Psicologia

Metterci il Cuore

Solo ascoltando il cuore troveremo la strada giusta

Metterci il Cuore

Viviamo un momento storico di grandi cambiamenti, manca soltanto imparare a metterci il cuore. Mi pare che, finalmente, l’uomo si sia reso conto che a far sempre nella stessa maniera non cambia mai niente. Il problema è che non ci crede fino in fondo.

Metterci il cuore

Pian piano si sta sviluppando una nuova coscienza che sta lentamente svegliando le persone. La gente si sta rendendo consapevole del fatto che, continuando sulla strada del capitalismo sfrenato e dell’egoismo, presto si arriverebbe alla rovina. Stiamo infatti andando incontro alla devastazione dell’individuo, sempre più infelice e dell’intero pianeta totalmente impoverito ed ucciso da tanta avidità.

Oggi, più che mai, è necessario metterci il cuore, che significa sentimento ma anche istinto, intuito, empatia, fratellanza, gratitudine. Tutta la nostra vita, fino ad ora, è stata incentrata sulla logica, sulle cifre, su quello che è più materialmente conveniente. Abbiamo dimenticato di avere un’anima e abbiamo fatto sì che tutto intorno e dentro di noi si complicasse.

Senza metterci il cuore i rapporti interpersonali diventano un dare esclusivamente per ricevere. Il lavoro, scelto solo con la logica del guadagno, diventa un mezzo per fare soldi ma non per esprimersi. Lo studio, senza uno slancio istintivo, significa ricordare molte nozioni senza imparare nulla.

Metterci il Cuore non Significa Mettere da Parte la Ragione

Abbiamo talmente perso l’attitudine a fidarci di ciò che sentiamo che tendiamo a ritenere chi lo fa una persona sciocca o, semplicemente, piuttosto ignorante.

Ma a cosa serve attraversare questo mondo splendido senza metterci il cuore, senza, cioè, avere i mezzi per osservare e comprendere questa bellezza? È davvero una scelta intelligente rinunciare a quel che sentiamo irrazionalmente per rincorrere delle mete razionali?

Che poi metterci il cuore non significa dimenticarsi di avere un cervello. Significa dare modo anche alla parte più recondita di noi, che sfugge alle definizioni logiche, di esprimersi e di avere uno sbocco tangibile nella realtà. Perché a reprimere sempre quella parte si vive male, si diventa infelici contro ogni logica e, nel peggiore dei casi, ci si ammala.

Il benessere di una persona e del pianeta non dipende soltanto dai numeri, dai guadagni e da tutto ciò che la razionalità ci insegna a valutare. Dipende anche da ciò che quella singola persona prova, sente e ha bisogno di esprimere quotidianamente a sé stesso ed agli altri.

Lettura consigliata: Domare il drago di Isabella Leardini

Domare il drago. Laboratorio di poesia per dare forma alle emozioni nascoste

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27 Commenti

  1. Caro Loto, hai trovato il modo di dirci tante cose, senza dei motivi complicati.
    Sicuro che supereremo anche questi difficili periodi!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso 

  2. Ho uno sdoppiamento di personalitá su quello che scrivi.

    Una parte di me, la prima che scatta dice: fantastico! Hai straragione, questo è tutto quello che serve. È la parte di me che si lascia affascinare dalla “visione”, dall’entusiasmo di “finalmente una strada da percorrere”, del “bellissimooooo”. Potrebbe essere la parte piú autentica di me, piú giovane, piú adolescienziale, forse piú profonda. La parte della speranza.

    Poi peró scatta anche un’altra parte di me che dice: questo discorso è bello, bellissimo, ma non basta, purtroppo. Serve un piano esecutivo, con degli obiettivi raggiungibili e numerabili, altrimenti rimane veramente molto “vago”, soltanto un’idea e non una concretezza realizzata. E di belle idee, è vuotamente piebo il mondo.

