Cos’è la Misericordia
Se ti chiedo cos’è la misericordia sono sicuro che abbini questo concetto alla Chiesa e alla religione. Succede perché, di solito, questa dote è attribuita a Dio ed è difficile sentirne parlare al di fuori di tale contesto.
In molti, addirittura, non sanno nemmeno cos’è la misericordia, oppure ne hanno soltanto un’idea vaga.
L’etimologia della parola misericordia è molto interessante. Deriva dai termini latini misereor che significa ho pietà, e cor -cordis che letteralmente vuol dire cuore. Si intuisce quindi che con questa parola si vuole indicare un sentimento di pietà, ma in una forma più alta, più nobile.
Molte delle persone che sono convinte di sapere cos’è la misericordia, la scambiano per semplice compassione. In realtà c’è una differenza tra compassione e misericordia. Quando provi compassione per qualcuno mostri sincera preoccupazione per le sue difficoltà e le sue sofferenze. La misericordia, pur essendo generata dalla compassione, è un gradino più in alto.
La misericordia include implicitamente anche il concetto del perdono. Se io ho misericordia per qualcuno significa che perdono le sue miserie interiori, morali e spirituali, perché ne ho compassione. In parole ancora più semplici, avere misericordia significa accettare i limiti altrui con amore.
Questa virtù è ritenuta talmente preziosa e denota un cuore talmente puro che, di solito, viene attribuita soltanto a Dio. Nello specifico, la misericordia di Dio consiste nel fatto che continua ad amarci nonostante conosca bene tutte le nostre colpe e le nostre mancanze. Nella Bibbia per spiegare cos’è la misericordia di Dio si fa pure riferimento al tempo che ci viene concesso per cambiare, ammettendo i nostri peccati e pentendocene sinceramente.
Sapere Cos’è la Misericordia e Metterla in Pratica
Riflettendo su questo argomento mi sono chiesto più volte perché per gli uomini è così difficile essere misericordiosi. C’è una tale carenza di questa dote che le persone non riescono più a instaurare tra loro un rapporto autentico.
Se ci pensi, abbiamo tutti paura di mostrare come siamo davvero, con i nostri difetti e i nostri limiti. Non tutti cercano di mostrarsi perfetti ma quasi tutti si sforzano di nascondere le proprie debolezze. E non è sempre una questione di insicurezza o falsità come molti pensano. Spesso è solo una forma di difesa, perché sappiamo che mettendoci a nudo diventiamo un bersaglio facile.
Se ci apriamo con la persona sbagliata e questa non ha misericordia, ecco che ci sentiamo feriti, inadeguati e stupidi per il fatto di esserci fidati. Si può arrivare a sentirsi colpevoli di non essere abbastanza, si desidera essere totalmente diversi per piacere agli altri ma non si può.
Il punto è che tutti abbiamo difetti, colpe, peccati e limiti. Tutti abbiamo fatto o detto cose sbagliate, abbiamo ferito qualcuno, abbiamo avuto pensieri cattivi. Perché ci aspettiamo dagli altri quella perfezione morale di cui noi stessi non disponiamo? Perché invece di allontanare o arrabbiarci con chi consideriamo peggiore di noi non ne abbiamo misericordia per aiutarlo a crescere spiritualmente?
Una volta che si capisce cos’è la misericordia e ci si riflette sopra, bisognerebbe cercare di praticarla più spesso. Ne abbiamo tutti tanto, tanto bisogno.
Lettura consigliata: Misericordia. Concetto fondamentale del Vangelo. Chiave della vita cristiana
Mr Loto
Sono troppo essere umano, troppi risentimenti, troppi peccati davanti a Dio Mi è vietato essere misericordioso, nel senso per come lo descrivi tu.
Il rispetto che porto per il mio prossimo non è certo misericordia
Io non posso essere misericordioso.
Buona serata
Oh sì che puoi. Hai presente San Francesco? Era un essere umano…
“Una volta che si capisce cos’è la misericordia e ci si riflette sopra, bisognerebbe cercare di praticarla più spesso. Ne abbiamo tutti tanto, tanto bisogno”
Un concetto bellissimo e sottile,ma mister ti
è mai capitato qualche volta che nel momento che stai per praticarla, perché proprio lo avverti come bisogno del cuore,trovi un muro dove si trincerano e si fanno forza dall’altra parte piu persone , nel respingere la tua e rafforzarne la loro …forse convinzione ?Ne uscisse uno che dice aspetta !Quasi come si temesse di mettere davvero a nudo se stessi a costo di andare contro la propria autenticità pur di spalleggiare chi prende posizione nel gruppo.
