Le Regole della Casa del Sidro – Recensione Libro
Le Regole della Casa del Sidro
di John Irving
Titolo originale: The cider house rules
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 1985
Editore: Bompiani
Traduzione di Pier Francesco Paolini
Trama
Il St. Cloud’s è un orfanotrofio nel Maine gestito da un medico di nome Wilbur Larch. Quest’uomo, insieme a due infermiere, si occupa di far venire alla luce e accudire i bambini non voluti. Larch, però, è anche un ginecologo abortista. Tra gli anni ’30 e ’40 l’aborto è illegale e il St. Cloud’s è l’unica possibilità per le donne che non vogliono o non possono tenere i loro figli.
Al St. Cloud’s è venuto alla luce e cresce Homer Wells, un orfano di buon carattere al quale Larch si affeziona come un padre. Il medico insegna tutto al ragazzo, anche a praticare gli aborti, nella speranza che, un giorno, prenda il suo posto. Ma Homer è contrario all’aborto e lascerà l’orfanotrofio alla ricerca del suo destino.
Incipit
«Nell’ospedale dell’orfanotrofio – reparto maschi a St. Cloud’s, nel Maine – due infermiere erano incaricate di dar un nome ai neonati e controllare che il loro piccolo pene guarisse bene, dopo la circoncisione obbligatoria.»
Recensione di Le Regole della Casa del Sidro
Avevo Le regole della casa del sidro da diversi anni ma non mi decidevo mai ad iniziarlo, forse un po’ scoraggiato dalle quasi 700 pagine. Nella mia ultima lettura però, Cambiare l’acqua ai fiori, questo romanzo viene nominato più volte e la cosa mi è sembrata una sorta di “richiamo”. Credo molto nel fatto che bisogna leggere i libri quando, in qualche modo, sono loro a chiamarci, a dirci che siamo pronti per affrontare quella specifica lettura.
Inizio la recensione di Le regole della casa del sidro col dire che l’argomento cardine del romanzo è molto delicato e spinoso, l’aborto. In aggiunta, si affrontano temi altrettanto importanti come l’amicizia, il tradimento, il sacrificio e l’omosessualità.
La trama di Le regole della casa del sidro si snoda e si annoda però sempre intorno all’interruzione di gravidanza, ponendo il lettore davanti a numerose riflessioni. Nonostante le difficoltà del trattare un argomento simile, ho notato nell’autore una grande delicatezza. Ci sono sfumature così sottili su stati d’animo ed emozioni femminili che mi ha stupito pensare che questo romanzo sia stato scritto da un uomo.
In diverse note riguardo alle pratiche mediche descritte, John Irving si riferisce ai racconti di suo nonno che, presumibilmente, era un medico. Data l’accuratezza, deve esserci stata una grande ricerca dietro a questo racconto che lo rende interessante e verosimile.
Lo stile di Irving è piacevole anche se, purtroppo, la traduzione in italiano lascia davvero a desiderare e ne guasta un po’ la scorrevolezza. Nel testo originale ci sono diversi giochi di parole rispetto al significato letterale di certi nomi in inglese, quindi capisco le difficoltà del traduttore. Tuttavia alcuni termini scelti nella traduzione in italiano sono del tutto errati. Mi viene in mente, ad esempio, la “zattera” presente nella piscina di uno dei personaggi della storia che, dal contesto, era piuttosto un materassino.
I Personaggi
Ho trovato i personaggi di questo romanzo incredibilmente verosimili. Ognuno di loro ha una caratterizzazione profonda ed accurata ma il capolavoro assoluto, secondo me, è Larch, il medico. Per quanto il vero protagonista della trama sia Homer Wells, secondo me è con il dr. Larch che John Irving raggiunge una credibilità perfetta. Al termine del libro si sente la mancanza di questo personaggio, così umano, così accogliente e così disperatamente alla ricerca di una giustizia che non c’è.
Sono molto interessanti anche i personaggi femminili che ruotano intorno al protagonista e ne costruiscono inconsapevolmente la storia. In particolare, ho trovato bella la contrapposizione tra Candy e Melony, due modi di essere donne in apparente contrasto tra loro.
Nella trama sono disseminate alcune immagini piuttosto crude, a tratti volgari. Nonostante questo non le ho trovate particolarmente disturbanti, perché l’autore ha saputo dosarle in modo intelligente. Unendo queste immagini però all’argomento trattato, ne sconsiglierei la lettura ai giovanissimi.
Credo che questo libro sia utile per capire qualcosa in più sull’interruzione di gravidanza, sulla morale e sulla giustizia. Pur essendo contro l’aborto ho sempre cercato di capire piuttosto che giudicare e credo che l’autore abbia voluto fare altrettanto.
Concludo la mia recensione di Le regole della casa del sidro consigliandone la lettura agli orfani, a chi non si ferma alle apparenze e alle persone che pensano sempre di sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Citazione
«Un orfano impara a tenersi le cose per sé; un orfano le tiene dentro, le cose. Quel che vien fuori dagli orfani, vien fuori lentamente.»
Curiosità
- Nel 1999 dal romanzo è stato tratto un film omonimo che ha vinto due premi Oscar e altri numerosi riconoscimenti.
- Il vero nome di John Irving è John Wallace Blunt Jr.
- Le regole della casa del sidro è stato tradotto in 16 lingue.
Le Regole della Casa del Sidro – Recensione Libro