    Inseguire un sogno o una visione, ha bisogno di una sorta di piano operativo affinchè da sogno diventi realtá. Alcuni dicono che un sogno con una data di scadenza, è un obiettivo. Un obiettivo, raggiungibile (elon musk ha un senso di raggiungibiltá probabilmente diverso dal nostro 🙂 ).

    Eppure forse la razionalitá sana, porterebbe alla realizzazione di ció che “sembra” irrazionale, perchè la razionalitá conduce al bene, difficilmente a ció che ci fa male. Es. la razionalitá non ti farebbe mai mettere la mano sul fuoco (dopo che sai che fa male!) o non ti farebbe gettare in un pozzo. Trovo molto giusto seguire la razionalitá, la logica del passo dopo passo forse mi dá sicurezza, ma di deduzione in deduzione si arriva alla “veritá”.

    Ho anche un altro punto: seguire il cuore… Ma il cuore chi segue? Dunque comanda quello che “sentiamo”. Se il nostro cuore fosse malato, “seguire il cuore” potrebbe essere pericoloso. Se comanda quello che sentiamo, potrebbe diventare tutto istintivo e senza una buona dose di razionalitá, pronta a correggere la rotta, si potrebbe facilmente sbagliare rotta.

    Sono solo mie riflessioni, inutile dire che il tuo blog sia una bomba e ti ringrazio molto per quello che scrivi. I tuoi post fanno sempre pensare. Buona vita.

    1. Certo, un piano razionale ci vuole come base per la realizzazione dei propri sogni ma se la razionalità supera ciò che irrazionalmente ti rende felice, non serve a niente. Esempio pratico: sono portato per l’economia ma sono davvero felice soltanto quando dipingo. Razionalmente mi iscrivo alla facoltà di economia perché mi darà il modo di avere un buon posto di lavoro, solido e che paga bene. Una vocina dentro di me però mi dice che dovrei iscrivermi all’Accademia delle Belle Arti, anche se vado incontro ad un futuro incerto e magari con seri problemi di soldi. Così divento un commercialista, sicuramente ben pagato, ma triste.
      Non dico che se ti iscrivi alle Belle Arti sarà tutto facile. Dovrai impegnarti e lavorare sodo, dovrai fare dei sacrifici e certamente usare la razionalità per percorrere la miglior strada possibile, ma lo farai con quella carica che soltanto la passione dà.
      Quello che intendo è che non dobbiamo aver paura di seguire ciò che siamo perché soltanto amando ciò che facciamo, amandolo davvero, potremo essere felici noi e apportare al mondo quella bellezza di cui ha tanto bisogno…. vedo troppi commercialisti tristi in giro! 😉
      A presto.

      1. Certo, capisco quello che intendi. Non farei mai il commercialista, peró non credo che ci siano tutti questi commercialisti con questa vena artistica inespressa a giro (poi mi sbagliero).

        Credo che la vita sia faticosa per tutti e a prescindere da quel che fai ogni giorno vanno ritrovate le motivazioni. La spinta forte iniziale, come accade nell’amore e nelle coppie… Prima o poi finisce anche se hai seguito la tua passione, perche ci sono poi tante dinamiche non strettamente legate alla passione che possono comunque buttar giu e dare fastidio. Del tipo, mi piace scrivere, divento scrittore perche penso che sarei libero: ma ci si puo ritrovare dentro a dinamiche con editori (mai immaginate), con poche vendite, rete distributiva del libro, marketing, incontri con i lettori… Tante cose che non c’entrano niente con la tua passione ma fanno parte del mestiere. Ogni mestiere ha cose che non piacciono e aspetti che all’inizio non consideravi.

        La mia passione era il calcio, è finita che mi sono rotto due crociati e non posso nemmeno piu fare partitelle con amici. La mia seconda passione era l’informatica, ma le dinamiche di uffici e colleghi e capi e clienti… Ti fanno passare la voglia di “creare qualcosa di bello per le persone”. Dunque sempre rimane da fare un lavoro di recupero delle motivazioni iniziali e non è cosi semplice talvolta.

