Riflessioni

La Crisi è la più Grande Benedizione

Lo diceva un genio e certamente aveva ragione

La Crisi è la più Grande Benedizione

In questi tempi cupi è difficile pensare che la crisi è la più grande benedizione che si possa ricevere. Stiamo attraversando un periodo davvero complicato, fatto di restrizioni e paure. Se fino a ieri la nostra unica fonte di preoccupazione era il virus e il suo contagio, oggi iniziamo ad avere paura del futuro.

La Crisi è la più Grande Benedizione

Pian piano infatti, si stanno facendo strada nel nostro cuore anche pensieri diversi da quelli legati alla salute. Con molte attività chiuse ed il turismo ridotto praticamente a zero, l’economia cade a picco. Se stiamo iniziando ad abituarci all’idea di mascherine e distanze di sicurezza, iniziamo a temere di non riuscire più ad avere abbastanza denaro per sopravvivere.

Come si può quindi convincersi che la crisi è la più grande benedizione nella vita di una persona?

Qualche tempo fa, sfogliando un vecchio libretto che raccoglie interessanti riflessioni di vari autori, mi sono imbattuto in uno scritto che mi ha colpito. Non solo mi ha stupito per l’attualità del tema trattato ma mi ha conquistato per la splendida morale che lo attraversa per intero.

La crisi è la più grande benedizione, non lo dico io ma un autore che, tutt’oggi, è considerato una delle menti più geniali di tutti i tempi. Ecco il testo per intero.

La Crisi è la Più Grande Benedizione Che Una Persona Possa Avere

La crisi è la più grande benedizione che una persona o un Paese possa avere, perché la crisi porta nuovi progetti. La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte buia.

Nella crisi nasce l’inventiva, le scoperte, le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza restare indietro. Chi attribuisce alla crisi i fallimenti e le pene della sua vita, viola il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza.

L’inconveniente delle persone e degli stati è la pigrizia nel trovare le soluzioni e le vie d’uscita. Senza crisi non ci sono sfide e senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti.

È nella crisi che si vede il meglio di noi, senza crisi ogni vento è solo una brezza.

Parlare di crisi significa incrementarla e rimanere in silenzio è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. L’unica crisi che può davvero minacciare la tua vita è quella nella quale non lotti per uscirne.”

Albert Einstein

Credo che, in questi tempi difficili, dovremmo davvero riflettere su queste righe per riuscire a farle nostre. La crisi è la più grande benedizione se serve a scuoterci dal torpore mentale in cui eravamo caduti. Ora, finalmente, siamo costretti e cercare dentro di noi tutte le risorse di cui disponiamo e che, forse, non sapevamo neppure di possedere.

Lettura consigliata: Il dono nel tempo della crisi di Enrico Molinari e Pietro A. Cavaleri

Il dono nel tempo della crisi. Per una psicologia del riconoscimento

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12 Commenti

  1. Sì forse è vero ma il pensiero di questo futuro sinceramente non mi mette molta allegria. Sarà durissima, avrò da abbassare ancora il mio tenore di vita … come l’avessi alto :/ ma sicuramente al peggio non c’è limite. Io però per il momento non riesco a vederla positivamente. Sicuramente darà inventiva e meno pigriza … ma … va beh, serena giornata

    1. Ely è tutto una questione di impostazione mentale. È come quando decidi di smettere di fumare o di perdere peso… se scegli di vederla come una privazione sarà durissima, se invece trovi il modo di cogliere l’occasione per rivedere le tue abitudini in modo da stare meglio, non dico che sarà una passeggiata, ma sicuramente ne trarrai beneficio e ne uscirai molto meglio di prima. 😉
      Coraggio, l’essere umano è fatto per le sfide.
      Un caro saluto.

      1. Eh lo so ma al momento va proprio così. Come tutti i combattenti deponi le armi per un pò, per riprendere energie. Poi torni meglio di prima e trovi la forza di vedere le cose in un’altra maniera. Di solito riesco a trovare il positivo ma per il momento sono come il combattente a riposo. Tornerò. Serena giornata

  2. Ciao carissimo Mr. Loto
    Anche io penso questa pandemia e tutta la crisi economica alla fine sono una benedizione. Osservo giorno per giorno nel mio giardino gli uccellini, le piante, e pura l’aria sembra di essere un’altra.. Poi questo silenzio non è un silenzio di mutismo, ora posso ascoltare le voci della natura riconosco i canti degli uccellini.. Sembra di vivere in un piccolo paradiso. Ho paura che tutto torna alla normalità, e la gente dimentica presto questo periodo in cui la natura poteva rinascere in pace senza il disturbo da noi esseri umani..
    Ti abbraccio in amicizia Rebecca ♥

    1. Ciao Rebecca, che piacere rivederti nel mio blog!
      È vero, in questo periodo in cui gli uomini sono chiusi nelle loro case, la natura si sta prendendo più spazio… anche se a breve tutto tornerà alla normalità precedente. La crisi economica, magari, ci insegnerà a vivere con meno cose superflue o magari ad inventarci qualcosa per guadagnare che prima non consideravamo possibile.
      Ti abbraccio anche io, saluto Gianni e mando una carezza a Tatanka! 😉

  3. Che bella la ricetta degli brioches, lo provo sicuramente quando andiamo via con il camper, amo mangiare i brioches per colazione quando viaggiamo con il camper… abbi una buona serata bussi Rebecca
    (bussi vuol dire baci)

    purtroppo non posso commentare al post degli brioches

  4. Sinceramente leggendo un post simile non posso non ammettere che se esistessero davvero delle “categorie” di persone io sarei in quella dei “pazzi”… e leggendo questo post mi rendo conto che non è un esclusiva esserlo !:)

    Che poi la crisi mondiale non è altro che una moltitudine di errori di singoli umani …che non sia davvero il conto che ci siamo accollati durante gli anni come conseguenza del libero arbitrio?

