John Nash è stato uno dei migliori matematici ed economisti del 1900, con una prestigiosa cattedra a Princeton. Voglio ricordare la sua storia perché, secondo me, è una fonte di grande ispirazione.
Durante la sua professione ebbe modo di apportare il proprio contributo, in modo brillante, in campi impegnativi. Si interessò alla meccanica quantistica, alle derivate parziali e alle equazioni differenziali paraboliche. Non solo.
John Nash lavorò sulle strategie politiche e militari per il governo statunitense durante la guerra fredda. Nel 1994, per la sua nozione di equilibrio, la Nozione di Nash nella teoria dei giochi, vinse un Premio Nobel per l’economia.
Una vita eccellente, certo, ma c’è un particolare che rende l’esistenza di John Nash ancora più eccezionale. Nel 1962, quando aveva soltanto 34 anni, gli venne diagnosticata la schizofrenia paranoide.
Da mente geniale quale era, si ritrovò in preda alle voci ed alle visioni tipiche della schizofrenia. La sua intelligenza, pian piano, si offuscò tanto da rendere necessari numerosi ricoveri psichiatrici. Fu sottoposto a forti terapie che comprendevano l’elettroshock e l’insulinoshock che gli crearono crisi epilettiche ed addirittura il coma.
John Nash: la Malattia e la Morte
Eppure John Nash non si arrese mai alla malattia, non cedette alla paura. I deliri non erano continui e, nei momenti di lucidità, tornava a lavorare, a studiare ed interessarsi alla matematica e all’economia. Pian piano, imparò a distinguere le sue allucinazioni dalla realtà, a gestire i sintomi della schizofrenia e, nel tempo, arrivò alla remissione della malattia. Nel 1970, sostenuto dalle cure costanti della moglie, il matematico scelse di interrompere gli antipsicotici. Alla fine, dopo 25 anni vissuti da squilibrato, raggiunse la completa guarigione, contro ogni aspettativa medica.
La morte arriva ad 86 anni ma, incredibilmente, non per cause legate alla sua salute. Muore infatti insieme alla moglie su un taxi, vittima di un incidente stradale. Stava andando a ritirare il premio Abel.
Sulla base della sua vita straordinaria fu girato un film, A beautiful Mind, che ha vinto 4 premi Oscar e 4 Golden Globe. Nel film fu negata la sospensione degli antipsicotici per paura che il messaggio venisse erroneamente interpretato come un’incitazione per i malati a sospendere le cure farmacologiche.
Se John Nash, malato di schizofrenia paranoide, ha vinto un Nobel con il concetto di equilibrio, nella vita davvero tutto è possibile. Bisogna solo volerlo ed impegnarsi a fondo per raggiungerlo.
Lettura consigliata: Il genio dei numeri di Sylvia Nasar
Ha citato un bell’esempio di forza interiore per combattere le avversità esteriori!
Non lo so ,ma credo che tutto sia davvero possibile grazie all’ Amore…e lui in qualche modo lo aveva capito bene .
Abbiamo talmente tutto oggi a portata di mano che non si ha nemmeno interesse a capire la nostra più temibile malattia legata alla mancanza di amore soprattutto verso se stessi!
Buonaserata
Proprio così, l’amore è il motore della nostra vita, è ciò che ci cura, ciò che ci spinge a non arrenderci mai.
Ti auguro una lieta domenica.
Io ho sempre diffidato della parola “amore”. Per amore viene spacciato talvolta addirittura qualche efferatezza. Per amore si giunge perfino ad uccidere. Tu mi dirai: Quello non è amore. C’è tuttavia chi pensa che lo sia. Ho preferito sostituire alla parola “amore” il termine “rispetto”: è più chiaro e misurabile. L’amore è un sentimento, e se io non lo sento, non posso farci nulla. Nessuna legge mi può obbligare ad amare; invece può obbligarmi al rispetto senza possibilità di appello. Vabbe’, posso concederti “amore per il rispetto”, suvvia!
Hai ragione, nessuna legge può obbligarti ad amare mentre può obbligarti a rispettare… e sta proprio qui la differenza. Se quello che senti e fai verso il prossimo non nasce da dentro è difficile che possa fare la differenza. Certo però il rispetto è meglio dell’odio o dell’indifferenza.
Buona serata.
E tra tutti i tipi di libertà, l’amore ,quello vero,quando lo senti davvero, non ti pone mai nella condizione di “obbligo” !
