Comportamento

I Blog sono Morti

Manca il reale desiderio di condivisione

I Blog sono Morti

Bisogna ammetterlo, i blog sono morti.  Non mi riferisco soltanto al fatto che ce ne sono sempre meno, ma anche alla quasi totale perdita della loro funzione originale.

I blog sono morti

Ho iniziato a scrivere on-line nel 2005 e, da allora, ho cambiato qualche piattaforma. Attraverso questo mezzo ho avuto l’occasione di conoscere virtualmente e realmente molte persone interessanti. Molti di quei blog sono morti per svariate ragioni. Alcuni blogger sono purtroppo scomparsi, non solo da internet. Altri hanno semplicemente smesso di scrivere e, di tanto in tanto, mi ritrovo a pensarli. Mi chiedo come stanno e se le loro vite hanno avuto una svolta felice.

Apprendere della morte o non avere più notizie delle persone che avevo imparato a conoscere così, mi è dispiaciuto tanto. In fondo era come se le avessi conosciute dal vivo. È proprio questa la cosa incredibile di un diario virtuale. Se scrivi senza ipocrisia, dai la possibilità a tutti quelli che vogliono conoscerti nel profondo. Forse, addirittura, attraverso un blog è possibile conoscere qualcuno perfino meglio di come faresti dal vivo.

Eppure oggi i blog sono morti, e non soltanto perché sono sempre di meno le persone che hanno la costanza di tenerne uno aggiornato. I social hanno cambiato tutto in tal senso, sdoganando l’immediatezza di informazioni e una diffusa mancanza di autenticità.

Ad aggravare la situazione c’è anche una quasi totale assenza di reciprocità e davvero pochissima voglia di mettersi in discussione.

A me è sempre piaciuto navigare nel web alla ricerca di diari virtuali interessanti. Spesso mi sono stupito davanti alle capacità creative, tecniche o comunicative di gente che scrive per diletto e non per professione.

I Blog sono Morti di Egocentrismo

Da lettore, mi piace commentare i post degli altri. Questo mi dà il modo di interagire direttamente con quella persona che mi ha colpito con i suoi scritti, e di fargli sapere che ho apprezzato il tempo che ha dedicato a scrivere. Inoltre un commento, molto spesso, dà l’opportunità di avere uno scambio di opinione o di approfondire ciò che si è letto direttamente con chi l’ha scritto.

Oggi però i blog sono morti di egocentrismo.

Da proprietario di un blog posso affermare che, anche se non tutti ci pensano, i commenti alimentano questi piccoli spazi virtuali. Danno modo di ampliare le informazioni di un post e di offrire punti di vista differenti. Se poi il commentatore lascia un link al suo blog, è sempre piacevole scoprire il mondo virtuale di quella persona.

Anche se a volte il tempo a disposizione non me lo permette, cerco sempre di andare metaforicamente a trovare chi dedica del tempo ai miei scritti. Purtroppo però, noto sempre più spesso che i blogger attuali, nella maggior parte dei casi, nemmeno si sforzano di ricambiare una visita o un commento. Questo significa una sola cosa, egocentrismo. Si è tutti concentrati su sé stessi e sul proprio orticello, disinteressandosi degli altri. La maggioranza scrive solo per ricevere consensi e non ha alcun interesse nel sapere cosa hanno da dire, da dare, gli altri.

È come se non ci fosse più alcuna voglia di costruire un pensiero per confrontarsi con le esperienze altrui. Anche chi ha un numero molto alto di commenti spesso non fa che collezionare brevi saluti o generici riscontri di gradimento. È ovvio che sentirsi dire che quello che hai scritto è bello fa piacere, ma spesso è solo un modo sbrigativo di assolvere il dovere di ricambiare una visita. E non basta.

C’è ancora Speranza?

I blog sono morti per mancanza di alimenti buoni. Mancano post che parlano di emozioni autentiche e i commenti pensati che arricchiscono chi scrive e chi legge sono pochi. Tuttavia, in tal senso posso dire di essere fortunato. Quasi tutti coloro che commentano i miei post apportano delle opinioni, delle riflessioni e dei pensieri per niente superficiali. E per questo vi ringrazio.

Seppur virtuale, il mondo dei blog è prezioso perché offre tanto dal punto di vista umano. Cerchiamo di preservarlo con amore.

