Come si Sviluppa la Creatività
In un mondo che replica all’infinito le stesse cose, viene naturale chiedersi come si sviluppa la creatività. Oggi gli oggetti vengono prodotti in serie, tutti si vestono più o meno allo stesso modo, perfino il modo di pensare tende ad essere uniformato dalla nostra società. Tutto nella nostra vita deve essere pianificato, organizzato e raggiunto seguendo gli standard di base che ci vengono dati.
Come si sviluppa la creatività in una cultura simile? Mi viene in mente una famosa frase di Alber Einstein.
Lo scienziato sosteneva che “La creatività non è altro che un’intelligenza che si diverte.” Il punto è che oggi non c’è più spazio per il divertimento dell’intelligenza che si vede costretta a correre su binari prestabiliti. La scuola è un esempio evidente di come persone diverse siano costrette a livellare le proprie capacità intellettive esclusivamente su temi, materie e prove convenzionali.
Oggi è Difficile Essere Creativi
Come si sviluppa la creatività se oggi neppure l’arte è libera da rigidi schemi? Rabbrividisco all’idea, ad esempio, dei corsi di scrittura creativa. In pratica, ti insegnano come scrivere un testo inventato, ad esempio un romanzo. Il risultato è che i nuovi autori scrivono tutti in modo simile, storie dalla struttura simile, seguendo un ritmo simile. E dire che a Fëdor Dostoevskij e a Dante Alighieri nessuno ha mai insegnato come scrivere!
Per non parlare dei musicisti. I talent show uccidono artisticamente i giovani che sono ancora capaci di essere creativi. Li costringono a cantare/suonare le canzoni di altri che funzionano come format televisivo ma non permettono una grande fantasia. Gli correggono l’aspetto e gli spiegano come stare sul palco. E tutto si appiattisce. Ce lo vedete Freddie Mercury con i denti perfetti o Lucio Battisti costretto ad aggredire il palco?
La soggettività, quello che solo quella persona potrebbe dare proprio perché è unica, viene diluita nell’omologazione. Un po’ come le torte dei matrimoni che, per far sì che siano assaggiate da tutti, non sanno mai di niente.
Come si Sviluppa la Creatività: Inizia da Te
Se vuoi iniziare ad essere creativo sul serio, devi dimenticarti quello che hai imparato in merito. Evita qualcuno che vuole insegnarti la creatività perché non farà altro che renderti simile agli altri.
- Per capire come si sviluppa la creatività devi prima di tutto avere fiducia in te stesso e nella tua unicità, senza temere il fallimento. Non affidarti mai agli altri per cercare idee nuove o per sviluppare quelle che hai. Trova il tuo modo personale di esprimere quello che hai dentro.
- Circondati di bellezza. Ascolta musica di qualità, leggi libri classici, guarda solo il grande cinema. Se nutri il tuo intelletto di tormentoni, romanzetti e serie tv di scarsa qualità non avrai mai nulla di buono a cui tendere.
- Dedica quotidianamente del tempo ad una attività che non ha alcuno scopo. Passeggia per la città senza meta, chiacchiera con le persone, gioca con il tuo cane o con i bambini. Questi ultimi, in particolare, sono naturalmente creativi e ti aiuteranno ad esserlo.
Ecco come si sviluppa la creatività, attraverso le esperienze quotidiane, liberandosi dai condizionamenti esterni.
Lettura consigliata: Tieni duro! di Austin Kleon
Ero creativa da giovane, adesso sono proprio come la “massa” e la fantasia se ne è andata. Voglio proprio provare a seguire i tuoi consigli per vedere di risvegliarmi un pò… serena giornata
Se ci fai caso è un percorso comune, più si va avanti con l’età e meno si è creativi.
È cose se, giorno dopo giorno, ci lasciassimo spegnere, cedendo alle abitudini e a ciò che è più comune. Finiamo perfino per definire “pazzi” o “ridicoli” quelli che invece non si arrendono e continuano ad andare controcorrente, senza adeguarsi, ma seguendo semplicemente ciò che sono e le idee fuori dal comune che hanno.
Bisogna riscoprire i nostri talenti sopiti! 😉
Un abbraccio.
Eh lo so hai ragione … ma non mi va proprio di spegnermi così … proviamo a reagire 🙂 buona notte
Proviamoci! 😉
Bel post mister loto e adesso implicitamente(?) ti chiedo di passare dal mio blog e di essere uno dei miei tanti follower…:))
Perdona ma questa su non è anche un omologazione e la morte della creatività?
Onestamente mi sento male quando vedo bruciate essenze in un circolo vizioso in cui si finisce senza rendersene conto.E lo so che dovremmo concentrarci sulla positività,ma come facciamo a riconoscerla se non siamo consapevoli dell’effetto che produce anche il suo opposto?Penso che la creatività individuale anche in questi tornaconti viene penalizzata.Ci sono contesti bellissimi di cui non siamo del tutto consapevoli da poter condividere,dove davvero la nostra intelligenza individuale può smuovere quella collettiva,e come dar torto ad Einstein?:)
La creatività tracciata in quei tre punti da te scritti rispecchia davvero qualcosa di sano e autentico,e mi sento di dire Grazie a questo spronare la creatività,perché come l’amore c è,esiste in ognuno di noi ma bisogna liberarla non imitarla.
