Comportamento

Dare Felicità

È dalla gioia degli altri che inizia la nostra

Dare Felicità

A volte dimentichiamo di dare felicità agli altri e, di conseguenza, la nostra importanza.

A volte dimentichiamo che se siamo qui, su questa terra, c’è sicuramente una ragione. Perché tutto ha motivo di essere, dalla più piccola ed immobile forma di vita a quella più maestosa e preponderante.

Dare felicità

A volte dimentichiamo che la nostra vita è fatta per entrare in contatto con quella degli altri. È necessario perché, attraverso gli altri, la nostra esistenza si evolve, cambia, si aggiusta per il futuro.

Quello che dimentichiamo più spesso è che abbiamo sì il diritto di essere felici ma anche il dovere di dare felicità al mondo. Questo fa parte del nostro ruolo e serve a darci un senso. Anche perché non si può proprio essere felici se tutte le persone intorno a noi non lo sono.

Quando ci sentiamo vuoti, insensati e senza speranza pensiamo a quanto la nostra vita potrebbe essere diversa. Non serve a niente sognare successi vuoti o soldi e cose materiali come ultimamente sembrano fare tutti.  Dovremmo piuttosto immaginare cosa accadrebbe se, invece di chiuderci come gabbie intorno alla nostra anima, la lasciassimo libera di dare felicità a chi incontra. Senza fare calcoli, senza averne un tornaconto, senza aspettarsi nulla.

C’è Bisogno di Dare Felicità

Guardati intorno: non vedi quanto bisogno c’è di felicità? Tutti sono chiusi nel loro pessimismo, nei loro problemi e sono tristi, chiedendosi che senso ha la vita. Ma tu, tu puoi dare un senso supremo alla vita, puoi scegliere di dare felicità. Un sorriso, un gesto gentile, l’allegria e la positività di un pensiero fresco e travolgente. Ognuno di noi può essere un piccolo sole nell’esistenza di chi ha intorno, per far rifiorire chi sta morendo lentamente nel buio della tristezza.

Ti starai chiedendo perché dovresti preoccuparti degli altri se nessuno si preoccupa di te. Beh, guardati intorno. Cosa ci guadagna il mondo ad esser pieno di gente che tristemente pensa solo a sé stessa, ai propri problemi e magari vede tutto negativo? Cosa ci guadagni tu a vivere un’esistenza così? Le persone egoiste non fanno altro che generare brutti pensieri, che generano brutte azioni, che generano rassegnazione ed immobilismo.

Dare felicità al mondo, portare gioia agli altri esseri viventi, non fa altro che portare bene anche a te stesso. Portare allegria con piccoli gesti, pensieri o parole positive che danno speranza, crea energia nuova e buona per il futuro. Il futuro di tutti, non solo degli altri.

Se solo tutti ci ricordassimo di portare gioia e positività in ogni nostro giorno, il mondo sarebbe ben diverso da come è adesso. Pensa, molte persone che conosci sarebbero diverse, avrebbero un atteggiamento diverso, magari porterebbero allegria e non sconforto!

Fai dunque in modo di dare felicità a ogni persona che incontri. Dissemina nel mondo e nel cuore della gente la “follia” dell’allegria e della positività e il profumo del loro rifiorire inonderà anche la tua esistenza.

“Non c’è un dovere che sottovalutiamo più del dovere di essere felici. Quando siamo felici, seminiamo anonimi benefici sul mondo, che restano sconosciuti anche a noi stessi o, se rivelati, sorprendono più di tutti il loro benefattore.” Robert Louis Stevenson

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31 Commenti

  1. M. Loto
    Forse oggi come oggi si riesce a dare un pizzico di felicità ad un bambino (in quanto è innocente)
    Buona giornata

    1. Non sottovalutare la capacità degli altri di assorbire il buonumore e l’ottismo. Se tu sei felice, gentile e carico di pensieri positivi riuscirai a contagiare anche le persone che hai intorno. provare per credere! 😉