    I “pazzi” dal loro mondo interiore ,dalla loro libertà interiore… attenzione non prigionia conformista…vedono nella crisi un opportunità di salvezza ,un ripartire con la spinta della consapevolezza a non ricommettere gli stessi errori di cui siamo responsabili noi umani …non certo Dio…e non certo un virus sviluppatosi dal nulla.

    A livello ambientale credo che sia sotto gli occhi di tutti il beneficio che ne trae dopo un certo tipo di inquinamento umano(!)…spetta a chi adesso trarne beneficio?
    Siamo pronti per la nuova rinascita ?Stiamo entrando anche qui in una sorta di luogo comune dove ancora la vediamo dura…del tipo :io mi rendo conto ma tanti ancora non credo che abbiano capito a fondo ,rifaranno gli stessi errori.E basta!! Anche questo atteggiamento è un arresa poco consolatoria e diventa quasi come un dare adito a certi atteggiamenti.Se ognuno si impegnasse di suo andando avanti in maniera consapevole anche gli altri tenteranno ad imitarlo e non il contrario!

    1. Quello che hai scritto mi ricorda moltissimo ciò che avrei commentato io stesso a questo post quando ero più giovane. E mi piace molto, significa che non ti sei lasciata ancora sconfiggere dalla realtà che, purtroppo, a volte non è all’altezza delle nostre aspettative e dei nostri ideali, anche quando questi sono fondati su solide basi razionali.
      Oggi io sono un po’ più prevenuto.
      Pur credendo ancora fermamente che ognuno di noi può fare la differenza, mi rendo conto che non tutti vogliono farla. Magari a parole ammirano e sostengono chi si comporta nel migliore dei modi ma si guardano bene dal fare altrettanto… però, anche se questi ultimi ci saranno sempre, in fondo la vita è una questione di equilibri. Ciò che conta alla fine è che chi si impegna sia in numero sempre crescente!
      Quindi si, hai ragione!
      Un caro saluto.

  5. Eppure sono convinta che non è un qualcosa che non sia alla portata di tutti ,la “benedizione” è proprio nella riscoperta dei valori perduti .

    Faccio un esempio ,tante persone chiuse in casa hanno riscoperto l’arte di arrangiarsi non solo sotto il profilo alimentare non potendo uscire.Allora fare spesa ,comprare di tutto e di più era un superfluo ,un entrata nella macchina del sistema consumistico e non un effettiva necessità? Fare il pane in casa non è cosa da poco ,il pane è un alimento basilare per la nutrizione soprattutto dello spirito.Ho ricevuto foto di mamme con i piccoli a casa a riscoprire un genere di bellezza ormai andata…perché la fretta ,la velocità, il lavoro ha rese schiave le persone.

    Questa è una possibilità altissima di riscoperta dove ogni persona ha potuto sperimentare con le mani e con lo spirito ,non ci sono scusanti.Per non parlare degli affetti,abbracci scontati e oggi più sentiti ,più desiderati.La possibilità tutti l’hanno avuta!

    La domanda fondamentale a cui gli umoni devono rispondere è cosa abbiamo imparato …quale insegnamento era dentro una simile vicenda?Vogliamo ancora correre, soppravivendo alla vita o viverla nei più piccoli ma grandi messaggi che abbiamo colto …per favore rallentate…rallentiamo e ascoltiamoci di più.

    Credo anche io negli equilibri e la dimostrazione è che la Natura sa come riacquisirli …l’uomo è divenuto una macchina ad alta velocità,travolge e distrugge ma la situazione forzata di fermarsi ha dato un occasione d’oro a tutti noi…una sorta di benedizione va solo accolta e data il giusto senso …vale più dell’economia ,del potere del denaro…vale la priorità del senso della nostra vita spirituale su quella terrena…

    Il tuo essere giovane che citi oggi è divenuto “saggezza”…ma ne sei consapevole eccome…

    Grazie e buona giornata!

    1. Tu dici di aver “ricevuto foto di mamme con i piccoli a casa a riscoprire un genere di bellezza ormai andata”. Io ho invece ascoltato molti genitori disperati per il fatto di avere con loro i figli 24 ore su 24!
      Sicuramente alcuni avranno colto l’opportunità di riscoprire i ritmi naturali per un essere umano, quelli che ti permettono di assaporare ciò che vivi e ciò che sei. Tra questi qualcuno cambierà il proprio stile di vita e qualcun altro si sentirà costretto, a malincuore a tornare a fare ciò che faceva prima. Molti altri però, scalpitano dal desiderio di tornare a correre come d’abitudine e, ahimè, temo proprio che sia la maggioranza.
      Proprio oggi pensavo che nel momento in cui torneremo liberi di andare dove vogliamo, quelli che ne soffriranno maggiormente saranno proprio i bambini più piccoli che, durante questa prolungata quarantena, hanno scoperto una senso di unione e di famiglia a cui saranno costretti a rinunciare presto .
      Buona serata.

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