Psicologia

Cos’è la Felicità

Non è la stessa cosa per tutti

Cos’è la Felicità

Ti sei mai chiesto cos’è la felicità? Gli esseri umani più profondi se lo sono sempre chiesto e moltitudini di trattati sono stati scritti sull’argomento. Scrittori, filosofi e poeti hanno dedicato la vita a cercare di comprendere cos’è la felicità e dove l’animo umano possa riuscire a trovarla.

Cos'è la felicità

Tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero porsi questa domanda anche se di solito accade di chiederselo proprio quando si attraversano momenti infelici o difficili. Questo succede perché è proprio quando ci manca qualcosa che ne capiamo il valore e, sentendone la mancanza, faremmo qualsiasi cosa per trovarla.

Quando cerchiamo di stabilire cosa sia la felicità, dobbiamo allontanarci dai parametri che siamo abituati ad usare nella nostra quotidianità. Una Ferrari o una borsa Yves San Loren potranno darci una gioia momentanea ma la vera felicità è sicuramente un’altra cosa.

Cos’è la felicità e come possiamo trovarla? Essa non riguarda il lato materiale della nostra vita e possiamo dirlo con certezza. Se abbiamo avuto modo di girare il mondo e conoscere molta gente, ci saremo sicuramente accorti che ci sono persone povere felici e persone ricche infelici. Lo stesso vale, incredibilmente, per lo stato del nostro corpo perché ti assicuro che esistono malati felici e persone sane infelici. Persino l’estetica, ritenuta tanto importante ai giorni nostri, non serve nel raggiungere il nostro obiettivo. Tanti belli sono infelici mentre tanti brutti non lo sono.

Cercando di capire cos’è la felicità mi sono guardato intorno ed ho notato una cosa curiosa. Questo concetto cambia moltissimo da persona a persona. Ognuno di noi è talmente unico che la felicità non è sempre l’opposto assoluto dell’infelicità.

Un Concetto Personale

Mi spiego meglio. Ad ogni situazione infelice corrisponde una situazione altrettanto infelice che però è il suo opposto. Facciamo un esempio pratico. Ci sono persone che sono infelici perché non riescono ad avere figli. Ne conosco però altre che sono infelici perché hanno dei figli che non gli permettono di essere “libere”. C’è chi è triste perché è solo e chi lo è perché è in coppia. C’è chi vorrebbe essere più magro e chi pesare di più…e così via.

La risposta che stiamo cercando non si trova nemmeno nelle condizioni di vita che una persona si trova ad affrontare. Ciò che per me sarebbe perfetto per te potrebbe essere un vero e proprio incubo. Riflettere su questo ci fa capire anche quanti danni ha provocato l’idea di felicità che le società moderne hanno costruito per noi. Uno che è bello, benestante e in salute ma non si sente felice finisce con il colpevolizzare sé stesso. Pensa di avere qualcosa che non va mentre è solo il suo concetto di felicità ad essere sbagliato.

Tentare di capire cos’è la felicità diventa però sempre più intricato e difficile. La felicità e l’infelicità sono forse opposti ma si mescolano e si confondono nella vita di ognuno di noi. Addirittura si scambiano tra loro a seconda di chi vive le medesime situazioni.

Credo che, alla fine, la risposta sia molto più facile di quello che crediamo: la felicità è una nostra scelta. A prescindere da quel che abbiamo, da come stiamo, da quello che stiamo vivendo, possiamo sempre scegliere di essere felici oppure no.

Allora cos’è la felicità? Siamo noi, il nostro cuore e la nostra volontà di affrontare la vita con il sorriso e la gratitudine.

Lettura consigliata: È nelle tue mani. Trovare la forza per essere felici di Julia Elle

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18 Commenti

  1. La mano piena di acqua sorgiva mi ha dissetato ma anche bagnato il volto
    Ghiaccia sottile mi stordito e diffuso un seno di debolezza e inerzia. Mi sono sentito distaccare da lì, felice si ma ancor più realizzato di godere di quell ambiente incontaminato

  2. Penso che abbiamo affrontato più volte questo tema sotto diverse angolazioni ma ciò che ne esce non si sposta dalla tua frase finale.:)

    Ti dirò che questa pandemia sta rivestendo
    un ruolo mitologico come un vaso di Pandora…emergendo un infelicità umana del si stava meglio prima anche se non capivamo quel senso di gratitudine dando tutto per scontato !…

    Ma mi rendo conto che anche avere un pensiero proprio e condividerlo esponendolo, porta a fraintendimenti che minano alla nostra natura ,a quell’ essenza e capisco sempre meglio la necessità e il bisogno di starsene per conto proprio,che poi sorrido perché c’è anche un controsenso nel dire :quelle persone pensano solo al proprio orticello, ma attenzione che nemmeno questo ci resta perché ad esempio materialmente , metaforicamente e spiritualmente con tutti questi sbalzi climatici personalmente non sono riuscita ancora a piantare un seme ….pazienza anche questa è un braccia tese alla felicità:)

    1. Credo che questa forzatura a stare lontani, a non poter godere della libertà e della vita sociale come avevamo fatto fino ad ora, sia servito a tirar fuori la vera essenza di ognuno di noi. E fare i conti con sé stessi non è sempre facile ma è sempre molto utile. Chi è infelice adesso lo era sicuramente anche prima… solo che prima non ne era consapevole perché riusciva a riempire di volta in volta i propri vuoti con “altro”, impedendosi di fermarsi a riflettere.
      Spesso i semi vengono portati via dal vento e crescono miracolosamente molto lontani da dove avevamo pensato di averli piantati.
      Buona serata.

