Psicologia

Piacere agli altri

Qualche trucco per piacere senza snaturarsi

Piacere agli Altri

L’uomo ha sempre sentito la necessità di piacere agli altri perché, da quando esiste, si è sempre dimostrato un essere sociale.

Piacere agli altri

L’apprezzamento altrui ci è necessario sentirci accettati dal gruppo ma anche per poter affermare la nostra sicurezza personale. È infatti ovvio che quando si è consapevoli di essere graditi alle altre persone è molto più facile piacere anche a sé stessi.

Per piacere agli altri pensiamo sempre di doverci omologare alla massa mentre, in realtà, non è affatto così.

Ci sono dei metodi molto semplici per piacere alle persone in modo quasi immediato. Ovviamente sono delle dritte da seguire con coscienza, adeguandosi sempre al proprio naturale modo di essere. È importante non forzarsi in una direzione che non ci appartiene per niente perché sarebbe controproducente. In linea generale, fingere di essere ciò che non si è potrebbe finire con l’ottenere l’effetto contrario a quello che vorremmo. La finzione viene spesso percepita, anche se in modo inconscio.

È facile piacere alle persone quando ci si mostra amichevoli, aperti, onesti e naturali. A chi piace parlare con qualcuno che sembra sempre “impostato”, contratto, concentrato su sé stesso e totalmente disinteressato a noi?

Come Piacere agli Altri

Tendenzialmente siamo tutti piuttosto egocentrici quindi un buon modo per piacere agli altri è interessarsi a loro. Fate sentire il vostro interlocutore a suo agio e, quando parlate con lui, guardatelo negli occhi. Dovete fargli sentire che, in quel momento, state dedicando tutta la vostra attenzione a lui e soltanto a lui. Questa è una sensazione gradevole che non passa inosservata.

Quando si conosce qualcuno è molto importante saper ascoltare, chiedergli cosa lo appassiona e, magari, informarsi in merito a quello specifico interesse. È incredibile scoprire come sia facile trovare dei punti in comune con chi abbiamo di fronte.

Certo, allo scopo di essere apprezzati si può anche fingere interesse e atteggiamenti disinvolti e cordiali, oggi sono in molti a farlo. Perché invece non imparare ad essere davvero interessati al prossimo e a preoccuparci di meno di come appariamo? Ogni persona è una fonte incredibile di conoscenze ed esperienze, possiamo sempre imparare qualcosa dagli altri.

Un’altra cosa molto importante per piacere e che personalmente trovo la più valida, è parlare di cose belle e positive. Spingere l’attenzione del nostro interlocutore verso argomenti piacevoli ci permette di spostare le sue “frequenze” su di uno stato d’animo positivo. È normale piacere alle persone se quando passano del tempo con noi si sentono bene.

Sii dunque sorridente, positivo, amichevole ed onesto. Cerca sempre di essere il raggio di sole nella giornata buia di qualcuno e piacere agli altri sarà inevitabile!

Lettura consigliata: Come trattare gli altri e farseli amici di Dale Carnegie

Come trattare gli altri e farseli amici

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16 Commenti

  1. Effettivamente piacere alla gente è anche importante appunto perchè siamo “animali” sociali. Io tendenzialmente cerco di essere allegra ma restare abbastanza me stessa. Non mi piace affatto fingere di essere chi non sono. Ma essendo come sono ho perso un’amica che secondo lei diceva che l’amicizia va coltivata, certamente che è così ma un amico deve avere la libertà sia di essere se stesso sia di fare la propria vita. Lei tendeva ad essere un pò “accentrista” nel senso che lei poteva farsi la sua vita ma quando voleva vederti dovevi esserci. Poi io so come sono e so che sono “schiva” ma appunto devo andarti bene per come sono.

    1. Visto che non possiamo sceglierci i parenti, almeno le amicizie andrebbero scelte per affinità. Non ha senso fingersi ciò che non si è per portare avanti una relazione che, di certo, non è vera amicizia! Il punto è proprio questo. Si può sicuramente piacere agli altri con qualche accorgimento, ma snaturarsi non porta a legami autentici. Ecco perché bisogna coltivare la parte migliore di sé e l’attenzione verso l’altro senza però fingere, perché non avrebbe senso.
      Ciao, buona giornata!

