La Madre – Recensione Libro
La Madre
di Grazia Deledda
Genere: Classico
Anno di pubblicazione: 1920
Editore: Mondadori
Trama
Siamo ad Aar, un minuscolo paese sardo, sperduto tra le rocce. Il giovane Paulo è il sacerdote del paese e nella sua missione è aiutato dalla madre e dal piccolo Antioco.
Paulo è sempre stato un prete irreprensibile e onesto ma, negli ultimi tempi, ha perso la retta via. Nel paesetto infatti, vive anche Agnese, una giovane ed avvenente donna sola. Per quanto Paulo sappia che il suo amore per Agnese è proibito dai suoi voti, non riesce ad opporsi all’attrazione. Sua madre, consapevole della debolezza del figlio, cercherà di aiutarlo a fare la cosa giusta.
Incipit
«Anche quella notte, dunque, Paulo si disponeva ad uscire. La madre, nella sua camera attigua a quella di lui, lo sentiva muoversi furtivo, aspettando forse, per uscire, ch’ella spegnesse il lume e si coricasse.»
Recensione di La Madre
Grazia Deledda è un’autrice che mi piace molto. Negli anni, oltre al famosissimo Canne al Vento, ho avuto modo negli anni di leggere diversi suoi romanzi e li ho apprezzati tutti. Quello che rende unica questa autrice è la sua capacità di descrivere gli stati d’animo come nessun altro, e questo libro non fa eccezione. Ma andiamo con ordine.
Voglio iniziare la recensione di La madre sottolineando che questo è un vero e proprio romanzo psicologico, molto più degli altri libri di Grazia Deledda. Tutta la trama si articola sui pensieri, le riflessioni, le paure e gli stati d’animo dei personaggi. È stato incredibile essere spettatori dei turbamenti più profondi che possono attanagliare l’animo umano, allora come oggi. Da lettori si può essere veri partecipi di alcuni turbamenti e semplici spettatori di altri. Si assiste a come ciò che si crede influenzi profondamente il nostro modo di sentire ma anche di vivere la realtà.
L’ambientazione della storia è meravigliosa. Un piccolo paese abbracciato dai monti, all’interno della Sardegna, costruito con le pietre e chiuso al mondo. Eppure l’umanità è sempre la stessa: c’è chi giudica, chi guarda, chi comprende.
Personaggi
Come suggerisce il titolo, La madre del sacerdote è la vera protagonista della storia. Osserviamo l’evolversi della trama attraverso i suoi pensieri e le sue riflessioni. Ovviamente è una donna di altri tempi, con aspettative diverse rispetto alle madri di oggi, ma la sostanza del suo sentire è attuale. Più di ogni altra cosa si preoccupa dei pericoli che corre il figlio che, in quel caso, è la perdizione eterna. In questo romanzo Grazia Deledda ci mostra come i problemi dei figli ricadano, anche senza la loro volontà, sempre sulle madri.
Paulo, a sua volta, colma gli spazi che La madre non può raggiungere. Si mostra in tutte le sue debolezze ma anche in tutta la sua forza. Agnese, causa involontaria di tanto turbamento, resta sullo sfondo, chiusa nella sua casa e nel suo mistero.
Il personaggio che però ho amato di più è il giovane Antioco, il chierichetto che vuol diventare prete. È il personaggio che alleggerisce la storia e intenerisce il cuore. È raccontato in modo così realistico che pare quasi che l’autrice lo conoscesse.
Conclusioni
La trama si snoda semplicemente attraverso il sentire di ogni personaggio. Pur senza azione riesce a tenere il lettore incollato alle pagine fino all’ultima, per sapere come andrà a finire.
Il finale è intenso e inaspettato, lascia inoltre aperta la porta alle personali considerazioni di ogni lettore.
Questa è una storia sofferta raccontata con grande delicatezza. È ricca di dettagli interiori e di descrizioni magistrali di un’epoca che non esiste più. Durante la lettura è inevitabile riflettere su molto temi importanti quali la religione e le sue regole, il tradimento e le miserie umane.
Come sempre Grazia Deledda muove i suoi personaggi con maestria e li disegna così dettagliatamente da renderli reali. Ogni suo romanzo sembra descrivere persone realmente esistite, quasi fossero parte della memoria della nostra famiglia.
Concludo la recensione di La madre consigliando questo romanzo a chi vive o ha vissuto in Sardegna, a chi ama il realismo e a chi in una storia cerca più risvolti psicologici che azione.
Citazione
«Un attimo; e si accorse con terrore che ricadeva nell’incubo. Non era salvo ancora: bisognava attraversare un’altra notte, come un ultimo tratto di mare burrascoso.»
Curiosità
- Grazia Deledda è stata la prima donna italiana a vincere un Nobel per la letteratura, nel 1926.
- Per la trama e l’ambientazione di questo libro l’autrice si è liberamente ispirata ad un piccolo paesino montano della Sardegna, Lollove e alla sua leggenda.
- Dal romanzo sono stati tratti due film. Il primo è del 1954 e si intitola Proibito, diretto da Mario Monicelli e con Lea Massari nel ruolo di Agnese. Il secondo è del 2014, è intitolato come il romanzo ed è stato diretto da Angelo Maresca.
- La madre è stato tradotto in inglese con il titolo The woman & the priest, letteralmente la donna e il prete.
La Madre – Recensione Libro