Sai cosa penso?Penso che la creatività si sposa con il pieno senso di libertà interiore.Abbiamo attitudini e talenti che spesso non sappiamo di avere,semplicemente perché compiamo per abitudine anche,quello che chi ci sta attorno si aspetta da noi…e chi ci sta attorno è purtroppo ricaduto egli stesso ugualmente in tante abitudini.Poi la tv,le pubblicità dell’ultimo profumo di una nota marca o il nuovo telefono ,le auto accessoriate,gli influencer ,non fanno altro che sopprimere la creatività pubblicizzando l’omologazione l’egoismo, attraverso acquisti compulsivi di beni destinati ad impoverire l’ animo umano.
Ma qui la positività si fa spazio ,perché davvero pensiamo che tutto questo duri in eterno o esiste la possibilità di accorgersi di un infelicità interiore che può rivoluzionare l’esistenza?La creatività rende felici ,liberi perché si è compreso il Senso più vicino e profondo dell’amore …a cos’altro sennò:)
Hai pienamente ragione Lara. Ci sono dei meccanismi che ci portano a comportarci in un determinato modo, spesso senza che neppure ce ne accorgiamo. Ma qui entriamo in un altro discorso, quello della piena coscienza di sé. Spesso si perde del tutto e si finisce con il vivere come automi, che fanno ogni giorno tante cose ma senza sapere il perché, semplicemente è qualcosa che gli è stato detto di fare!
Se teniamo alta l’attenzione sul senso del nostro vivere, magari ci adeguiamo pure a qualche meccanismo (alcuni sono indispenbiali per vivere in una società “civile”) ma non perdiamo mai di vista che quello è un adeguarsi, non la nostra vera essenza!
E poi è vero anche che la creatività va di pari passo con la libertà interiore… ed è qualcosa su cui quasi tutti gli adulti devono lavorare. Pensa a come sono liberi i bambini! Poi durante l’adolescenza di solito soffrono e diciamo che sono ribelli perché li costringiamo a piegarsi in catene e loro (giustamente) non vogliono… infatti poi molti diventano adulti spenti e insoddisfatti.
È davvero importante tenere accesa la fiamma della creatività, che è una luce che solo e soltanto noi possiamo dare al mondo ed è anche un calore che scalda la nostra esistenza!
A presto.
Condivido e faccio mio questo pensiero del maestro Ikeda.
“Creatività è sinonimo di libertà. Una libertà esigente e coraggiosa. È creativo chi non si ferma, chi non si arresta alla prigione di un arrivo. E va avanti, cerca, collega, osa, prova, impara.
Essere creativi significa tener fede alla propria umanità, anzi ne è la prerogativa.”
Un bel pensiero… bisogna ripartire proprio da quella libertà che pensiamo di avere ma che, spesso, si trasforma nell’attitudine ad adeguarsi per non rischiare troppo.
Ciao, buona serata.
Parole sante le tue! E’ proprio così. La scuola, da un lato, offre le tecniche per poter essere creativi. Così succede con la musica, la pittura, la danza…Poi dipende dalla persona utilizzare quelle tecniche in modo personale diventando creative. Personalmente ho sempre ammirato certi miei alunni che, pur non conoscendo la musica, riuscivano a suonare meravigliosamente creando musiche nuove. Però, ad un certo punto, hanno anche avuto bisogno di qualche lezione per conoscere a fondo le possibilità del loro strumento. Così un ballerino deve prima imparare a danzare con la tecnica giusta per poi iniziare a creare le proprie coreografie senza l’ausilio di nessuno. La creatività è spesso innata. Se esiste in una persona, prima o poi verrà fuori. La scuola dovrebbe appunto fornire gli stimoli di partenza, poi il creativo spiccherà sicuramente il volo da solo.
Ovviamente le basi per iniziare sono necessarie, ma in seguito bisognerebbe lasciarsi andare e non sacrificare la propria creatività perché qualcuno ti ha detto e ridetto che “non si fa così”. Purtroppo oggi i ragazzi sono in mano a gente che vuole fare soldi e vendere significa spesso omologarsi alla moda o ai gusti che vanno per la maggiore in quel momento. E lì l’artista muore.
Chiudo con una frase di Picasso che fa riflettere su tutto questo: “A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino.”
Buon fine settimana!
Sai il mio lavoro è basato sulla creatività, il cliente vede un modello ma poi sono io a fare il progetto e quasi sempre devo aggiungere quel pezzo diverso che può attrarre il cliente a comprare da me e a non andare in un altra falegnameria o mobilificio. Certe volte passo settimane intere a realizzare un progetto. Questo mi è sempre piaciuto molto, del resto lo faccio da 33 anni, ma le cose sono cambiate il cliente orami va nei grandi centri commerciali, dove trova tutto e naturalmente deve adattarsi anche se non gli piace del tutto, le misure non coincidono ecc,,, Poi ci sono stati anni di creatività mia personale, dove lavoravo al tornio, dove trasformavo mobili vecchi di amici in pezzi bellissimi ed ero anche ricercata…. lo facevo a tempo perso…. poi qualcosa mi ha bloccato e adesso non riesco più a farlo, anche se gli amici o i conoscenti continuano a propormi di trasformare i loro vecchi mobili, non so non ho più la passione.
Anche il mio lavoro comincia a diventarmi pesante sopra tutto per i continui litigi tra i soci e io mi sento un fallimento per non gestire quella che è la terza generazione, che fino a quando eravamo io e mio padre e nonno e 6 operai andava tutto benissimo . papà decise per una società a conduzione famigliare e così non va più bene come prima.
Per distrarmi ascolto musica a palla. Ciao
Il fatto è che le cose cambiano con il tempo. E bisogna accettarlo. Anche la creatività si evolve, qualche volta ha bisogno di spaziare in altri campi…
Buon fine settimana.