      1. Concordo con te, fingere non porta da nessuna parte. E i legami vanno costruiti nella sincerità. Forse alle volte vorrei essere diversa ma per quanto ci provo, resto così. Vuol proprio dire che sono così e anche io mi devo accettare per quel che sono. Serena giornata

  2. Temo di non avere chance di piacere agli altri. Le tre qualità fondamentali per riuscirci non le possiedo, neppure facendomi violenza. Dovrei snaturarmi completamente. Ma va bene così. Preferisco essere me stessa, anche se sono la prima a non piacermi. Ma se mi sforzassi di essere diversa sarebbe anche peggio e sarebbe troppo evidente. Alla mia età ci si puo’ accontentare di risultare gradevoli in un incontro occasionale che probabilmente non avrà un seguito. Ormai c’ho fatto il callo. A bientot!

    1. In quello che hai scritto mi ha colpito la frase “Preferisco essere me stessa, anche se sono la prima a non piacermi.” Se non ti piaci, quella te stessa che credi di essere non è la migliore versione possibile.
      Non bisogna snaturarsi ma nemmeno evitare qualsiasi tentativo di miglioramento perché tanto “sono fatta così”. Questa è la scusa più utilizzata in assoluto per macerarsi tutta la vita nei propri difetti, rassegnandosi tristemente a non diventare mai quello che avremmo potuto essere.
      Perfino i diamanti, quando non sono tagliati a dovere, appaiono come semplici pietre. Facendoli risplendere in tutta la loro bellezza non si cambia affatto la loro natura, anzi le si permette di venire fuori in tutta la sua splendente bellezza.
      Pensaci.
      A presto.

      1. Ho notato leggendo meglio che le qualità enumerate sono 4 e non 3. Per essere ‘onesta’ devo escludere in automatico le altre 3 per ovvie ragioni. Il fatto è, comunque, che le persone tendono a parlare dei loro crucci, almeno quelle che incrociano la mia strada. Le posso ascoltare, incoraggiare e consigliare per il meglio, ma così faccio la psicologa e di certo non getta le basi per un’amicizia, mi rendo invece contenitore di negatività di cui non ho certo bisogno. Ci sarebbe molto altro da dire sull’argomento. Per con concludere posso aggiungere che chi vuole davvero scorgere le tue qualità ci riesce, se non si accontenta di restare in superficie. Ma è raro. Saluti

        1. Su questo ti do ragione. Spesso le persone taciturne, ad esempio, sono molto interessanti e hanno dentro un mondo inaspettato. “Saper ascoltare” significa anche questo, non fermarsi alla superficie, andare a fondo nella scoperta dell’altro. Il punto è che se non lo facciamo noi con gli altri, perché desiderare che qualcuno lo faccia nei nostri confronti?
          Ciao.

  3. .” È infatti ovvio che quando si è consapevoli di essere graditi alle altre persone è molto più facile piacere anche a sé stessi”

    Quando ti trovi sulla stessa lunghezza d’onda quel piacere inevitabilmente si scambia di posto,ma ci giungono anche prove dall’alto che spesso ci insegnano quanto sia fondamentale il bisogno di”piacerci”gli altri dal momento in cui reputiamo che ognuno di queste persone abbia un valore spesso nascosto al punto da non piacere agli altri,perché la superficialità evita di approfondirne aspetti che vanno oltre le apparenze!

    …anche in questo post siamo chiamati ad una “verita”…Tocco con mano la continuità del post precedente.

    Buonaserata a te!

    1. È proprio il caso di dire che la bellezza è ovunque, bisogna soltanto cercare di vederla. Si, sicuramente questo e il post precedente (e molti altri scritti in passato) sono collegati. In fondo gli argomenti chiave per vivere una vita consapevole non sono moltissimi, ma ognuno di questi può essere visto sotto molteplici sfumature.
      Grazie, a presto.