Forse è questo il dilemma ,non è la misericordia a mancare ma il saperla/volerla accogliere…credo .
Buona serata
La misericordia si esercita anche nella comprensione. Gesù disse sulla croce “Padre perdonali perché non sanno quello che fanno”. Questa è forse la più alta forma di misericordia possibile. Non dico che possiamo essere all’altezza di Gesù, nel senso che a volte noi pensiamo di avere ragione, anche in assoluta buona fede, e invece abbiamo torto. Però se tu offri qualcosa di buono e dall’altra parte preferiscono rifiutare, non puoi far altro che accettarlo e avere misericordia di loro, pregando che possano trovare comunque ciò di cui hanno bisogno.
A presto.
Una volta Gesù si arrabbiò e disse: “Come potete pensare di sfuggire all’ira che vi sovrasta?” Ho riflettuto molto su questa frase, perché effettivamente la maggior parte della gente, anche quella che si definisce credente, non si rende conto della potenza e della giustizia di Dio. Menomale che Maria prova pietà per noi…
Menomale che esiste e scriviamo di misericordia però.
Rileggendo mister non percepisci una sorta di “stonatura” tra questo commento , il post e i commenti tra cui 18 gennaio 11:19.
Fammi capire meglio se puoi ti prego..grazie
Un abbraccio
Io non ci vedo nessuna stonatura. Ovviamente Dio, che legge i cuori, concede misericordia a chi la MERITA, nonostante gli errori e i peccati commessi. E ovviamente è giusto che noi esseri umani proviamo gli uni per gli altri misericordia, perché nessuno di noi è senza colpe.
Ma Dio è onnipotente e giusto.
Non si può pensare di scampare alla sua ira quando nel nostro cuore albergano solo egoismo, superbia, cattiveria, menefreghismo o indifferenza. Se non fosse così l’inferno sarebbe vuoto e Satana non si occuperebbe di tentare gli uomini.
La nostra vita è una battaglia continua tra il Bene e il Male, non dimentichiamolo mai quando esercitiamo il nostro libero arbitrio. Con quale esercito avremo combattuto più a lungo e per quali ragioni, starà a Dio giudicarlo (solo Lui può farlo) e il merito o la colpa avranno delle conseguenze.
Spero di essermi spiegato.
Grazie.Si ti sei spiegato e nel post “amare l’umanità”,non ho fatto altro che riprendere lo stesso concetto.Io penso solo che Tutti dovremmo fare in modo che l’inferno sia sempre più vuoto.Essendo te una persona positiva e che riesce sempre a trovare il senso nella bellezza e nell’amore,per mio sentire,qui ti percepisco quasi come se la tua di ira fosse in tono minaccioso conoscendo bene il Dio mistero.Un po mi spaventa questa tua conoscenza…ma sarà un problema solo mio , evidentemente.Vedi ,lo dicevo di essere sempre in viaggio,e ti ringrazio dal profondo di aver cercato di darmi una spiegazione.
Il mio tono non voleva certo essere una minaccia, io non conto niente e di certo non posso sapere con certezza come ragiona Dio. Era piuttosto un avvertimento.
“Si bona quaeris, prius esto ipse quod quaeris.”
A presto.
La misericordia è un qualcosa di desueto sia nel termine che nel comportamento. Restiamo feriti spesso quando le nostre aperture, gli attestati di benevolenza e fiducia vengono gettati via come carta straccia. Lì dovremmo essere misericordiosi noi, nel voltare delicatamente pagine e non covare rancore. Non a vantaggio di chi ci ha fatto male, ma a nostro vantaggio, per rimanere integri e non sanguinare all’infinito. Spesso riusciamo grazie solo al dna. Al fatto che chi nasce tondo non muore quadro, e anche se continua a prendere schiaffi, insiste a fidarsi, a sorridere, a voler bene. Ecco la misericordia che credo valga la pena coltivare. Quella che ci perdona. Quella che mettiamo in atto nei nostri confronti rendendoci umani anche nei confronti del mondo. Grazie per la riflessione Mr. Loto.
