Vivere Insieme
È un dato di fatto, volenti o nolenti in questa vita ci ritroviamo a vivere insieme a moltissime altre persone. Oltre ai membri della nostra famiglia, siamo letteralmente costretti a condividere il nostro tempo anche con persone delle quali, magari, avremmo fatto volentieri a meno.
In questa categoria rientrano sicuramente i colleghi di lavoro ma anche i condomini tra i quali c’è sempre qualcuno che ci sta particolarmente antipatico.
Pensiamo poi alla scuola, alla palestra, ai mezzi pubblici, ai ristoranti e via dicendo. Siamo costantemente circondati di persone che non scegliamo, a meno che non decidiamo di diventare degli eremiti.
In passato bisognava adattarsi ad una vita familiare molto “stretta” dato che si conviveva con suoceri e genitori. Le altre occasioni di socialità e quindi di confrontarsi con gli altri erano molto rare.
Oggi, al contrario, le famiglie sono piccolissime ma ci ritroviamo sempre più spesso ad interagire con sconosciuti. Non solo per il nostro stile di vita ma anche per la tecnologia ci permette di comunicare in tempo reale praticamente con tutto il mondo. Per questo siamo sempre più soggetti alle differenze di cultura, di opinione e di sensibilità e quindi a possibili scontri.
Vivere insieme significa certamente adattarsi e tollerare le differenze altrui e non è poi così difficile quando questo succede in una piccola comunità. Se però ci si ritrova, come è successo alla nostra generazione, a vivere insieme ad una comunità globale, è necessario fare delle scelte precise. Diventa necessario essere consapevoli delle differenze altrui anche solo per riuscire a sopravvivere; mi vengono in mente le troppe vittime di cyberbullismo.
Il Consiglio di un Matematico
Riflettendo sulla necessità di imparare a vivere insieme mi sono imbattuto in un video di Bertrand Russell, noto filosofo e matematico, datato 1959.
Russell era assolutamente ateo e ha dedicato tutti i suoi studi alla logica. Gli fu chiesto di immaginare che il suo filmato fosse visto dalle generazioni future. Quale lezione che aveva appreso dalla vita valeva la pena di comunicare ai posteri?
La prima parte della sua risposta era di natura intellettuale, connessa ai suoi studi sulla logica, consigliava agli studiosi di attenersi soltanto ai fatti.
La seconda parte della sua risposta era invece di natura morale e si riferiva proprio alla convivenza alla quale siamo costretti quotidianamente. Diede una risposta che non ti aspetti da un matematico nato nel 1872. La riporto qui di seguito:
“L’amore è saggio, l’odio è folle. In questo mondo, che sta diventando via via più interconnesso, dobbiamo apprendere a tollerarci l’un l’altro. Dobbiamo apprendere ad accettare il fatto che qualcuno dirà cose che a noi non piacciono. Possiamo vivere insieme solo in quel modo. Se vogliamo vivere insieme e non morire insieme, dobbiamo imparare una qualche forma di carità e di tolleranza, che sono assolutamente vitali per la sopravvivenza della vita umana su questo pianeta.”
Lettura consigliata: Vivere insieme. Comunità e relazioni nella società globale di Piero Amerio
Avevo scritto un lungo commento che si è perso nelle pieghe dell’etere. Provo a ricordare il contenuto. B.Russel diceva il vero. Sarà attuale anche tra 100 anni. Un pizzico di tolleranza in più ci permetterebbe di vivere meglio su un pianeta che, malgrado le pandemie presenti e passate, è parecchio affollato. Non sempre è facile scendere a compromessi e a volte si è portati a intraprendere guerre contro il vicino, il collega o qualcuno che proprio non ci piace. Eppure converrebbe a tutti allargare le vedute e capire che un fronte comune aiuterebbe la sopravvivenza di tutti. p.s. qualche gg fa ho commentato un post molto vecchio, senza rendermene conto. Chissà dov’è finito 🙂
In realtà non è così difficile scendere a compromessi, più spesso di quanto ci sembri ci mettiamo contro qualcuno più per compiacere il nostro ego che per altri motivi chissà quanto importanti. È vero, basterebbe allargare un po’ le nostre vedute o, più semplicemente, il nostro cuore.
Qualche giorno fa avevi commentato il post Le persone cambiano e il tuo commento è lì, insieme alla mia risposta! 😉
P.S. Mi dispiace per l’inconveniente tecnico che ha fatto andare perduto il tuo commento.
Io vedo sempre più ragioni per scontrarsi. Non da parte mia, sia chiaro, non ho mai considerato imbecille nessuno che avesse un’idea diversa dalla mia ma per gli altri non è così. Per la religione, per la squadra di calcio, ora per o meno i vaccini, prima per il state a casa… siamo in tanti e tutti diversi. Rispetto le regole e rispetto le idee.
Le ragioni per scontrarsi ci sono sempre state. Purtroppo oggi si è un po’ persa la capacità di confrontarsi. Spesso si ragiona per partito preso e si parla per slogan… e tutto è bianco o nero. Bisogna invece imparare ad essere più “sportivi”, ad andare un po’ più a fondo nel valutare la propria e le altrui opinioni, perché le nostre differenze sono preziose per la collettività, ci offrono diversi punti di vista che creano una prospettiva migliore sulla realtà.
A presto.