ComportamentoPsicologia

La Compassione

Una Qualità Estremamente Preziosa

La compassione è la capacità di provare reale interesse e preoccupazione per il bene degli altri. È la qualità tipica delle persone più elevate spiritualmente, che hanno compreso quanto una vita materialistica ed egocentrica sia insoddisfacente e vuota.

La compassione

La compassione è una dote innata dell’uomo che unisce età, razze, sessi, origini e credo diversi. Non è un caso che le tre religioni monoteiste spingano molto sulla compassione e sull’importanza per un buon credente di esercitarla ogni giorno. Anche per il buddismo questa qualità è un pilastro della dottrina religiosa, insieme alla saggezza. Ma tale virtù non è una prerogativa dei religiosi o dei credenti. È una parte integrante di qualunque insegnamento etico, anche slegato da una precisa religione.

Sperimentare la compassione significa arrivare ad un livello di coscienza e gioia difficilmente raggiungibili in un altro modo. Questo perché vuol dire sentirsi un tutt’uno con quello che ci circonda, comprenderlo, percepirlo e viverlo fino in fondo. Sperimentare questa consapevolezza porta a cercare di far sì che tutti e tutto intorno a noi abbiano quella giustizia, quel benessere e quella pace che noi vorremmo avere.

La più Alta Forma d’Amore

Si può provare la compassione per le persone ma anche per gli animali e per tutte le creature viventi in generale. Chi ama, ha rispetto per quel che lo circonda e la compassione è la più alta forma d’amore che esista. Non è infatti legata ad interessi personali o alla stretta cerchia di persone che ci appartengono, in quanto nostri familiari o amici. È slegata anche da qualsiasi tipo di necessità o bisogno materiale o emotivo.

Inoltre questa qualità è un mezzo efficace che permette al nostro amore di arrivare là dove serve, dove ce n’è maggiore bisogno.

Ma dov’è quando fingiamo di non vedere le necessità delle persone che soffrono o che non hanno nulla? Chi è in questo caso il vero povero?

Dov’è quando ignoriamo che le nostre scelte scellerate stanno inesorabilmente distruggendo il nostro bellissimo pianeta?

Dov’è quando restiamo indifferenti davanti agli animali maltrattati ed uccisi per i nostri vezzi?

È inutile lamentarsi di quanto gli esseri umani siano orribili se tutto si limita alle parole. Se proprio la pensiamo così, iniziamo da noi stessi. Coltivare la compassione non soltanto permette di elevare noi stessi ma serve a rendere il mondo un posto migliore.

Lettura consigliata: Compassione. Ascoltare le grida del mondo di Christina Feldman

Compassione. Ascoltare le grida del mondo

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31 Commenti

  1. Le racconto un episodio,nato in rete ,a proposito di compassione.

    Sono sempre stata contraria a quelle forme di movimenti femministi e maschilisti,percependoli
    come movimenti di disunione e disarmonizzazione tra l’uomo e la donna!
    Cercai nei blog di dare valore,su ciò che in questi ultimi tempi alcuni movimenti cercano volutamente di annientare!
    Tutto mi sarei aspettata tranne che un : provo compassione per te!
    Mi lasciò una strana sensazione quel commento ,perché non mi giunse nessuna empatia nell’uso di un termine inequivocabile!

    Creiamo “movimenti”,uno dentro all’altro ,e gli uni per gli altri molto facilmente senza nessuna base di ascolto?

    1. Siamo tutti un po’ superficiali Lara. Purtroppo tendiamo tutti a credere che chi non la pensa come noi è necessariamente nell’errore e questo ci porta a non aprire la mente ed il cuore verso la realtà dell’altro. Quel “provo compassione per te” è qualcosa che diciamo (o pensiamo) quando abbiamo davanti qualcuno che secondo noi non riesce a vedere la realtà. anche se ci è immerso dentro… ma non ci chiediamo mai se la sua non sia comunque una parte della realtà. La compassione, quella vera, è proprio la capacità di vedere con gli occhi dell’altro, di sentire quello che sente di lui… e non è assolutamente facile imparare una cosa del genere con la mente. Bisogna usare il cuore.
      Un caro saluto.

      1. Aspetta ,la compassione rappresenta tutto ciò che solo per definizione,come quella riportata nel post o in qualsiasi dizionario ,dà conoscenza.Poi si arriva al “riconoscimento”
        di tale conoscenza attraverso le azioni credo.

        E per come lei mi ha risposto ,come spesso mi accade per tanti suoi post,ho percepito che conosca sia l’una che l’altro…in tema di compassione.

