Psicologia

Le Preoccupazioni Fanno Male

Essere sempre preoccupati ci distrae dai veri problemi

Le Preoccupazioni Fanno Male

Anche se nella vita degli esseri umani, giocano un ruolo fondamentale le preoccupazioni fanno male e non solo a livello emotivo. Essere sempre preoccupati provoca ansia e stress che, nel lungo periodo, provocano anche sintomi fisici. Sappiamo infatti che questi problemi possono provocare variazioni sul peso, dolori muscolari, indebolimento del sistema immunitario e problemi cardiovascolari.

Le preoccupazioni fanno male

Che le preoccupazioni fanno male ce ne accorgiamo ogni volta che la nostra mente non riesce a liberarsi dal pensiero di questi ostacoli.

Se ci pensi, l’esistenza di quasi ogni persona è formata da periodi e ciascuno di questi è caratterizzato da una preoccupazione principale. Fino a che questa non viene in qualche modo risolta, tutti gli altri pensieri e diventano pressoché irrilevanti. Quel determinato problema assorbe tutta la nostra energia, come se fosse un vero e proprio buco nero nella nostra esistenza.

Una volta risolto il problema che genera tanta inquietudine però, non giungiamo alla serenità come sarebbe naturale immaginarsi. La nostra mente fa immediatamente emergere immediatamente un altro assillo che diventa il nostro chiodo fisso fino alla prossima risoluzione e al prossimo problema.

Seppure le preoccupazioni fanno male, sembra quasi che impegnare le nostre energie nella paura sia inevitabile. Pare un espediente innato che l’animo umano utilizza per evitare che una persona affronti sé stessa e i propri veri problemi.

Le Preoccupazioni Fanno Male: Ecco da Dove Tutto Inizia

Esistono persone che, non avendo veri problemi, arrivano a costruire sopra a delle sciocchezze dei veri e propri castelli di preoccupazioni assurde. Mi vengono in mente le giovani donne che sono ossessionate dal loro aspetto o dal loro peso. Oppure quelli che si occupano in modo morboso della propria salute, perdendo di vista tutto il resto.

Non impegnando i propri pensieri in qualcosa di positivo e costruttivo, si finisce con il passare la vita dietro a molti afflizioni inutili.

Il meccanismo che si innesca in questi casi è veramente interessante. Tutto inizia nel momento in cui iniziamo a pensare di indagare il nostro animo per scoprire quali sono i veri problemi per poi risolverli. La sola proiezione mentale di questo lavoro ci sembra una fatica insormontabile per le nostre capacità. Ecco quindi che ci concentriamo sui sintomi e non sulle vere cause.

Le preoccupazioni fanno male ma è più facile impegnare la propria mente preoccupandosi di continuo piuttosto che affrontare lo sforzo di trovare l’equilibrio interiore.

Purtroppo essere sempre preoccupati per qualcosa abbassa notevolmente la qualità della nostra esistenza. Inoltre questo stato d’animo non ci permette di pensare liberamente e serenamente. È una cosa davvero grave perché solo nella serenità del pensiero che si possono prendere le decisioni adeguate a indirizzare la nostra vita nella giusta direzione.

Dato che le preoccupazioni fanno male, impariamo a non dare loro troppo peso. Meglio affrontare i problemi (reali) man mano che si presentano.

Lettura consigliata: Il manuale dell’ansia e delle preoccupazioni di David A. Clark e Aaron T. Beck

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19 Commenti

  1. L’ansia non è una bella cosa. Forse dipende dal non saper trovare una soluzione ad un problema che dobbiamo affrontare. Per esempio, soffro di “non saper parlare in pubblico” o meglio davanti a molte persone tipo riunioni di 20 o 30 persone. Mi assale ansia e preocupazione e non riesco ad esprimermi, quasi mi manca il fiato!

    1. Non ci crederai ma questo è un “blocco” che aveva anche Gandhi! Il punto non è superare questa paura ma chiedersi perché ti preoccupa parlare in pubblico. Solo quando avrai capito questo potrai superare la tua ansia. 😉
      A presto.

      1. ahahahahah grazie di questa info! Posso sognare un futuro da guru allora anche per me! 😀
        Sai in questo tempo di casini lavorativi la strada del guru può essere una soluzione LoL
        Fondamentalmente perchè mi vergogno … di me. Tenterò di lavorarci, ma è proprio una grossa difficolta. Grazias!