  2. Buonasera Mister, certo che il clima che ci circonda non è dei più favorevoli e dare felicità
    I TG ci vogliono sempre tirare in giù mai aprire il tetto della casa e farci guardare in su verso il sereno il nuvolo il cielo stellato o la pioggia
    Giù non è facile, nemmeno viene il coraggio di dare una mano al prossimo più vicino. L’ottimismo è merce di lusso e i sogni sono piuttosto degli incubi, speriamo che il clima cambi.
    Chi sa se conviene spengere la TV e fare delle belle passeggiate anche sotto la pioggia, da quella ci si può riparare

    1. La televisione, mai come in questo periodo, provoca soltanto ansia e paure. Cerchiamo di preferire i rapporti umani, ora che abbiamo potuto ricominciare a incontrarci. Hai ragione, non è facile mantenere l’ottimismo ma è fondamentale per la nostra sopravvivenza emotiva e spirituale. essere vivi non significa soltanto respirare! Una volta trovato il proprio equilibrio poi, bisogna cercare di risollevare lo spirito delle persone che abbiamo intorno. Non ci vuole poi tanto, basta essere allegri! 🙂

  3. è vero quel che dici Mr. Loto, donare felicità rende felici e non costa niente. Sarebbe un bel mondo se tutti seguissimo questi principi.
    Buona serata 🙂

  4. Io le belle passeggiate me le faccio, anche qualche leggera corsetta a dire il vero, a ritmo della musica che ascolto agli auricolari. Ritrovo così la gioia di essere viva dentro di me, tra la natura che mi circonda, e mi carico ogni giorno di sana energia. La TV, salvo qualche eccezione, mi trovo sempre più spesso a spegnerla, a volte tento di seguire qualche dibattito, più che altro per capire i diversi punti di vista, ma puntualmente evolve in rissa, e la spengo. Per gli articoli di giornale spesso mi fermo ai titoli quando sono altisonanti o allarmistici, manco li apro, so già che sono un bluff. Quotidianamente mi sforzo di essere positiva e di trasmetterla (nonostante tutto) agli altri, ma non è facile. Vedo molto scoramento in giro. Del resto a me mi son letteralmente cadute le fette di salame dagli occhi (non pensavo di averle…) per come si sono svelate alcune persone, pubbliche e non. Una vera sorpresa, in negativo, non me l’aspettavo proprio. Pazienza, me ne farò una ragione. Quello che invece non sopporto è la menzogna, l’incompetenza, la falsità, la sfacciataggine, e se ne vede parecchia in giro, e il conflitto d’interesse completamente ignorato. Ci vorrebbe un po’ di sana pulizia. Tanti saluti

    1. Proprio perché c’è tanto scoramento, abbiamo bisogno di non lasciarci inghiottire da questo comune sentire. Inoltre, più persone positive nel mondo possono fare la differenza per invertire pian piano la rotta distopica verso cui ci stiamo tristemente dirigendo.
      Per quanto riguarda le “fette di salame”, è capitato anche a me. Come ho sempre sostenuto, la vera natura di una persona si manifesta nei momenti critici, non certo quando tutto va bene. Questa pandemia ci ha aiutato a scoprire di che pasta sono fatti gli altri e, secondo me, è stato un gran bel regalo… perché è meglio sapere come è fatta davvero una persona piuttosto che immaginarla come in realtà non è.
      Tutto quello che non sopporti lo trovo odioso anche io, bisognerebbe iniziare a puntare il dito verso questo tipo di comportamenti affinché, non portando a nulla di buono, vengano presto abbandonati dalla maggior parte della gente che li pratica per averne un tornaconto personale.
      La libertà è una gran bella cosa, ma l’etica è necessaria affinché la libertà di ognuno di esprimere sé stesso non leda gli altri e non trasformi la nostra società in un guazzabuglio fatto di tanti diritti e nessun dovere.
      Buon fine settimana.