        Ma quello su cui ,forse non sono riuscita a far comprendere è che spesso la “compassione” la si confonde con la pena.

        Io facevo pena per pensarla in un modo diverso…credo che in quel commento quella persona intendesse questo.

        Adesso il discorso diventerebbe più complesso o molto semplice.Vale la pena fare pena non solo compassione?

        L’empatia è la risposta trainante 🙂

        Grazie ,come sempre !

        1. Sentire pena per qualcuno significherebbe comunque provare empatia… quindi sarebbe del tutto positivo a prescindere dall’accezione negativa che ne viene data comunemente.
          Fuori argomento, ho notato che comunque oggi a molti termini che di per se non avrebbero note negative vengono attribuite pessime considerazioni… oggi si gioca molto con le parole, si vede proprio che non c’è niente altro di buono da fare!
          Grazie a te, come sempre.

          1. “oggi a molti termini che di per se non avrebbero note negative vengono attribuite pessime considerazioni”

            Ha ragione!Sa che esiste perfino l’accezione sul l’empatia…addirittura vista come patologia?

            *Le patologie legate all’ empatia consistono nel non sentire l’altro come accade nel disturbo antisociale, oppure nel sentirlo troppo….”

            Però deve consentirmi una lieve sua contraddizione, lo faccia osservandomi mentre le sorrido ,non vorrei si arrabbiasse 🙂

            E se non fosse sui termini che si gioca e lo fosse direttamente ed esplicitamente sulle persone…in cosa ci riconosceremo se non nella indifferenza?

          2. Ben vengano le osservazioni. In questo caso, secondo me, non è contraddizione ma osservazione da diversi punti di vista.
            Saluti.

            P.S. È difficilissimo farmi arrabbiare, bisogna proprio mettercisi d’impegno.

  2. Dovresti venire qui da me in ufficio e vedere per quanti la compassione è una cosa innata … sembrano peggio degli animali. Sarò un pò o.t. ma è la prima cosa a cui ho pensato. Serena giornata

    1. Negli uffici entra il campo la competizione che, ovviamente, azzera qualsiasi forma di compassione… e devo dire che è davvero triste perché collaborando si ottengono risultati molto maggiori. Ah, l’ego!
      Ciao, buona giornata anche a te.

  3. Andrebbe coltivata la consapevolezza che la compassione che deriva dalla sensibilità è una qualità che andrebbe sviluppata con impegno nel nostro mondo interiore, perché solo così è possibile diventare veramente umani.
    Grazie per la visita e buona giornata!

    1. Sono assolutamente d’accordo con te. Purtroppo però oggi in pochi si prendono la pena di coltivare questa grande virtù…
      Buona giornata anche a te!

  4. Davvero non è da tutti. Ma oggi il termine compassione sembra essere inteso in un’accezione negativa… un po’ come la pietà, e invece Gesù esortava proprio alla compassione e alla misericordia.

    1. Hai ragione, oggi alla compassione viene data un’accezione negativa… e questa la dice lunga sulla nostra condizione di esseri umani.
      Un abbraccio.

  5. La compassione, secondo me, è un nobile sentimento che ci dovrebbe portare ad aiutare chi si trova in difficoltà. Oggi ,però, nel nostro mondo frenetico, la compassione sembra essere un sentimento un pò scaduto. Colpa dell’indifferenza che avanza. E l’indifferenza, secondo me, è il male più grave della nostra società. Io provo compassione per i vecchi, le persone anziane così deboli e indifese; forse perchè mi ricordano mio padre che è mooolto anziano e non sta bene. E poi provo una forte compassione per gli animali, quelli abbandonati o maltrattati, li adotterei tutti. Quando c’era ancora mia madre, mi diceva che avevo più compassione degli animali che delle persone. Forse è vero, ma io, chi posso , cerco di aiutare. Saluti.

    1. Hai ragione, il vero cancro dell’uomo moderno è l’indifferenza.
      La tua ultima frase è meravigliosa. Se solo lo facessimo tutti, al mondo ci sarebbero molte, molte meno sofferenze. ♥
      Un abbraccio.

  6. mi sovviene la parabola del buon samaritano,
    La carità credo non un dono ma una entità nata con l’uomo…poi se non coltivata può spegnersi o essere dimenticata.
    Certo con queste navi con uomini abbandonati alla loro mercé riesumano questa forma di cuore umano, riattivando questa combin miscela di chimica e calore corporeo.
    Grazie di aver aiutato Ida ecosì sono andato a trovare anche lei

    1. Dubito che in chi la nutre la compassione possa spegnersi… ma forse può essere dimenticata da chi non l’ha mai conosciuta.
      Per quanto riguarda Ida, era il minimo che potevo fare… speriamo che riesca presto ad inserirsi nella nuova piattaforma.
      Ciao!

