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Cambiare l’Acqua ai Fiori – Recensione

di Valérie Perrin

Cambiare l’Acqua ai Fiori – Recensione Libro

Cambiare l’Acqua ai Fiori

di Valérie Perrin

Cambiare l'acqua ai fiori - Recensione libro
Cambiare l’acqua ai fiori

 

Titolo originale: Changer l’eau des fleurs

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2018

Editore: Edizioni e/o

Traduzione di Alberto Bracci Testasecca

Recensione libro: Ottimo

 

Trama

Siamo in Borgogna, nel cimitero di Brancion-en-Chalon. Violette Toussaint è la guardiana e si occupa di pulire le tombe che ne hanno bisogno, ascoltare le storie di chi ha subito un lutto e cambiare l’acqua ai fiori. Violette è stata abbandonata da piccola e pare che suo marito sia scomparso. È una donna elegante e cortese di cui in pochi, nella cittadina, conoscono la storia. Ha la curiosa abitudine di annotare su un quaderno i dettagli di ogni funerale perché, dice, qualcuno che non ha avuto la forza di parteciparvi potrebbe voler sapere tutto, in futuro. Tutto cambierà quando alla sua porta si presenterà un poliziotto che arriva da Marsiglia.

Incipit

«I miei vicini non temono niente, Non hanno preoccupazioni, non si innamorano, non si mangiano le unghie, non credono al caso, non fanno rumore, non hanno assistenza sanitaria, non piangono, non cercano le chiavi né gli occhiali né il telecomando né i figli né la felicità.»

Recensione di Cambiare l’Acqua ai Fiori

Sono felice di scrivere la recensione di Cambiare l’acqua ai fiori perché, dopo tanto tempo, ho trovato un romanzo che mi è dispiaciuto finire.

Il tema della morte mi ha sempre affascinato ma non è affatto facile trovare delle storie che affrontino l’argomento senza scivolare nel patetico. Valérie Perrin, con uno stile elegante e snello, serio ma disinvolto, è riuscito a farmi sorridere e commuovere tra le pagine della sua storia.

La trama è costruita in modo piacevolmente poco convenzionale. Ci sono continui flashback e diversi punti di vista che costruiscono il racconto come si tesse una tela. Le prospettive si intrecciano e i personaggi si raccontano in diverse storie che sono le fondamenta della trama di Cambiare l’acqua ai fiori.

Questo libro è ambientato in un cimitero, parla della morte e del rapporto che gli esseri umani hanno con essa. Ma non è un libro triste come si potrebbe pensare. Valérie Perrin ha dato una grande importanza al senso del dolore e alla comprensione della transitorietà delle nostre esistenze. È riuscita ad affrontare discorsi dolorosi come il tradimento e l’abbandono senza far mai perdere al lettore la speranza nel futuro. Paradossalmente, Cambiare l’acqua ai fiori racconta la bellezza della vita parlando di tutto il dolore che una vita può sperimentare.

L’autrice, probabilmente senza rendersene conto, ha scritto un libro salvifico, che aiuta a metabolizzare i lutti e a godere di ciò che resta, perché l’esistenza deve andare avanti. Ho amato la delicatezza delle descrizioni e le riflessioni che aprono ogni capitolo. Gli scrittori francesi si confermano al primo posto del mio personale gusto letterario.

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Personaggi

Mi sono letteralmente innamorato della protagonista, Violette, una donna che ricorda un po’ Renée ne L’eleganza del Riccio. Hanno più o meno la stessa età, fanno un lavoro che viene spesso frainteso e hanno una sensibilità particolare. Certo, Violette non è colta e ha letto un solo libro nella sua vita ma ha tutta la forza di chi ha sofferto. Bella la descrizione dell’orto che la protagonista coltiva vicino al cimitero. Una metafora perfetta per le stagioni della vita e per la meraviglia che sboccia ogni giorno in mezzo alla tristezza.

Anche i personaggi minori sono ben caratterizzati e perfino quelli dal carattere più discutibile conquistano la misericordia del lettore.

Concludo la recensione di Cambiare l’acqua ai fiori consigliando questo libro a chi ha sofferto per un lutto o una separazione, a chi non ha paura di riflettere sulla morte e a chi non ci ha mai pensato.

Citazione

«Ogni giorno la bellezza del mondo mi inebria. Certo, c’è la morte, i dispiaceri, il brutto tempo, il giorno dei morti, ma la vita riprende sempre il sopravvento, arriva sempre un mattino in cui c’è una bella luce e l’erba rispunta dalla terra riarsa.»

Curiosità

  • Valérie Perrin è nata nel 1967 a Remiremont e, oltre a scrivere, è una fotografa e una sceneggiatrice di successo.
  • Questo è il secondo romanzo dell’autrice, dopo Il quaderno dell’amore perduto.
  • Cambiare l’acqua ai fiori è un romanzo pluripremiato. Ha vinto il Prix Maison de la Presse nel 2018 e, nel 2019, il Prix Jules-Renard, il Prix des lecteurs corréziens e il Prix des lecteurs du Livre de poche.
  • In Italia Cambiare l’acqua ai fiori ha venduto più di 345.000 copie.

Cambiare l’Acqua ai Fiori – Recensione Libro

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