  4. ho letto 4 volte il tuo testo e ho rimandato e cancellato.
    in un ambiente così piccolo come dove abito non esiste codesta voce.
    ci cerchiamo per commentare le notizie e tutti riportano le proprie
    credo che esista però il problema anche perché le deviazioni culturali sono così diverse e inquinate.
    da me poca televisione e poche letture così solo la sincerità di argomenti semplici ci unisce in chiaccherate
    Spesso siamo consensienti nel dire a noi non cambia nulla nelle notizie dei media che vorrebbero coinvolgerci.
    Sincerità, argomenti concreti e sono tutto e conoscendoci ci accorgeremmo subito del tentato inganno.
    Chi sa se ho centrato l’argomento ma ci ho provato

    1. Credo che nelle realtà circoscritte come quella in cui vivi tu sia più facile essere autentici perché ci si conosce tutti da sempre e si diventa come una grande famiglia. Le grandi città e i social ci hanno invece spersonalizzato, portandoci a problemi emotivi molto importanti.
      Ciao Andrea, ti auguro una buona serata.

  5. Ciao caro Mr. un altro post che offre tantissimi spunti di riflessione, soprattutto quello dell’avere una grande “autostima” di noi stessi , difficile da attuarsi in questa vita che cerca di sminuire la gente normale come noi,
    ed avere occhi solo per chi “sa vendersi bene”.

    Lascio questo mio personale preambolo , mi perdonerai se riscrivo la tua chiosa finale “Sii dunque sorridente, positivo, amichevole ed onesto. Cerca sempre di essere il raggio di sole nella giornata buia di qualcuno e piacere agli altri sarà inevitabile!”
    Wow splendido pensiero ed ambito da tutti , magari essere così , ma quel bellissimo raggio si sole che si vorrebbe essere anche solo per qualcuno a parte l’onesto che quello dev’essere per chiunque ,( anche se spesso si trovano disonesti travestiti da onesti )…non è sempre possibile essere allegri, sorridenti, gioiosi , amichevoli …magari spesso si riesce ad esserlo nascondendo dentro infinita tristezza e dolore , ma penso che chi è “vero” non sa nascondersi così bene, e si tende ad allontanare , questa è la vera tristezza , questo è il vero dolore …isolare chi non è così splendidamente gioioso ma perchè?!?!?! Io sono me stessa e ti porto rispetto anche se non mi offro a te con un sorriso a 33 denti, io sono me stessa anche se ti dico che sono triste , io sono me stessa anche se piango , anche e soprattutto se sto in silenzio per non assillare nessuno con i miei problemi … Questo per me è essere autentici e non fingere per piacere.
    Poi e ne scrivo brevemente , personalmente ho conosciuto colleghe e colleghi che era il loro carattere , che dire probabilmente l’avevano nel Dna questo loro modo di presentarsi sempre positivi agli altri , per cui erano sempre ambiti .Ma penso che la maggior parte di noi se vera ha difficoltà a non far vedere com’è veramente.

    Ops , perdonami ho scritto tantissimo , grazie per darci questi spunti splendidi.

    Una buona giornata caro !

    Rosy

    1. Inizio con il dire che questo post parla dell’inizio di una conoscenza. Quando ci si chiede come piacere agli altri, di solito, è perché non si riesce a legare con nessuno. Penso sia quindi normale che mostrarsi positivi ed allegri concorra a far sì che chi abbiamo intorno abbia voglia di relazionarsi con noi. Se tu dovessi scegliere a chi rivolgere la parola tra due sconosciuti, uno musone e scontroso e l’altro ottimista e sorridente, chi sceglieresti? Questo era il punto.
      Per quanto riguarda quello che dici sull’essere sé stessi, ti do ragione: non è umanamente possibile essere sempre di buon umore e chi ci vuole bene sicuramente ci sosterrà anche in questi momenti no, perché ha scelto di accettarci in tutto quello che siamo.
      Bada bene però, essere positivi e sorridenti non è una cosa che si fa per gli altri ma principalmente per sé stessi. Tu dici che spesso dietro a un sorriso si nasconde un grande dolore, ed è assolutamente vero. Ma io ti dico che portare un grande dolore sulle spalle con un sorriso è sicuramente meglio che continuare a piangersi addosso, portando anche chi ci circonda a soffrire per noi senza poter fare nulla.
      Senza contare che molto spesso oggi siamo tristi e addolorati per questione molto sciocche!
      Ho visto malati terminali sorridere e fare coraggio a chi li amava e altri disperarsi e portare un dolore indelebile in chi gli voleva bene. Entrambi soffrivano, entrambi sono poi morti ma uno dei due viene ricordato con un sorriso mentre l’altro non si ricorda volentieri.
      Cara Rosy, ci preoccupiamo sempre troppo di noi stessi, di essere compresi e rispettati in ciò che siamo senza sentire mai l’umiltà di migliorarci e aprirci agli altri per essere compresi, amati e rispettati. Ma la nostra vita non ha alcun senso se la sperimentiamo senza alzare mai il naso dal nostro ego.
      Un abbraccio.

