Riflessioni

La Tregua di Natale

Un piccolo miracolo che deve essere ricordato

La Tregua di Natale

Probabilmente hai già sentito parlare della tregua di Natale, ma in questo speciale periodo dell’anno, mi piace ricordare questo particolare accadimento storico. Se invece non conosci ancora questa storia, mi appresto a raccontartela.

La tregua di Natale

La tregua di Natale sembra tratta da una fiaba e invece è accaduta davvero. È una dimostrazione storica di come, a volte, il ricordo della nascita di Gesù riesce a compiere piccoli miracoli nel cuore degli uomini.

Per quanto sia una bella storia, è stata ufficialmente negata più volte. In passato ci fu un pesante intervento di censura per evitare che si diffondessero notizie su quanto era accaduto. Ti stai chiedendo il perché?

Era l’inizio della prima guerra mondiale e gli alti comandi non vedevano certo di buon occhio questa vicenda così profonda dal punto di vista umano. Rappresentava una presa di coscienza che, se si fosse diffusa tra i militari, avrebbe finito per sospendere la guerra.

Per evitare che la tregua di Natale potesse ripetersi, i soldati furono intimiditi con la minaccia di finire davanti alla corte marziale. Si pensò addirittura di bombardare prima di ogni Natale le trincee per evitare che accadesse di nuovo.

Purtroppo si riuscì nell’intento e quella magia non si ripeté mai più in quel modo. Ma il miracolo, anche se era finito, era comunque avvenuto. Nessuno avrebbe potuto cancellarlo dalla memoria di chi lo aveva vissuto. Tra questi, un pensiero speciale va a Bertie Felstead. Lui visse abbastanza a lungo per raccontare ciò che era successo a diverse generazioni. Il reduce morì nel 2001, alla rispettabile età di 106 anni.

La tregua di Natale avvenne nel 1914. L’Italia in quell’anno non era ancora entrata nel conflitto ma c’erano già due schieramenti che si facevano la guerra. Da una parte Russia, Francia e Gran Bretagna, dall’altra Austria, Ungheria, Turchia e Germania.

La Tregua di Natale, 25 Dicembre 1914

Dopo una terribile battaglia a Ypres, in Belgio, i due eserciti cercarono di guadagnare di giorno in giorno qualche metro di territorio, fronteggiandosi dalle trincee. Immaginate questi ragazzi, tutti giovanissimi, in fossati profondi due metri, circondati dai cadaveri, al freddo. Immaginate le loro giornate nel fango, sotto alla pioggia, intenti a sparare a ogni nemico che si esponeva troppo.

Forse furono proprio le condizioni estreme vissute da entrambe le parti a facilitare i rapporti e a portare poi alla tregua di Natale. I soldati dei due schieramenti, di nascosto dai loro superiori, iniziarono posando le armi all’orario dei pasti.

In una lettera scritta ai suoi familiari, il soldato Dougan Charter raccontò cosa accadde il giorno di Natale.

I britannici addobbarono gli alberi, accesero delle candele e intonarono poi dei canti di Natale. All’improvviso, dalla trincea tedesca si unirono al coro. Uno di quelli, disarmato e correndo il rischio di essere ucciso, chiese ai britannici di non sparare, perché nemmeno loro avrebbero sparato.

I soldati decisero di festeggiare il Natale insieme, come se fossero un’unica famiglia. Mangiarono e bevvero insieme, si scambiarono abbracci e perfino doni. Caffè, liquori, cioccolata e sigari furono scambiati come regali riuscendo a suscitare risa e allegria. Come tutti i ragazzi che si trovano insieme in un giorno di festa, allora come oggi, giocarono una partita a calcio che passò alla storia.

Fu scattata persino una foto di gruppo per immortalare quel momento di assoluta magia nel bel mezzo di una guerra, su un campo di battaglia.

Poi tutto finì. I soldati furono costretti a tornare nelle trincee e a ricominciare a spararsi addosso perché la guerra era ricominciata.

Il Natale nei Cuori

Cosa ci insegna la tregua di Natale? Che quando la luce illumina il cuore degli esseri umani, tutto diventa diverso, migliore, anche nelle situazioni più tristi e difficili. Se solo noi lasciassimo entrare ogni giorno quella luce nel nostro cuore, molto probabilmente, tutte le guerre finirebbero. Non parlo soltanto delle guerre vere e proprie, ma anche di quelle che ognuno di noi si porta dentro.