  5. Io ci ho provato ma la gente è spesso molto egoista e individualista. In ufficio da me con alcuni ci sono riuscita. Ma non è semplice. Serena giornata

  6. In effetti a volte mi sento una mosca bianca e mi chiedo come sia possibile tutto questo conformismo. Ci sono anche persone con cui tento di ragionare, ma ti aggrediscono subito e cercano di zittirti con frasi fatte, usate anche a sproposito. Capisco che sono terrorizzate. Sai, io sto benissimo con me stessa e non soffro a stare sola, per cui mi eclisso. Ma poi capita alla radio, raramente in TV di sentire persone che non hanno scordato cosa sia l’ironia, che non sono oppressi dalla paura e sanno vedere ancora il bello della vita, non si lasciano schiacciare dagli eventi, e capisco di non essere sola.
    Hai ragione per quanto riguarda la natura delle persone, quella vera, si vede nei momenti critici nel modo in cui li affrontano, cosa sono disposti a perdere e in nome di cosa. Almeno poi ci si sa regolare.
    Credo che questa pandemia abbia svelato quanta corruzione ci sia nella nostra società, è vergognoso ciò che sta avvenendo, specie nel giornalismo: noto che quando si preannuncia un certo intento, ne segue un vero e proprio bombardamento di notizie pessime per smorzare con la paura il ben che minimo senso critico nelle persone. Se l’intento sfuma in niente sfuma anche questo terrorismo, si arriva persino a dichiarare anche il contrario di quello che si era appena detto; se invece l’intento ha successo ci si prepara per il prossimo… Si sa, un popolo diviso e impaurito si gestisce molto meglio, che non chi è abituato a pensare e a farsi un’opinione da sé.
    Buon fine settimana

    1. L’informazione ha sempre funzionato in questo modo, solo che adesso molta gente sta iniziando a vederlo. L’altra faccia della medaglia rispetto al tuo discorso, però, è che oggi molte persone che magari navigano in internet sono convinte di sapere ma non sanno, credono di essere più sveglie degli altri ma non lo sono… sono semplicemente caduti in una trappola diversa!
      C’è bisogno di tornare ad usare il buon senso, a non lasciare che l’emotività prevalga sulla logica. Cercare fonti affidabili e, allo stesso tempo, avere fiducia in chi ha studiato per anni ciò che noi non conosciamo. Credo che nessuno vorrebbe, ad esempio, farsi operare da qualcuno che non ha studiato medicina ma si è informato su internet! 😉
      Buon fine settimana.

      1. Ah! Certo che no. Come a nessuno verrebbe di affidarsi a qualcuno che è arrivato dov’è prendendo scorciatoie, o puntando al solo profitto a discapito dell’etica professionale. E ce ne sonooo…
        Però a volte è molto difficile capire cosa sta veramente succedendo. Io in genere se non ho idee chiare me ne sto zitta, nel frattempo leggo, osservo, ascolto i vari punti di vista, attendo, confronto e quando penso di avere capito qualcosa mi esprimo. Ma alla base rimane sempre il dubbio. Non è certo facile districarsi in questo clima narcisistico-schizofrenico, da questa smania di potere che rende tutto così confuso e complicato. Mi chiedo: ma perché renderci la vita così complicata, cosa conta di più alla fine?
        Buona domenica

        1. Conta il benessere spirituale. Non dovremmo mai lasciare che la confusione esterna si trasformi in paura interna, né che il dubbio, più che lecito, diventi un alibi per diventare diffidenti e cinici.
          Cerchiamo di restare umani, nel miglior senso del termine.
          Buona serata.

