Lepiota cristata – Falsa Mazza di Tamburo
Un fungo velenoso facilmente confondibile con gli esemplari commestibili
Funghi Velenosi
Lepiota cristata
La Lepiota cristata è un fungo velenoso conosciuto anche come falsa mazza di tamburo a causa della sua somiglianza con quest’ultimo. Si tratta di un fungo piuttosto comune nella nostra penisola e ogni anno è causa di diversi avvelenamenti.
Photo Credit: Wikimedia Commons
Il suo nome scientifico deriva dai termini Lepìs e otòs che in greco significano dal cappello squamoso. Cristàtus invece è latino e significa con la cresta, in riferimento alle piccole squame che adornano il cappello.
La Lepiota cristata fu descritta per la prima volta come Agaricus cristatus dal naturalista britannico James Bolton nella sua opera del 1788 An History of Fungusses, Growing about Halifax. Fu il micologo tedesco Paul Kummer che, nel 1871, trasferì questa specie al genere Lepiota e a quel punto acquisì il nome attualmente accettato di Lepiota cristata.
Aspetto
Il cappello della Lepiota cristata è ricoperto da piccole squame bruno rossastre su una base chiara e può raggiungere un diametro di 6 cm. Il centro del cappello è solitamente più scuro rispetto al resto della sua superficie.
Il cappello inizialmente ha forma emisferica per poi appiattirsi e sviluppare il classico umbone del fungo. Le lamelle sono fitte e di color bianco crema, che si scuriscono con il passar del tempo.
Il gambo è liscio, di color bianco rosa e munito di un anello piuttosto delicato e fugace. Può raggiungere un’altezza di 4-5 cm.
La carne è bianca e fragile nel cappello, nel gambo invece è fibrosa e tendente al rosa. Ha un forte odore sgradevole.
Habitat
La Lepiota cristata cresce dall’estate all’autunno sia nei boschi che nei prati. È possibile trovarla in piccoli gruppi ma anche come esemplare singolo. Il fungo è diffuso in Nord America (nord del Messico), in tutta Europa, nell’Asia settentrionale e anche in Nuova Zelanda.
Photo Credit: Amadej Trnkoczy@Flickr
Commestibilità
Si tratta di un fungo velenoso la cui ingestione provoca sindrome gastrointestinale. I sintomi di avvelenamento si manifestano a circa 2-3 ore dall’ingestione dei funghi con episodi di nausea, vomito, diarrea e crampi addominali.
Contrariamente a quanto riferito da diverse fonti, la Lepiota cristata non contiene sostanze riconducibili alle amatossine e/o alle fallotossine che, come ben comprovato, sono causa di sindrome falloidea a lunga incubazione con esiti spesso irreversibili. (1)
Curiosità
Tutti i funghi assomiglianti alla mazza di tamburo ma di piccola taglia sono velenosi. La M. procera infatti è famosa per le sue grandi dimensioni, tanto che in alcuni paesi viene anche chiamata parasole.
Se trovi un fungo aperto che ti sembra possa essere la mazza di tamburo ma è di piccole dimensioni, non lo raccogliere.
La carne del fungo con cambia colore quando questo viene tagliato.
Pare che ogni anno vi siano diversi casi di avvelenamento dovuti alla confusione con il fungo Marasmius oreades. Tale confusione pare davvero strana in quanto quest’ultimo è privo di anello, ha il cappello liscio e senza squame e ha anche un diverso colore.
Il fungo è anche conosciuto con il nome di Bubbola falsa.
Lepiota cristata – Falsa Mazza di Tamburo
Attenzione:
La classificazione dei funghi e della loro relativa commestibilità vanno affidate a micologi esperti o al personale specializzato degli enti sanitari competenti. Informazioni errate o atteggiamenti superficiali in merito potrebbero arrecare gravi danni da intossicazione o avvelenamenti anche mortali. Non consumare funghi se non si ha l’assoluta certezza della loro commestibilità. Le immagini riportate sul sito www.mr-loto.it sono puramente indicative, si tenga presente che gli stessi funghi da un anno all’altro o da un luogo ad un altro possono presentarsi sotto forme e sfumature di colori leggermente diverse.