Funghi Velenosi
Lactarius piperatus
Il Lactarius piperatus è un fungo velenoso che in alcune regioni italiane viene volgarmente chiamato peveraccio. È molto comune nei nostri boschi e, per questo motivo, ha molti altri nomi dialettali.
Photo Credit: Urmas Ojango@Flickr
Il suo nome deriva dal termine latino piperatus che significa pepato, in riferimento al suo lattice che conferisce al fungo il gusto di pepe. Ancora oggi, in alcune regioni d’Italia, il fungo viene essiccato al sole e poi ridotto in polvere e usato come surrogato del pepe, benché non sia commestibile.
Aspetto
Il cappello del Lactarius piperatus è sodo e carnoso nei giovani esemplari e può raggiungere i 15 cm di diametro. La sua forma è dapprima convessa, poi appianata lievemente depressa e infine imbutiforme. Il suo colore è un bianco sporco all’inizio per poi ricoprirsi di macchie più scure (tipo ruggine) negli esemplari più vecchi.
Le lamelle sono fitte, bianche e leggermente decorrenti. Con l’avanzare del tempo assumono sfumature color crema e macchie color ruggine.
Il gambo del peveraccio è cilindrico e tozzo, può raggiungere un’altezza di 8/10 cm. Il suo colore è bianco all’inizio per poi presentare delle sfumature color crema e delle macchie scure con il tempo.
La carne del Lactarius piperatus è dura, compatta e soda. Il suo colore è bianco con la tendenza ad assumere il color crema. Se tagliata, dopo alcune ore assume una colorazione rossastra. La carne non ha odore mentre il suo gusto è acre e piccante.
Habitat
È un fungo comune che cresce abbondante nei boschi di latifoglie e di conifere. Lo si può trovare in piccoli gruppi dalla fine della primavera fino all’autunno inoltrato.
Photo Credit: Wikimedia Commons
Commestibilità
Il Lactarius piperatus è un fungo velenoso, la sua assunzione causa la sindrome gastrointestinale. Malgrado questo, in alcune zone del sud Italia viene comunque consumato dopo lunga cottura per privarlo dell’acredine. Il fungo resta comunque di pessimo gusto ed è causa di problemi gastrointestinali. Noi sconsigliamo vivamente il suo consumo.
Curiosità
Secondo alcune dicerie popolari, la comparsa del fungo nei boschi precede di poco la nascita dei funghi porcini.
Anche in Finlandia il fungo viene consumato e conservato in salamoia dopo diverse bolliture e smaltimento dell’acqua di cottura.
Il peveraccio viene anche consumato per tradizione nelle zone del pesarese dove però ogni anno è responsabile di avvelenamenti e ricoveri in ospedale.
Lactarius piperatus
Attenzione:
La classificazione dei funghi e della loro relativa commestibilità vanno affidate a micologi esperti o al personale specializzato degli enti sanitari competenti. Informazioni errate o atteggiamenti superficiali in merito potrebbero arrecare gravi danni da intossicazione o avvelenamenti anche mortali. Non consumare funghi se non si ha l’assoluta certezza della loro commestibilità. Le immagini riportate sul sito www.mr-loto.it sono puramente indicative, si tenga presente che gli stessi funghi da un anno all’altro o da un luogo ad un altro possono presentarsi sotto forme e sfumature di colori leggermente diverse.