          1. Non ho paura di parlare in pubblico quando dico qualcosa in cui credo molto. Ma non che ci tengo a parlare in pubblico eh 🙂 a me sta bene stare zitto. Solo che … A volte è necessario, altrimenti gli altri ci sovrastano! Tipo alle riunioni di condominio o a lavoro

          2. Anche io di solito preferisco stare zitto ma hai ragione nel pensare che “a volte è necessario”… quindi bisogna cercare di credere sempre molto in ciò che si dice! 😉

  2. partendo dal presupposto che il cervello non può stare fermo nemmeno di notte con i sogni figuriamoci durante il normale scorrere della giornata attiva. Non meravigliamoci se nei circuiti elettrici celebrali non va ad infilarsi un baco. La sensibilità e il dolce far nulla, ozio, padre dei vizi non scatenano riflessioni tendenti al baco. Nonostante che in tanti non riconoscono la vita spirituale per cui la coscienza non esiste i pensieri sono come il mondo girano e capita che ritornano a turbare la gentile vita.
    Tempi duri per chi non sa gestire questi ritorni di parentesi del normale vissuto. Chi non sbaglia scagli la prima pietra …per cui tutti abbiamo dei ritorni poco piacevoli…impariamo a perdonarci.

    1. Assolutamente si, capita a tutti e tutti dobbiamo perdonarci… il punto è che ci sono alcuni pensieri che ci avvelenano, giorno dopo giorno, e a cui dobbiamo imparare a rinunciare. La vita spirituale serve proprio ad individuare questi pensieri e ad imparare a gestirli in modo che non ci danneggino. Oggi le persone sono lontane dal loro spirito, eppure ancora si chiedono perché non riescono mai a star bene, nonostante abbiano tutto, materialmente parlando.
      Ciao.

  3. Beh, io fondamentalmente sarei una persona tranquilla che non si crea particolari problemi, ma avendo una famiglia è quasi impossibile non avere preoccupazioni. Nella vita c’è sempre qualcosa che crea ansia e non è una fobia…Mi sono preoccupata per mio padre con insufficienza respiratoria, ( ogni crisi era un sofferenza grande per tutti) poi per mia madre malata per otto anni di Alzheimer che me ne ha combinate di tutti i colori, poi per il figlio che cercava lavoro e aveva i suoi momenti di delusione, poi ancora sono capitati problemi di salute a me ( mi avevano persino detto che avevo una malattia incurabile e che avevo poco tempo per vivere, cosa poi rivelatasi infondata), adesso ci si è messo il cane che ogni tanto non sta bene e non si capisce cosa abbia … Come si fa a non preoccuparsi quando si vuole bene a qualcuno, persona o animale che sia? Ogni volta che si risolve un problema ne nasce subito un altro! Così è la vita!
    Comunque concordo con te: le preoccupazioni fanno male, però, molte volte, non si può proprio fare a meno di preoccuparsi!

    1. Certo Katherine, quello che dici è giusto. Quello a cui io mi riferivo maggiormente nel post è l’abitudine, molto diffusa, di preoccuparsi continuamente soprattutto per cose del tutto inutili. Oggi la maggior parte delle persone non è più in grado di distinguere tra cosa valga la pena preoccuparsi e cosa no. Poi, come hai scritto, la vita è fatta anche di problemi veri, e per quelli è perfino bene preoccuparsi, se non altro per trovare una soluzione!
      Un saluto e l’augurio di una lieta domenica.

  4. Le preoccupazioni purtroppo non si possono evitare, ma occorre affrontarle senza ansia e senza panico per riuscire a risolvere le cose che le hanno procurate. Buon pomeriggio

    1. Le preoccupazioni per cose serie non si possono evitare. Ma quante preoccupazioni ci creiamo ogni giorno dal nulla? Ecco, tutte queste ultime invece si possono evitare semplicemente imparando a chiedersi più perché e meno come.
      Buona domenica Silvia, è sempre un piacere ritrovarti.

  5. Io credo che tanto dipenda da come ti approcci alle preoccupazioni. E’ vero, è impossibile non averne ma se affronti un problema nel momento in cui sorge senza lasciarsi prendere dall’ansia. Io di solito mi dico che non posso cambiare la realtà ma devo affrontare la cosa. A volte mi va bene 🙂 a volte un pò di ansia arriva 🙂
    Sereno inizio settimana

    1. Mi piace molto il tuo approccio, di sicuro è un metodo che funziona nella maggior parte dei casi. Purtroppo conosco molte persone che, invece, pur continuando ad affliggersi e a lamentarsi, non fanno nulla per cercare di cambiare la loro situazione, si limitano a pensare a se stessi come “sfortunati” o impossibilitati a cambiare.
      Ciao Ely, buona settimana anche a te!

      1. Il cambiamento sei tu … devi essere tu. Non puoi sicuramente aspettarlo dall’esterno. E volere è potere … non sempre ma per lo meno provarci. Altrimenti ti fossilizzi sempre lì. Comunque in un modo o in un altro i problemi si superano sempre, alla fine 🙂 serena giornata

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