Lettura consigliata: Spreadable media. I media tra condivisione, circolazione, partecipazione di H. Jenkins, S. Ford e J. Green

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27 Commenti

  1. Dissento. Sorridendo, ma dissento. Mi sento a casa nel blog. E nei tantissimi blog che frequento, compreso il tuo ovviamente. Il contraddittorio è parte viva e pulsante di un blog che si confronta, che comunica e apprende, e devo dire che trovo molta reciprocità. Da altri di più, e da altri di meno.. e dispiace, ad esempio, non vederti proprio sempre tra i lettori che interagiscono da me.. ma non mi lamento.. assolutamente la comunicazione tra bloggers non deve essere legata ad un do ut des: passo da te perché tu passi da me. Assolutamente no. Ovvio che se metto un blogger in blogroll, significa che mi interessa ciò che scrive, e mi piace interagire, che sia su blogspot, wordpress o abbia un sito tutto suo. Ma non è detto che tutto quello che scrive possa interessarmi. Io ad esempio spazio dai reportage, al sociale, alla poesia o al racconto puro fino a cinema, sport, televisione, politica, fotografia.. comprendo che qualcosa possa interessare di più, qualcosa di meno, qualcos’altra proprio per nulla, ma escludo che si scriva senza metterci l’anima, perlomeno sento di dire a voce alta che non mi riguarda, proprio perché vivo quasi quotidianamente di blog, e mi interesso attivamente della blogosfera che mi circonda, continuando comunque a scoprire novità e blogger interessanti.. insomma materiale sempre fresco e pulsante.. se hai l’impressione che i tuoi contatti siano in frenata, guardati attorno, scopri nuove linfe, altri entusiasmi, ti assicuro che il virtuale pullula di belle cose. E belle persone. Sincere soprattutto.

    1. Sicuramente il tuo blog è uno di quelli che offre molti argomenti di qualità e si vede che hai saputo costruire un bel rapporto di reciprocità con chi ti commenta, quindi nulla da dire!
      Per quanto invece riguarda me, è proprio “guardandomi intorno” che ho tristemente notato quanto poco interesse ci sia, nella maggioranza dei casi, ad instaurare nuovi contatti. Possibile che sia capitato solo a me di notarlo? Come suggerisci, potrebbe essere un mio demerito e magari hai ragione.
      Ciao, a presto.

      P.S. Cercherò di essere più presente sul tuo blog. 🙂

      1. Non era un rimprovero!! .. può capitare di seguire persone che sorprendono ma si rivelano fuochi di paglia, eppure la blogosfera è tutt’ora un proliferare di idee e sensazioni, scritti di ogni risma, solo a coltivare un minimo di interesse, curiosità, voglia di ascoltarsi.. prova!

  2. E’ vero. I blog sono sempre meno. Io ho iniziato nel 2004 e resisto, ma non c’è quasi più nessuno dei primi amici. Molti li ho ritrovati su Facebook, devo dire, qualcuno l’ho perso di vista e alcuni sono addirittura morti. Sono andata per alcuni anni a visitare il blog di Sebastiano, un arzillo novantenne che era diventato mio amico e poi deceduto. Mi sembrava quasi di visitare una tomba, come nella realtà, ma poi Splinder ha chiuso e si è portato via anche i ricordi di Sebastiano. Ultimamente ho cancellato alcuni blog dai miei preferiti, perché non erano aggiornati da anni. Ne sono rimasti alcuni e, tutto sommato mi bastano. Anch’io non ho più tanto tempo per scrivere e, soprattutto, ho meno ispirazioni rispetto ad un tempo. Tu comunque puoi essere contento: il tuo blog ha ancora tanti visitatori e commenti lunghi e articolati.
    Il mio blog è di tipo personale. Racconto me stessa, i miei sentimenti, i fatti che mi colpiscono, le vicende che mi commuovono. Chi mi ha letta, in tutti questi anni, ha imparato a conoscermi. Persino chi è mio amico nella realtà ha capito qualcosa in più di me attraverso i miei scritti. Su Facebook spesso riporto gli stessi post del blog e mi commentano sia gli amici virtuali che reali. E’ bello vederli lì, nero su bianco, tutti insieme e, alla fine, per me sono tutti amici reali.

