Comportamento

Il Pettegolezzo

È l'appagamento dei mediocri e regna nelle vite vuote

Il Pettegolezzo

La scienza sostiene che il pettegolezzo è una forma importante di socializzazione tra le persone. Le chiacchiere su qualcuno che si conosce o su un personaggio pubblico permettono infatti di sentirsi uniti su un argomento comune.

Il pettegolezzo

Se ci pensiamo bene, però, il pettegolezzo è l’appagamento dei mediocri perché parlare male di qualcuno ci permette di sentirci migliori di lui, quindi superiori. Inoltre, raccontare i fatti degli altri ci permette di essere al centro dell’attenzione del nostro gruppo di conoscenze.

Spettegolare è un’abitudine che, in fin dei conti, c’è sempre stata. Ricordo il meraviglioso brano tratto da Il Barbiere di Siviglia di Rossini, La Calunnia che parla proprio di questo argomento. Se non hai mai avuto il piacere di ascoltare questo brano, ti consiglio di farlo, perché rende davvero l’idea. Racconta come il pettegolezzo parte sussurrato, come un “venticello”, tra poche persone e si propaga per poi finire come “un colpo di cannone”. Il risultato della maldicenza, infatti, è proprio come un colpo di cannone, che distrugge metaforicamente la persona rendendola vittima del giudizio degli altri.

Al giorno d’oggi i social network agevolano molto i pettegolezzi perché adesso le vite degli altri sono quasi tutte a portata di click. Guardando le foto degli altri e i pensieri che pubblicano, è facile lasciarsi andare a commenti o, come spesso accade purtroppo, a calunnie e insulti. La possibilità di restare anonimi rende tutto ancora più facile. È come se lo schermo spersonalizzasse gli altri, facendoci perdere morale e coscienza.

Il Pettegolezzo su Internet

La cosa davvero grave è infatti che troppo spesso non ci si rende conto delle reali conseguenze delle parole. Vedo troppa gente su internet usare il pettegolezzo per devastare la reputazione altrui con una leggerezza spaventosa. Non si rendono conto che quello che pubblicano ha una portata molto maggiore di quella del cannone di cui parlava Rossini. Internet è una piattaforma globale dove tutto quello che viene pubblicato può rimanere per anni e, per quanto ne sappiamo, perfino per sempre. Cattiverie che dovrebbero essere uno sfogo momentaneo, diventano una calunnia permanente che distrugge non soltanto metaforicamente la vita di qualcuno.

Credo che pubblicamente tutti noi condanniamo chi spettegola. Poi però, quando ci troviamo tra persone fidate, tutti assaporiamo il gusto del parlare male degli altri. Il tutto è aggravato dalla vacuità delle informazioni, riportate per “sentito dire” su persone ed eventi che conosciamo a malapena.

Quando penso a questa malsana abitudine, diffusa tra i giovani tanto quanto tra le vecchie signore, mi viene in mente un passo del Vangelo. Gesù dice: “Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.”

Dovremmo imparare tutti ad essere più clementi con le vite degli altri. Soprattutto perché, in poco tempo, potremmo essere noi al centro delle maldicenze che oggi ci fanno tanto divertire. Ti assicuro che, allora, non sarebbe più divertente.

La prossima volta che qualcuno ti offre il pettegolezzo più recente, tu cambia discorso, magari parlando delle buone qualità di qualcun altro. Interromperai una catena che è in grado di stritolare anche il migliore degli uomini.

Lettura consigliata: Il pettegolezzo. Tra malizia e superficialità di Leoluca Pasqua

Il pettegolezzo. Tra malizia e superficialità

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22 Commenti

  1. Pettegolezzo, calunnie e insulti… che finestra che apri mio caro.. purtroppo è pieno di questa gentaglia, comari da pianerottolo, che gestiscono anche spazi social, ma sono di una povertà assoluta, dedite al chiacchiericcio, all’ipocrita invettiva, all’assoluta assenza di pudore, buon senso e contraddittorio. La miseria, in una parola.
    Fidarsi è la pecca peggiore. Ma al dna non si comanda, quindi importante è tirare avanti. E’ pieno di belle persone la vita, come il web.
    Buona giornata!