  3. Caro Mister Loto, credo che la nostra felicità dipenda da noi stessi da ciò che cerchiamo, dagli obiettivi che ci poniamo, dal senso di appagamento che ne traiamo.
    Io sono in difficoltà nell’esprimere un mio concetto di felicità; per me , è un qualche cosa di fragile, che dura poco. Credo piuttosto nella serenità d’animo. Io, quando sono in pace con me stessa, quando ho fatto ciò che dovevo e potevo, quanto ricevo una gratificazione, una soddisfazione, mi sento contenta, mi sento serena e ciò si avvicina, almeno un pochino , alla felicità. Saluti

    1. Sono d’accordo, la nostra felicità dipende da noi e solo noi possiamo determinare cosa ci rende felici. Per questo non dobbiamo rincorrere la felicità standard che ci viene propinata dall’odierna società. Se vogliamo essere in pace con noi stessi, che è una componente necessaria alla felicità, dobbiamo lavorare sulla conoscenza di noi stessi.
      A presto!

  4. È come se nel mio commento precedente avessi lasciato dei puntini di sospensione dove tu hai dato la risposta esatta…

    O sei davvero bravo ad usare la giusta chiave di lettura nelle mie riflessioni o sono io compiaciuta che tali riflessioni non sono così poi tanto incomprensibili.In entrambi i casi ,possibili ,ne sono comunque “felice” , ti ringrazio e ti auguro una lieta serata:)

    1. Forse ci intendiamo perché parliamo lo stesso linguaggio… o forse abbiamo soltanto imparato a conoscerci un po’ meglio nel tempo.
      Buona giornata Lara.

  5. Felicità è il raggiungimento di un obiettivo da tanto tempo perseguito, è il sentirsi bene dopo una malattia o la guarigione di una persona cara per cui ci si era tanto preoccupati, è la sensazione di libertà nel trovarsi immersi nella natura piena di colori e di luce, è il risveglio in una giornata di sole, è vedere i propri figli realizzati e contenti…La felicità è un momento, come ha scritto chi mi ha preceduto, poi subentra la serenità, che è più duratura e ci fa sentire “bene” anche se non è successo nulla di particolare. Come dici giustamente tu, la felicità dipende dalla soddisfazione dei nostri desideri e non si può generalizzare. Ad esempio un figlio è molto più felice nel ricevere tempo e amore dai propri genitori piuttosto che sapere di essere ricco e ricevere tanti regali. Felicità è anche donarsi agli altri e vedere il loro sorriso quando ricevono il nostro bene.

    1. Hai elencato molte fonti di felicità che, se ci pensi, derivano soltanto dal saper guardare ciò che ci circonda per trarne gioia. Quel “donarsi” lo estenderei non soltanto alle altre persone ma alla parte buona del mondo che comprende tutta la bellezza di cui facciamo parte.
      Un abbraccio.

      1. Il pensiero cosi ben delineato di Caterina, onnicomprensivo, e la tua risposta mettono il punto!
        Ma allora ogni qualvolta si supera un ostacolo si è automaticamente felici?
        La mia ‘felicità’ non è così semplice è delineata perché arriva da dentro dal riconoscimento di essere in armonia con il contesto.
        Arriva banalmente da un sorriso accogliente.
        Un abbraccio Mr Loto

        1. La tua definizione, in realtà, è molto esplicativa. “Essere in armonia con il contesto” è sicuramente all’origine della felicità.
          Adesso ti faccio una domanda. Questa armonia è casuale oppure possiamo impegnarci per ottenerla?

          Buon fine settimana.

  6. Buon pomeriggio, tempo del mio paese, signor. Lotto. La felicità secondo me è come possiamo essere grati per la più piccola cosa che abbiamo.
    Ma onestamente, se vivi senza soldi sarà deprimente perché tutti i bisogni richiedono denaro.
    Saluti.

    1. Sono d’accordo, essere grati aiuta a vedere le proprie fortune e a gioirne. I soldi servono per i bisogni primari, purtroppo abbiamo impostato la nostra società su questo, ma se si hanno quelli necessari per vivere non bisognerebbe desiderarne altri per essere felici.
      Un saluto a te e al tuo meraviglioso paese!

  7. Io sono felice solo perché mi alzo ogni mattina e non è così scontato. Poi ci sono delle giornate in cui magari qualche problema mi demoralizza. Figuriamoci, siamo umani. Ma i problemi hanno tutti una soluzione e … vivere è bellissimo. Con tutto quello che c’è al mondo e di solito penso ai fiori. Alla natura … agli animali … a tutto ciò che ci è stato donato se impariamo ad apprezzarlo. Serena giornata

    1. Il tuo pensare, nonostante tutto, alla bellezza del mondo e del vivere è il modo migliore per trovare e mantenere la felicità nel proprio cuore. Effettivamente infatti, se ci pensi, sono le persone ingrate e incapaci di vedere la bellezza ad essere quelle più infelici.
      Un caro saluto.

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