    1. I blog personali, come il tuo, sono sempre piacevoli da leggere proprio perché, come hai giustamente scritto, ti danno il modo di conoscere il mondo interiore di una persona. Perché perfino il modo che si ha di raccontare ciò che ci accade, che ci preoccupa o ci rende felici dice molto di noi.
      Io sono felicissimo delle persone che mi commentano proprio perché vedo che non sono quasi mai commenti buttati a caso, ma c’è sempre dietro la voglia di confrontarsi… e tenendo conto del poco tempo che tutti abbiamo a disposizione, è un grande regalo! I social, effettivamente, hanno contribuito alla fine di molti blog che frequentavo… e mi è dispiaciuto.
      Un caro saluto.

    2. Rispondo qui trovando il commento di caterina con la quale ci conosciamo credo dagli anni ‘2000. Che Bel gruppo che Eravamo. I nostri figli sono cresciuti attraverso Lo scambio delle nostre preoccupazioni.

      Caro mr Loto: Quello che hai sottolineato lo condivido completamente. A volte succede che un nuovo visitatore metta il suo like a con mio articolo di molti anni addietro e ho la ritrova
      Di quanto sia cambiato il mio stimolo a comunicare nel profondo. Troppe brutture, anche.
      Continua a credere però che il blog sia ancora il modo più onesto di comunicare personalmente non ho facebook né altri social.
      La vita fuori preme e Non è per cattiva volontà che non ce la faccio a mantenere il ritmo in modo continuativo.
      Grazie per lo spazio che mi hai dedicato.
      Un abbraccio a Caterina è a mr Loto un inchino

      1. Una cosa è non avere tempo, capita a tutti, un’altra è dare al proprio blog un significato prettamente narcisistico come succede a molti oggi. Meglio meno post con maggiore partecipazione che un articolo giornaliero con nessuna voglia di interagire con gli altri!
        Ciao Sherazade, un inchino a te.

  3. Buon pomeriggio Mr. Loto.
    Devo scriverti che la penso come Franco.
    Non sono morti i blog anzi. Quelli che per anni si sono conosciuti e scritti reciprocamente, se il tutto è stato sincero, non hanno smesso di comunicare ed oggi c’è una forte intesa e stima.
    Quanti ho conosciuto che oggi non ho più letto per svariati motivi. Anche io spesso mi chiedo perché non abbiano continuato, visto che li gradivo tanto e li trovavo molto intelligenti ed in gamba.
    Quanti hanno svariate doti e non vengono riconosciuti, invece vedo chi ottiene di più solo perché conoscono modalità che trovo falsate. Questo però è solo una mia opinione.
    Non so dirti se è soltanto una mia stupida impressione ma da quando ha chiuso un certo luogo del web, molti che erano lì si sono riversati in blogger ed hanno avuto atteggiamenti strani (quasi ostili) nei confronti di molti vecchi ideatori di blog. Hanno creato molta confusione e zizzania, facendo in modo di insinuare sfiducia tra persone amiche che si conoscevano da tempo. È capitato a me e tanti altri che ancora oggi non hanno ben chiara la questione e quindi hanno chiuso ponti, allontanando chi invece li seguiva per simpatia e voglia di cordialità semplice, senza secondi fini. Forse è qualcosa che è apparsa tale solo a me ma è ciò che ho notato io.
    Da parte mia ho sempre pensato che il ricambio non sia così sbagliato. Spesso lo si fa anche per far capire che si è stati letti e che c’è stato gradimento per ciò. Per cui è sempre stato sbagliatissimo demonizzare la questione, come è sempre stato sbagliatissimo affermare che i blog siano morti.
    Da quando scrivo nei blog non ho mai lasciato un solo commento che non fosse sincero. A volte mi capita di leggere male o di fraintendere rispondendo istintivamente (o perché ricordo male qualcosa e la mia età si fa sentire anche qui… 😁), facendo delle figure magre… ahahahah… ma quel che conta per me è scrivere educatamente e senza pretese, in umiltà.
    Poi adoro conoscere ed imparare, leggo blog in cui non interagisco perché non sono preparata sull’argomento e quindi li frequento solo per leggere.
    Insomma, per me i blog sono più che attivi e molto spesso mi dispiace se i miei commenti non vengono considerati o se appaiono stupidi e quindi non degni di nota. Ma comprendo che non possiamo piacere a tutti e quindi finisco per non commentare ma solo leggere se ne vale la pena.
    Perdona il mio lungo commento ma volevo esprimere al meglio la mia opinione, che poi c’è tanto ancora da scrivere sulla questione ma mi fermo qui e ti ringrazio per la pazienza.
    Buona continuazione e grazie.

