Uomini e Topi – Recensione Libro
Uomini e Topi
di John Steinbeck
Titolo originale “Of Mice and Men”
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 1937
Editore: Bompiani
Traduzione di Cesare Pavese
Trama
Siamo in America, negli anni ’30. George Milton è un bracciante stagionale che, per trovare lavoro, girovaga di fattoria in fattoria, prestandosi per ogni tipo di lavoro manuale. Con lui viaggia sempre Lennie Small, un ragazzo alto, robusto e molto forte, che ha un ritardo mentale e ama accarezzare gli animali. George si sente responsabile per Lennie, che non è una cima ma è buono e un gran lavoratore. Per questo i due non si separano mai e George cerca di porre sempre rimedio ai guai che Lennie, suo malgrado, finisce sempre con il provocare. Questa volta però, sarà diverso.
Incipit
«Poche miglia a sud di Soledad, il Salinas capita sotto le falde dei colli, dove scorre verde e profondo. L’acqua è anche tiepida, perché è sgusciata sfavillando sulle sabbie gialle nel sole, prima di giungere alla stretta pozza.»
Recensione di Uomini e Topi
Uomini e topi è un libro molto suggestivo e toccante. È una storia che pone e lascia in sospeso molte domande, che confonde il Bene e il Male e che, in un certo senso, lascia l’amaro in bocca.
Ogni scena è disegnata con grande maestria e sicuramente la traduzione di Pavese ne ha esaltato i tratti poetici.
Inizio la mia recensione di Uomini e topi partendo dalla trama che sembra pensata apposta per il teatro ed è suddivisa in sei parti. L’ordine è cronologico e l’autore costruisce con le parole dei veri e propri quadri di immagini e bellezza. Vengono magistralmente descritti i suoni, i colori e gli odori dei luoghi in cui si trovano i protagonisti. Durante la lettura sembra quasi di vedere un film.
In Uomini e topi John Steinbeck ha raccontato una società che non c’è più. In poco più di 100 pagine sono raccolte tutte le ingiustizie, le solitudini, le invidie e le cattiverie di cui gli uomini sono capaci. Ma i sogni, allora come oggi, tenevano le persone in vita e le aiutavano a superare tutto, un giorno dopo l’altro.
È la storia di un’amicizia difficile e delle scelte che, a volte, si è costretti a fare a causa della vita e della sua imprevedibilità. Gli uomini sognano, costruiscono progetti e magari lavorano sodo per realizzarli, ma devono fare sempre i conti con il destino. Non sempre quello che ci capita è colpa nostra e non sempre le persone buone fanno cose buone.
Stile e Personaggi
Lo stile di John Steinbeck (o dovrei di dire di Cesare Pavese?) è molto elegante ma, per i nostri tempi, piuttosto obsoleto. Soprattutto nei dialoghi è evidente quanto il nostro modo di esprimerci sia diverso. Questo però non toglie nulla al piacere della lettura. È un po’ come ascoltare i dialoghi dei film western in bianco e nero. Si nota che non sono al passo coi tempi ma risultano comunque assolutamente efficaci.
George e Lennie sono protagonisti assolutamente verosimili e possiedono delle note quasi romantiche. George per la sua inconsapevole nobiltà d’animo e Lennie per la sua ingenua purezza di spirito sono figure che colpiscono ed emozionano. Tutti gli altri personaggi di Uomini e topi rappresentano una parte della società. C’è lo storpio, il nero, la donna, l’arrogante… ed ognuno di loro racconta una storia, la propria storia fatta di illusioni e realtà.
Il finale, che non voglio spoilerare, mi è piaciuto molto perché è inaspettato e fa riflettere.
Conclusione
Concludo la recensione di Uomini e topi consigliandone la lettura a tutti, perché ne vale la pena. In modo particolare lo suggerisco a chi pensa di sapere sempre cosa è giusto, agli appassionati di storia americana e a chi cerca un po’ di poesia anche nella realtà, a volte dura.
Citazione
«Come talvolta avviene, un attimo discese e si librò e durò molto più che un attimo. E il suono tacque e il movimento tacque, per molto molto più che un attimo. Poi gradualmente il tempo si ridestò e riprese a trascorrere lento.»
Curiosità
- John Ernst Steinbeck, Jr. ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1962
- Da Uomini e topi sono stati tratti diversi spettacoli teatrali, il primo andò in cena a Broadway.
- Nel 2016 la Bompiani ha ristampato il libro con la traduzione di Michele Mari, ritenuta più fedele ai termini originali rispetto a quella di Cesare Pavese.
- John Steinbeck era anche un giornalista, inviato di guerra durante la seconda Guerra Mondiale.
- Nel 1992 uscì il film Uomini e topi, con Gary Sinise alla regia e nel ruolo di George e John Malkovich in quello di Lennie.
- Il titolo del romanzo si riferisce al verso di una poesia di Robert Burns.
Uomini e Topi – Recensione Libro