  7. Sono la persona meno adatta a dare felicità, in quanto non ne ho neppure per me stessa. Quello che posso fare, e faccio, quando mi capita cerco di dare conforto e incoraggiamento a chi sta peggio o ne ha bisogno. Mi piace anche fare qualche piccolo dono, soprattutto inaspettato. E’ una soddisfazione reciproca. Ma succede di rado. Buon fine settimana!

    1. Sai che la prima frase del tuo commento l’ho sentita moltissime volte? Il punto è proprio questo. La felicità o la semplice allegria non sono come gli oggetti materiale che se non si possiedono non si possono dare agli altri. Questi concetti funzionano esattamente all’opposto. Se non sei felice ma cerchi di strappare un sorriso agli altri, molto presto ti accorgerai di non essere più così triste… dare per avere, questo è il segreto!
      🙂
      Buona domenica.

  8. “Non serve a niente sognare successi vuoti o soldi e cose materiali come ultimamente sembrano fare tutti. Dovremmo piuttosto immaginare cosa accadrebbe se, invece di chiuderci come gabbie intorno alla nostra anima, la lasciassimo libera di dare felicità a chi incontra. Senza fare calcoli, senza averne un tornaconto, senza aspettarsi nulla.”

    Riscoprire quindi il Valore incomparabile del nostro senso spirituale in un esistenza terrena?

    Bisogna coltivare l’arte della tolleranza soprattutto verso chi non collima con il nostro pensiero ,il nostro sentire,e a queste persone che è stato affidato un compito di dare quel “buon esempio” su cui anche te concordi.Se anche le persone dotate di buon senso facessero lo stesso gioco e si incattivissero attaccando la negatività soggettiva che investe tante persone ,dove finiremmo tutti?

    Bellissima la tua citazione finale,credo che riassume perfettamente quel qualcosa che non avremmo mai saputo dire allo stesso modo dell’autore,ma a te va il merito di averla saputa inserire nel giusto contesto vedendoci una sorta di connessione.

    Buona domenica

    1. Quando la gente pensa alla spiritualità crede che sia una cosa destinata ai religiosi, ai monaci o che, comunque, sia poco utile nella vita quotidiana. Invece coltivare il bene, la bellezza e l’amore dentro di noi, donandoli anche agli altri, ci serve proprio a sopravvivere nel mondo, al mondo.
      Ciao Lara, ti auguro una lieta domenica.

  9. …che poi magari anche in quei religiosi ,in quei monaci può assumere la stessa importanza spirituale che nelle persone comuni ,se solo smettessimo di guardarci con pregiudizio basato da apparenze e in modo superficiale ,trovando difetti piuttosto che lati di bellezza.Comunque credo che in questo blog non siano mai mancati degli ottimi post fortificanti in spiritualità😉…

  10. Questo mondo non è attrezzato per la felicità. Peraltro, aspirare alla felicità è immorale, laddove l’infelicità, la sofferenza sono presenti irrimediabilmente nei due terzi dell’umanità. Come posso sperare (o addirittura pretendere) di essere felice se milioni di bambini nel mondo muoiono di fame? Per non parlare delle altre innumerevoli atrocità che vengono commesse dall’uomo sull’uomo (e sulla donna).

    1. Questa è un’altra affermazione che sento spesso.
      Non so se essere felici quando qualcuno soffre sia moralmente giusto ma so che non esserlo, purtroppo, non cambia le sofferenze altrui.
      So che quando una persona è felice ha più voglia di fare. Quando sei felice ti senti maggiormente in debito con chi non lo è, e tendere una mano diventa più facile. A volte aiuti perfino gli altri senza accorgertene. Perché la positività è una spinta emotiva, un vero e proprio motore di energia.
      Quando sei triste invece, non fai altro che pensare alla tua infelicità, alle ingiustizie che hanno colpito te o gli altri. Ma hai uno spirito rassegnato, annichilito dal male.
      L’uomo medio inoltre, di solito pensa: “Anche gli altri hanno delle difficoltà? Chi se ne frega! Io ho le mie”, giusto? Diciamo che l’infelicità, secondo me, rende meno attivi. Certo, ci sono anche persone tristi che aiutano gli altri perché conoscono bene il dolore, ma di sicuro sono una minoranza.
      Il mondo è fatto di cose brutte e di cose belle, e noi dobbiamo accettarlo là dove non possiamo cambiare le cose. Ci viviamo dentro, e diventare delle ombre che si aggirano sulla terra con volti grigi e pensieri cupi non aiuta né noi, né i bambini che muiono di fame. Far nascere un sorriso su delle labbra che non ridevano da tanto tempo, invece, cura più di quel che pensiamo. E rende le cose brutte del mondo ogni volta un po’ meno numerose.
      Buona serata.

