Riflessioni

Feste Religiose

Se togli Dio non resta più niente

Feste Religiose

Siamo appena usciti da una delle feste religiose per eccellenza, la Pasqua. I pensieri che ho avuto in questi giorni, per la verità, mi accompagnano spesso anche durante il Natale.

Feste religiose
Feste religiose

La Pasqua e il Natale sono le due feste religiose per eccellenza ma ce ne sono anche altre. Ferragosto in cui si dovrebbe ricordare l’Assunzione della Madonna e il primo Novembre in cui si dovrebbero celebrare tutti i Santi.

Queste date, benché a volte ricalcate su festività pagane o ebraiche, con l’avvento del cristianesimo hanno assunto un significato diverso. Hanno una valenza strettamente spirituale, che dovrebbe portare l’uomo a prendersi il tempo per riflettere. In teoria, è per questo che non si lavora. Oltre alle vacanze fatte esclusivamente per riposarsi e divertirsi, ci viene concesso del tempo libero da dedicare allo spirito.

In questo tempo dovrebbe esserci preghiera e meditazione, coltivazione delle relazioni umane, dialogo con i più giovani su questioni etiche e morali. Queste festività insomma, al contrario delle semplici vacanze, dovrebbero servire a dare un po’ di ossigeno al nostro spirito.

Questo è evidente dal fatto che le feste religiose sono legate a filo doppio alla fede, senza non hanno alcun senso, non possono esserne slegate. Eppure questo succede e il risultato è davvero grottesco.

La Pasqua è la festa della resurrezione di Cristo. Si medita prima sulla Sua passione, sul dolore, sulle difficoltà della vita, sulla cattiveria insensata dell’uomo e sulla morte del corpo. Qualcosa che riguarda ognuno di noi e a cui non abbiamo scampo. La resurrezione poi, è ciò su cui si fonda l’intera religione cristiana, la speranza, la vita che sconfigge la morte. La gioia che sovrasta il dolore. La rivincita del Bene.

Feste Religiose senza Dio

Argomenti forti, importanti, intensi su cui interrogarsi e confrontarsi. Domande che possono essere risposte che ci aiutano ad affrontare con maggiore risoluzione, allegria e coraggio il passaggio su questa terra.

Questo è quello che le feste religiose ci offrono ogni anno. Non pensieri inutili, gossip o vuoto. Abbiamo l’occasione di diventare persone più consapevoli e profonde, di dare un senso a ciò che facciamo ogni giorno.

Le feste religiose però, ultimamente sono diventate scomode per molte persone. Perché appesantire una giornata libera con pensieri tanto pesanti quando possiamo godercela?

Ma sì, sostituiamo la croce con un coniglietto che porta un cestino pieno di uova colorate! Sostituiamo il bambino Gesù con un simpatico vecchietto vestito di rosso che beve coca-cola! Il 15 agosto facciamoci una grigliata! Addobbiamo la casa con zucche vuote e scheletri finti la notte del 31 ottobre, trasformiamoci in zombie! Questo è divertente!

Ci rendiamo conto di come siamo caduti nel ridicolo? Invece di curare lo spirito passiamo il tempo a preoccuparci di cosa mangeremo e di come ci vestiremo. Questo sì che ci aiuta a vivere e a colmare i nostri vuoti esistenziali!

Continuiamo a vivere come automi, ad aspettare le vacanze per fuggire da una vita che non sopportiamo. Continuiamo a preoccuparci della moda del momento e del cantante che ha lasciato l’attrice. Questi sono pensieri che ci piacciono e che non richiedono alcuna fatica, alcuna privazione.

Probabilmente non siamo più all’altezza di altro ed è per questo che le feste religiose sono considerate obsolete e noiose. Non dobbiamo lasciare che al posto del nostro spirito resti solo il vuoto o l’inutile. Abbiamo bisogno di risorgere non solo nella prossima vita ma anche per vivere degnamente questa.

Lettura consigliata: La Parola di Cristo. Commenti alle letture bibliche delle Domeniche e delle Feste di Raniero Cantalamessa

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14 Commenti

  1. Sono già vuote queste feste, anche in chi è convinto di onorarle: forse non hai avuto il piacere di vedere presunti fedeli accapigliarsi sgomitando e alzando la voce per accaparrarsi interi rami di ulivo la domenica delle palme, quegli stessi appena usciti dalla Santa Messa qualche istante prima.. le persone sono strane davvero e l’idea di fede e bontà stride da paura con i loro comportamenti e pensieri, non che io mi tiri fuori, sia mai.. ma siamo una razza davvero folle.. e continuiamo a tirarci bombe da un lato mentre stringiamo crocifissi dall’altro..