Capisco perfettamente ciò che dici e, in certi casi, direi che è vero. Alcune persone non sanno essere misericordiose nei confronti di sé stesse. Bisogna però ammettere che oggi la maggioranza è fin troppo misericordiosa con sé stessa e davvero troppo poco o per niente nei confronti degli altri. Ai nostri difetti e alle nostre cattive azioni troviamo sempre una giustificazione mentre quelle degli altri (specie nei nostri confronti) ci sembrano sempre imperdonabili. Come sempre, bisogna trovare il giusto equilibrio.
Saluti.
Ma certo condivido in pieno;la misericordia si esercita anche nella comprensione e nel rispetto delle diversità altrui.Ma se quella misericordia scendesse in campo proprio per salvaguardarla invece di salvaguardarsene…a difesa di una virtù dell’Amore così potente,per rispetto del prossimo e non di un solo gruppo di persone?
Il limite per cadere nell’indifferenza è precario ,perché “loro che non sanno quello che fanno” sono un esempio per gli altri di distruzione oltre che autodistruzione…
Pensiamo sempre che la verità sia frazionata in ognuno di noi,e quindi ognuno si sente in diritto di esercitarla nel pieno di quella che chiama libertà,e se invece la verità fosse una sola avremmo maggior motivo per scontrarci o per incontrarci,unirci?
Leggendo il commento su di Giovanni,mi viene in mente un altro passo di Gesù:”scagli la prima pietra chi é senza peccato”…lui ha riconosciuto di aver peccato,ha riconosciuto la sua fragilità,per me ha del misericordioso…” Il punto è che tutti abbiamo difetti, colpe, peccati e limiti. Tutti abbiamo fatto o detto cose sbagliate, abbiamo ferito qualcuno, abbiamo avuto pensieri cattivi. Perché ci aspettiamo dagli altri quella perfezione morale di cui noi stessi non disponiamo?
Perché invece di allontanare o arrabbiarci con chi consideriamo peggiore di noi non ne abbiamo misericordia per aiutarlo a crescere spiritualmente?
La vediamo allo stesso modo credo e ti ringrazio come sempre.Concludo dicendo che la misericordia,la compassione per me altro non sono che virtù del cuore,dell’amore e dello spirito che vanno sempre esercitate anche mettendo in discussione il mio ,il nostro operato che non sta su un piedistallo ma è in continua ricerca tra tutti i comuni mortali.
Buona serata
È assolutamente così. A volte quando scrivo non mi rendo conto di dare per scontato alcuni concetti che per me sono sottointesi e fai bene invece a specificarli. Certo, “il nostro operato che non sta su un piedistallo” ed è giusto anche scontrarsi per riuscire ad incontrarsi. il punto è che, come ben sai, c’è bisogno di questa volontà da entrambe le parti. Quando dall’altra parte non c’è, ci si può appellare alla misericordia non per sentirsi o credersi migliori di chi abbiamo davanti, ma per avere il cuore in pace su un occasione persa, sulla mancanza di quel possibile incontro. Spero di essere riuscito a chiarire ciò che intendo, non sono dinamiche facili da spiegare.
Buona serata.
Penso invece di aver capito quel che dici,fammi sapere poi ,lo traduco così provando anche con le mie parole
Visto che la misericordia é una virtù che tange il cuore ,facendo parte dell’amore ,un po come in tutte le cose che hanno valore va meritata ,nel caso in cui una delle parti rifugge dalla stessa ,quel senso di pace torna a chi dal cuore l’aveva donata..
…e quindi mi ritrovo sempre davanti un Gesù che dice:Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi.” (Matteo 10- 13,14)
Non so se un “grazie “qui potrebbe bastare…Ti lascio quindi un abbraccio!
Direi che hai centrato il discorso anche se non è proprio corretto, secondo me, che la misericordia và meritata, è un discorso leggermente diverso da quello di cui abbiamo parlato le ultime volte. Ma è una sfumatura, una finezza. Per alcune cose è necessario che dall’altra parte ci sia una richiesta o una vera e propria “sete” anche se non dichiarata palesemente. Devi capire se l’altro è pronto o interessato ad accogliere ciò che gli stai offrendo.
