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Un Indovino mi Disse – Recensione Libro

di Tiziano Terzani

Un Indovino mi Disse – Recensione Libro

Un Indovino mi Disse

di Tiziano Terzani

Un indovino mi disse - Recensione Libro
Un indovino mi disse

 

Genere: Autobiografia

Anno di pubblicazione: 1995

Editore: Longanesi

Recensione libro: Ottimo

 

Trama

Siamo al termine del 1992 e Tiziano Terzani non può dimenticare una profezia che lo riguarda. Sedici anni prima, in Cina, un indovino gli aveva detto che nel 1993 non avrebbe mai dovuto volare perché altrimenti sarebbe morto. Terzani è un giornalista e prendere l’aereo fa parte del suo lavoro, ma non si scoraggia. Desideroso di provare a vedere dove lo porterà quest’avventura, ottiene il permesso dal giornale per cui lavora di spostarsi solo via terra e mare. Durante gli spostamenti di quell’anno incontrerà molti altri indovini, veggenti e cartomanti, continuando ad interrogarsi sul destino dell’uomo.

Incipit

«Una buona occasione nella vita si presente sempre. Il problema è saperla riconoscere e a volte non è facile. La mia, per esempio, aveva tutta l’aria di essere una maledizione. “Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai!”, m’aveva detto un indovino.»

Recensione di Un Indovino mi Disse

Inizio la recensione di Un indovino mi disse con un’ammissione, per onestà intellettuale: Tiziano Terzani è sicuramente il mio autore preferito. I suoi racconti di viaggi, accuratamente inseriti nel contesto storico, sono per me un vero analgesico per questi tempi difficili di pandemia e distanziamento sociale.

Lo stile di questo autore, tipico dei veri giornalisti del passato, è asciutto e senza fronzoli, diretto e comprensibile a tutti. L’acume e l’innata simpatia di Terzani poi, fanno il resto. Ogni lettura dei suoi libri diventa una vera e propria esperienza di viaggio e di vita vissuta, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. Trovo sempre incredibile la capacità di questo autore di coinvolgermi e trascinarmi con lui tra le vie dell’Asia e dell’Europa senza mai annoiarmi.

Tiziano Terzani è una di quelle persone che avrei tanto voluto conoscere. Brillante, curioso, controcorrente e spigliato ha fatto di ogni sua esperienza una vera e propria avventura.

Un indovino mi disse parte proprio dall’idea che il divieto di prendere aerei sulla base irrazionale di una profezia possa trasformarsi in un’occasione imperdibile. Leggendo questa storia ci si rende conto che è stato proprio così. Evitando di prendere aerei per un anno, l’autore ha avuto il modo di entrare in contatto con i paesi che ha attraversato in modo diverso. Si è messo in gioco sfidando l’abitudine per imparare qualcosa di nuovo. Solo per questo vale la pena leggere questo libro. Ti costringe a riflettere su cosa significhi viaggiare oggi, e sul modo asettico con cui ci avviciniamo alle terre e alle culture che non conosciamo.

Un altro argomento molto interessante che Terzani affronta in Un indovino mi disse è la globalizzazione. Racconta di come negli anni ’90 l’Asia fosse tutta protesa all’imitazione dell’Occidente, finendo per smarrire la sua unicità che poi è autenticità.

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Un Indovino mi Disse: i Veggenti

Ho trovato vivide e belle le descrizioni dei paesaggi e di certi personaggi, soprattutto dei vari veggenti che l’autore ha interpellato. Perché, sostanzialmente, Un indovino mi disse è il viaggio nell’Asia delle superstizioni e delle credenze.

Terzani si interroga a modo suo sulla veridicità di certe profezie ma cerca costantemente anche il parere degli altri. Di ogni indovino che ha conosciuto ci descrive l’aspetto, la casa e l’abbigliamento. Ci racconta la sensazione che gli ha dato e quanto, di quello che gli è stato detto, poteva corrispondere alla verità. Ma, tutto questo sempre in modo critico e divertente. Perché Terzani non giudica, cerca sempre e solo di capire e in questo libro è molto evidente.

Mantiene questo sano atteggiamento davanti ai commercianti sui treni, agli autisti, ai preti cattolici, agli insegnanti buddisti di meditazione e naturalmente anche con gli indovini. Sospende il giudizio ai fini della comprensione perfino quando si ritrova a cena con Khun Sa, uno dei più potenti narcotrafficanti della Birmania.

Durante la lettura ho avuto modo di riflettere su molti argomenti a cui non avevo mai pensato e questo è un grande merito per un libro. È sicuramente una lettura interessante che permette di evadere e viaggiare con la mente, non soltanto nello spazio ma anche indietro nel tempo.

Concludo la recensione di Un indovino mi disse consigliando questa lettura a chi ama scoprire cose nuove e agli appassionanti dell’Oriente. Questo è anche un ottimo libro anche per avvicinarsi ad un autore che, in vita, non è stato apprezzato nella sua Patria come invece avrebbe meritato.

Citazione

«Tutto è diventato così facile oggi che non si prova più piacere per nulla. Il capire qualcosa è una gioia, ma solo se è legato a uno sforzo. Così con i paesi. Leggere una guida, saltando da un aeroporto all’altro, non equivale alla lenta, faticosa acquisizione- per osmosi- degli umori della terra cui, con il treno, si rimane attaccati.»

Curiosità

  • Tiziano Terzani era il corrispondente dall’estero del giornale tedesco Der Spiegel. Scrisse solo saltuariamente per testate giornalistiche italiane.
  • Nonostante oggi sia ritenuto uno dei migliori scrittori italiani di viaggi del ventesimo secolo, l’autore non era molto conosciuto in Italia durante la sua attività giornalistica.
  • Dopo la sua scomparsa a Terzani furono dedicati numerosi riconoscimenti e intitolati locali e spazi pubblici, sia in Italia che all’estero.
  • Nel 2014 era stato avviato un crowdfunding per produrre un film tratto da Un indovino mi disse, progetto poi definitivamente accantonato nel 2016. I soldi che erano stati raccolti sono stati devoluti ad Emergency per un ospedale afghano intitolato a Tiziano Terzani.
  • Tiziano Terzani si è spento il 28 luglio del 2004 per un tumore all’intestino. Visse anche la malattia come un viaggio che raccontò nel libro Un altro giro di giostra.

Un Indovino mi Disse – Recensione Libro

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