        La realtá è sempre molto diversa da come la immaginiamo ma quello che dobbiamo andare a fare è proprio “amare la realtá con tutto noi stessi” a prescindere dalle difficoltá. Per alcuni ci sobo gigantesche difficoltá davvero.

        “Poter scegliere” e anche poter scegliere quale corso di laurea intraprendere, è solo una possibilitá per noi ricchi. Giá lamentarsi, è un grave peccato nei confronti di chi non puó.

        1. Il commercialista era solo un esempio per dire che ci sono molte persone che fanno una cosa che non è la loro vera passione.
          Dissento sul fatto che quella “spinta” prima o poi finisca. Per attenermi a quello che hai detto riguardo alla scrittura, se scrivere è la tua passione lo fai prima di tutto per te stesso e questo desiderio di creare storie non passerà mai perché è per questo che sei nato!
          Poi è vero che bisogna sempre fare i conti con la realtà, è necessario, ciò non toglie che occuparsi di ciò che ruota intorno alla tua passione è infinitamente meglio che doversi occupare ogni giorno della propria vita di questioni e problemi di cui proprio non ti interessa nulla nel profondo del tuo cuore.
          Cerchiamo di essere un po’ meno cinici e più propensi ad immaginare che un mondo diverso può esistere! 😉
          Ciao.

      2. Posso dire che il commento di Lorenzo è uno dei più belli -anche per come è stato scritto- che io abbia letto negli ultimi tempi?
        Ha usato parole perfette per dire le stesse, identiche cose che avrei detto anche io leggendo il tuo post.
        Con l’unica differenza che io, poi, alla razionalità mischio sempre un bel tocco istintivo che mi scaraventa là tra cuore e ragione, in quel posto in cui non sai bene chi sta seguendo chi e, soprattutto, perché!

        1. Mi fa piacere! Lorenzo è molto bravo ad esprimere concetti.
          Se ti ritrovi sempre tra cuore e ragione probabilmente sei già nel posto giusto. 😉
          Ciao, grazie per essere passata.

        2. Mi fa piacere PaolaS 🙂 bello sentire che qualcuno si ritrova nelle mie parole, credo che capiti di “sentire” cose alla stessa maniera o di vivere situazioni a tratti talvolta simili. Spero solo per te che tu non ti sia rotta peró i crociati 🙂

          Io ammetto di fare fatica a seguire l’irrazionalitá, di base preferisco tenere sempre “le redini di me stesso”. Per questo non sono attratto da tutte quelle cose che “ti fanno perdere il controllo” e parlo sia di sostanze ( e su questo faccio bene, me lo autodico) ma anche “innamoramenti” che in qualche modo cmq chiedono di perdere il controllo… ne percepisco sempre un po di pericolositá, ma sicuramente per il 2 caso che cito, bisogna anche capire quando assecondare la cosa… Che fa parte della vota e sono cose belle.

          Cuore e ragione, bel tema su cui riflettere.

          Saluti 🙂

          1. Niente crociati rotti per ora e per fortuna xD
            Mi trovo anche io assolutamente nella tua stessa, identica condizione e la cosa mi fa molto sorridere: sono una maniaca del controllo, delle situazioni e di me stessa. Neppure io bevo, né mi metto nelle condizioni in cui potrei, appunto, non avere il pieno “potere” su quello che accade dentro e fuori di me 🙂
            Per quanto riguarda l’amore, eh…bella riflessione. Infatti quello è il mio problema. Che certi passi li faccio per abbandonarmi un po’ però fino ad ora non ci sono mai riuscita completamente ed al 111%; c’è sempre un po’ di freno e sempre per il motivo che dici tu. Forse nel mio caso non è nemmeno una questione di paura del pericolo.