  7. Buon pomeriggio, Mr. Loto.
    La compassione è senz’altro un sentimento che sa di buono e che mette in relazione gli individui.
    “Cum patior”, infatti! Quindi con una sorta di sofferenza ci si relaziona ai problemi altrui.
    Sbagliando, sicuramente, spesso al termine viene data un’accezione negativa: quasi un compatire, un commiserare l’altro, un provare pena non certo nel senso di “pietas”,
    Un saluto

    1. Ottima analisi! … e relazionarsi ai problemi altrui “cum patior” è sicuramente il modo migliore per rendere questo mondo un po’ più umano.
      Buona serata.

    1. Dici? Io penso che in qualunque società umana ci siano grandi egoismi e violenze…ma anche persone che sanno provare la compassione. Tutto fa parte di noi. Il punto è riuscire a fare in modo che i lati migliori di noi non vengano soffocati da quelli peggiori.
      Ciao, buon fine settimana anche a te.

  8. Caro Loto, una parola che sembra facile rispondere.
    Compassione tutti l’abbiamo nel cuore e spesso cerchiamo di mascherare, ma la sentiamo profondamente.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

  9. Buonasera Mr- Loto. Ti ringrazio qui, nella tua casa virtuale che hai lasciato da me. E’ sempre un piacere rivederti nel mio blog. Quello di cui parli, la compassione. Difficilissima da praticare, almeno per me. Sono sensibile alle emozioni degli altri e chi mi conosce lo sa bene. La mia sensibilità mi porta a sentirmi scombussolata emotivamente quando vedo una persona triste. Ma essere compassionevoli credo sia altra cosa. Tu ci riesci ad essere così? Un sorriso e buona serata. Lila

    1. Non sempre ci riesco, ma ci provo ogni volta. Se ti senti scombussolata davanti alla tristezza altrui è un buon segno, vuol dire che la compassione è forte dentro di te. Se la tristezza degli altri già ti tocca profondamente il passo successivo è non aver timore di questa sensazione ma cercare di usarla per aiutare chi hai vicino a superare quel momento di sconforto. Basta pensare: cosa mi farebbe piacere che gli altri facessero se fossi io al posto di chi soffre?
      Un abbraccio.

      1. Per ciò che mi è possibile già lo faccio anche se a volte è facile sentirmi impotente in certe circostanze. A volte la tristezza è un muro senza colori. In alcuni casi mi rendo conto che è necessario un aiuto specifico (medico) per fare stare bene alcune persone. Però so di avere un’arma potente in mio possesso. Il mio sorriso. Lo riservo non solo a chi mi è simpatica/o ma a chi avverto ne abbia bisogno.
        Un abbraccio anche a te.
        p.s. non conosco il tuo contatto privato, mi piacerebbe scriverti. Ciao, buona notte.

        1. Che meraviglia! Dispensa il tuo sorriso ovunque perché il mondo ne ha davvero tanto, tanto bisogno!
          Buona giornata.

          P.S. Trovi la mia mail in fondo alla pagina, cliccando su “contatti”.

  10. Compassione. Parola che, come ho letto anche sopra viene male interpretata, sostituita da una sgradevole sensazione che ne modifica il significato. Compassione intesa come uno struggimento interno, una tenerezza, una forza che ti parte da dentro per cercare di aiutare, sostenere, dare speranza. Devo fermarmi più spesso ed ascoltare quello che mi viene da dentro. Grazie Mr. Loto che mi dai questa opportunità. Guardare con gli occhi e il cuore aperto.
    Un caro abbraccio.
    sibedoula

    1. Oggi il problema è sempre lo stesso. Corriamo, corriamo… e non abbiamo mai tempo. Tempo per noi ma non inteso come andare dal parrucchiere o a fare shopping, tempo per fermarci a riflettere, tempo per formulare pensieri complessi e bellissimi, tempo per capire cosa ci facciamo su questo piccolo pianeta perso nell’universo.
      Il tempo ci permette anche di guardare alle altre persone e di compatire, dal latino compăti, che significa “soffrire insieme”. Perché quando si prova sincera compassione si prova la stessa sofferenza e si cerca di aiutarsi a vicenda. E, nel dolore, non c’è niente di più bello del sapere che qualcuno è vicino a noi e ci tiene per mano.
      A presto.

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