    1. Pia ti ringrazio per questa riflessione, sicuramente molto sincera. Mi fa tanto piacere vedere che per molti non è come sembra a me, la cosa mi fa sperare bene.
      Ricambiare i commenti nei blog è giusto e importante, proprio per uscire dal proprio orticello e aprirsi a punti di vista e conoscenze diverse, purtroppo non tutti lo fanno o, se lo fanno, si limitano a qualcosa di molto sbrigativo. Ti assicuro che ho notato molte volte, e non solo nel mio blog, che alcuni commentano dopo aver letto solo il titolo! Ed è questo ad essere triste.
      L’ho scritto, e lo ripeto, le persone che vengono qui sono praticamente tutte partecipi e le ringrazio sentitamente perché, me ne rendo conto, gli argomenti che tratto qui sono spesso piuttosto “pesanti” e non tutti hanno voglia di leggerli.
      Un caro saluto e l’augurio di una lieta serata.

  4. Non credo che i blog siano morti. Conosco ancbe chi li ha trasformati in una vera azienda e vive di quello offrendo contenuti ai propri lettori, o chi li usa per lavoro.

    Insomma i blog non sono morti affatto, ma riuscire a creare interazione con gli utenti che sono sballottati fra tante possibilita non è cosa semplice e c’è gente che ci lavora tutto il giorno su questi temi (seo, web marketing ecc)

    Mi sembra cbe il tuo blog goda di buone e numero interazioni con i tuoi lettori, mi sembra che puoi esserne solo contento.

    1. Ho già detto che chi commenta qui lo fa qausi sempre in modo molto intelligente e profondo, e questo lo apprezzo tanto, perché so che non è affatto scontato. Volevo solo far notare il fatto che, in generale, le interazioni tra bloggers sono diminuite o sono diventate meno incisive. Più che una lamentela era una riflessione.
      Ciao, buona serata.

  5. Il tempo passa e cambia le cose. Il blog di libero poi è cambiato in peggio. Comunque sì la gente pensa al “proprio orticello” e non ricambia visite o commenti. Il blog mi piaceva, un posto dove essere me stessa. Non è così manco su un social … nel senso che preferisco non scrivere nulla di me, mentre sul mio blog è diverso. Chissà perché. Purtroppo c’è sempre meno gente … come dici tu più social e meno blog. Peccato. Buona giornata

    1. Anche per me è lo stesso, sui social è difficile, e perfino inutile, cercare di parlare di cose più intime del condividere la foto di una vacanza o di una cena. I blog nascono proprio come dei veri e propri diari, ed è un peccato che tutto sia fagocitato dal vuoto che ci circonda. Ma noi non ci arrendiamo! 😉
      Buona giornata anche a te!

    2. A me semplicemente sono capitate cose che mi hanno allontanato dal mio blog ma ne ho sempre nostalgia, come ne ho per i blogger che seguivo.
      È anche vero che è molto difficile, almeno per lo è stato, dopo la dipartita di Google+ farsi interagire con altri blogger, oggi sembra tutto mirato a fare conoscere imprese e vendere corsi, cose, ecc .
      Ma davvero vorrei tanto tornare nelle pagine di blogger che parlano di sé e che non abbiano qualcosa da vendere.
      Ciao

      1. Hai ragione, c’è sempre tanto marketing ma non sono tutti così, c’è ancora tanta gente che ha voglia di raccontare sé stessa attraverso delle pagine virtuali. Tra i commenti ai miei post puoi trovare diverse persone autentiche con le quali ricominciare la tua avventura nel web.
        Un abbraccio!