    1. Purtroppo ho visto anch’io scene simili a quelle che descrivi e anche altre che rivelano quanto le feste, le messe e l’intera religione si stia ormai svuotando di qualunque significato. Tutto questo mi rende estremamente triste perché l’animo umano sta andando di pari passo, senza cibo spirituale di cui nutrirsi sta morendo di stenti… poi le persone non sono mai felici e non sanno il perché! 🙁

  2. “Perché appesantire una giornata libera con pensieri tanto pesanti quando possiamo godercela?”
    Maestro Chen ama citare questa frase; “E’ quindi essenzialmente per i pochi; è arduo, è per i forti di cuore, di spirito e di volontà.”
    Impegnarsi in qualcosa di spirituale non è facile, bisogna vuotarsi di tutto. E a volte nemmeno basta, serve scavare a fondo per arrivare a riempire la vita di noi.
    La gente non ha voglia di pensare, preferisce reciclare i pensieri degli altri e ripetere slogan. Si va a messa perché si usa e si prega pensando ad altro.
    Io non sono religiosa e non credo in Dio, ma sento una connessione con l’universo dove siamo tutti siamo legati e collegati. Ed è proprio per questo motivo che che sono tutti così a “terra”, l’energia è bassissima e questo porta un malumore mondiale, dove tutti cercano di stordirsi anziché elevarsi a concetti più “alti”.
    È vero, abbiamo proprio bisogno di risorgere!

    1. Sentire “una connessione con l’universo” è sicuramente un modo per accorgersi che non siamo soltanto un corpo, che abbiamo bisogno di coltivare qualcosa che c’è, anche se non si vede, e che determina sicuramente la nostra gioia, il nostro appagamento e la nostra capacità di capire il mondo e la nostra stessa esistenza. Hai ragione, sempre meno persone hanno voglia di pensare e questo è davvero sconfortante, soprattutto perché è difficile fargli capire quanto si stiano realmente perdendo della vita… proprio quando pensano di essere loro quelli che se la godono maggiormente!
      Non ci resta che avere speranza nel futuro.
      Un caro saluto.

  3. Avevo ospiti per Pasqua arrivati a 5 minuti a mezzogiorno ho messo il 28 Tele 2000 e ho detto Ora ascoltiamo la benedizione Urbi et Orbi è dettata gli amici si sono Guardati un po’ intorno so che sono oltre non sono vaccinati, atei, ma bravissime persone di cui ho il massimo rispetto
    Spesso raccolgo tanto sconforto nel parlare e mi dicono come mai andrea sei così sempre ottimista
    Forse perché colgo la spiritualità non solo di Natale Pasqua è il 15 di agosto ma anche in tante altre occasioni che ingentiliscono d’animo

    1. Ho notato che la preghiera comune fuori dalle pareti di una chiesa crea sempre un certo imbarazzo, non solo tra gli atei ma anche tra i credenti. Si fa terapia di gruppo, si medita insieme ma pregare sembra un’attività difficile da fare insieme ad amici e familiari oggi.
      È vero, la spiritualità non è un’attività da lasciare solo alle Feste, ma queste sono un buon modo per iniziare a curarsi del proprio spirito proprio perché ci concedono del tempo.
      Ciao!

  4. Purtroppo simboli che nulla hanno a che vedere con la spiritualità hanno soppiantato i riti, spesso si pensa più all’esteriore ormai che all’interiore.
    dio denaro fa da padrone.

  5. Purtroppo c’è tanta superficialità e si vivono le cose con troppa leggerezza sempre. Lo spirito non esiste più ed esiste l’essere come apparire. La moda del momento. Non pensare troppo ma nemmeno troppo poco … sarebbe meglio. Serena giornata

    1. È così, ma la superficialità la coltiviamo noi! Se tutti la rifiutassero e la condannassero, le cose andrebbero diversamente. Il punto è che è molto più facile, divertente e piacevole spettegolare di questo e di quello invece che interrogarsi su questioni più alte. Forse questa è semplicemente la società che ci meritiamo. 🙁
      Ciao Ely, buona giornata anche a te.

      1. Sì è molto più facile spettegolare che fare le cose seriamente. Nel nostro piccolo basta fare le cose “giuste” ma è appunto nel piccolo. Chissà se si “sparge la voce” 🙂 buon pranzo

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