Qual è il Senso della Vita
Qual è il senso della vita? Molti se lo chiedono, da secoli, ma sono pochi coloro che giungono a una risposta soddisfacente. Ovviamente la cosa più difficile è trovare un significato che valga per tutti. Quando chiedi a qualcuno qual è il senso della vita infatti, tenderà a rispondere in modo soggettivo, a parlare solo per sé stesso.
Anche io mi sono fatto questa domanda e ho una mia idea in merito che, naturalmente, è solo un’opinione. Mi interessa però condividere questa mia opinione perché sono curioso di sapere cosa ne pensi tu.
Ho avuto modo di notare che gran parte della gente non capisce qual è il senso della vita e nemmeno se ne preoccupa. Tutti viviamo su delle rotaie immaginarie su cui ci posizionano dalla nascita, l’unica aspirazione è andare avanti.
Desideriamo nascere con un posto di lavoro già assegnato di diritto nel quale magari non occorre alcun sacrificio. Vorremmo guadagnare soldi facili che ci permettano di passare l’esistenza soddisfacendo i nostri piaceri.
Qual è il Senso della Vita per Molti e per Me
L’idea più diffusa di un’esistenza soddisfacente è quella di avere abbastanza da poter praticare hobby, viaggiare, passare le serate con gli amici e simili. Il massimo, per quasi tutti, sarebbe un’esistenza senza avere mai alcuna preoccupazione e possibilmente senza alcuna sofferenza. Ecco qual è il senso della vita per la maggior parte delle persone: cercare di stare il più bene possibile.
Paradossalmente, quelli che vorrebbero una vita di questo genere si trovano spesso a fare un lavoro che non amano. Inoltre si sentono insoddisfatti e infelici proprio perché la loro vita non è come loro la vorrebbero e, di conseguenza, non ne trovano alcun vantaggio.
Abbiamo tutti un tempo limitato su questa terra e viene spontaneo pensare che bisognerebbe dare un significato a questa possibilità. E il significato della vita non può sicuramente essere quello di passarla interamente a fare ciò che ci diverte senza dover far nulla per meritarcelo. È giusto dover affrontare fatiche e problemi perché solo in questo modo è possibile capire davvero qual è il senso della vita.
Un’esistenza che non ci mette mai davanti degli ostacoli, anche se ad un primo sguardo può sembrare una fortuna, in realtà non ha significato. Una vita così non ci darà mai l’opportunità di metterci alla prova e di evolverci, proprio attraverso la ricerca delle soluzioni ai problemi.
Il significato della vita, per come la vedo io, è molto semplice. Al momento della nascita riceviamo in dono un’anima che è il motore della nostra vita.
Il nostro dovere è quello di accrescerla attraverso l’intelligenza e le esperienze per far sì che l’anima sia pronta ad intraprendere ciò che l’aspetta. Per questo non ha alcun senso fuggire davanti alle difficoltà che bisogna invece affrontare senza paura, in modo costruttivo.
Ecco qual è il senso della vita per me: imparare il più possibile per evolversi spiritualmente.
Lettura consigliata: Ikigai: Il metodo giapponese di Bettina Lemke
Per anni l’ho pensata esattamente come te. Evolversi spiritualmente … ma adesso mi chiedo anche “che senso ha evolversi spiritualmente?” a che può servire? E spesso penso che non ci sia proprio un senso. Serena giornata
Se pensi che con la morte del corpo tutto finisca è molto difficile trovare il senso della vita. Se invece credi che il tuo spirito non muoia con la morte del corpo, allora quello che hai imparato e l’amore che hai dato verranno con te, oltre i limiti della materia. Evolversi spiritualmente serve, non soltanto perché rende più comprensibile e d’aiuto la nostra esistenza terrena ma anche perché lo spirito è la nostra essenza, tutto ciò che resta quando il resto muore.
Buona settimana.
Penso che non ci sia nulla dopo la morte ma che evolversi spiritualmente serva per se stessi. Però per me dopo “non c’è niente”.
Serena giornata 🙂
Evolversi spiritualmente serve a comprendere meglio la vita e se stessi e, sicuramente, ciò è d’aiuto anche alle persone che ci circondano! 😉
Ciao Ely, buona giornata.
Certamente è d’aiuto anche alle persone che ci circondano. Serena giornata
Buon fine settimana
Grazie Ely, buon fine settimana anche a te.
Ti racconto un episodio di pochi giorni fa avvenuto col mio vicino di casa.
Sono cattolico e lui dall’altra sponda anche ateo convinto.
Mi raccontava che la depressione lo assale e teme in modo particolare il pensiero della morte che spesso lo tormenta.
Una frase che ancora non riesco a cancellare:
– la fede può aiutare, sono convinto.
Nel suo rimuginare pensieri su pensieri nelle sue cadute di morale aveva pensato anche a questo.
Risposi che non siamo fatti per concimare la terra del cimitero ma per una vita futura.
La luce dei nostri occhi vede anche le ombre quello dell’anima vedo solo luce nel futuro
Ho letto poi una massima:
La vita è la carta che va giocata bene
Certo, il tuo amico ha ragione, la fede aiuta. Il punto è che non si può decidere di credere sul serio se in questo non si riconosce se stessi nella fede.