  6. Devo dire che questa è una riflessione ormai proprio vecchia: sono parecchi anni che si discute della cosa, e credo che ormai si possa anche metterci una pietra sopra.
    Direi che i blog hanno perso molto presto la loro funzione originale, ovvero quella di diario personale, per assumerne una completamente diversa, come siti di appassionati che si scambiano informazioni sui più vari argomenti. E’ questa la dimensione migliore che ne hanno dato e che è decaduta, per svariate ragioni.
    Comunque non direi che i blog siano morti, anzi, piuttosto seguirei il prosieguo del tuo ragionamento, e direi che sono morte le interazioni tra blogger, o almeno che non se la passano benissimo.
    Su egocentrismo e ipocrisia sfondi una porta aperta… Tempo fa una blogger che non passava da me da 3 mesi (e prima sporadicamente) d’improvviso ha commentato un mio post. Perchè? Due giorni dopo usciva il suo post di blogcompleanno e sperava così che andassi a commentare. A parte le due risate che mi sono fatto, perché era tutto piuttosto evidente, trovo che siano queste strategie il problema nella blogosfera. Non si è davvero interessati agli altri e a uno scambio vicendevole, ma solo ad avere un ritorno.
    Ma anch’io non è che mi ponga fuori dalla critica, per carità. Una volta seguivo tantissimi blog e passavo poi da quelli che non conoscevo anche solo per un commento, se mi interessava l’argomento di quel giorno. Oggi mi segue una ristretta cerchia, e penso sia più per amicizia e condivisione che per un effettivo interesse dei miei argomenti, spesso di nicchia, e io a mia volta mi limito a loro. Mi sono stancato delle dinamiche di cui sopra e di certi atteggiamenti, quindi constato anch’io di essere uno che sta lì ad annaffiare il proprio orticello e passa a visitare i pochi amici rimasti.

    1. Purtroppo questa mancanza di reciprocità e di reale interesse spinge anche chi avrebbe buona volontà ad occuparsi soltanto del proprio spazio… ed è proprio questo che stà inesorabilmente distruggendo ciò che di buono era rimasto nei blog. Perché un blog senza commenti, senza scambi di opinione, senza punti di vista diversi è morto, anche se continua a contenere gli scritti del suo autore. Bisogna cercare di non adeguarsi e continuare a spaziare tra i blog che continuano a sopravvivere, per creare una nuova rete di persone che hanno ancora voglia di confrontarsi e arricchirsi a vicenda.
      Grazie per essere passato, buon fine settimana.

  7. Anch’io, come te, sono ‘nata’ nel 2005 come blogger. Quest’etichetta mi sembra impropria, visto che oggi il concetto di blogger va a braccetto con quello di ‘influencer’, e non è certo il mio caso. Ho notato anch’io il depauperamento sia nel numero che nei contenuti dell’universo blog. Mi sento un po’ ‘vecchia scuola’ continuando a preferirlo ai social. Tu ed io ci conosciamo virtualmente da un po’. Ho riscontrato tutte le caratteristiche che descrivi. Come sai io non scrivo molto. Lo faccio ‘a sentimento’, quando c’è qualcosa che deve venir fuori. Ma comprendo che qualcuno lo fa solo per avere ‘saluti’ e affetto, trasformando il blog in un diario di bordo che aggiorna quotidianamente. Io preferisco andare più in profondità, capire se le persone hanno qualcosa da scambiare, che non sia un semplice saluto o ringraziamento. Di sparizioni, a vario titolo, ne ho notate anch’io, con dispiacere, spesso improvvise e senza spiegazioni. Che dire? continuerò a coltivare nel mio piccolo questo modo di comunicare. Magari un giorno anch’io deciderò di sparire 🙂 Buona domenica

  8. Eccomi qua, quando si dice che il caso non esiste proprio oggi ho aperto il mio blog, ho letto vecchi post e commenti, quanta nostalgia, nostalgia dei blogger che seguivo e che mi seguivano, nostalgia di quel tempo particolare della mia vita.e ho tanta voglia e direi anche bisogno di tornare a scrivere. Ma ciò che più mi manca era il condividere e il partecipare, quegli amici virtuali ma tanto vicini.
    Da te ho ricevuto sempre bei commenti sinceri e obbiettivi.
    Visto che con piacere mi trovo qui posso dirti che sto bene, che sono successe molte cose, compreso un periodo critico, ora è passato, e per l’ ennesima volta la vita mi sta riservando altre piacevoli sorprese.
    Leggere i diari delle persone era una finestra sul mondo, un esperienza bellissima che vorrei rivivere e spero che quei blog aperti e sinceri ritrovino forza di tornare, compreso il mio.
    Un abbraccio

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