            Mi fa sorridere, poi, che Mr Loto tu abbia usato l’esempio del commercialista 😀 Perché faccio pratica per diventare proprio quello anche se poi amo fare anche cose così diverse e “morbide” come la scrittura, le stelle, l’universo in generale. Però nel mio caso non sono insoddisfatta, mi piace far convivere queste due nature così contrapposte ma comprendo benissimo quello che volevi dire tu 🙂

          2. @PaolaS
            Ciò che conta davvero, alla fine, è semplicemente avere il coraggio di essere quello che si è fino in fondo e nella migliore versione possibile! 😉

  3. Chissà se l’essere umano l’ha veramente capito. Perchè il consumismo che c’era prima c’è anche ora. E’ tornato anche tutto il traffico e il caos di prima. Io mi auguro solo che si riesca ad imparare a rispettare la natura e che le persone capiscano che il nostro pianeta è importantissimo e mantenerlo sano lo è altrettanto per noi e per le generazioni future. Il cuore secondo me “ci va messo” sempre, in ogni cosa che fai. Serena giornata

    1. Il cambiamento non è mai un passaggio facile, a volte ci vogliono anni se non secoli. Quello che conta è che una certa consapevolezza si insinui nelle persone e che abbia modo di crescere, da una generazione all’altra… anche se ci sarà sempre qualcuno che remerà contro!
      Ciao Ely, buona giornata.

      1. Sì i cambiamenti sono tutti lenti, purtroppo o per fortuna. Si ha bisogno di somatizzarlo il cambiamento. Sicuramente in alcune persone si insinua la consapevolezza, in altre no. Ma piano piano si riesce a trasmettere il cambiamento. Serena giornata

  4. “Abbiamo talmente perso l’attitudine a fidarci di ciò che sentiamo che tendiamo a ritenere chi lo fa una persona sciocca o, semplicemente, piuttosto ignorante”

    Non saprei davvero come verrebbe ritenuta una persona sensibilmente di cuore da chi ha perso questa attitudine sai …ignorante ,sciocca …o chissà quale etichetta circoscritta in un giudizio razionale che poi diventa pregiudizio collettivo .

    ” È davvero una scelta intelligente rinunciare a quel che sentiamo irrazionalmente per rincorrere delle mete razionali?

    Faccio una riflessione in base anche ad un altro commento fatto su un altro tuo post da una lettrice se ricordo bene, tutto è il contrario di tutto e può coesistere perché forse ha senso …irrazionalità e razionalità, bene e male,pace e guerra ,amore e odio etc..A tutto questo io rispondo solamente che ci mancano gli equilibri cosa che io non posseggo perché ho un cuore troppo pensante o pesante:) per fortuna/sfortuna.

    P.s anche i numeri sono irrazionali …chissà cosa vuol dire!!

    Buona serata a te e le persone che commentano qui e che “sento ” di conoscere tra razionale e irrazionale.

    1. La cosa dei numeri irrazionali è bella :))) è vero… Esistono peró anche i numeri “reali” e cmq credo che per entrambi il nome abbia un significato diverso da quello che attribuiamo a quelle parole per altre cose non numeriche.

      Mi viene da chiederti: è davvero importante cosa pensano gli altri di una persona sensibile di cuore? Soprattutto se il loro giudizio è stupido e provocatorio o pesante, ha davvero cosi tanta importanza quello che pensano? Lo dico anche a me stesso guarda, combatto con tutto ció da anni, ed ho perso probabilmente ma mi sento di dover dire questo. Chi se ne frega di quello che pensano, se uno ha il cuore sensibile avrá la fortuna di “registrare altre frequenze”. Sebbene questo possa recargli dolore talvolta, è un dolore che porta a sicura completezza (e per dirla come direbbe una mia amica, bellezza) se accolto e ben …coccolato, quasi amato… Ad avere una visione diversa delle cose, personale, magari anche abbastanza profonda. C’è qualcosa di male, oggettivamente, in questo? No, anzi di bene.