      1. Giusto ciò che dici, però io posso mostrarmi felice pur non essendolo nel mio intimo, perché non posso esserlo pensando a chi stasera va a dormire in un cartone al freddo su un marciapiedi mentre io andrò al caldo in un letto sotto un piumone e magari con uno scaldino. Ma io mi mostro felice, o almeno sereno, mi mostro felice perché lo devo ai miei figli.

        1. Penso che per gli aspetti che nel mondo vanno male, mortificarsi l’anima non sia la strada giusta. A me è stato insegnato a non compiangersi mai, piuttosto cercare una strada, capire ciò che è in nostro potere fare, reagire. La soluzione chiaramente sta nelle mani delle nazioni più ricche, di una Giustizia mondiale più giusta. Si dovrebbe trovare il modo di unire le forze, impedire lo sfruttamento e la manipolazione sui popoli più deboli e indifesi. Secondo me ogni cosa ha o nasconde uno scopo; non è casuale il fatto che uno dorma in un cartone al freddo, ma è il frutto di una società egoista fatta di persone che non sanno contentarsi lasciando anche qualcosa agli altri, vogliono sempre di più e più degli altri. Non si tiene conto che prima o poi muoiamo tutti lasciando qua ogni bene materiale, e spesso saranno gli eredi o qualche altro che si crede furbo a dissipare tutto…
          Dovremmo tutti tornare a una vita più sobria, saper distinguere ciò che ci è necessario da ciò che è superfluo, e di fronte a un acquisto ricordare di chiederci: ho bisogno di questo o posso farne a meno? Ho già qualcosa che può essermi utile? Personalmente ho imparato che meno bisogni si hanno, più si vive leggeri e più si è liberi. A me fa un po’ pena quando vedo tante case recintate, con le sbarre alle finestre, allarmi e telecamere dapertutto… ma è vita questa?

        2. @Guisito
          “Lo devo ai miei figli”, ecco la chiave giusta. Tutti abbiamo delle sofferenze interiori, che siano dichiarate o meno, il punto è non dargli peso nel nostro vissuto quotidiano per non affliggere gli altri ma anche per noi stessi, per cercare sempre di dare valore a ciò che di bello, buono e giusto abbiamo.
          Buona settimana.

  11. Lo dimentichiamo spesso quel “dare felicità”, basterebbe intuire che offrire felicità agli altri non è altro che offrirla a noi stessi, ma troppo spesso la semplicità della soluzione trae in inganno.

    1. È proprio così! Regalare un po’ di allegria, speranza e ottimismo serve anche a tirarsi su il morale quando ci si sente spenti e vuoti. Diciamo che dà un senso a una giornata storta.
      Ciao, a presto.

  12. …rileggendo, soprattutto un paio di commenti :)…mi fa un certo effetto questo post,anche per la correlazione di quel “senso del dovere”,racchiusa in modo impeccabile anche in questa citazione: “Non c’è un dovere che sottovalutiamo più del dovere di essere felici. Quando siamo felici, seminiamo anonimi benefici sul mondo, che restano sconosciuti anche a noi stessi o, se rivelati, sorprendono più di tutti il loro benefattore.” Robert Louis Stevenson

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