Psicologia

Trasformare i Difetti in Pregi

I nostri limiti possono diventare una risorsa

Trasformare i Difetti in Pregi

È possibile trasformare i difetti in pregi? Certamente sì, anche se raggiungere la perfezione come noi la immaginiamo è impossibile.

Trasformare i difetti in pregi

Per trasformare i difetti in pregi dobbiamo prima di tutto riconoscerli e poi lavorarci sopra con costanza e amore. Non dobbiamo mai giustificarci con un “sono fatto così e non posso farci nulla”. Non dobbiamo neppure scoraggiarsi quando le nostre pecche ci sembrano tanto gravi da non poter essere corrette in alcun modo. Bisogna invece affidarsi sempre al buon senso e alla capacità di guardare le cose da un punto di vista diverso. Dovremmo cercare di guardare a noi stessi e ai nostri limiti con maggior tenerezza e molte meno manie di perfezione.

Sul trasformare i difetti in pregi ho trovato una storia molto interessante, che fa riflettere. La riporto qui di seguito.

Trasformare i Pregi in Difetti: La Crepa nel Diamante

“Un re ereditò un diamante dai suoi avi, grande e molto prezioso. Sistemò il gioiello in una cripta per far sì che tutti potessero vederlo e vi mise degli uomini di guardia.

Un giorno, una delle guardie si accorse che il diamante aveva una crepa e corse a dirlo al re. Vennero convocati tutti i gioiellieri del regno per trovare una soluzione. Tutti gli esperti dissero che quella crepa era troppo profonda e che se avessero cercato di toglierla, il diamante avrebbe perso dimensione e quindi valore.

Un solo gioielliere si dichiarò abbastanza sicuro di poter riparare quella crepa, così il re decise di affidargli il diamante. Quando il gioielliere terminò il lavoro, tutti vollero vedere il risultato. Aveva semplicemente inciso una rosa sul diamante, così la crepa era diventata una parte della rosa che aggiungeva valore alla già preziosa pietra.”

Questa storia simboleggia proprio come sia possibile trasformare i difetti in pregi, rendendoli qualcosa di bello, e non solo. Fa pensare anche a come spesso le azioni migliori arrivino proprio dalle persone che ci sembrano maggiormente “imperfette.

Io ci vedo perfino una terza interpretazione.

Quella crepa nel diamante può simboleggiare anche il dolore che a volte la vita ci infligge. Non dovremmo mai cercare di cancellarlo e tanto meno lasciare che questo ci imbruttisca. Quello che dovremmo fare è invece lavorarci sopra affinché il nostro dolore possa renderci ancora più unici e preziosi.

Non sempre ce ne rendiamo conto ma il più delle volte è proprio quello che non ci piace a darci la possibilità di diventare persone migliori. Per trasformare i difetti in pregi dovremmo prima di tutto imparare a valutare meglio il nostro valore. Cerchiamo di capire e dare un senso ai nostri difetti, ai nostri limiti e, certamente, anche alle nostre sofferenze.

Lettura consigliata: Fattore 1% di Luca Mazzucchelli

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10 Commenti

  1. Eh sì si cerca sempre di migliorare e di cambiare se stessi e i propri difetti. Almeno io ci provo. Cen’è uno che sono anni che vorrei riuscire a dargli un calcio … ma proprio non riesco. Ho provato e riprovato. Scaleremo anche questa montagna perchè continuerò a provarci. Serena giornata

    1. Magari non devi dargli un calcio ma semplicemente accoglierlo… per capirne il senso e magari usarlo a tuo vantaggio.
      Ciao Ely, ti auguro una lieta serata.

  2. Praticamente ridondante dire che questo scritto e in particolar modo la storiella sia molto bella e stimoli il pensiero.

    È un discorso molto importante quello che fai e uno spunto su cui riflettere bene. Alla fine tutti noi abbiamo dei difetti e aggiungerei delle ferite che si possono trasformare in “difetti”, almeno definiti tali in quanto ci distanziano dall’homo perfectus (palestrato, pronto, reattivo, super top in tutto) a cui la societá ci spinge a tendere (lo stesso vale per le donne eh).

    Un “difetto” di fabbrica, ma noi non siamo pezzi usciti da una catena di montaggio per fortuna. È vero che abbiamo determinate caratteristiche tutti quanti (due orecchie, un naso … Ecc) peró anche solo a pensare a quante “grafiche esterne” abbia tirato fuori e continui a generare, questo è veramente assurdo per il nostro pensiero. Tante cose ci sfuggono, non ci capacitiamo di tante cose ed è bello anche rimanere cosi, stupiti, senza fiato e senza parola, ammirandone la bellezza profonda ed il mistero.

    Volgere le cose storte a qualcosa di positivo, è un lavoro importantissimo, a volte molto faticoso, a volte che va fatto con un aiuto “superiore” perchè non ne siamo in grado da soli … ma è cosi, passa dall’accettazione, dall’amore per quella crepa che abbiamo e che magari, a dispetto di altri, fa entrare un po di luce, quantomeno qualche raggio. Amarsi per quello che siamo, sembra facile, ma non lo è.

    Ancora grazie, buona giornata.

    1. È vero, amarsi per quello che siamo non è facile. Non a caso nella storia soltanto un gioielliere ha capito che una crepa poteva essere trasformata in qualcosa che potesse impreziosire ulteriormente il diamante invece che deprezzarlo. Dobbiamo semplicemente cercare di rivolgere sempre il nostro sguardo alla bellezza (quella vera, non quella materiale eh?!) più che alle cose brutte.
      Ciao, buona serata.

      1. Hai ragione, il fatto che sia uno solo il gioiellere con questa visione delle cose, è un particolare di non poco conto. Non tutti hanno la stessa sensibilitá o le stesse intuizioni, a volte passiamo davanti alle cose e non ne comprendiamo il valore (spesso) sciupando anche possibilitá importanti. Qeusto tipo è esempio di chi scende piú in profonditá, non si ferma all’apparenza e intuisce possibilitá non visibili a tutti. Molto bella questa storiella, fa pensare.

        1. Si, a me piacciono molto questo tipo di storie perché, se ci rifletti davvero, contengono molte risposte… e ognuno di noi può trovarci la propria! 😉
          Ciao, buona giornata.

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