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L’Architettura nella Storia

Tutto Cambia Insieme a Noi

L’Architettura nella Storia

L’architettura nella storia è cambiata di pari passo con la società umana. Possiamo dire che questa forma d’arte è lo specchio della società in cui si sviluppa. Rapportando l’architettura moderna con quella greca, romana, medioevale o rinascimentale, la differenza è evidente.

L'architettura nella storia

Quando mi trovo davanti alle mirabili opere che l’architettura nella storia antica è stata in grado di creare, mi sento grato. Ringrazio con il pensiero quelle società che hanno costruito delle cattedrali e dei palazzi così belli. Allo stesso modo, ogni volta che passeggio per le strade delle nostre modernissime città, mi viene inevitabilmente un po’ di tristezza. Osservando certi edifici mi chiedo cosa lasceremo alle generazioni future.

L’architettura nella storia ci ha dimostrato che con molte meno risorse, capacità tecnologiche e conoscenze si potevano concepire costruzioni incredibilmente belle. Oggi ci si limita a colare cemento ed assemblare appartamenti in rettangoli grigi e tutti uguali. Non è plausibile l’idea che il gusto estetico sia cambiato con il cambiare delle mode. La meraviglia di certi edifici è universalmente riconosciuta dall’uomo moderno.

Cos’è allora che è cambiato?

L’Architettura nella Storia e l’Essere Umano

Senza dubbio è cambiato il modo di concepire l’esistenza umana.

Se osserviamo l’architettura nella storia ci accorgiamo che un tempo i luoghi destinati all’incontro delle persone erano ritenuti di grande importanza. Le piazze, le terme e i giardini erano il cuore della vita quotidiana di tutti. Per questo venivano curati molto anche sotto il profilo estetico. Colonne, statue preziose, affreschi colorati e fontane artistiche allietavano la vista. La vita delle persone oggi impone velocità e l’architettura moderna si è adeguata. Le piazze deserte lasciano lo spazio a rotatorie, doppie corsie e parcheggi.

Anche le abitazioni private sono cambiate. Da piccole stanze da letto e grandi sale conviviali siamo passati ad enormi camere e bagni, con sistemi d’allarme per proteggerci dagli altri.

Le opere più mirabili dell’architettura nella storia riguardano però i luoghi di culto. Gli architetti del passato sapevano che potevano facilitare l’innalzamento dello spirito al Cielo. Archi e volte, grandi navate, guglie e cupole, vetrate colorate e preziosi dipinti rendevano la preghiera ed il raccoglimento esperienze speciali. Oggi purtroppo, perfino le chiese sono diventate spoglie e fredde come il nostro spirito.

Forse per avere di nuovo la bellezza fuori, dobbiamo iniziare a coltivarla dentro.

Lettura consigliata: Il vuoto di Fernando Espuelas

Il vuoto. Riflessioni sullo spazio in architettura

Giarda

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20 Commenti

  1. Si, è la stessa riflessione che mi faccio spesso osservando le forme d’arte.Un tempo c’era al centro la bellezza, considerando la sezione Aurea…Bellezza e proporzioni dunque. Al giorno d’oggi spesso nell’arte trovo un senso del grottesco, che con fatica puoi considerare arte..Come può qualcosa che spesso non ha forma essere considerato arte.Ma l’arte è arte e spesso chi si esprime come me, viene considerato ignorante, non al passo con i tempi. Beh, io preferisco la vera bellezza che è armonia…e lei non ha tempo;).

    1. I radical chic fanno sentire ignoranti le persone che non apprezzano certe opere d’arte sostenendo che non le capiscono. In realtà se un opera d’arte non arriva alla maggior parte delle persone istintivamente vuol dire che non è affatto un capolavoro. Quindi non sentirti mai ignorante, è chi fa finta di apprezzare qualcosa solo perché deve ad esserlo! 😉
      Ciao, buona giornata.