      Pregiudizio collettivo. Chi se ne frega. Ma chi se ne frega del loro giudizio. Mi viene anche da aggiungere una frase che mi piace molto, ma volgare e poi mrLoto mi censura 🙂 quello che conta è quello che pensi tu di te stessa. Il mio problema è proprio questo, per quanto mi riguarda: ho ammesso che chi mi ha giudicato e deriso per come sono fatto e per le mie idee, avesse ragione nei miei confronti. Ho detto a me stesso, dopo un po, ad un certo punto “si avete ragione voi…” e fatto questo ho permesso che tutte quelle allusioni, brutte parole, bullismo o semplicemente non amore, mi entrasse dentro e mi facesse male. Non so perche sia successo, perche io abbia ceduto al loro giudizio tanto da farlo diventare cosi importsnte e da steoncarmi. Mi sono comportsto da debole, probabilmente. Consiglio: non fare come ho fatto io, fregatene, mantieni il tuo “stare bene” e fanculo quello che pensa la gente. La gente avrá sempre da dire qualcosa e sempre parlerá di te: dalle da parlare di quello che almeno a te piace 🙂 se non lo comprenderanno purtroppo potrai farci poco, ma almeno tu starai bene.

      Il razionale talvolta conduce all’irrazionale, ci aiuta a comprendere che razionale e irrazionale fanno parte dello stesso “uno”. Irrazionale = “non fondato su ragionamenti validi, non dettato da ragioni logicamente dedotte, e quindi, spesso, illogico”. Non logico, non logicamente consequenziabile, non derivato da precedenti passi intermedi. Mi piaceva rileggere una definizione. Amo molto la logica, le deduzioni mi affascinano tantissimo, trovo che il passare da un ragionamento consequenzialmente ad un altro sia affascinante. Dicono che tutto sia matematica, in fondo. Ma la matematica non è che un accorgersi che tutto è irrazionale – la nostra stessa esistenza è irrazionale – il mondo inteso come pianeta terra, il big bang e l’universo come possono essere compresi razionalmente? La matematica è una codifica umana di leggi preesistenti a noi ed esistenti anche senza il nostro intervento – dunque un accorgersi di cio che è, di ció che giá esiste – ed un tentativo dell’uomo di decodificare questo complesso irrazionale ed incomprensibile perfezione imperfetta – vogliamo parlare del virus? – di cui siamo parte anche noi. Ci accorgiamo che tutto è irrazionale – talmente vasto e affascinante che ci sfugge, sfugge alla nostra comprensione – eppure tentiamo di decodificarlo e codificarlo per provare a tradurlo e a comprenderlo, a studiarlo ed analizzarlo. E tutto questo in parte ci riesce, ma senza mai riuscire ad arrivare a toccare il fondo di tutto, in quanto alla fine rimane un mistero – come fosse un pozzo senza fondo, non riusciamo ad arrivare al punto 0 che si rivela sempre piu profondo e irraggiunbile. Rimane dunque il fascino, di fronte ad un mistero piú grande di noi. E questo è consolante, probabilmente dimostra che non siamo noi i padroni di tutto.

      Mi sono sentito di continuare il tuo discorso Lara, spero non ti sia dispiaciuto e confido che le mie parole possa dare energia positiva, perchè questa era la mia intenzione.

      Grazie mrloto per scatenare queste discussioni filosofiche notturne 🙂

      1. @Lorenzo
        Nei commenti precedenti hai detto di non essere portato a lasciarti andare ma dall’ultima cosa che hai scritto a me sembra che il tuo cuore sia molto visibile nel tuo modo di riflettere sulle cose. Forse l’immagine che hai di te stesso non è del tutto aderente alla realtà, secondo me in certe cose tendi a sottovalutarti troppo. 😉
        Conoscere profondamente se stessi ha molta importanza in questo mondo, perché quando sai quali sono i tuoi punti di forza e le tue debolezze conosci il tuo valore, e se conosci il tuo valore quando dirai a chi ti critica “avete ragione voi” sarà solo perché sai che puoi migliorare ulteriormente, senza lasciare spazio al male.
        Passa un buon fine settimana!

