Fragile – recensione Libro
Fragile
La mia Storia
di Marco Van Basten con Edwin Schoon
Titolo originale: “Basta: rauwe, eerlijke en openhartige autobiografie van Marco van Basten”
Genere: Autobiografia
Anno di pubblicazione: 2020
Editore: Mondadori
Traduzione di Antonio De Sortis
Trama
In questa autobiografia Marco Van Basten racconta la sua vita e la sua carriera partendo da quando era soltanto un ragazzino pieno di sogni. Il calciatore ripercorre dall’inizio il rapporto con il padre, quello con la moglie Liesbeth, gli infortuni ma anche i successi calcistici, soprattutto nell’Ajax e nel Milan. Una vita raccontata con schiettezza e senso critico, nel tentativo di capire meglio sé stesso e la sua intensa ma troppo breve carriera.
Fragile come una caviglia che non è mai guarita e un uomo che ha dovuto dire addio a ciò che più amava.
Incipit
«No, non ho mai usato crystal meth, né preso cocaina. Non sono mai stato in piscina con donne nude durante un Europeo o un Mondiale. E non sono mai stato schiavo del gioco d’azzardo. Nemmeno ho mai indossato una parrucca. Devo deludervi. Si è scritto molto su di me. Moltissimo. Un sacco di stupidaggini, tra l’altro.»
Recensione di Fragile
Prima della recensione di Fragile ci tengo a sottolineare che non sono un tifoso del calciatore Van Basten né particolarmente appassionato di calcio. Quello che mi ha spinto a leggere questa autobiografia, com’era successo per True, è una sana curiosità per la persona. Trovo infatti sempre estremamente affascinante scoprire chi c’è dietro a un personaggio pubblico, soprattutto quando si tratta di persone che hanno avuto molto successo nel loro campo.
Gli sportivi inoltre, contrariamente agli artisti, hanno sempre alle spalle una buona disciplina mentale oltre che fisica. Non si può eccellere in una disciplina sportiva senza autocontrollo e tanto, tantissimo allenamento.
Fragile è sicuramente un libro scritto principalmente per gli appassionati di calcio. Van Basten racconta, con molti particolari, diverse partite e alcuni dei goal che lo hanno reso più famoso. Racconta retroscena sconosciuti su allenatori e ingaggi, ricorda l’Italia quando era nel Milan e perfino Berlusconi.
Lo stile di Fragile è semplice e diretto, perfetto anche per chi non è un lettore abituale. L’ordine è tendenzialmente cronologico anche se a volte gli aneddoti si mescolano, creando un po’ di confusione temporale.
Quello che però mi è più piaciuto e mi ha particolarmente interessato è stato il racconto emotivo. Ho notato, curiosamente, che quando Van Basten racconta il sé stesso di successo raramente parla di come si sentiva. I suoi stati d’animo, invece, vengono fuori nel momento in cui inizia il suo declino professionale come calciatore. Il dolore, le diverse operazioni andate male e la decisione di abbandonare il campo da gioco hanno fatto venire alla luce il vero Marco. Quel Marco che è rimasto per molto tempo nascosto all’ombra del campione.
La parte finale del libro è quella più toccante. Racchiude molte riflessioni personali su ciò che gli è accaduto e il tentativo di capire perché tutto questo sia capitato proprio a lui.
Conclusioni
In Fragile Van Basten è molto critico con sé stesso ma, secondo me, anche estremamente autentico. Alcuni lettori ci hanno visto un personaggio superbo ed arrogante mentre a me è sembrato semplicemente molto schietto, senza falsa modestia. È stato oggettivamente un vero fuoriclasse, perché fingere di non averne alcun merito? Allo stesso tempo però, Marco è stato in grado di parlare dei suoi errori, delle sue debolezze e soprattutto del suo perenne stato d’ansia. E questa non è una cosa che molti uomini riescono a fare.
Concludo la recensione di fragile consigliando questa autobiografia agli appassionati di calcio, ai tifosi del Milan e a chi ha voglia di scoprire cosa si prova nell’essere costretti a rinunciare ai propri sogni.
Citazione
«Sempre con un pallone, per strada, a scuola, agli allenamenti, ovunque. Sempre. E a un certo punto tutto s’interrompe, e tu ti senti malissimo. Non puoi credere che una cosa del genere sia capitata a te. Ma una volta successo, non è stato come perdere un amore. Avevo perduto tutta la mia vita. Non avevo più una vita. La mia vita era il calcio.»
Curiosità sull’Autore
- Marco Van Basten è considerato uno dei migliori calciatori di tutti i tempi. Era soprannominato il cigno di Utrecht per la sua innata eleganza unita ad una tecnica ineccepibile.
- Nato nel 1964, ho concluso la sua carriera prematuramente nel 1995 a causa dei continui problemi alla caviglia.
- Marco Van Basten ha segnato 314 goal di cui 51 rigori su 55 calciati.
- Il calciatore, tra i numerosissimi riconoscimenti, ha vinto tre volte il pallone d’oro, nel 1988, nel 1989 e nel 1992.
- Oggi è ambasciatore del calcio per la UEFA
Fragile – Recensione Libro