La misericordia invece viene data come atto di totale e completo altruismo, a tutti quindi, anche a chi non ne sarebbe teoricamente degno o capace. Se poi l’altro la rifiuta non fa niente, nel nostro cuore noi gliel’abbiamo data comunque. Diciamo che la misericordia serve anche a noi stessi per permetterci di guardare l’altro con amore, nonostante magari lui/lei ci odi! Da qui l’esempio di Gesù sulla croce che prega per la salvezza dello spirito di di chi lo sta uccidendo.
Ci sono tre parabole sulla misericordia nel vangelo…sono andata dritto alla fonte,e credo arricchiscano tanto questo tuo bel post..
Prima Parabola: La pecora smarrita (Luca 15, 1-7)
Seconda Parabola: La moneta perduta (Luca 15, 1-10)
Terza Parabola: Il figliol prodigo (Luca 15, 11-32).
Poi ho letto queste righe:Il pericolo è “che noi presumiamo di essere giusti, e giudichiamo gli altri”, “anche Dio, perché pensiamo che dovrebbe castigare i peccatori”, invece di “perdonare. Allora sì che rischiamo di rimanere fuori dalla casa del Padre!”, ha osservato il Papa. “Se nel nostro cuore non c’è la misericordia, la gioia del perdono – ha chiarito -, non siamo in comunione con Dio, anche se osserviamo tutti i precetti”. È “l’amore per Dio e per il prossimo che dà compimento a tutti i comandamenti..
Sono tre parabole bellissime che, guarda caso, non vengono quasi mai capite. L’ultima poi, quella del figliol prodigo (a cui si riferisce l’immagine di questo post) suscita perfino reazioni avverse, anche da parte di chi va a messa regolarmente. Viene percepita come “ingiusta”. Quante discussione ho sentito su questa presunta ingiustizia del padre che fa festa per il figlio che è tornato dopo aver sperperato tutto il suo denaro e non ha dato invece niente al figlio buono, che ha lavorato sempre al suo fianco!
Vedi Lara, qui si manifesta la carenza spirituale di chi è abituato a pensare secondo le regole terrene e non secondo le regole spirituali.
Buona serata.
Ohh…si, la misericordia come anche la compassione sono certamente virtù dell’amore ma vanno “donate” più che meritate,la percepivo quella “forzatura”…quindi non proprio corretto come concetto il mio …ed ero qui facendoti proprio capire anche di essere propensa ,interessata, ad accogliere quel che mi offrivano le tue parole.Grazie.
Riprendendo quindi il tuo commento sulla parabola del figliol prodigo, avevo rimasto in sospeso una frase del Papa che adesso pare proprio collegare tutto il senso di questa pagina: -Ognuno di noi è quella pecora smarrita, quella moneta perduta; ognuno di noi è quel figlio che ha sciupato la propria libertà seguendo idoli falsi, miraggi di felicità, e ha perso tutto”. Ma “Dio non ci dimentica, il Padre non ci abbandona mai. Rispetta la nostra libertà, ma rimane sempre fedele. E quando ritorniamo a Lui, ci accoglie come figli, nella sua casa, perché non smette mai, neppure per un momento, di aspettarci, con amore. E il suo cuore è in festa per ogni figlio che ritorna”
Ma mi piace citare anche Luigi del blog Lucesepolta che scrisse un post ,un po di tempo fa ,sulla parabola del figliol prodigo ,potente anche la sua interpretazione
“…..Nessuno dei due figli è felice.
Vivono in una casa in cui non gli manca niente; hanno un Padre buono che si prende cura di loro e tuttavia non sono felici.
Questo è il grande scandalo della parabola più famosa del vangelo.
Ed è anche il problema principale di ogni uomo.
Non riusciamo a vedere il bene che ci circonda.
E non siamo felici.
Abbiamo perso di vista tutte le cose che ci rendono felici: esse continuano ad esserci ma noi non siamo più capaci di vederle.
E’ quello che succede ai lavoratori della vigna, che si lamentano con il padrone perché ha dato la stessa paga anche agli operai dell’ultima ora.
Non ci rendiamo conto che il tesoro non è la ricompensa o la parte di eredità che ci spetta.
Il vero tesoro sta nell’essere chiamati a lavorare nella vigna.
Il vero tesoro sta nell’essere stati invitati a diventare figli di questo Padre”
Grazie mister Loto e buonaserata
Molto bello e arricchente quello che hai scritto.
Un saluto.