    1. È vero, l’importante è tirare avanti ma non è sempre giusto far finta di niente. Quando ci si trova circondati da persone di questo tipo bisognerebbe, almeno qualche volta, trovare il coraggio di farle riflettere su ciò che stanno facendo. Tanto più che chi spettegola degli assenti lo farà anche su di noi, non appena lasceremo la stanza…
      Ciao, buona serata!

  2. Non vi è dubbio che sono daccordo col tuo post.
    Ma sono altrsì convinto che il pettegolezzo è un modo ci condivisione e crescita —- se il pettegolezzo non è fine a se stesso.
    Detto questo: come faccio a seguirti sul mio blog ….. non ci riesco, guidami per favore.

    1. Sicuramente il pettegolezzo è un atto di condivisione, anche se sicuramente ce ne sono di migliori, non ci vedo invece nulla che alimenti una crescita personale o interiore di qualche tipo.
      Per quanto riguarda il seguirmi sul tuo blog, non capisco cosa intendi. Puoi iscriverti alla newsletter nel box che trovi alla fine dell’articolo qui sopra, così riceverai i miei post nella tua mail ogni volta che ne pubblico uno nuovo.
      Ciao, buona serata.

      1. Il pettegolezzo è intrigante per me è sempre un motivo di crescita.
        Ovviamente dal mio punto di vista.
        Ciao e buona sersta

          1. Uno scambio intelligente di vedute o di idee su un determinato “problema” io personalmente ho qualcosa in più dentro di me. Non per forza il pettecolezzo è basato sul parlar bene o male su una persona.
            Una persona a me molto cara ha : non giudicare mai una persona, perchè per quanto tu possa conoscerla non la conoscerai mai del tutto, dunque non conoscendo completamente non puoi giudicala o spettecolare.

      2. Scambiarsi idee e vedute su un determinato problema non è spettegolare! Hai detto bene, non potendo conoscere nessuno davvero nel profondo, è bene non giudicare mai gli altri.
        Un saluto.

  3. Ho sempre visto che chi parla male di qualcuno quando è con me, parlerà male di me quando è con qualcun altro. Chi ha questa abitudine non riesce a fare a meno di spettegolare a destra e a manca, incapace di vedere i propri difetti. Parlare degli altri si può, ma farlo in modo positivo, sottolineandone i pregi e ciò che hanno fatto di buono, che ci può anche essere di esempio.

    1. La penso esattamente come te. Spesso le esperienze degli altri ci sono di esempio per fare meglio, oppure ci aiutano a non commettere gli stessi errori. Ma non deve esserci il prurito della curiosità o quella sottile cattiveria dettata dall’invidia o dai pregiudizi. Altrimenti porta soltanto del male, a noi e alle persone di cui sparliamo.
      A presto!

  4. -È l’appagamento dei mediocri e regna nelle vite vuote.

    Non sono molto d’accordo , nel senso che probabilmente è associabile ad una forma di appagamento ambientale e culturale (o non culturale , dipende dal punto di vista) ma non regna nelle vite vuote o meglio una volta cosí non era.Ho davanti i miei occhi la generazione dei nostri nonni, ogni tanto quel vociferare, spettegolare del vicino facendo incontri in casa con altri pettegoli…un modo per scrollare le fatiche di giornate piene, tra lavori nei campi e lavori in casa dove mica esistevano le lavatrici e l’alta tecnologia di oggi che programma tutto , perfino le persone:).Tornando seria una volta il pettegolezzo era non dico totalmente giustificabile ma abbastanza innocuo.

    Praticamente la parola pettegolezzo è rimasta la stessa , senza evoluzione , ma sono le azioni che la definiscono ad essere cambiate, pesando sulla bilancia da quella spinta al male .Che tristezza!

    Anche il “vuoto” può avere accezione postiva però , ovviamente cambiando i contesti , come quelli di un epoca a cui prima accennavo o quello del valore esistenziale a cui attribuiamo alla vita.Sentire un “vuoto” incolmabile ad esempio a livello puramente spirituale non è altro che una consapevolezza della propria limitata dimensione e non il contrario .Vale a dire, rientrando nel cuore del post, che anche il pettegolezzo può essere ridimensionato se riconosciamo in noi stessi il perchè e il verso chi lo subiamo o lo infliggiamo .La domanda è : perchè manchiamo di questa consapevolezza?