  2. Caro loto, l’architettura moderna mi piace poco sono sincero quando vedo le vecchie costruzioni mi affascina tanto.
    Vedendo il Duomo di Milano, credo che non possa paragonare ai grandi grattacieli di oggi la mano dell’uomo
    si nota meglio sulle opere medioevali. forse io ne capisco troppo poco!!!
    Ciao e auguri che il nuovo anno ci porti tanta pace e serenità sempre con un sorriso:-)
    Tomaso

    1. Il Duomo di Milano, come molte altre splendide cattedrali che abbiamo in Italia, è talmente incredibile da lasciare a bocca aperta… e si, hai ragione, nessun grattacielo moderno può essere considerato così bello.
      Grazie caro Tomaso, a presto.

  3. La maggior parte delle volte che entro nei musei o nei palazzi che espongono opere di artisti, quando arrivo all’uscita, mi giro e torno indietro.
    Ho bisogno di elaborare le sensazioni ricevute.
    Al secondo giro osservo con attenzione, mi incanto e spesso mi commuovo.
    Mi immedesimo in questi artisti e sono grata. Non mi succede mai con le opere che sono considerate capolavori ma che io non capisco, che non mi trasmettono sensazioni di armonia ma il pensiero mi va solo a valutare l’enorme fortuna che hanno avuto per avere avuto valutazioni da critici che per un misterioso motivo le ritengono capovalori.

    1. In effetti il termine capolavoro è spesso usato a sproposito o forse, semplicemente, ha un significato diverso per i critici d’arte! 😉 Secondo me un capolavoro è un’opera talmente bella ed armoniosa da superare le epoche, è qualcosa che non passa mai di moda perché appartiene all’infinito. Avremmo tanto bisogno di tornare a circondarci di bellezza.
      Ciao, buona giornata!

  4. Cosa aggiungere a tutto questo se non la condivisione di una fine che mira ad un “nuovo inizio” :
    “Forse per avere di nuovo la bellezza fuori, dobbiamo iniziare a coltivarla dentro”.

  5. Sempre interessanti i tuoi post Mr. Loto.
    Buon anno!
    Se ti va passa a leggere il mio post ti interessa personalmente
    Dani

  6. Tempo addietro chi aveva soldi si costruiva palazzi e castelli, oggi si costruisce squadre di calcio imperi finanziari e anonimato.
    Addio fantasie architettoniche….
    Ringraziamo le finanze pubbliche e politici lungimiranti , ma soprattutto il cemento armato, il carbonio e acciaio con materiali trasparenti che permettono opere strabilianti.

    1. Quello che dici è vero, i soldi dei grandi imprenditori oggi vengono investiti in qualcosa che frutti altri soldi e non in cattedrali e fontane. Però gli edifici devono essere comunque costruiti, quindi un’occhio all’estetica, al di là dei materiali usati, non sarebbe una cattiva idea… ne abbiamo bisogno! Ciao, a presto.

  7. Sicuramente per ammirare bellezza fuori bisogna coltivarla dentro, purtroppo anche l’architettura va di pari passo con gli anni che viviamo. Poco più di trent’anni fa hanno costruito chiese nella mia città, che proprio non ispirano una bella esclamazione, tra l’altro sembrano tutte uguali e in più senza tenere conto del contesto (palazzi di vetro). Per le foto di matrimonio però si sceglie l’antico duomo anche se non è la chiesa di appartenenza. Buon anno Mr Loto!

    1. Anche io ho notato che le chiese sono gli edifici che hanno subito il maggior abbruttimento con il passare degli anni e delle generazioni… il che fa riflettere proprio sulla condizione del nostro spirito.
      Ciao, buon 2019 anche a te!

  8. Sono d’accordo con te e ho fatto più volte la tua stessa riflessione perchè è evidente la bellezza di opere, edifici, dipinti, cattedrali, ecc… delle epoche passate , rispettto ai giorni nostri, quando anche le chiese sono spoglie,e fredde.. Non so dire a cosa sia dovuto questo cambiamento, manca la fede, manca la passione per il bello, si privilegiano i lavori veloci che danno gadagni immediati ? Non so rispondere. Forse la decadenza artistica va di pari passo con la decadenza della nostra società frettolosa e priva di ideali e valori.. Saluti.

    1. Sicuramente le opere di una società ne rispecchia la cultura, le aspirazioni e le mancanze. O forse è semplicemente cambiato il generico gusto estetico? Sicuramente però, oggi le costruzioni architettoniche moderne che fanno riflettere sulla bellezza sono davvero poche.

      Ciao, buona settimana.

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