” Non siamo fatti per concimare la terra del cimitero ma per una vita futura” è la riflessione più schietta che abbia mai letto sul senso della vita! La penso come te. 😉
Ti auguro una buona settimana.
Personalmente penso che il senso della vita sia “lasciare qualcosa” nel senso di vivere lasciando delle tracce di se negli altri, agire in modo che il ricordo che resterà sia piacevole e gradito in modo che il nostro percorso non si dissolva con noi.
Buon pomeriggio
Questa è l’idea di molti… io però non riesco ad abbracciarla, soprattutto per un motivo: le tracce di sé su questa terra, prima o poi, scompaiono comunque. Noi stessi non sappiamo nulla dei bisnonni dei nostri bisnonni, ad esempio. Lasciano tracce indelebili soltanto quelli che realizzano qualcosa di veramente eccezionale… ma il senso della vita di Alessandro Magno stava veramente nelle terre che ha conquistato? Non so, l’argomentazione non mi convince in pieno.
Ciao, ti auguro una buona settimana!
ma mica intendevo delle conquiste? Intendevo in quelli che ci hanno conosciuto, non si può essere unioversali….
È vero, non si può essere universali, ma allora il senso della vita è racchiuso in poche decadi…
“Io ho risolto per me stesso il problema del senso della vita, dicendomi che consiste nell’accrescere l’amore in se stessi e nel mondo”Lev Tolstoj.
Ecco credo che anche questo pensiero ha dello spirituale .
L’amore è il principale valore esistenziale,riuscire in questa impresa, mettendoci davvero
Il cuore…sublima l’anima !
Però il commento di Silvia io lo abbraccerei,perché in quel ” lasciare qualcosa ” credo non intenda qualcosa di materiale, ma la parte migliore di sé magari proprio quella che ha saputo elevare l’amore!
Buonaserata
Sono d’accordo, avevo scritto a Ely “quello che hai imparato e l’amore che hai dato verranno con te”. Mi piace molto l’idea che il cuore sublima l’anima. Ci credo sul serio.
Certo, si può lasciare qualcosa al mondo che non sia materiale ma non verrà comunque ricordato per sempre. Il “per sempre” non è destinato a questo mondo terreno.
Buona settimana e buona serata.
Curioso… non mi sono mai sentita come posta su una rotaia immaginaria…
Mi sento grata della vita che mi è stata donata, e a ogni stadio cerco di viverla nel miglior modo che posso, trovando un senso a ciò che faccio, in modo più naturale possibile affrontando i cambiamenti che ogni età inevitabilmente comporta. Come credo succeda un po’ a tutti, ho incontrato persone negative, ho fatto lavori che per me non erano il massimo, mi sono scontrata con privilegi e sciocchi tabù, di tutto un po’ ho trattenuto solo ciò che mi è stato utile per crescere. Il resto l’ho lasciato andare, nel dimenticatoio, per così dire.
La cosa per me fondamentale è che pur cambiando ho sempre cercato di rimanere fedele a me stessa e cercato di vivere nel modo che meglio si adegua a ciò che sono. Ho anche imparato anche a dire di NO.
Non penso al prima e al dopo sinceramente, a cosa possa servire la mia vita. Ho sempre sentito però la necessità, il bisogno di capire chi sono, che tipo di vita è più affine al mio modo di essere, e senza grandi stravolgimenti cercare di fare “mio” ciò che mi trovo ad affrontare, in coerenza con ciò che sono, e a trarne una qualche soddisfazione. Naturalmente ho fatto anche molti errori, ma sono serviti anche quelli, e ora a un po’ più di metà secolo tutto sommato sono soddisfatta della mia vita, anche se necessiterebbe di qualche cambiamento. Si vedrà…
Certo sarebbe potuto accadermi di peggio, come nascere in una zona della terra in cui mancanza di cibo e malattie rendono la vita ostica, in una famiglia priva di valori, in mancanza di legalità, impedita a scegliere, subire gravi traumi, ecc. Per cui posso dire tutto sommato di essere stata fortunata.
Buona giornata
Anche il tuo modo di affrontare le cose è, in fondo, una filosofia di vita, un modo per darle un senso. La ricerca di sé e di quello che più si adatta al nostro essere è certamente un modo di spendere la vita senza buttarla via. È giusto? È sbagliato? In realtà nessuno di noi può saperlo, ma di sicuro il “cuore” che mettiamo nel vivere fa la differenza e dà un senso. A me il tuo sembra un bel modo di investire il tempo che ci è concesso su questa terra.
Un caro saluto.
Mi fa piacere, del resto: “Ecco qual è il senso della vita per me: imparare il più possibile per evolversi spiritualmente” mi pare sia lo stesso modus vivendi, o no?
Sai, mi capita di osservare lo stile di vita delle persone, a immaginarmi al loro posto e a chiedermi: riusciresti a vivere così? La risposta dipende molto da quello a cui sarei costretta a rinunciare in termini di coerenza con me stessa. Lo trovo un buon esercizio per continuare convinta per la mia strada.
Ricambio i saluti