      1. Ciao Mr. perdona non avevo afferrato il giusto senso che ne hai scritto , ed è ovvio che ognuno forse sceglierebbe chi è sorridente , anche se io penso dalla parte del mio
        modo di vedere , e mi ripeto che ( come la collega nonostante i suoi guai era sempre sorridente ) è questione di carattere.Quello non puoi cambiarlo , pero’ si puo’ modificare.
        Scusa ma se mi dici chi sceglierei tra un musone , uno scontroso ed un ottimista sorridente ? Ebbe’ penso che chiunque scelga l’ultimo ma è lampante ,questo perchè non si vuole
        arrivare in fondo ad ognuno , ma si vuole restare in superficie . ( ahimè) perchè anche uno scontroso , o un permaloso , o un musone avrà’ i suoi momenti sorridenti , non penso che la vita di questi esempi sia sempre stata così scura….
        Deve essere imperativo che provare ad essere ottimisti , piu’ sorridenti , nonostante tutti i nostri “guai” lo facciamo per noi stessi , questo e’ in primis , e di conseguenza gli altri
        si porranno nei nostri confronti .
        Gli altri sono Io ,non capisco la tua frase ” la nostra vita non ha alcun senso se la sperimentiamo senza alzare mai il naso dal nostro ego”
        Mah se siamo quì ( parlo in generale ) è perchè lo alziamo il naso , anche se siamo dietro ad un pc , e nella nostra vita di tutti i giorni , guardiamo, parliamo , ascoltiamo chi si interfaccia con noi , a meno che non ci sia un distacco ,per incompatibilità’ di carattere e sicuramente a pelle . Non possiamo andare d’accordo con tutti , difficile vedere sempre lati positivi in chi non ce li trasmette . Penso che bisogna passare oltre e guardare avanti sempre .

        Un abbraccio a te grazie per avermi risposto .

        Rosy

        1. Hai scritto: “Se mi dici chi sceglierei tra un musone , uno scontroso ed un ottimista sorridente ? Ebbe’ penso che chiunque scelga l’ultimo ma è lampante ,questo perché non si vuole arrivare in fondo ad ognuno , ma si vuole restare in superficie.”
          Poi hai scritto: “Difficile vedere sempre lati positivi in chi non ce li trasmette.”

          Ecco. Non bisogna restare in superficie quando si guarda qualcuno e, dato che noi siamo consapevoli di questo mentre altri no, dobbiamo aiutare chi ci guarda a vedere oltre la superficie… barattando la nostra faccia triste con un pensiero positivo. Gli altri non hanno alcuna colpa del nostro malumore, perché dobbiamo riservargli il nostro lato peggiore?
          Ricordo che tutto questo discorso è inserito nel contesto del piacere agli altri. Poi se uno vuole essere pessimista, triste e di cattivo umore e si piace così, è liberissimo di esprimersi come tale, ma non può aspettarsi che gli altri abbiano voglia di scoprire se in lui c’è dell’altro! Non possiamo pretendere dagli altri un cambiamento nei nostri confronti se noi siamo i primi a non voler/saper cambiare.
          Ciao, un abbraccio anche a te e l’augurio di una buona domenica sera.

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