        1. Puó darsi che non veda benissimo me stesso, credo che gli “spechi” servano esattamente a quello e la fortuna di incontrarne uno puó essere fondamentale nella propria vita per crescere e capire. Come ti scrivevo, non ho molta autostima purtroppo e so di avere capacitá inespresse … il che mi dispiace perchè devo riuscire a sbloccarmi e ad usarle per conbinare qualcosa di buono, anche cose “piccole” ma importanti.

          “Conosci te stesso”… Sembra un discorso da samurai ma hai ragione è cosi. Un problema infatti che ho avuto è “non aver saputo ben argomentare e spiegare le mie ragioni, le ragioni delle mie scelte”. Che invece è fondamentale… Saper spiegare su cosa si basano le proprie scelte. Qua peró si riattacca col discorso dell’irrazionalitá: se ho sentito certe cose in pancia e in profondita nel cuore, che è impossibile non poter non ascoltare ormai, come posso spiegarlo a chi sta cosa non l’ha mai provata e non ha idea di cosa si tratta? Mi risulta davvero difficile, perchè in qualche modo rimane incomprensibile anche a me stesso. E questo è un nodo fondamentale. Alla fine l’Amore è non spiegabile del tutto, forse non del tutto razionalizzabile e dunque difficilmente spiegabile a qualcuno che non lo ha mai provato cosi forte.

          1. Sai Lorenzo, le cose più importanti della vita sono difficili da spiegare razionalmente e, nella maggior parte dei casi, non serve a molto farlo. Certe cose si “sentono” anche attraverso gli altri.
            Buon fine settimana.

    2. @Lara
      È vero, ci mancano gli equilibri, e il punto è proprio questo, dovremmo sempre cercare di trovarli per non cadere a terra! 😉
      Buon fine settimana.

  5. Come potrebbero dispiacermi queste tue belle e profonde interpretazioni che percepisco attinte da una sorgente a te ben nota?

    Decodificare e codificare …SI è questo che percepisco facciamo tutti noi ,e mentre si indaga sul mistero della nostra esistenza,sul bene e sul male ,sul tutto e i suoi contrari ci allontaniamo viaggiando a 360′ sfiorandoci per poi ritrovarci al punto di partenza vero?

    È molto ,molto bello ciò che dici e l’energia positiva arriva fidati…anche se irrazionalmente si codifica sotto forma di verità…di bellezza proprio attraverso il cuore.

    Sai cosa sento ?Ho scritto sento non penso :)…sento che in tutto ciò che facciamo e non facciamo, l’Amore ha un ruolo determinante…e mentre lo ingabbiamo nel labirinto della mente ,esattamente come tu scrivi volendo codificare e decodificare razionale e irrazionale per tutti i concetti terreni della vita …inevitabilmente ci allontaniamo da ciò che sentiamo per inseguire quel che pensiamo.Mi appoggio a questo mito perché è straordinario il parallelismo che sento ;quando la “mente “di Psiche con una candela vuole vedere e quindi afferrare il Volto dell’Amore, una goccia di cera cade e brucia il viso di Eros facendolo scomparire!

    Siamo esseri che provano e sentono emozioni e chissà se non sia la stessa veste della nostra anima che si manifesta ad un livello fisico per ricondurci attraverso questa sintonia di ascolto alla stessa e nella stessa dimensione dell’ anima.

    Lorenzo sai perché sento tu abbia capito cosa sia davvero l’Amore?Perché hai capito di lasciare la libertà agli altri di essere quel che sentono esprimendo se stessi e la loro unicità anche se questa fa male.Sento sia una elevazione spirituale notevole e fuori dagli schemi di qualunque genere. Ti voglio bene e sono onorata di averti conosciuto in questa dimensione ,davvero ti ringrazio con tutto il ” cuore”.

    1. @Lara sta cosa è bellissima e chissá, magari è davvero cosí. Non ci avevo mai pensato. “Siamo esseri che provano e sentono emozioni e chissà se non sia la stessa veste della nostra anima che si manifesta ad un livello fisico per ricondurci attraverso questa sintonia di ascolto alla stessa e nella stessa dimensione dell’ anima.”