Dura essere misericordiosi. Dura saper perdonare. Io non riesco. Capisco e mi faccio una ragione dei comportamenti di qualcuno ma no, non sono misericordiosa. Ricordo e “lego al dito”. Non sono vendicativa ma io taglio. Serena domenica
È vero, non è affatto facile ma, quando ci si riesce, rende la vita molto più bella. Per questo non bisognerebbe mai smettere di provarci.
Buona settimana!
Mai dire mai e forse sì, dovrei riprovarci ma la vedo alquanto dura. Serena giornata
Dai, che ogni giorno è una sfida per diventare un po’ meglio di come eravamo ieri!
A presto.
Certo un saluto
Ciao!
Il mio tono non voleva certo essere una minaccia
(Infatti ho scritto che poteva essere anche un mio problema,vedere una negatività nella sempre positività di una persona)
io non conto niente
(Oh no ,tu conti eccome,tutti contiamo qualcosa,vuoi che ti metto davanti un’altro dei tuoi interessanti post?)
e di certo non posso sapere con certezza come ragiona Dio. Era piuttosto un avvertimento.
“Si bona quaeris, prius esto ipse quod quaeris.”
eppure… : “‘Dio è diventato uomo perché l’uomo possa diventare Dio’, in quanto il Figlio di Dio ci porta alla misericordia del Padre. Sant’Agostino ci parla anche della giustizia e della pace, che fanno parte della misericordia di Dio.
P.s
leggilo il penultimo post nel blog dell’ex frate Filippo,parla proprio di questo.
Grazie e buonanotte
Immagino sia inutile sottolineare che Sant’Agostino aveva ragione.
Ciao.
E sul p.s non mi dici nulla?
S.Agostino molti trovano i suoi scritti ostici,io invece rimango incredula di come siano strettamente connessi ai loro stessi scritti.Ovviamente rispetto anche quello che sembra per loro palesemente in contrasto o differente.Ho avuto un buon maestro a tal riguardo no?…non bisogna insistere perché ognuno deve trovare la sua strada😘
Va bene …lo confesso,siccome ritengo che qui dietro vi sia qualcuno che sappia individuare e valorizzare il lato di bellezza della sfera umana e che conosca benissimo quel senso di misericordia dal significato di accettarne i limiti altrui con amore,mi preme avere una sua approvazione o disapprovazione su quanto io dico scrivendolo.Non rispondendo però mi pongo il dubbio di non essere stata in grado di farmi capire ,oppure mi rimandi a pensare che un tuo silenzio debba necessariamente essere il mio …oppure che qualche tuo sostituto prenda tempo perché non sa cosa rispondermi non conoscendomi quanto te.
Beh in questo ultimo caso provocatorio se vogliamo,c è da mettere in pratica un atto misericordioso verso i miei limiti no?Cosa so e cosa è meglio che io non dica o sappia,meglio dire che è un problema mio,addossandomi tutto ciò che non comprendo quando mi avvicino o mi allontano troppo da verità scomode,ho dei limiti anche io e sia mai che cerco di inoltrarmi in un mistero che deve rimanere tale.Ecco cosa dice quel silenzio…”un segnale”tra diritto e divieto,un senso di moderazione.Credo che nel libro di questo non si parli o forse tra le righe si ,senza escludere che dovresti dare un seguito dove il silenzio viene interpretato con le parole,e non per cambiarne il senso ,ma per valorizzarlo.Qui rischio di non capire quello che scrivo ,allora il silenzio diventa mio alleato,una sorta di rapimento in cui liberamente mi congedo .
Fai come senti…
Quante parole!
Il silenzio significa solo fermarsi.
Le motivazioni possono essere infinite. Le parole sono sopravvalutate. Gli ANIMAli, che consideriamo inferiori a noi, sanno farsi capire senza dire una sola parola.
Buon fine settimana Lara.
Hai proprio ragione sai ,il silenzio vuol dire solo fermarsi ,cosa che non sei riuscito a fare adesso,se non a dare una non motivazione rimanendo sul generico ,sottovalutando parole cariche di significato per me e non certo per te,che ne esci sconfitto vedendomi cambiata,quando in realtà sono sempre la stessa ,imperfetta come tutti .
Io non sono un topo da laboratorio…gli animali se potessero parlare .
Grazie anche per queste incomprensioni ,servono vero?
Leggi il post di Filippo in data 6 agosto qualcuno ti ha menzionato,giusto per rimanere in tema di parole sopravvalutate? ..e rimaniamo in silenzio