supposizioni e senza avere mai un riscontro certo, porta solo una grande confusione e insicurezza. Le cose migliori sono sempre le più semplici. Trova il modo di parlarle serenamente, con sincerità e soprattutto spontaneità. Questa è l’unica via per sapere come stanno davvero le cose. Tieni presente che, vista la differenza di età, lei potrebbe anche non aver mai pensato a te come a un partner.

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