      L’Amore secondo me ha molto a fare col sentire… Ma secondo me è pericoloso fermarsi al solo sentire. Finirai per amare soltanto gli affini a te, alle tue idee, al tuo modo di fare, odiando tutti gli altri e di fatto ponendoti fuori dall’Amore stesso ( che ama tutti, non fa differenze). Il sentire puó aiutarci a capire chi ci è affine e chi no, anche chi ci vuole combattere (o magari è il suo spirito che combatte il tuo e non la persona fisica in se…) ma si puó amare anche chi ci odia e c’è chi dice che soltanto questo ci dia davvero qualche medaglia d’onore nel campo misterioso dell’Amore. Sembrano cavolate, ma si tratta di reali battaglie invisibili! La dimensione spirituale, che si accetti o no, esiste e la maggior parte delle cose importanti accade lá! Credo che molti, non credendo in questo o mettendolo da parte, si perdono la parte migliore e prendono decisione sbagliate sulla propria vita perche la loro parte spirituale e quella fisica non “coincidono” come intenzioni e “sentire” e questo poi porta a disallineamenti importanti (pensa se due innamorati non si scelgono profondamente dentro, non si amano dentro, ma solo fuori … Dove arriveranno? Da poche parti). Passeranno tempo insieme senza mai sentirsi e conoscersi “realmente”.

      Sai che non conosco la storia di psiche ed eros per bene? Anche se l’ho risentita nominare, la leggeró!

      Invece questo “Lorenzo sai perché sento tu abbia capito cosa sia davvero l’Amore?Perché hai capito di lasciare la libertà agli altri di essere quel che sentono esprimendo se stessi e la loro unicità anche se questa fa male.” non ho ben compreso da dove lo deduci (dai commenti sopra mi sembra di no …) e non so se sia proprio cosi. Se percepisco che una persona voglia farmi del male, fisico o psicologico, certo non mi piace come comportamento e mi fa molto male e sicuramente mi difendo. Credo molto nella libertá, col solo limite che la tua libertá non debba limitare la mia. È giusto essere se stessi, sempre, solo se questo “essere se stessi” mi fa del male sicuramente non mi fa piacere, come a tutti credo. Nessuno vorrebbe essere ferito e stare male, questo è normale. Tra l’altro credo che se il male è fatto volontariamente per far male, automaticamente si ritorcerá contro a chi lo fa con queste brutte intenzioni (magari non nella stessa situazione, ma prima o poi si). Chiamalo karma o legge della vita, per me è cosi. Fare del male senza cattive intenzioni, in quello non c’è colpa (almeno per me), e puó capitare.

      Grazie per le tue parole 🙂 davvero grazie Lara (mi lusinga, mi vergogno, divento rosso ahahaha). Il tuo affettuoso “Ti voglio bene” è la prova che lo sforzo di MrLoto di scrivere e toccare cuori e far “incontrare” le persone… È una cosa belle e che funziona! Quindi ringraziamo mrLoto 🙂

      Un abbraccio dal mio cuore Lara, al tuo… quasi come se fossero… connessi 😉

  6. @PaolaS secondo me la contrapposizione tra “cose da fare che ci piacciono meno” (magari piu esecutive …) e cose che amiamo fare piu “farfallesche” ci sta tutta… anche a me funziona un po cosi. Ho bisogno quasi di muovermi tra i due estremi, come fossi un pendolo. Se rimango solo da una parte, mi “esaurisco”.

    Il 111% è tanto di piú 🙂 mi sa che accade poche volte nella vita, pero non è impossibile e quando accade è bello!

      1. O abbassi la quota ricercata (70%?) e ti accontenti o alzi il livello della tua pazienza per l’attesa 😂 (130% di pazienza 😂).

        La fretta è cattiva consigliera. Peró anche la troppa pazienza fa marcire la frutta che era pronta da cogliere. (Senti che saggezze che sparo stasera 😂).

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