Buon Natale.

Lettura consigliata: La tregua di Natale: Lettere dal fronte

La tregua di Natale. Lettere dal fronte.

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18 Commenti

  1. Sai che questa cosa che racconti in un certo senso mi fa ancora più orrore? Ricominciare a sparare a qualcuno col quale hai scambiato sorrisi, regali, calci ad un pallone fino al giorno prima.
    La guerra è qualcosa di odioso. Se la combattessero pure coloro che la decidono in un Parlamento.
    Buon Natale Mr. Loto, e serene Feste

    1. Purtroppo i soldati erano costretti a sottostare agli ordini dei loro superiori… ma in quell’occasione sono riusciti, seppur solo per un giorno, a fare prevalere la pace.
      Buon Natale anche a te e a tutte le persone a cui vuoi bene.

  2. Giuro non la conoscevo.
    Bellissima, mi ha commosso.
    Ma spero che ci sia anche per tutto il mondo la Tregua di Natale, ne avremmo bisogno.
    M.Loto tanti augurissimi del Santo Natale è un buon inizio 2022 per te e le persone che Ami
    Buona giornata

    1. Mi fa piacere averti fatto conoscere questo episodio così speciale accaduti in un periodo triste della nostra storia.
      Grazie, ricambio con affetto gli auguri per un sereno Natale.

  3. Bella e commovente storia che, come dicono anche altri, ha reso più terribili i momenti successivi, perché se è già drammatico sparare ad un altro uomo, lo è ancora di più nel caso di una persona conosciuta. E’ un po’ la storia della canzone di De André “La guerra di Piero” in cui un ragazzo, rendendosi conto che avrebbe dovuto uccidere un ragazzo come lui, che aveva l’unica colpa di indossare una divisa diversa, non sparò e l’altro, più pauroso di lui, lo uccise. Anche le più belle storie non possono cambiare una guerra, finché non toccano il cuore di chi comanda, ma forse potremmo cambiare noi, nei piccoli o grandi conflitti della nostra esistenza. Buon Natale!

  4. Costretti a spararsi perché la guerra era ricominciata … che tristezza. Però dolce accadimento in un brutto momento. Serena giornata e buon Natale

    1. Mi colpisce molto che vi siate soffermati tutti sulla tristezza della guerra che non poteva essere fermata piuttosto che sulla bellezza del fatto che per un giorno si è riuscito a sospenderla… purtroppo il male esiste ma è solo con la collaborazione di tutti che può essere arginato!
      Ciao Ely, buon Natale.

  5. Fa sempre piacere riascoltare questa storia che a pensarci bene ha dell’incredibile. La ricorrenza del Santo Natale ha spinto questi uomini a ricordarsi che prima di tutto si è umani, e a ricordarsi la bellezza di questo momento di festa e di unione; che la guerra non è uno stato naturale delle cose perché porta solo distruzione e incattivisce le persone. Una consapevolezza che purtroppo a volte sembra venir meno.
    Buon Natale a tutti

      1. Sai, a volte mi trovo in difficoltà, mi sorge il dubbio che si voglia approfittare di quella che sono, credendomi ingenua e un po’ sciocca (specie quando dico quello che penso, anche se so che posso essere fraintesa, e appunto risultare un’ingenua) ma per me è fondamentale la trasparenza. La cosa mi disturba un po’, ma poi finisco sempre per dirmi: che importanza ha? Io sono onesta con me stessa e con gli altri, non temo il loro giudizio, non ho bisogno di farmi accettare, so chi sono e sto bene con me stessa proprio perché sono coerente. E faccio spallucce perché il problema non è mio ma dell’altro, che prima o poi dovrà rendere conto alla propria coscienza, e sono straconvinta che in un modo o nell’altro tutto torna indietro…
        ti pare?

        1. Sono totalmente d’accordo con te. Leggevo proprio stamattina una riflessione di Gandhi in cui faceva notare come tutto ciò che è costruito sulla falsità e le menzogne è destinato a crollare miseramente. E la gente oggi ci costruisce sopra una vita intera! Peggio per loro, non posso che provarne compassione. Dovranno imparare dall’esperienza ciò che non capiscono in altro modo.
          A presto.

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