Non possiamo “rispettare” qualcuno solo perché ne abbiamo l’obbligo con legge… Il rispetto va sentito a prescindere!
E tutto ciò che si “sente” davvero ti mette in quella libera scelta di amare rispettando!
In questi ultimi commenti non sono le persone o le leggi che entrano in contatto…ma è la mancanza di amore che cerca un contatto con la presenza dell’amore!
Buona serata!
Però Guido ha ragione nel dire che la parola, il concetto “amore” può essere facilmente frainteso. Non tutti ne hanno l’esperienza e in molti ne hanno una visione molto lontana da ciò che si dovrebbe intendere.
A presto.
“Però Guido ha ragione nel dire che la parola, il concetto “amore” può essere facilmente frainteso”
Non so perché ,ma non trova anche lei un collegamento con queste sue(?) parole del precedente post!
:Fuori argomento, ho notato che comunque oggi a molti termini che di per se non avrebbero note negative vengono attribuite pessime considerazioni… oggi si gioca molto con le parole, si vede proprio che non c’è niente altro di buono da fare!
È possibile ritirare il suo libro o ancora no?Non vorrei avermi perso qualcosa, anche se la cosa importante almeno per me è :SENTIRE!
Buona serata!
Si gioca molto con le parole, per questo bisogna stare attenti affinché ciò che si vuol dire sia compreso. No, il mio libro non c’è ancora in versione cartacea, ma arriverà prossimamente. 🙂
Buona serata anche a te.
Che bella storia, in comune con questa persona ho l’autocritica, studiarsi e capire la provenienza di taluni disagi per poi gestirli. Non manchi mai a nessuno la capacità di amare! Buona settimana Rosanna
L’autocritica è una gran dote in calo negli ultimi anni. Solo con l’autocritica puoi capire i tuoi limiti e quindi imparare a superarli ma ultimamente tutti sembrano sentirsi già perfetti!
Grazie Rosanna, ti auguro una lieta giornata.
Si gioca molto con le parole, per questo bisogna stare attenti affinché ciò che si vuol dire sia compreso.
Sarebbe interessante un confronto a tutto cuore nel caso in cui non comprendiamo o non siamo riusciti a farci comprendere…partendo dalla volontà e la consapevolezza di poterci migliorare senza illuderci di impersonare la perfezione , ma siamo propensi ad ammettere i nostri errori e le nostre responsabilità nel caso in cui ne abbiamo e nel caso qualcuno a tutto cuore ce le fa notare?
Conosciamo davvero bene noi stessi o questo post è un esempio di come in modo opposto ,cadiamo più facilmente nell’errore di *guardare la pagliuzza nel occhio altrui senza renderci conto della trave nel nostro?*Perché nel caso questa trave fosse un sentimento annebbiato ,o una malattia fisica, ascoltandoci nel profondo ci si arriva perfino a guarirne,esattamente come John Nash !
Sarebbe un gran passo avanti ammettere la mia fragilità e la possibilità nonché certezza di sbagliare ,perché so che davanti a me esiste una persona con le mie stesse fragilità e possibilità di incorrere in errori !
Mi piacerebbe poter esternare, un perdonami ho sbagliato !…esattamente come e quanto qualcuno mi dice mi sono sentito offeso da te!
Quale differenza ci può essere tra reale e virtuale,se dentro di noi sentiamo in un certo modo!
Non saprei ,ma era importante per me lasciare queste righe sperando di essere stata io comprensibile …
Sarebbe interessante… ma non tutti sono disposti, sono interessati, sono capaci di farlo.
Ciao, buona giornata.
Anche il film è stato grande! Come la sua vita; sono contenta che gli abbiano fatto l’onore di un film così ben fatto.
Io ci credo davvero che tutto è possibile, certo, bisogna averne il sentore, nel senso che, come Nash, si devono avere le basi (in questo caso un’intelligenza non indifferente) per “annusare” un’altra possibilità …
Si, anche a me è piaciuto il film. Personalmente credo che quel sentore di vedere un’altra possibilità, in potenza, ce l’abbiano tutti. La cosa che non tutti riescono a fare è il dare fiducia a quell’alternativa. È come se si avesse paura di percorrere una strada diversa da quella che ci viene mostrata dalla vita.
Ciao, buona giornata!
Una vita incredibile