    Da notare che ho dato per scontato che ci manca questa consapevolezza, o forse ci fa paura da spostarla sui falsi bisogni , soprattutto materiali e verbali per attirare attenzioni di cui non abbiamo in primis e disprezziamo anche con la calunnia e l’insulto , perchè sentiamo che solo cosí li possiamo raggiungere!

    Lo ammetto mi sento male ad esternare queste riflessioni , ma ilbmio vuole essere soprattutto un modo di denuncia verso la “mediocrità” con cui trattiamo il tema dell’Amore, siamo ancora parecchio indietro su questa miseria di amore e prendendone consapevolezza anche la visione del pettegolezzo cambia credo.

    Grazie Mister

    1. La generazione dei nostri nonni non aveva molte alternative al pettegolezzo. Non c’era altra forma di intrattenimento, perfino i libri, che oggi ci sembrano così banali, all’epoca erano per pochi, dato che non tutti sapevano leggere o avevano il tempo materiale per farlo. Oggi però è tutta un’altra storia. Chi oggi è dedito al pettegolezzo, evidentemente, ha ben poco altro a cui pensare… e in un’epoca che ci permette di studiare, leggere, viaggiare, fare sport e perfino creare un’infinità di cose sviluppando le nostre idee, è triste e limitante.
      Non credo che la calunnia sia una ricerca di attenzione. La vedo più come il bisogno dei miseri di screditare gli altri per sentirsi migliori di loro. Siamo parecchio indietro sulla consapevolezza in generale, non solo sul tema dell’Amore e sulle motivazioni delle nostre azioni… ma su ciò che siamo nel profondo. Perché? Per per molti riflettere su certe cose è “pesante”, molto meglio andare a bersi uno spritz mentre si chiacchiera amabilmente di tradimenti e personaggi televisivi che hanno detto questo e quello.
      Buon fine settimana.

      1. “Per per molti riflettere su certe cose è “pesante”, molto meglio andare a bersi uno spritz mentre si chiacchiera amabilmente di tradimenti e personaggi televisivi che hanno detto questo e quello.”

        Ho sorriso perchè questo è lo spettegolare di chi spettegola:))

        Sono perfettamente d’accordo con te anche se temo di aver espresso un concetto inequivocabile che invece hai ripreso, evitando , tramite la tua risposta, portasse a equivoci su altre inconsapevolezze.

        Non mi piace il pettegolezzo dei nostri tempi, ne ho scritto …ma provo sempre a capire , non a comprendere, il perchè si arriva a tanto, anche se dal post e dai commenti credo ne sia uscita la motivazione scatenante.Grazie , buona serata a te e ai tuoi lettori

  5. La trovo un’abitudine malsana, anche perchè spesso è dettata da pura cattiveria e quasi mai rispecchia la realtà dei fatti. Talvolta è talmente radicata da presentarti una persona ancora prima di conoscerla, per poi scoprire, come mi è successo di recente, che è tutt’altro da come ti era stata dipinta. Se si tratta di chiacchiere tra amici, ci puo’ stare il rendere frizzante una piccola indiscrezione su qualche persona conosciuta o un personaggio famoso, ma se si va oltre si possono fare danni davvero gravi. Buon we

    1. Sono proprio quei “danni gravi” a cui ti riferisci che la gente che spettegola non considera. Molte persone sono state letteralmente rovinate da maldicenze che, molto spesso, non erano neppure vere. Sentirsi giudicati e additati spinge i più emotivamente fragili verso la depressione… dalla quale poi è veramente difficile uscire.
      Ciao, buona domenica.

  6. No non ho mai sentito quel pezzo. Vedrò di rimediare. Io non spettegolo, non mi piace. Piuttosto dico le cose in faccia, come la penso. Ma non mi sento migliore di nessuno. Poi ogni tanto mi capita di esprimere un opinione sul comportamento delle persone ma non si ferma al parlarne “alle spalle” perché chiarisco con chi magari mi ha ferita. Serena giornata

    1. Credo che il tuo comportamento sia il migliore, se solo tutti facessero così!
      Sì, il brano La calunnia lo trovi facilmente su YouTube, in molte interpretazioni diverse.
      Ciao, buona settimana!

        1. Dire le cose in faccia è invece, secondo me, sempre la scelta giusta. Certo, ci vuole tatto, un po’ di delicatezza e di sicuro a volte può essere spiacevole… ma mai come qualcosa detta alle spalle! Tanto la verità, prima o poi, viene sempre a galla.
          Ciao.

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