Il Gatto che Voleva Salvare i Libri – Recensione Libro
Il Gatto che Voleva Salvare i Libri
di Sosuke Natsukawa

Titolo originale: “Hon o mamoroutosuru neko no hanashi”
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 2017
Editore: Mondadori
Traduzione di Bruno Forzan
Trama
Siamo in Giappone e Rintaro Natsuki è un adolescente orfano, che è stato cresciuto dal nonno. Il ragazzo non ha amici ed è un hikikomori, una persona cioè che sceglie di isolarsi dal mondo esterno. Quando suo nonno muore, Rintaro è costretto a trasferirsi da una zia, ma non è così facile. La libreria del nonno, dove il ragazzo si è sempre rifugiato, esercita ancora un grande richiamo. Proprio mentre Natsuki sta mettendo in ordine i libri usati del nonno prima di dirgli addio per sempre, un gatto attira la sua attenzione con delle strane richieste.
Incipit
«Tanto per cominciare, il nonno non c’era più. So che è un modo piuttosto brusco per iniziare una storia, ma è un dato di fatto e sarebbe comunque difficile metterla in altri termini.»
Recensione di Il gatto che voleva salvare i libri
Questo simpatico romanzo fantasy mi ha ricordato vagamente La storia infinita. Entrambi i libri hanno come protagonista un ragazzo disadattato e tutti e due lo destinano ad un ruolo di eroe. Purtroppo, però, la mia recensione di Il gatto che voleva salvare i libri non sarà ricca di entusiasmo come quella per la storia di Michael Ende.
Sosuke Natsukawa, come tutti gli autori giapponesi, ha una grande cura per i dettagli e riesce a rendere speciale anche gli intramezzi di quotidianità. Il suo stile è leggero e gradevole anche se sono presenti alcuni termini giapponesi di cui è spiegato il significato al termine del libro.
La trama è interessante ma, a parer mio, non troppo originale. Diciamo che il racconto diventa subito piuttosto prevedibile. Il giovane protagonista è verosimile per essere l’eroe di una storia fantasy. Il gatto, pur avendo un ruolo importante nel racconto, è invece una presenza marginale tra le pagine di questo romanzo.
Il gatto che voleva salvare i libri suscita alcune profonde riflessioni sulla lettura e sui libri, che mi hanno colpito. Due concetti in particolare mi sono apparsi illuminanti. Il primo è che spesso i lettori più voraci sono quelli che riescono a cogliere meno l’essenza di uno scritto. Non ci avevo mai pensato ma, purtroppo, spesso è effettivamente così. La seconda rivelazione di Sosuke Natsukawa è che leggere serve ad imparare ad avere più empatia nei confronti degli altri. Quanto è vero! Nessuno aveva mai descritto così bene la vera utilità del leggere.
Troppo essenziale
Nonostante questo, Il gatto che voleva salvare i libri non mi ha conquistato. L’idea di partenza era sicuramente buona ma è stata sviluppata in modo troppo semplicistico. Gli autori giapponesi non amano gli eccessi e sono essenziali nello scrivere così come lo sono nel loro stile di vita ma questa storia avrebbe avuto bisogno di una spinta in più. Trovo questo romanzo più adatto ai bambini che agli adulti. Forse i piccoli non sapranno coglierne il senso più profondo, ma sicuramente sapranno trarre maggior divertimento dal gatto parlante e dalle avventure del giovane Rintaro Natsuki
Concludo la recensione di Il gatto che voleva salvare i libri consigliando questo romanzo a chi tratta i libri come oggetti preziosi e a chi, al contrario, preferisce che qualcuno li riassuma per loro.
Citazione
«Su questa terra ci sono un mucchio di cose che non si possono spiegare razionalmente, molte addirittura assurde. L’arma migliore per sopravvivere in un mondo pieno di sofferenze non è la razionalità né il vigore fisico, ma il senso dell’umorismo.»
Curiosità

- Sosuke Natsukawa è nato in Giappone nel 1978 e, oltre a scrivere, fa il medico a Nagano.
- Il gatto che voleva salvare i libri è il secondo romanzo dell’autore.
- Il primo libro di Sosuke Natsukawa, Kamisama No Karute, ha venduto oltre 1,5 milioni di copie. Ne è stato tratto anche un film uscito però solo in Giappone.
- Grazie al suo primo romanzo, l’autore ha vinto lo Shogakukan Fiction Prize e ha ricevuto il secondo premio ai Japan Bookseller Awards.
Il Gatto che Voleva Salvare i Libri – Recensione Libro